Recensioni per
Il cuore di un corsaro
di Koa__

Questa storia ha ottenuto 24 recensioni.
Positive : 24
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
10/04/21, ore 17:37

Questo capitolo è stato fantastico! Era da un po’ che non mi capitava di leggere qualcosa di tanto avvincente. Forse dipende dal fatto che, finalmente, i nodi vengono al pettine (almeno alcuni), ma sono veramente soddisfatta ed elettrizzata da quello che è successo nel racconto.

Abbiamo scoperto che il nemico contro cui combattere è Moran e mi è dispiaciuto molto per Lestrade che pensava di averlo ucciso. Innanzitutto perché ha dovuto portare sulla coscienza il peso della vita di un uomo, se pure malvagio, fino a questo momento, poi per la vergogna che ha provato nello scoprire che non lo è davvero. Cioè, non penso che il capitano gli avesse esplicitamente affidato l’incarico di sbarazzarsi di quella minaccia, ma Lestrade era convinto di averlo fatto, di aver messo tutti al sicuro e invece non era vero. In più quella rivelazione è arrivata proprio da Mycroft, l’uomo che più di tutti stima, secondo solo a Sherlock probabilmente.
John in tutta questa situazione è sia salvatore che colpevole. Salvatore perché è stato solo grazie a lui, alla sua imprevedibilità come diche Sherlock, che hanno potuto vincere contro Moriarty. Colpevole lo è per aver attirato su di sé l’ira di Sebastian Moran. Anche se, personalmente, penso sia più un suo (di John) cruccio: Moran sarebbe andato contro il Pirata Bianco e la sua ciurma sempre e comunque, quindi John non ha poi tutta questa colpa.

Non leggevo di uno Sherlock così “acceso” ed euforico dai primi capitoli de L’isola del tesoro. Si trova nel momento in cui comincia a pensare alla sfida ed è troppo presto per la paura e le preoccupazioni. Poi insiste molto sul dire che Moran è un idiota rispetto a Moriarty, quindi ha questo atteggiamento superiore e “spavaldo”. Vorrei solo che non stesse sottovalutando il pericolo, anche se non è per niente da lui. Voglio, in un certo senso, spezzare una lancia in favore di Sebastian Moran: un uomo che ha perso tutto, che cerca vendetta e di risalire la china è sicuramente più pericoloso rispetto allo stesso uomo che esegue in maniera “meccanica” degli ordini. A riprova del fatto che non scherza c'è la scoperta di alcuni uomini uccisi ed esposti con le viscere di fuori, orribile. Potrebbe essere opera di questo nuovo personaggio misterioso e non direttamente di Sebastian, ma è la stessa cosa, il codice morale è lo stesso: facendo un paragone, nessun uomo de la Norbury ha l'animo lindo e pinto, ma se il capitano non commette omicidi non lo faranno neppure i suoi sottoposti.

Che faccia da *inserire epiteto poco gentile* ha Sherlock quando se ne esce con il fatto che lo sapeva già di Moran?! John è tutti noi (ho fatto proprio un tifo da stadio mentre leggevo la sua risposta!) quando gliene canta quattro. Ok che Sherlock non ne poteva essere certo, ok che parlare con gli altri di questo sospetto non avrebbe risolto nulla se non farli preoccupare e non è neppure nel suo stile, ok che non poteva chiederlo al fratello per lettera perché era troppo pericoloso, però non si spiattella così impunemente “io lo sapevo già, gne gne, perché so’ figo e intelligente”.

John è troppo bellino. Quanto è cresciuto, quanto è migliorato! Adesso ha una completa fiducia in sé stesso e nei suoi compagni di viaggio. Crede nelle decisioni del suo capitano e ha la forza di mettere da parte ogni timore. E riesce anche a fidarsi di Sherlock come uomo e amante: sa che gli racconterà il necessario dell’incontro “segreto” col fratello e ci fa l’amore lasciandosi prendere. Chiedo umilmente perdono per la mia pessima memoria, ma non ricordo affatto se in questo filone narrativo sia già successo in precedenza o meno che John si sia concesso in questo modo. È sempre una sorpresa perché mi sembra raro che si scriva di questa dinamica e, se ben contestualizzata (come per qualsiasi cosa), io l’apprezzo molto. Anzi, proprio per il fatto che non è cosa comune, ho l’impressione che il “concedersi” di John rappresenti qualcosa di ancora più importante e profondo all’interno delle dinamiche di coppia.

La rivelazione finale su Victor mi ha lasciata spiazzata! In questo capitolo mi sono sentita rappresentata benissimo da John: quando Mycroft allude a una donna che aspetta Victor, proprio come Watson, non sapevo cosa pensare. Alla fine si scopre che era la madre ad attenderlo e che suo padre è morto. Non me lo aspettavo e non so se riuscirò a trattenermi dal leggere cosa succede dopo, oggi sono troppo fomentata, lo conferma questa recensione che sto scrivendo totalmente di getto e spero che abbia un senso. Ho apprezzato l’analisi che viene fatta su Victor riguardo al suo mascherare o esprimere le emozioni. È stato un modo per “decriptarlo” (finalmente John ci è arrivato a capirlo, soprattutto ora che Trevor ha bisogno di supporto) e poterlo vedere con i tuoi occhi d’autrice, almeno è quello che ho pensato.

Voglio rinnovare i miei complimenti, non lo faccio mai abbastanza spesso, per l’originalità della trama, per hype che mantieni sempre alto e per le emozioni che sei capace di veicolare attraverso questi personaggi e la scrittura in generale
K.

Recensore Junior
06/04/21, ore 13:27

Buongiorno! In riferimento alla questione Harriet che ho tirato fuori nella recensione precedente volevo assicurarti che sei stata più che chiara, ma io ho per un attimo collegato Mycroft all’Inghilterra, come se i pirati si stessero dirigendo lì, e ho pensato che, in qualche modo, si sarebbe potuto verificare quest’incontro tra fratelli, anche se non sarebbe stato essenziale ai fini della trama. Invece siamo in Francia (ripeto, tu sei stata chiarissima sin dall’inizio, sono stata io ad avere una svista momentanea) e mi prendo un attimo per dire che l’accuratezza a livello storico aggiunge quel qualcosa in più al tuo racconto.
Avresti potuto risolvere determinate cose inventandole di sana pianta, credo che ti saresti semplificata la vita, ma sei riuscita a far quadrare tutto e sono sicura che fare ricerche, tenere a mente le parentele e le date deve essere stato difficile. Senza contare poi tutte le informazioni, i personaggi, le date e quant’altro bisogna ricordarsi solo per la storia in sé. Non riesco a immaginare quanto lavoro c’è dietro! Al tuo posto non mi sarei salvata neppure tenendo un documento ordinato su excel, quindi ti faccio i miei complimenti.
 
