Ciao!
Anche questo capitolo, come il precedente, ha avuto il potere di coinvolgermi e intrigarmi. Oltre a essere scritto benissimo, è anche ricco d'introspezioni e di descrizioni molto ben fatte, ce coinvolgono tutti i sensi della protagonista e, di conseguenza, del lettore, e questo non può che creare un effetto davvero godibilissimo.
Ho apprezzato davvero moltissimo l'inizio di questo capitolo, con Claire persa nel buio, un buio denso e totale, che la disorienta e la destabilizza, le fa perdere il senso del tempo, della realtà e persino di se stessa. Non sappiamo da quanto tempo lei sia prigioniera né perché, e questo non fa che aumentare tensione e angoscia. Apprendiamo che neppure lei stessa conosce i termini della sua prigionia, né le motivazioni a essa sottese. Non ha contezza di ciò che è accaduto o del perché. Sa solo di essere stato sottoposto a terribili torture, o a quelle che lei ha percepito come tali, ma non ne sé il motivo, né conosce l'identità dei due aguzzini.
Ti faccio i complimenti per il modo in cui hai saputo rendere i Drow, sia dal punto di vista fisico che caratteriale. Ti avevo già detto precedentemente quanto adorassi questo tipo di creature, e quindi mi ha fatto molto piacere vedere come sia stata resa loro giustizia. Mi è piaciuto davvero moltissimo il modo in cui li hai presentati, e anche il fatto che tu abbia inserito tra le righe qualcosa della loro affascinante cultura (i sacrifici a Lolth).
Apprezzabile anche il fatto di non aver inserito le traduzioni al parlato dei Drow: questo ha contribuito a rendere il senso di smarrimento di Claire e a disorientare e smarrire anche il lettore, che si trova con lei a non comprendere cosa sta accadendo e perché.
Quando ho scoperto l'identità della prigioniera, ho subito pensato a una figlia di Mrs. Pearch o a una parente più giovane, per via del "piccola Umana" con cui viene apostrofata, ma poi, anche grazie alle note, ho realizzato che si trattasse proprio di Mrs. Pearch e che probabilmente quel "piccola" fosse riferito sì alla differenza d'età (i Drow vivono molto più a lungo degli uomini), ma anche a come i Drow vedono quella prigioniera rispetto a loro: un piccolo, insignificante essere.
Ora, non sappiamo come Claire sia stata catapultata in questa realtà, come sia riuscita a sfuggire ai controlli delle guardie, e non lo sa neppure lei. E questo mi rende davvero mooolto curiosa,
La reazione finale delle due creature, quando Claire rivela il proprio nome, ha fatto partire nella mia testa voli pindarici inimmaginabili. È stato soprattutto il Drow dotato di capelli (chiedo scusa, caro, ma finché non so il tuo nome dovrò trovare altri appellativi per te) ad attirare la mia attenzione: ha chiuso gli occhi con fare esasperato. È chiaro, da suoi commenti precedenti, che lui trovi un'assoluta perdita di tempo essere lì, così come crede inutile e insignificante quell'umana, pertanto la sua reazione potrebbe essere stata scaturita da questo. Tuttavia, è interessante notare come la reazione sia seguita non al "Claire" ma al "mi chiamo Claire Pearch", ovvero quando la donna ha rivelato il suo nome completo. Che quindi le creature abbiano già incontrato suo marito e che lui abbia dato loro qualche gatta da pelare?
Vabeh, la smetto con questi sproloqui.
Mi fa davvero piacere leggere che hai voluto dare vita a un personaggio "normale", scevro da quella perfezione che sembra non voler abbandonare determinati canoni. Il realismo è una cosa che apprezzo sempre enormemente, e questa storia ne ha da vendere, insieme a uno stile impeccabile e a una trama che sembra davvero promettente.
Ti rinnovo i miei complimenti e la mia curiosità di proseguire la lettura.
Alla prossima :) |