Recensioni per
Watson in pillole
di K_MiCeTTa_K
Ehi! Alla fine non ce l'ho fatta a recensire capitolo dopo capitolo, ero troppo curiosa di sapere che cosa avevi scritto in quello successivo🙈❤️ per queste ultime due posso chiederti perché non le hai messe insieme? Giusto così, per curiosità, perché non sono particolarmente lunghe, quindi pure che speravi le 500 parole ci stava bene😍 Hai mai pensato di fare una bella raccolta sul nostro John in tempo di guerra? No perché ti viene dannatamente bene: è originalissimo, e tu riesci a immaginarti delle situazioni e dei fatti tanto semplici quanto toccanti, e riesci a rendere proprio l'istantanea. Ribadisco inoltre che io adoro leggere del rapporto tra fratelli, e anche qui ho amato il detto non detto, e il flashback di Harry e Clara. |
Ahahhahahahahaha, qui francamente mi ha fatto morire dal ridere soprattutto la parte finale! Hai reso perfettamente il carattere di Mycroft, anche se con pochissime battute, e Sierra e Whiskey sono dei nomi in codice bellissimi, ma li hai elaborati pensando a qualcosa? Tipo non so a qualche dettaglio della serie oppure così un po' a caso? |
Ciao! Ti lascio qui qualche parola sia su questa sia sulla precedente storia, perché l'altra era troppo breve e rischiavo di lasciare una recensione più lunga del capitolo stesso🙈 Una notevole carrellata di sofferenza (potevi almeno graziarci mettendo in mezzo qualcosa di allegro! 😂❤️❤️) ma è soprattutto quest'ultima che mi è piaciuta. Uno scorcio interessante sulla vita di John prima che lo conoscessimo, e anche se forse lo disegna come più umano, io forse avrei calcato di più la mano sul fatto che John alla fine non è stato costretto ad andare in guerra, ma ha volontariamente deciso di arruolarsi. Quindi ci sta che comunque non sia proprio un ambiente con fiori rosa e unicorni, ma mi sarebbe piaciuto anche trovare una, per così dire, ancora: il motivo per cui John è andato, per cui sta rimanendo, quello che lo ha spinto e che lo fa andare avanti. Detto ció complimenti davvero per l'originalità 💞 |
Eh! Manco più un bacio può dare John Watson senza che un fastidiosissimo e invadente Sherlock Holmes gli compaia davanti al naso (materialmente nella serie e metaforicamente nella tua ff). Quando ha detto ad alta voce "io non sono gay" mi sono data una manata in fronte perché ok Sherlock, ma non puoi essere così tanto idiota da dirlo davanti alla ragazza che hai deciso di rimorchiare e che stai baciando! È così incredibilmente da idioti e terribilmente da John 😂 |
Ehi! Ciao! Sono imperdonabile, sono stata assente per quasi due mesi, ma tra la tesi e gli esami non ho avuto davvero nemmeno un minuto libero, e apena ho potuto sono tornata a questa raccolta, che a suo tempo mi aveva interessata un sacco, ed effettivamente mi trova ancora interessata come due mesi fa. Ero convintissima di aver almeno recensito i primi due capitoli, e invece avevo lasciato qualche parola solo per il primo. Questo mi ha tratto tremendamente in inganno: il tè con il latte e con lo zucchero, questa routine così inglese, tutto mi aveva portato a pensare a Sherlock, e a una Johnlock Canon, ma niente, hai ribaltato la situazione con poche righe finali, e nonostante questo hai mantenuto quel guizzo di rimpianto per i biscotti allo zenzero, forse una sorta di rimpianto metaforico per Sherlock, che mi è piaciuto tantissimo 😍❤️ |
Ed è così che John apre la busta gialla che gli é pervenuta da Harry.
Il sentimento che prevale in lui è di colpa, per non aver mai risposto alle chiamate della sorella, se non ho capito male, anche facendosi negare al telefono. Ma lei non gli é assolutamente indifferente e tu lo concentri in quelle due parole, "lettura frenetica", che ci fanno davvero immaginare come lo sguardo di John scorra impaziente sulla lettera di Harry.