L’idea che mi sono fatta di Mycrof è quella di una specie di esule e, anche se è un ospite ben voluto, il suo potere e la sua influenza arrivano fino a un certo punto, quindi delle spie seguono Sherlock e gli altri lungo il tragitto che stanno compiendo. Credo che nessuno di questi loschi figuri avrebbe fatto loro del male a meno di non accorgersi di strani movimenti. Bisogna sempre pensare che le voci sul Pirata Bianco sono terribili e, anche se ora si è volto alla corsareria, la percezione su di lui non deve essere poi molto differente.
Alla fine la combriccola ha cercato di mantenere un basso profilo e di arrivare il prima possibile da Le Grand Michel.
Ha fatto la sua prima apparizione il famoso Bordom (non me ne vorrà per avergli storpiato il nome, spero XD). Io sono palesemente gelosa come John! Ci sarà sicuramente modo di conoscerlo meglio più avanti, non voglio partire prevenuta, sia perché mi hai detto che ha un ruolo positivo, sia perché effettivamente non ha ancora fatto niente il poveretto.
Altra apparizione è quella del domestico Stanley. In questo caso voglio sottolineare la reazione di Sherlock. Io adoro, letteralmente, quando ha questi slanci di affetto che vengono interpretati come strani, una specie di uscita dal personaggio, da tutti quelli che lo circondano. Non per niente calo spesso Sherlock nei contesti parentlock.
 
Arriviamo al punto cruciale e parliamo del faccia a faccia tra Palle… ehm, volevo dire Barbagialla e Mycroft. Anzitutto John è stato un po’ maligno nella descrizione dell’uomo, dalle sue parole ho immaginato una Befana, con tanto di scopa su per posti indicibili, e l’espressione a metà tra il saccente e l’annoiato. Capisco però che le sue aspettative sull’aspetto e sulla persona possono essere state disattese, soprattutto all’inizio, poi forse capisce che Mycroft non troppo in fondo o velatamente vuole proteggere Sherlock e si preoccupa del pericolo che incombe su tutti loro de la Norbury.
Il botta e risposta tra John e Mycroft è stato epico, mi ha tenuta a metà tra il divertito e il fiato sospeso. All’inizio ho creduto persino che Mycroft in realtà non stesse per chiedere a John se va a letto con Sherlock e Victor, ma il punto è che Watson aveva la necessità di chiarire che non è affare suo e nemmeno di nessun altro. Di certo non serve saperlo per dimostrare di amarli, dal momento che si è sacrificato per loro gettandosi da una scogliera.
In un paio di occasioni ho seriamente pensato che la situazione degenerasse e si venisse alle mani. Il fatto è che entrambi hanno ricevuto informazioni contrastanti sulla controparte e ora devono farsi un’idea propria. Entrambi hanno la necessità di capire se l’altro tiene o meno a cuore Sherlock come dice. Beh, Sherlock e anche Victor, ovviamente. Victor c’entra sempre e mi fa piacere che finalmente John si deciso ad affrontare la situazione, perché si è accorto che c’è qualcosa che non va nell’aria da mesi interi.
 
La rivelazione finale mi ha fatta saltare dalla sedia. Com’è che si dice? Fino a quando non ne vedi il cadavere, non puoi mai essere certo della sua morte. Ecco che torna Sebastian Moran. Probabilmente vorrà vendetta per Moriarty. La parte del discorso su William Roberts l’ho dovuta rileggere un paio di volte perché non l’avevo capita bene. Le note mi hanno aiutata: non avevo inteso che si trattasse di un personaggio originale nuovo. Pensavo potesse essere un modo di dire per mettere in allarme Sherlock prima di rivelargli il vero nome dietro a tutti i casini che stanno arrivando. Probabilmente, la butto lì, sarà “l’arma” con la quale li attaccherà Sebastian. Oppure, dal momento che lui ha preso il posto di Moriarty, questo William Roberts potrebbe prendere il suo, diventando il suo braccio destro. Il bello di questo tipo di storie è proprio tirare fuori ipotesi, anche azzardate, ti prego di non ridere di me se non ho capito un ciufolo e sono totalmente fuori strada XD.
Al prossimo capitolo,
K.

Recensore Junior
01/04/21, ore 17:30

Non mi ero resa conto di quanto avvertissi la mancanza di quest’ambientazione e di questi personaggi fino a quando non ho letto il capitolo. È una cosa super sciocca, perché sono stata io da sola a privarmene…
All’inizio ho avuto l’impressione che questa prima parte fosse di passaggio: giusto un cappello introduttivo alla storia vera e propria. In parte forse è così, ma allo stesso tempo è un capitolo molto importante che funge da collegamento tra la long precedente e quest’altra.
 
Avevamo lasciato i pirati de la Norbury ad accettare una lettera di corsa e qui capiamo che non tutti ne sono contenti. Forse non lo è proprio nessuno, meno di tutti Sherlock. Pensavo che sarebbero stati Mike Stamford e Lestrade a riportare la calma e a fare da “mediatori” per il capitano, invece a prendere in mano la situazione è stato John.
Ho capito che Stamford e Lestrade non hanno potuto fare molto perché in realtà non c’era nulla da mediare: Sherlock non si è proprio espresso. E mi domando il motivo di questa scelta, soprattutto perché sarebbe un vero guaio se gli ex pirati decidessero di abbandonarlo. Non vorrei essere stata io a perdermi qualche informazione per strada o a non ricordarla…
Per quello che riguarda John e il suo aver preso la parola posso dire che l’ho trovata un’ottima scelta. La ciurma ha imparato a fidarsi del dottore, ad apprezzarlo e a rispettarlo. Poi John, così come anche Victor, è quanto di più simile alla voce del capitano stesso. Certo, non gli si può sostituire, infatti promette che, quando rientreranno dalla missione, sarà il Pirata Bianco in persona a parlare loro.
 
Quindi siamo in Francia. Non ho la più pallida idea del motivo, ma ricordo che in chiusura di “La leggenda del pirata Barbagialla” mi ero chiesta se John aveva possibilità di incontrare di nuovo la sorella. Ma i protagonisti dell’avventura non sono sbarcati in Inghilterra!
Tralasciando le mie evidenti rotelle fuori posto, parliamo di questo freddo febbraio tra i vigneti e i campi di lavanda. Tutto è descritto in maniera particolareggiata, tanto da farmi venire voglia di prenotare il primo volo disponibile per il nord della Francia. E mi è sembrato di essere lì con John, al galoppo tra lui e Barbarossa: potevo gustarmi la scena in maniera vivida. Se non mi è venuta anche fame come accade a loro è solo perché devo ancora digerire il pranzo. Koa, la tua è una capacità più unica che rara.
 
Ho letto nelle note che questa long (sopra i cinque capitoli, tra l’altro corposi come lo sono i tuoi, le definisco tutte così) sarebbe dovuta essere una one shot. Sono molto contenta che le idee siano lievitate tanto da arrivare a sette capitoli. Sapendo questa cosa non mi aspetto chissà quali mirabolanti avventure (non ci sarebbero entrate tutte in un unico capitolo), ma potrebbe essere un modo per conoscere meglio i personaggi, per vederli interagire tra di loro e capirli più profondamente.
Più di tutti, ovviamente, mi interessa quello che avrà da raccontare in questo arco narrativo il monaco. Victor continua a essere un mistero. Credo sia ancora scombussolato da quello che è successo nella storia precedente, in più ora c’è da accettare di essere diventati corsari e di star facendo ritorno in Francia. È sempre tormentato da qualcosa o qualcuno, ma John si rivela sempre il suo “salvatore”, quella persona che si preoccupa per lui e che lo tira su con una semplice battuta.
Un’altra cosa che mi aspetto è di vedere più Sherlock, in tutti i sensi. Più che altro è un augurio che mi faccio, perché nella storia precedente è stato quasi del tutto assente e la sua voce è quella che mi è mancata maggiormente in questi mesi.
 
