GIOIE DELLA VITA (8° POSTO)
TITOLO (4/5)
Molto semplice che si collega bene al testo perché rimanda a una particolare gioia della vita; tuttavia, vista la profondità della storia, avrei appunto apprezzato un qualcosa che si “abbinasse” a tale profondità forse in maniera più dettagliata, scavando un pochino di più (sempre collegandoci al tema introspettivo) perché mi sembra un po’ carente rispetto al contenuto pieno della storia.
GRAMMATICA E STILE (5/5 4,5/5)
Non ho trovato errori di grammatica, quindi complimenti! Lo stile è scorrevole e hai gestito i periodi in modo da raccontare praticamente tutto in poche righe. Mi è piaciuto il fatto che tu abbia diviso la storia in due parti: nella prima ho apprezzato in particolare l’utilizzo del passato remoto, grazie a questo sembra davvero di tuffarsi in un ricordo, in un flashback. Poi, però, dopo il primo “Ricordo ancora il giorno” avrei evitato di ripeterlo poco dopo proprio perché, a parer mio, “spezzi” quel totale ritorno al ricordo, quindi avrei tenuto soltanto il tempo al passato.
Benissimo la seconda parte al presente, le frasi spezzate al punto giusto per enfatizzare l’emozione del narratore e l’uso della metafora.
CARATTERIZZAZIONE PERSONAGGIO (10/10)
Riusciamo a conoscere in modo abbastanza delineato il narratore, grazie ai suoi pensieri e a ciò che poi è diventato il suo sport e, ancora, tramite il rapporto di profondo affetto con quella figura che ha inizializzato ciò che poi sarebbe diventato la sua passione e la sua vita.
Vedo un adulto malinconico, nostalgico, ma comunque felice e grato. Direi che ci sei riuscito alla perfezione!
INTROSPEZIONE (13/15)
L’introspezione è gestita molto bene, sia nel flashback che nel presente. Il ricordo di una persona cara importante coinvolge il lettore, tocca le corde del cuore, perché sembra custodito gelosamente fino al pensiero del presente. Dopodiché, il protagonista riflette sulla partenza di quel sogno accanto a quella persona e, da qui, intendiamo che questa in qualche modo è assente. Tuttavia, per sentirla presente, c’è un modo – un modo che lo fa sentire bene, “avvicinarsi alla cima”.
Lasci nel lettore un profondo senso di malinconia – bello e coinvolgente - che avrei voluto raggiungesse più il culmine, renderlo palpabile prima di farlo scemare, magari approfondendo appena di più i pensieri del protagonista, scavando ulteriormente in quel legame.
Tuttavia hai fatto un lavoro meraviglioso anche così, complimenti.
TOT. 36,5/40 |