La personalità, sicuramente esuberante della ragazza, dilaga persino nei fogli scritti a mano, e si esprime "rumorosamente" nelle invettive rivolte a chi, secondo lei, impedisce al fratello una vita meno convulsa. Invettive che fanno ridere John, spiazzato piacevolmente dal calore che emana da quella lettera. |
Hai rivolto lo sguardo su ciò che costituisce il passato di John e, come sappiamo, ci sono la guerra ed Harry, la sorella. Dei due, sinceramente, non abbiamo la certezza su quale sia, ai suoi occhi, l'esperienza più impegnativa. Infatti, da una parte John è immerso nel senso di precarietà e nel costante pericolo di morte che accompagnano le esperienze al fronte ma, nei confronti della sorella, lui, comunque, si sente travolto da un groviglio di sentimenti contrastanti che vanno dall'affetto fraterno ai sensi di colpa per non sapere come gestirne la difficile realtà umana. |
Ora che ho letto la prima parte posso trarre qualche impressione rileggendo questo capitolo. Come accennavo anche poco fa nell'altra recensione, siamo di fronte a un uomo sconfitto dalla vita, distrutto dagli orrori della guerra. Un uomo che sta costruendo le basi di uno stress post traumatico e che lo sta facendo proprio in queste righe, in questo preciso momento. John c'è tutto qui, nella sua apparente serenità, nel suo nascondersi dietro a un sorriso. Ma c'è anche Harry, anzi soprattutto lei. La storia si concentra molto sui due fratelli, mostrandoci anche ciò che erano in un breve flashback. Il pretesto è parlare di Clara, di una separazione che è inevitabile e della quale noi conosciamo soltanto il finale. Abbiamo niente se non le deduzioni di Sherlock rilasciate a macchinetta e senza che John si metta poi a spiegare troppo. Non credo voglia farlo, ho sempre la sensazione che John voglia stare lontano da Harry tanto quanto voglia stargli vicino. La contraddizione di un rapporto difficile e non molto spiegato dai Moffitts. Il pretesto, come dicevo, è Clara e la separazione. Harriet lo confessa tramite lettera scritta a mano a un John che si è negato sempre al telefono, ma che legge le sue lettere. Una Harry che non deve saperne molto di esercito e che magari mentre scriveva era pure ubriaca. Che gli manda un telefono senza sapere che se non è satellitare non lo potrà usare. Sono stata davvero felice di vedere questo piccolo missing moment riguardo al telefono. Sappiamo che lo riceverà da lei, ma non ci hanno mai mostrato come e quindi ti sei preoccupata di colmare la lacuna. E ci mostri anche questa Clara in un momento di intimità, ci fai un accenno al matrimonio facendoci capire che il rapporto col padre non è dei migliori nemmeno con lei. Un padre che neppure viene nominato da John, il che fa intendere tantissime cose. E ci menzioni il matrimonio che c'è stato tempo fa e che John ricorda perfettamente. Non capiamo con precisione quali sentimenti abbia lasciato in John questa notizia, ma si aggiunge un velo di amarezza a quanto già di complesso provava. Una situazione difficile che a va provare un uomo ulteriormente. |
Allora, non so cosa mi sia preso davvero. Ma avevo letto e recensito il capitolo 13 pensando che con "Seconda parte" tu ti riferissi a un proseguo dell'altra tua storia, quella ambientata in Afganistan. Però soltanto adesso che ho lasciato la recensione mi rendo conto di aver commesso un terribile errore. Non mi sono accorta di questa! Non è colpa tua, anzi... sei stata davvero molto chiara, ma non me ne sono proprio resa conto. Quindi ho cancellato tutto e ora mi metto a riscrivere, ovviamente dopo aver letto. Anche perché leggendo solo la seconda parte avevo tratto delle conclusioni che si sono rivelate sbagliate. Ovviamente dato che mi mancava un pezzo... |
Ho trovato questo brano piuttosto criptico, ho dovuto rileggerlo più volte per cercare di farmene un’idea precisa. Intanto la prima impressione è stata di un’atmosfera soffocante in cui è arenato il matrimonio di John con Mary. Lo sguardo alle Note iniziali, mi conferma, ma sinceramente non c’ero arrivata con convinzione, che siamo nel clima un po’ surreale e grottesca della s4, in particolare di quanto visto in TST. |
L’inizio del capitolo già è condito da una piacevole ironia perché le prime tre frasi c’indurrebbero a pensare ad un problema professionale che affligge John, in quanto citi il suo essere medico “e un eccellente chirugo”. |
Le terribili immagini di Sh, viste in TEH, in cui viene sottoposto ad un brutale “trattamento” da agenti serbi sono fotogrammi che mi sono rimasti impressi, e credo non solo a me, anche se stemperati dall’acida ironia che vede il consulting distrarre il suo aguzzino con delle notizie riguardanti il suo matrimonio. |
Ciao, |
Decisamente questa è tra le storie più complesse a livello d'interpretazione che hai prodotto per questa raccolta. Tanto che ammetto d'averla dovuta leggere due volte per poter essere certa d'aver capito giusto quello che intendevi. Non ne sono sicura, ma d'altra parte nessun lettore può esserlo mai. Questo però non è affatto un difetto, anzi. Di sicuro è un valore aggiunto, le storie non devono essere necessariamente immediate da un punto di vista della comprensione di quanto succede. Dipende da molte cose, dal contesto che si sceglie di utilizzare, dallo stato emotivo dei personaggi, fino a come si decide di girare le frasi e utilizzare la sintassi. E indubbiamente questo periodo è tra i più complessi dell'intera serie. Una delle ragioni è che il fandom lo ha poco esplorato, headcanonizzando ben poco ma questa è una caratteristica che permea questa raccolta, il fatto di analizzare dei momenti fugaci che riguardano principalmente John e la sua sfera emotiva, ma non solo e spesso lo hai fatto da un'ottica differente rispetto a quanto siamo abituati. E ogni volta interessante. Questa, a differenza di alcune altre, è meno immediata e ovviamente mi è piaciuta moltissimo come tutto quel che hai scritto. |
Indubbiamente le feste, ed in particolar modo il Natale, ma questo è un mio pensiero, mettono a dura prova soprattutto chi ha un grosso problema personale, nel senso della mancanza di qualcuno d’importante vicino a sé, per i più svariati motivi. |