Non so, forse ci sarebbe da aggiungere dell’altro, tipo delle considerazioni sui nuovi personaggi (un colpo di genio aggiungere Anthea), Mycroft e quello che sa o sul contesto storico, ma ho scritto già così tanta roba che non vorrei annoiare. Sicuramente ci sarà modo di sviscerare questi punti anche più avanti.
A presto,
K.

Recensore Master
20/03/20, ore 22:40

Ciao! Ho preso tempo, lo ammetto, perché finire di recensire questa storia è un po' come prendere coscienza che sia arrivata all'ultimo capitolo, e sebbene so che ci sarà un'ultima long (o minilong, non lo so), dovrò stare per un po' lontana da la Norbury e non sai quanto mi mancherà tutto questo.
Comunque ci tenevo a ringraziarti per questa ennesima avventura, sai già quanto ami questa unica grande storia, più va avanti e più mi appassiona, la stai gestendo benissimo e penso proprio che l'ultima parte sarà qualcosa di sensazionale!
Per quanto riguarda questo capitolo, mi piaceva già la versione che mi hai mandato in anteprima, ma con i cambiamenti che hai apportato è ancora meglio, direi perfetto.
Ti sei concentrata su John e suisuoi pensieri riguardo a Victor e Bordom, sulle sue preoccupazioni e sul malumore che la gelosia gli provoca. Già non dev'essere semplice navigare con un clima così freddo, quando ancora si porta addosso l'abbronzatura dei Caraibi, in più ci si mette questo nuovo arrivato che sembra monopolizzare tutte le attenzioni di padre Trevor, è più che comprensibile che John non sia proprio di buon umore. Se poi Sherlock non è nemmeno troppo chiaro riguardo ai suoi piani, ecco che ci scappa anche una mezza litigata.
Trovo molto IC che John non possa fare a meno di sfogarsi con lui, che in fondo sia consapevole che Sherlock possa capirlo.
Comunque ha ragione, quando sei arrabbiato non è aria di coccole, condivido in pieno. Lui poi ha un carattere nervoso, quando è frustrato o si arrabbia è abbastanza fomentino, quindi a maggior ragione ce lo vedo a reagire così.
Mi piace come hai gestito la faccenda di Bordom, senza scendere troppo nei dettagli ma installando il sospetto nel lettore e rendendolo curioso di scoprire come stiano le cose. Sai già che appoggio in pieno l'inserimento di questo nuovo personaggio e il ruolo che gli hai dato, sono sicura che anche nella prossima storia farai un ottimo lavoro e che mi innamorerò anche di lui. Non quanto Victor, che ormai ha il mio cuore, ma sicuramente mi saprà conquistare.
E poi beh, Sherlock è davvero un ingenuo su certe cose, mi piace che John lo sottolinei e che questo aspetto lo intenerisca. Ora quella coccola può farsela anche fare, dai. Anzi, direi che vanno ben oltre le coccole stavolta.
Piccola parentesi per il cuscino che Sherlock ruba per lui, ho amato tantissimo. Ovviamente a casa di Mycroft non c'era un posacenere! ;)
E poi che carini o ragazzi che allestiscono uno studio per il dottor Watson! Finalmente potrà lavorare in grazia di dio, perché si suppone che tra scorbuto e compagnia bella le condizioni di salute a bordo di una nave non siano proprio ottimali.
Per quanto riguarda il discorso del pirata bianco alla ciurma, mi è piaciuto davvero tanto, così come la risposta dei pirati (perché corsari non lo saranno mai davvero) che mi ha ricordato il concilio ristretto de Il Signore degli anelli. Hai presente, no? "Hai la mia spada, e hai il mio arco, e la mia ascia!" Non so se sia un omaggio, in ogni caso mi è piaciuto tantissimo.
Bordom che fa sorridere Victor in quel modo è impagabile.
Insomma, un finale coi fiocchi che mi fa desiderare ardentemente il seguito, anche se sarà l'ultima parte di questa saga e un po' vorrei che non arrivasse mai, per non farla finire.
Un ultimo appunto sullo stile, che è maturato davvero tantissimo, e calcola che già in Sherlock Holmes e l'isola del tesoro era molto molto buono! Qui raggiungi livelli altissimi e sembra davvero di leggere un romanzo vero e proprio, non c'è che dire, di quelli di qualità, mi pare ovvio.
Mi sono calmata tantissimo nei luoghi e nelle situazioni che hai descritto, i capitoli sono lunghi ma scorrono che è un piacere e nemmeno te ne accorgi. L'introspezione è sempre magistrale e Sherlock e John sono loro in tutto e per tutto, nonostante sia un AU.
Posso fare come "il libraio di Edgware Road" e sommergerti di "fantastic" e "amazing" ma ormai penso che avrai capito cosa penso di te, quindi evito di ripetermi.
Ti faccio però ancora tantissimi complimenti perché li meriti tutti!
Grazie per continuare a portare avanti questa meravigliosa storia.
A presto
S.

Recensore Master
13/03/20, ore 12:37

Ciao! Come promesso eccomi anche qui. Sai già quanto ho apprezzato questo capitolo e approvo in pieno anche la scelta di dividerlo. E poi, beh, Bordom è tanta roba.
Ho letto su facebook che hai avuto un momento no su questa storia, spero sia passato, perché merita davvero di giungere alla sua conclusione, indipendentemente da tutto.
Mi è piaciuto tanto il congedo da Mycroft, soprattutto ho amato il modo in cui ce lo mostri in tutta la sua magnificenza. Non mi stupisce che John faccia il paragone con suo fratello, del resto anche lui sa affascinare il suo pubblico, eppure qui il vincitore è il maggiore, perché il suo nobile contegno davvero non si batte.
Sono stata felice di vedere che John e Mycroft sono arrivati a un punto d'incontro, alla fine. Il dottor Watson è l'uomo giusto per affiancare il pirata bianco e Victor Trevor, Mister Inghilterra alla fine ha dovuto ammetterlo, così come John ha compreso che quell'uomo apparentemente di ghiaccio tiene a Sherlock più che a qualsiasi altra cosa al mondo. E glielo dimostra anche quella richiesta finale, quel "lo tenga d'occhio" che abbiamo ascoltato anche nella serie, ma che purtroppo John non ha preso per niente in considerazione. Sicuramente nella tua storia andrà diversamente, in questo senso. Il tuo John è meraviglioso e non penso impazzisca come quello dei Mofftiss.
La prima parte del capitolo è un susseguirsi di saluti, un prendere congedo forse per sempre, che mette anche un po' di tristezza. Vediamo Sherlock che saluta Stanley, Victor e Lestrade che salutano Mycroft, il primo esasperando i convenevoli e quasi prendendosi gioco di lui per mascherare l'ansia e la tensione, il secondo con grande affetto e rispetto, oltre che un modo di fare che rivela profonda confidenza. Sono d'accordo con la tua scelta di non introdurre una Mystrade ma solo una profonda amicizia e stima, in primo luogo perché avresti messo troppa carne al fuoco, ma anche perché, per l'epoca, sarebbe stato troppo complicato, soprattutto visto il ruolo che ricopre il maggiore degli Holmes. Si apprezza molto invece il fatto che, nonostante le differenze di ceto e personalità, sia nato un rapporto simile, come un ponte tra mondi diversi.
Molto toccante anche il congedo tra Sherlock e suo fratello.
Per quanto riguarda la seconda parte del capitolo, tornare a bordo de La Norbury è sempre come tornare a casa. Si sente che è così anche per te e di conseguenza il lettore prova la stessa piacevole sensazione.
Rivediamo prima la nave in tutta la sua magnificenza, poi saliamo a bordo e ritroviamo i pirati che ormai sono come una famiglia e che scopriamo esserci mancati infinitamente.
Trovo molto sensato che John si faccia qualche domanda su Bordom e sul ruolo che effettivamente dovrebbe avere a bordo della nave. Da che parte è schierato davvero?
Un po' mi dispiace per il poveretto col "sorriso da infarto", è sempre difficile inserirsi in un gruppo già solido e ben organizzato. Ora è lui l'ultimo arrivato, così come all'inizio di tutto era stato John. Io qualcosina già la so, ma sono curiosa di vedere come svilupperai certe questioni nella prossima storia, per ora sai già che mi piace molto l'inserimento di questo nuovo personaggio.
ti faccio ancora tanti complimenti e arriverò presto a recensire anche tutto il resto, polso permettendo!
S.

