Recensioni per
La vita vera
di Old Fashioned
Se non fosse per il fatto che la discesa agli inferi del personaggio è stata così lucida che anche se non fa necessariamente pena si finisce per simpatizzare con Rizzelli, si direbbe quasi che il finale è la sua punizione. Ma la verità è che, come per tutte le dipendenze esistenti, il conto più alto lo paga sempre chi ama e circonda queste persone. Come Laura e le ragazze (praticamente mai comparse, ma sarebbe interessante un seguito con le due adulte per capire come ciascuna di loro ha affrontato la cosa). Bello vedere anche come comunque Rizzelli fosse stimato al lavoro e della sua cieca fiducia nella possibilità di vincere e dell'energia che gli da la sfida. |
Non è facile concentrare una dipendenza che svuota una persona in un solo capitolo ma ci sei riuscito. La velocità con cui a volte si viene consumati da un male è incredibile. Io che tendo a essere lenta e indugiare molto ci avrei messo un botto di capitoli, ma proprio per questo mi affascina questo concentrato in cui si capisce tutto in pochi dettagli. |
Ok eccomi ancora una volta su una storia diversa ma questo primo capitolo mi ha proprio entusiasmato! L'avevo scelta tempo fa perchè la tematica delle dipendenze (ulteriore degenerazione delle ossessioni umane) mi piace molto ma sono poche quelle che trattano del gioco d'azzardo, forse perchè molto scomodo. |
Siamo arrivati all'epilogo, e lascia proprio l'amaro in bocca. Alla fine a rimetterci più di tutte sono le donne della sua famiglia, la moglie che è stata anche troppo brava a non divorziare e le figlie che potevano aspirare a un futuro migliore. So che alla fine la ludopatia è una malattia ma non posso proprio far a meno di provare rabbia per rizzelli e pensare a quanto sia stato dannatamente egoista. "la vita vera", ma forse non si rendeva proprio conto che avere un lavoro che ti permette una vita dignitosa, una moglie che lavora e delle figlie con giuste ambizioni sono ricchezze per cui tante altre persone ucciderebbero. Ma veniamo a considerazioni sullo stile narrativo: mi piace come il narratore adotti la prospettiva del protagonista, creando un senso di straniamento e facendoci capire come lui provi quasi disgusto per le persone che vogliono aiutarlo. Per il resto non ho trovato errori, la scrittura è sempre scorrevole e piacevole ma questo te lo avevo detto di già anche leggendo altre tue storie. Mi è piaciuta nel complesso, ti sei informato e sai di quello di cui parli, anche in termini legali. |
Rieccomi Old! Di grande valore istruttivo e simbolico, questa storia. Alla fine il nostro comincia a stagionale, è completamente preso nel suo delirio di onnipotenza, la vincita del secolo è quasi lì, a un passo... E invece il passo finale è perdere veramente tutto, anche la bella macchina che possedeva (e proprio dal sogno di una nuova auto era nato tutto questo), e soprattutto la possibilità di condurre una vita autonoma. Che dire, se la vita vera è questa, meglio andare in giro coi vestiti dei cinesi ma sulle proprie gambe. Un'altra bella storia scritta egregiamente, perfettamente documentata e credibile. Un personaggio che è e rimane a tutto tondo, senza ripensamenti, calato fino in fondo nella follia che lo pervade. Ancora complimenti e alla prossima. |
Ciao Old! Col favore della notte, rieccomi qui. Trovo eccezionale il modo in cui stai descrivendo la discesa nell'incubo di quest'uomo: l'ossessione che lo coglie e lo trasporta fuori dalla realtà, in un mondo parallelo di scarabei e faraoni che frullano e la vincita è sempre dietro l'angolo, così vicina e al tempo stesso così inafferrabile. Scritto magistralmente, in un avvicendarsi di dialoghi serrati e rovelli mentali che tengono il lettore col fiato sospeso... E quelle cifre da capogiro che finiscono ingoiate dalle macchinette senza possibilità di ritorno, sempre nell'attesa, nell'illusione, nella convinzione di poter fare il colpo grosso. Dico una banalità, ma il cosiddetto vizio del gioco è proprio come una droga, capace di trasportarti in un analogo mondo artificiale dove, in questo caso, il denaro cade giù dagli alberi. E invece il conto in banca (anzi, i conti in banca) vanno in rosso e le mogli finalmente s'insospettiscono e mangiano la foglia. Tra poco ci sarà senza dubbio la resa dei conti.... |
Eccomi ;) |
Ciao ;) |
Povera Laura, e povere figliole. |
Ciao Old! Eccomi anche qui, a seguirti in questa ennesima avventura. Questo Rizzelli è davvero un poveraccio: se la passa in realtà più che bene ma non è soddisfatto di niente, neppure si accorge di tutto quello che ha il che equivale in realtà a essere povero in canna, povero dentro, intendo. E la famiglia che ha non è decisamente da meno: sono i classici viziati sempre con i soldi attaccati alla testa e alle mani. Fosse stato un poveraccio in canna sul serio, uno con l'acqua alla gola, avrebbe potuto anche restarmi simpatico. In realtà è solo un pollo che si lascia incantare dal miraggio dei baiuc facili, e il resto è già storia, anche se, conoscendoti, immagino ci saranno colpi di scena a palate. Ottimo inizio di storia, realistico e che affronta un tema quanto mai attuale. Anche dal mio tabaccaio sotto casa ci sono le macchinette, e c'è sempre qualcuno che ci butta quattrini. Ci sono le vecchine che comprano un gratta e vinci dietro l'altro, ma nel caso di Rizzelli siamo già sull'orlo della patologia vera e propria. Hai descritto molto bene qual'è il nodo cruciale in questi casi: quell'adrenalina che sale e di cui, a un certo punto, non si riesce a fare a meno. L'adrenalina che scorre a fiotti mentre la pallina gira nella roulette, mentre la macchinetta scorre le sue figurine, e il pensiero che forse, alla prossima puntata, la Mercedes dei tuoi sogni potrà essere tua. |
Ave of, prima che Wifi ci abbandoni, ritento recensione...epilogo tosto x una tragica storia...Dante e i suoi dannati che ci portano in deperite sfere..Icaro e dedalo...crudo e raffinato sei sempre efficace chapeau and a bow jane Queen |
Carissimo, io ho sperato fino alla fine in un sussulto di dignità di Rizzelli, una soluzione, magari estrema che lo riscattasse dall'abbruttimento in cui era caduto. |
Ciao, carissimo! |
Ciao, carissimo ^^ |
carissimo, |