Recensione per il contest “Scegli il tuo mandala e ti dirò chi sei…”
Storia scritta senza errori, scorrevole, leggera e con un lessico semplice, esattamente come le due protagoniste della storia.
Dreamy e Cindy sono due scrittici di EFP, come me, come te, come tutti noi su questa piattaforma.
Cindy è una scrittrice affermata, quasi una scrittrice stereotipata, il genio di talento che sforna capolavori. Per caso e per gioco di iscrive a EFP e trova una realtà di anonimato che le fa prendere un po’ di respiro durante il suo tour per il firmacopie.
Diventa amica di Dreamy, c’è uno scambio solo epistolare fra le due, fino a che Cindy non le rivela di essere in realtà la sua scrittrice preferita.
Una storia tutta rosa, con perbenismi e dialoghi poco introspettivi. Non riesco ad analizzare in maniera verticale tutti i personaggi perché purtroppo mancano proprio di un fondo.
Sono molto “leggeri”, passami il termine, così come molto leggera è la storia in sé.
L’amore platonico di Enrico spunta fuori “come un fungo” dal secondo capitolo in poi, d’un tratto e senza un apparente perché comincia a comportarsi in modo strano. Non c’è però un’introspezione del personaggio tale da comprenderne il perché.
L’editore e Maddalena sono lo sfondo, non si conoscono.
Camilla è, appunto, la scrittrice rivelazione, ma oltre a conoscere tutte le lodi che le fanno non sappiano niente di lei. Prima ho detto che è una storia tutta rosa proprio perché non ci sono pensieri di una persona vera, ma dello stereotipo della scrittrice positiva. Sappiamo che è molto emotiva, in compendo.
Di Dreamy sappiamo invece che sa scrivere bene i thriller e che anziché reagire in maniera positiva alla possibile pubblicazione del suo primo romanzo scappa in bagno perché si sente ingannata.
Non l’ho trovata legittima come reazione, perché EFP garantisce l’anonimato a chi lo vuole e iscrivendoci, siamo tutti consapevoli di ciò. Camilla, come membro della community, non doveva assolutamente nulla a Dreamy, anzi, le deve essere grata perché le ha realizzato il sogno della vita.
Ho trovato parecchie reazioni atte al puro e semplice stereotipo del buonismo e perbenismo, quindi ciò mi ha fatto storcere il naso. Non dico che bisogna scrivere solo di personaggi complessi e travagliati, anche i personaggi buoni e positivi però hanno una personalità che emerge e secondo me avresti potuto renderle meglio.
La recensione non è né negativa, né pienamente positiva, è neutra semplicemente perché sento che non mi ha lasciato molto come racconto. |