Recensore Master
07/03/20, ore 10:55

ma buongiorno, tesoro!
sì, ti capisco, hai bisogno di una tregua...questo in pratica è un romanzo non più una fiction! E questa è la sua degna media-conclusione.
Tante vicende personali sono state dipanate, e si torna all'origine. Cioè il rapporto del Pirata Bianco (che continua ad essere tale, dentro di sè) con la sua nave e il suo equipaggio. C'è un nuovo inizio, quello da corsari, che probabilmente cambierà tutto il loro comportamento perché avranno l'alleanza degi inglesi, necessaria per combattere il più pericoloso dei pirati, cioè Sebastian Moran e il suo alleato, William Roberts.
La reazione dei suoi uomini+Sally (ma perchè l'italiano non ha il genere neutro?)è la più positiva. Ovviamente erano titubanti, qualcuno magari ostile, ma la fiducia nel loro capitano è così grande che gli hanno dato una possibilità. E il discorso di Sherlock, sicero e pieno di fuoco li ha conquistati tutti! Ho amato che il primo a offrirsi sia stato il mio amichetto Angelo col suo coltello da cucina, lo amo! E di sicuro anche Mike aveva preparato, per quanto possibile, un buon terreno.
Non capisco davvero perchè Sherly non si fidi di Bordom..non credo che lo consideri un pericolo, ma potrebbe avere ordine da Mycrofr di aiutare "anche troppo"bloccando Sherlock in caso di pericolo estremo, per eseguire un piano di salvezza che lui non approverebbe? Che Myc non capisca di assoldare un assassino non lo penso
Oh..la scenetta di leggera gelosia di John è tenerissima! **
Si era abituato ad essere il centro del mondo per due persone, e ora una sembra coltivare altri interessi...ma lui ha il suo amore destinato, quello che morirebbe se perdesse.
Sherlock lo capisce, non la prende male, anzi, giustifica il cugino (in effetti, perchè deve stare solo?)che magari ha intravisto qualcuno con cui legare in modo più escusivo. Chissà. Non ho presentimenti positivi se devo dirti, ma solo al livello medianico XD
Anche a lui mancherà un pochino quell'esclusività, ma in effetti Victor è libero, per cui (mi offro volontaria, ovvio ùù). Nonso cosa succederà, ma l'amore dei Johnlock non solo è indistruttibile, ma secondo me anche stavolta li salverà dalla morte
bellissimo tutti i dettgli, specie la cabina-infermeria di John, o vedere il piccolo Archie effettivamente cresciuto, che lascia un senso di realismo al passare del tempo
bravissima, ma lo sai
baci corsari,
Setsy

Recensore Master
05/03/20, ore 21:41

AAAAH.
No vabbè. Mi sento come quando finisco una stagione e devo aspettare quella nuova (ed effettivamente lì siamo). Che bello è stato questo capitolo finale, direi perfetto. Chiude tante cose, ma ci lascia tanti interrogativi per quello che sarà il finale. Allora, ti dirò che da è da quando Bordom è comparso che avevo l'impressione che sarebbe stato in qualche modo un "interesse" di Victor. In realtà è ancora presto per dirlo, perché Victor sta seguendo gli ordini di Sherlock e gran parte di quello che possiamo "percepire", lo vediamo attraverso gli occhi di John. Che a proposito, così geloso lo adoro. Mi ci sono rivista molto, intanto perché non vuole vederlo soffrire, poi non vorrebbe mai che il legame speciale che hanno tutti e tre possa spezzarsi. E poi Sherlock ha ragione: John si sente come si è sentito a suo tempo Victor quando è arrivato. A loro è andata bene, perché hanno stabilito un legame e una connessione unici. E niente, io ho adorato questo loro senso di protezione, perché è sicuro che se qualcuno fa soffrire Victor, lo conciano per le feste. Ma vedremo, sono curiosa di capire cosa succederà. Sherlock e John comunque sono bellissimi, ancora me li ricordo all'inizio della storia, e ora sono così sposati, io piango.
Non posso non amare questa ciurma, l'ho sempre pensato, ma vederli così fiduciosi e "devoti" al loro capitano è bellissimo. Il discorso che Sherlock fa loro mi ha tenuta col fiato sospeso, era come se stessi guardando un film (tutta la storia mi fa quest'effetto, io ora un film su questa storia lo pretendo tipo subito). Quando poi i membri della ciurma si sono messi a dire: "Avrai la mia lama" "La mia spada" ecc, ho sclerato un sacco perché mi è venuto in mente Il signore degli anelli ("Hai il mio arco. Hai la mia spada. E la mia ascia"), io mortissima.
Quindi niente, questo finale è epico, so che dovrò aspettare perché come hai detto tu sarà una storia lunga e complessa, ma aspetterò con trepidazione. E... non so più cosa dire, mi mancherà, io oramai sono affezionata a tutti, penso sia seriamente uno dei progetti più ambiziosi che abbia mai letto.
A presto risentirci <3

Nao

Recensore Master
05/03/20, ore 21:32

Oddio, sono un giorno in ritardo! mi ero presa un po' di tempo per scriverti una recensione qui e subito è arrivato l'altro.. non capivo se mi ero persa qualcosa io!
Questo capitolo ha qualcosa che per me è alla pari della Johnlock, ma che di solito non esiste proprio: un abbraccio tra i fratelli Holmes
Non sai che tasti sei andata a toccare... mentre i legami genitori/figli per me (di norma) sono pesantini da leggere nelle ficiton, quelli di affetto fraterno mi fanno impazzire e sono il motivo - più di quello romantico - per cui per anni il mio fandom era The Vampire diaries. Ma basta divagazioni nel mio cervello, perchè c'è da parlare di loro.
Certo che si vogliono bene, non ne dubito mai. Mi è più facile capire l'amore di Mycroft per il suo piccolo Sherly, perché come fai a dimenticarti il legame con un bambino che in pratica hai cresciuto tu, invece del padre?
Un po' più distaccato, invece, Sherlock, che grazie alla sua natura ribelle e ad essere il più piccolo è più distratto, meno nostalgico forse?
Proprio per questo mi hai fatto un bellissimo regalo: sapere che l'abbraccio è partito da Sherlock ha dato più valore al tutto. E sono contenta di sapere che hanno preso accordi, perchè affrontare Moran da solo per principio non era il caso: sappiamo per esperienza che il rischio di morte è alto e che questo coinvolge tutto l'equipaggio: quindi Sherlock ha fatto la scelta responsabile. Sarà l'influenza di John?
Anche il suo saluto a Mycroft è stato fantastico: credo che Holmes senior non abbia avuto tanto amore in un giorno, povero...mi fa tenerezza tante volte. Si sono compresi anche loro: uno ha un modo freddo e pratico di mostrarlo, l'altro passionale e sanguigno, ma ambedue amano Sherly e alla fine non potevano che unirsi sotto questa bandiera. Persino Victor ha alla fine una specie di rispetto per il cugino che mostra in un saluto gentile..roba da non credere ^^
L'ingresso di Mycroft mostra benissimo, in realtà, quanto interiormente i due fratelli abbiano punti in comune. L'intelligenza, il bisogno di riconoscimento, anche l'affidabilità - se pur con sfumature profondamente diverse. Mentre fisicamente come facciano a sembrare germani qualcuno me lo deve ancora spiegare, ma vabbè
Quello che mi inquieta è come per due volte tu abbia detto che quello sembra un addio definitivo; una volta ci sta, magari Victor pensa che la mamma non la ritroverà viva anche per l'età, la prossima volta (vista la sopravvivenza all'epoca)
ma perchè Sherly e John non rivedrebbero Mycroft mai più?
presagi di morte? :(
di esilio a vita, senza alcuna possibilità? ma ora sono corsari... c'è la chance che sia "la fuga verso il tramonto" e mai più Occidente, ma non mi pareva quello, il tono. niente scherzi brutti eh!
Il ritorno ci riporta all'atmosfera dell'inizo quasi: l'imbarco come la più grande delle avventure con il caro Angelo che fa scorta, Mike che tiene tutti di buon animo verso il capitano...e il nuovo arrivato, questo Bordom che sembra interessante ma di cui i Johnlock sembrano un po' dubitare..eppure, mandato da Myc.. a meno di un tremendo triplo gioco "mando la spia che so essere tale, dicendogli che mi fido di lui per spiare voi, così riferirà a chi lo manda le informazioni pericolose che lgi darete alterate" è troppo casino, non credo! sono io che sono contorta
bene, ora so di essere indietro, accidenti!
a prestissimo, tesoro
Setsy

Recensore Master
04/03/20, ore 15:28

Ciao **
Le storie sfuggono sempre al nostro controllo. Alla fine si evolvono senza che ce ne accorgiamo, come esseri pensanti. Da quello che mi è parso di capire, Bardom avrà un ruolo importante più avanti. Per quello che ho visto devo dire che mi piace, sia caratterialmente, sia per come si approccia agli altri personaggi. E' sempre bello tornare sulla Norbury, stupirsi della sua magnificenza proprio come ha fatto Bardom stesso. Mi è piaciuta molto la "separazione" tra Mycroft e gli altri. Trovo molto affascinante il suo rapporto con Victor, è raro vedere quest'ultimo così "avvelenato" o sarcastico, e ammetto che questo loro stuzzicarsi così a vicenda mi ha fatto sorridere non poco. E poi mi piace come hai descritto del rapporto tra Mycroft e Lestrade, un legame nella quale John, per certi versi, si rispecchia.
Alla fine dei conti, comunque, John e Mycroft hanno lo stesso obiettivo: proteggere Sherlock. Entrambi tengono troppo a lui, come John stesso si ritrova a pensare, lo proteggerebbe a prescindere che gli venga chiesto o no. E mi piace anche il fatto che in fondo Sherlock e Mycroft si vogliano un sacco bene, diciamo che lo dimostrano un po' a "modo" loro.
E poi il finale è molto leggere, nel senso che mi da proprio una sensazione di calma, non so se esserne contenta o preoccupata, perché magari nel finale m butti il plot twis incredibile. Spero di aver detto tutto perché purtroppo non sto in formissima, ma ci tenevo comunque a lasciarti la mia opinione.
A presto <3


Nao

Recensore Master
27/02/20, ore 13:53

Ehi ❤
Come sai, ho letto il capitolo quasi subito e l'ho amato tantissimo. Avevo iniziato a scrivere la recensione stamattina ma mi hanno interrotto tremila volte, perciò alla fine si può dire che l'abbia buttata giù a più riprese. Spero non sia confusa.
Come sempre, ormai l'avrai capito, ho una valanga di cose da dire, spero di non annoiarti.
Innanzitutto sono sempre più ammirata per lo stile, sembra che io stia ricambiando i tuoi complimenti alla mia storia, ma ti assicuro che non si può fare a meno di notare questa particolarità. L'ho detto da subito e lo ripeto, sembra davvero di leggere un romanzo. È così narrativo, scorrevole, con figure retoriche utilizzate al momento giusto e gestite perfettamente.
L'introspezione è sempre accurata, ci tengo a ripeterlo, anche se ormai potrei fare un copia e incolla di questa osservazione. Come avrai capito è il mio genere. Dammi angst, introspezione ed erotismo (ovviamente scritto come dio comanda) e mi conquisterai.
Ora. Mycroft.
Calcola che mi è ripassata tutta la storia davanti agli occhi, pensando a tutto quello che ci avevi fatto pensare e a quella che invece è la reale spiegazione a tutto. Hai capovolto il personaggio e anche John se ne rende conto.
All'inizio assistiamo alla sua rabbia, al modo aggressivo in cui sfoga la frustrazione, guai a chi gli tocca Victor e Sherlock, ma poi resta come un cretino, capendo finalmente come stanno davvero le cose.
Tutto è stato fatto per una ragione e quella ragione era proteggere il suo fratellino. Persino l'offerta in denaro per tenerlo d'occhio e riferirgli informazioni rilevanti e personali.
Molto IC,ovviamente, oltre che canon. Cosi come John che rifiuta, il suo modo pungente di porsi, qui anche rimarcato, più che nella serie, cosa che personalmente adoro.
Mi è piaciuto molto anche quando hai spiegato la questione dei punti deboli. Nella serie era Mary il punto debole di John, ma su questo ho sempre avuto seri dubbi. Più che altro lo è per una questione di responsabilità, perché sente di doverla proteggere, perché è la madre di sua figlia, ma sappiamo tutti chi è il punto debole dell'altro. Qui invece c'è una variabile e quella variabile è Victor Trevor.
John sa che il pirata bianco non ha bisogno di protezione, non come ne ha necessità suo cugino. C'è da dire che qui Sherlock è molto più equilibrato rispetto alla serie. Tanto per cominciare ha l'amore di John quasi da subito, quello di Victor, più o meno da tutta la vita, non è un tossico, non ha subito tutto ciò che nella serie l'ha segnato profondamente.
Sì, John sente di doverlo proteggere da se stesso, ma non ritiene che sia un pericolo coai letale.
Victor invece è fragile, perso, irrisolto.
Ora più che mai.
Sherlock è preso da tante cose e Victor può contare solo su di lui adesso. L'abbiamo appurato anche nel capitolo precedente, così come abbiamo compreso che il modo in cui John gli sta vicino e gli parla col cuore in mano è il balsamo più efficace per le ferite della sua anima.
In breve, ho amato tantissimo la prima scena.
Mi avevi accennato che in questo periodo Sherlock si sente particolarmente top, e a John sembra andare bene, sia perché vuole abbandonarsi a lui, sia perché ritiene importante dimostrargli fiducia.
Beh, Victor poteva non accorgersene? XD
Lo sai, è stato uno dei momenti che ho preferito in questa storia.
Adoro il fatto che sia un prete sboccato, è un paradosso che mi affascina ogni volta, non senza divertirmi allo stesso tempo.
Amo il loro rapporto così unico e particolare. Che poi in realtà è così semplice, così puro. Loro tre si amano in un modo che non risente dei costrutti sociali, dei pregiudizi e di inutili pudori. Si amano e basta.
L'amore non è altro che amore, anche se le sfumature possono cambiare, non ritengo ci debbano essere distinzioni, classifiche o definizioni con cui incasellarlo.
Ne abbiamo già parlato, sottoscrivo ciò che ti ho già detto. Hai creato qualcosa di inedito e meraviglioso, lo stai gestendo benissimo e mi sono innamorata di tutto ciò.
Il resto già lo sai.
Ora che ho visto il prestavolto che hai scelto per Bordom non vedo l'ora di scoprire come utilizzerai il personaggio, così come sono ansiosa di leggere il prossimo capitolo.
E va da sé che attenderò con ansia la storia finale!
Complimenti per tutto, questa saga non ha davvero nulla che non mi piaccia e sappi che non sei la sola ad amarne visceralmente i protagonisti. ;)
A prestissimo.
S.

Recensore Master
26/02/20, ore 19:29

Questo capitolo fa proprio il paio col precedente, e non per l'ovvia ragione che sono consecutivi e basta; il punto è che mantiene alta la tensione emotiva nello stesso modo. Ma ciao, tesoro! *-*
Il caro Mycroft ci offre dei momenti di grande canon e IC, qui. Intanto nella versione - molto variata ma con echi riconoscibili - dell'incontro con John nella 1x1. Qui Watson sa con chi parla, ma la parte dell'offerta di denaro per tenere d'occhio il "piccolo" Sherly c'è, e anche il confronto di personalità. La gelida compostezza di Myc contro il fervore e l'aggressività combattiva di John. Però gli argomenti sono molto più profondi e vari. L'organizzazione per portare Sherlock a sbarcare in quei lidi in pratica poteva risparmiarsela? Mi ha fatto tenerezza Mycroft, tutto intento a fare il ragno nella tela (in buono) quando le decisioni del Pirata Bianco non solo erano quelle, ma l'aveva anticipato. Potevo vedere la sua faccetta furba velata di delusione! Ma poco, perchè anche se in un paio di momenti ha ceduto si è subito ripreso. In generale, alla fine della discussione, John non può che tirare le somme: come fratello è davvero protettivo e disposto a fronteggiare grandi problemi per cercare di salvaguardare Sherlock e di conseguenza Victor, e ora pure lui. Perché se da una parte la richiesta a John è di tenere d'occhio il suo innamorato, secondo me è implicito che anche per lui c'è qualche forma di sorveglianza. Sherly non sopravvivrebbe ne alla morte di Victor ne alla sua, quindi perchè dovrebbe restare fuori dai piani?
Mi dispiace che Greg sia meno utile, ora - è il suo destino, anche nelle AU ^^- ma in effetti adesso si tratta di "carpire" informazioni che solo un rapporto di natura intima giustificherebbe, come domande.( In ogni caso, quel poco di amicizia speciale tra Greg e Myc mi ha fatto piacere.)
Dicevo: non penso che John lo farà più di tanto: azzardando una previsione, da principio ci proverà, visto che è per difendere la sua vita. Ma poi lo troverà disonesto e non riuscirà a continuare. E al solito, starò sbagliando XD
La mamma di Victor continua a non sembrarmi così male, devo dire. Forse è una cosa personale, e quando uno non è orrendo mi sembra già accettabile... alla fine sapeva di non poter lasciare il figlio a marcire in convento, e qualcosa l'ha tentata.
In questo capitolo in pratica si può vedere come ognuno ha cercato di fare una cosa che comunque si sarebbe avverata, come se il piano del destino fosse così chiaro da dover arrivare ad un certo punto in qualunque modo. La fuga i due cugini l'hanno fatta comunque, l'arrivo in Francia, pure... fa effetto, questo disegno così predestinato.
In quanto a capire l'amore tra Victor e Sherlock... Mycroft ha tutta la mia solidarietà XD . E' difficile, ambiguo, e poi se lui è anaffettivo non ha i mezzi per analizzarlo. Non che poi faccia molta differenza per lui, mi pare, ma impazzirà perchè non lo può dedurre. E forse neppure Eurus, magari perchè non le interessa di striscio.
Dai c'è anche la benedizione fraterna; che si può chiedere di più per l'epoca? Una persona che ama il suo fratellino è sempre valida, per Holmes senior; ora forse ha anche inquadrato meglio John, dopo delle manovre come farlo rilassare col té (molto da lui, molto IC davvero)e cercare di aggirarlo per dire le cose nel modo più conveniente. Se continuava, per me si trovava tutto l'arredo sfasciato non solo le preziose tazze in cocci ;)
E' stato uno scontro, una battaglia mentale, in cui si sono provocati, sfidati e alla fine è terminata in pareggio perché l'obiettivo comune è lo stesso. Tornando all'inizio ho sorriso pensando a John che si annoia perchè gli manca l'avventura mentre ha letti di piume per rotolarsi con Sherlock. Buon per lui!!! non si accontenta, eh? ^-^
Ma no, hanno entrambi bisogno di libertà, perchè è nella loro natura, e poi non si può lasciare Moran indisturbato a portarsi avanti chissà con che piano. Che non dovrebbe essere proprio geniale, ma non si sa mai.
Tutto è già in movimento, e più avanzato di quanto non sembrasse.
Poi, sul finale..certo che Victor ha proprio una boccaccia zozza, eppure lo amo! ma davvero, eh. Mi piace troppo e me la volgarità da un fastidio infernale, ma non lo censurerei. Sentiti fiera, per favore! ;)
Le deduzioni di Victor sui particolari fanno ridere, è così: e sapevo che Sherly non si era arrabbiato sul serio, quando lo sbatte spalle al muro,ma stava giocando in modo pesante col loro modo incredibilmente intimo di parlare di una relazione con una terza persona. Ora credo ci sia il cliffanger, vero? si imbarcano,e succederà qualcosa di preoccupante!
sono curiosissima, manca poco!
baci-baci,
Setsy

Recensore Master
25/02/20, ore 19:34

Ciao <3
Inizio con un aneddoto: stanotte ho sognato che Moriarty era un pirata e che mi voleva nella sua ciurma e che il suo nemico era chiaramente Sherlock, mi chiedo proprio come mai la mia mente abbia elaborato una trama del genere, vero?
A parte ciò, effettivamente ricordavo che questo capitolo dovesse essere l'ultimo, e invece ce ne sarà un altro (MEGLIO COSI PER ME).
In questa storia sto amando particolarmente il come fai interagire John e Mycroft. Barbagialla infatti pensa che Mycroft non sia poi così sgradevole come può sembrare, ma di certo è un tipo... particolare, per così dire. E durante il loro colloquio si vede una bella differenza tra i due: Mycroft infatti ha una calma quasi serafica, John invece è pronto a scattare se si osa dire qualcosa di troppo su Sherlock o su Victor. Altra cosa che mi piace, il fatto che Mycroft comunque approvi la relazione tra Sherlock e John, pur ovviamente non potendolo dire pubblicamente. O anche il fatto che ammette di non comprendere fino in fondo il rapporto che lega suo fratello a Victor. Mycroft ad ogni modo vorrebbe "usare" John per avere proprio informazioni su Sherlock, per tenerlo un po' d'occhio e riferirgli cosa succede, ma ovviamente John si infastidisce quando sente tale proposta. Tra l'altro io ho adorato come trapeli che John abbia un fortissimo senso di protezione nei confronti di Victor. E ci sta, perché effettivamente Victor risulta quello più "fragile", soprattutto dal momento che viene fuori che Mycroft gli ha espressamente richiesto di non far parola del suo dolore con nessuno. Mi ha fatto sorridere quando è stato John a mettere in difficoltà Mycorft, comunque, però giuro che quando quest'ultimo gli ha raccontato TUTTO, facendo venir fuori che appunto - lui è davvero tanto interessato al bene di Sherlock - è stato bellissimo. E' stato molto emozionante e direi che le battute di Victor poi erano necessarie per stemprare un po'... eh, è sempre il solito accidenti. E i pensieri di John alla fine sono così rassicuranti. Non potrebbe che esser quello il suo posto, lì, con Victor e Sherlock. Sono molto curiosa di leggere il prossimo capitolo. A presto <3

Nao

Recensore Master
22/02/20, ore 12:48

Ciao! Dai, stavolta sono abbastanza puntuale... piu o meno. Ho tantissime cose da dire su questo capitolo e cercherò di procedere per punti, sperando di non dimenticare niente. Divido il testo in paragrafi così è più chiaro, anche se non lo faccio quasi mai.

Parto dalle note e ti tranquillizzo subito, tutto ciò non è minimamente pesante o noioso, credimi, scorre via e neanche te ne accorgi. Ci stava un capitolo completamente introspettivo a questo punto, molte cose andavano spiegate, come il passato Victor e i suoi conflitti con il padre, il rapporto con la madre, altre meritavano di essere anche solo accennate, come la personalità di Eurus, che ho trovato perfetta, inquietante al punto giusto. Sì, è la prima parola che mi viene in mente quando penso a lei, non posso farci niente. Poi stavo urlando internamente quando Victor ha confessato a John che credeva che lei volesse ucciderlo, da bambini. Hai inserito un elemento canonico esattamente al punto giusto e contestualizzandolo perfettamente.
Hai detto bene, è stata un'altalena emotiva, un alternarsi di angst, dolcezza, umorismo spruzzato qua e là, altro angst e tanti sentimenti.

Secondo punto: la caratterizzazione di John.
Sono sempre più ammirata dal lavoro che stai facendo su di lui. Io personalmente, nella mia testa, ti ritengo molto più vicina a Sherlock, eppure in questa storia fai davvero un lavoro fantastico. Fai convivere in lui i suoi molteplici aspetti, le sue caratteristiche spesso contrastanti, la rabbia e la pazienza, la dolcezza e la violenza. La voglia di fare la cosa giusta e il puro istinto. John talvolta si considera un uomo ridicolo, un idiota sempre una spanna sotto le persone celebralmente straordinarie che gli bazzicano attorno (ed è un po' il modo in cui a volte ce l'hanno presentato i Mofftiss, facendomi anche abbastanza innervosire, perché ricordiamoci che John Watson, nel canone di Doyle, non è un cretino qualunque, ma un medico militare colto e perspicace), non si rende conto di essere invece coraggioso e carismatico, tanto che riesce a farsi ascoltare dalla ciurma più di quanto non abbia fatto il Pirata Bianco. Menomale che c'è Victor a farglielo presente!
Victor è meraviglioso, ha uno spirito d'osservazione davvero soprendente, sottolinea sempre dettagli emblematici che gli altri sembrano non prendere in considerazione. Non vedo l'ora di leggere la scena in cui farà notare a Sherly quella cosa (la posizione che usa con John, la posizione scelta appositamentente per scopare John, John e la sua posizione. QUELLA COSA. *ti prego dimmi che l'hai letta con la stessa voce* XD)
E quindi, tornando a noi, attraverso lo sguardo attento di padre Trevor, ci mostri aspetti di John che altrimenti non avremmo occasione di vedere, perché il pov narrante è il suo, è lui a raccontare e raccontarsi e non è certo un giudice obiettivo, non quando si tratta di se stesso. Ma, del resto, quale persona al mondo lo è? Però, tramite l'occhiale acuto del prete e attraverso le sue battute sagaci, riusciamo a cogliere importanti doti di Barbagialla che lui non vede o sottovaluta.
Devo dire che Victor è un po' una spalla in tutta la storia, non di John o Sherlock, ma lo è per te, un canale attraverso cui fai passare cose che il pov principale non può, o non sa, comunicare.
Attraverso Victor ci mostri l'amore di Sherlock per John, l'attrazione che prova per lui, che il diretto interessato, per modestia o pudore, non analizza mai. E il fatto che alcuni aspetti di lui si abbiano influenzato John e Sherlock, modificandone alcuni atteggiamenti, è davvero interessante e offre molti spunti di riflessione.
Ecco, lo sapevo, sto già saltando di palo in frasca, al diavolo i punti che dovevo rispettare.

Okay, tornando alla "confessione di padre Trevor, finalmente fai luce su aspetti importantissimi del suo passato, arrivando alla morte del padre e al momento in cui lo diseredato, rendendolo un signor Nessuno, figlio di nessuno.
Ecco, questo per lui è insostenibile, il sapere di non avere più radici, un posto dove tornare, di essere stato tanto odiato da chi lo ha messo al mondo, da non meritare il perdono nemmeno in punto di morte.
John si ritrova a odiare quell'uomo anche senza averlo mai conosciuto e non ko sento di dargli torto. Inoltre gli fornisce l'input per riflettere brevemente su suo padre e sul rapporto difficile che ha sempre avuto con lui, trovandolo comunque imparagonabile a tanta spietata testardaggine.
E le parole che gli rivolge per confortarlo sono davvero dolcissime, sincere come solo quelle di una persona che ama possono essere.
E ha ragione, Victor è molto più di ciò che vuole far passare, è importante, necessario, per tante persone, e quando qualcuno è così indispensabile significa che vale moltissimo, che è amato e che di certo non è un Nessuno.
Se poi, mentre John gli dice tutto ciò, lo bacia pure sulle labbra, direi che non può non convincerlo fino in fondo!
A parte che è pure nudo, e sai quanto io ultimamente shippi questi due... anzi, tutti e tre insieme, dai, quindi non potevo non amare la scena a 360 gradi.
È bellissimo il rapporto che si è creato tra John e Victor, hanno raggiunto un grado di confidenza davvero inaspettato e sembra quasi che siano loro due con Sherlock in aggiunta, piuttosto che John e Sherlock con Victor come terzo elemento.
Non sempre, ovviamente, ma l'impressione che ho è questa.
In questa long soprattutto, il Pirata Bianco sembra quasi un'apparizione, un'entità evanescente che va e viene da un'altra dimensione, come un fantasma.
È sicuramente preso da Moran e da ciò che dovrà fare per sconfiggerlo, è comprensibile, fattosi ta che lascia la scena a loro due, quasi sempre.
Menomale che almeno qui appare per strusciarsi sul suo amante... spero proprio che il prossimo capitolo inizierà con la lemon che qui è stata rimandata di qualche minuto. ;)

È stato un bellissimo susseguirsi di emozioni e mi spiace aver mandato a puttane il mio intento di scrivere una recensione minuziosa e ordinata, mi sono fatta prendere. Sorry.
Spero comunque di aver detto tutto, centrando i punti fondamentali.
Questa storia mi sta piacendo sempre di più, ci sono così tanti aspetti che stai curando alla perfezione... io non credo che sarei capace di gestire così tanti dettagli. Tanto di cappello e complimenti di cuore per tutto.
Aspetto con ansia il prossimo capitolo.
A presto
S.

Recensore Master
20/02/20, ore 10:39

Dunque, tesoro.
questo capitolo è una specie di svolta, in questo tipo di narrazione di avventura: e per quanto mi piacciano i tuoi pirati (e le storie di pirati in generale) quando da momenti squisitamente di scontri o duelli, viaggi, si passa a questi intimisti, bè, con me ti piace vincere facile
E poi succede una novità, per me, in questa ficiton
Finora non mi ero immedesimata: cioè, Victor, Sherlock e John mi fanno innamorare, non "sentire una di loro" come potrebbe succedere benissimo anche se i personaggi sono tutti maschili,e non hanno delle partner nelle quali ci si può riconoscere. Quindi li guardavo dal di fuori, catturata. Ma dopo la confessione di Victor, (che a proposito, è vero, col cognome Watson fa schifo XD. non ci avevo mai pensato!) ho trovato il personaggio avatar. Quandi parla del legame con la sua famiglia, di come non abbiano considerato chi era e cosa desiderava, solo che dovesse realizzare il loro ideale, bè, mi sono sentita trascinare con tutte le scarpe. Scarpe di cemento, così a galla non si torna. Quel senso di estraneità per cui addiruttura non riconosci tua madre, non credo dipenda dall'essersi davvero scordato com'è, ma dalla rimozione, quindi uan cosa che poi ti fa sentire in colpa. E la morte di chi dobbiamo amare "a comando" può essere solo una liberazione. L'ho compreso profondamente, anche mentre pensa che gli hanno tolto il cognome e ora non è convinto di sapere chi è. Ci sono vuoti non riempibili, per quanta roba tu ci possa buttare dentro; certo non da te solo. In questo però c'è l'intervento della grande umanità di John. la sua situazione potrebbe essere migliore, in realtà, lui ha avuto penso una famiglia semplicemente normale, è stato indirizzato verso la medicina, insomma, per l'epoca ci si può proprio stare. Però ora è comunque qualcun'altro, un pirata, o corsaro che dir si voglia. Non ha cambiato personalità, ma si è reinventato. Soprattutto grazie alla vicinanza e amore di un essere eccezionale come Sherlock. Lui consola Victor al suo meglio, dicendolgi pure che lo sposerebbe; ovvio che non sia serio, ma il messaggio arriva, e funziona. ha un grande potere calmante, che forse, come dice Victor, dipenderà da essere anadato in simbosi con Sherly. Ha acquisito carisma e autorità. E da lui ha appreso a mettere in imabrazzo la gente, ahahaaah! Sono contenta che Sherlock abbia ideato una soluzine, sono preoccupata del sogno. i sogni in queste storie sono sempre profetici per me, per quanto trovi letteralmente impossiible che Eurus sia davvero sulla nave di Moran, ad un certo punto. lei non è solo una comparsa, è impossibile; e Victor che temavo lo uccidesse, hum....non mi piace granchè:
Menzione speciale al bel titolo, uno comico! non li usi quasi mai, mi piace, anche se non so se sia un modo di dire vero, è molto divertente; io amo i titoli!
la seconda mezione al povero Mycroft che tutti disprezzano finchè non torna utile: ha provveduto lui a mantenere una specie di ordine, a coprire le spalle al fratello con i loro genitori, i contatti con Lestrade, li ha portati in salvo... e so che aiuterà il fratellino senza sè e senza ma. Mi fido. E la relazione Johnlock ormai è così naturale, passionale, che non ha freni. Sono davvero uno dell'altro...*-*
bene, questo è certo il mio capitolo preferito!
ti aspetto presto,
Setsy

Recensore Master
19/02/20, ore 18:27

Ciao <3
Non sono nel pieno delle mie facoltà mentali, ma ci tengo comunque a lasciarti un mio parere, anche perché questo capitolo mi ha proprio fatto bene, date le condizioni in cui verso, mentalmente parlando. Prima di tutto non l'ho trovato eccessivamente lungo, tanto meno pesante. Sono stata proprio trascinata dalla narrazione. In John mi ci sono immedesimata un sacco, per il semplice fatto che io lo capisco: so cosa significa arrabbiarsi e starci male quando la persona che amiamo ha subito del dolore per colpa d'altri... già, purtroppo è una cosa che mi è fin troppo familiare. Lo dico sempre che tutti e tre hanno un forte istinto di protezione gli uni verso gli altri. E comunque tutta la situazione di Victor mi è dispiaciuta tantissimo, perché si porta dentro così tanto, eppure tenta sempre di nasconderlo. Dall'altro lato è ancora più triste quando si pensa che forse forse questa sofferenza era necessaria. Forse se Victor non fosse arrivato a questo punto, non avrebbe mai conosciuto John e Sherlock, non sarebbero diventati quello che sono. Che è anche incredibilmente romantica come cosa, ma triste. Quando ho letto che le rispettive famiglie di Victor e Sherlock non andavano molto d'accordo, ammetto che me li sono immaginata un po' alla Romeo e Giulietta [?], ed inoltre mi è piaciuto come hai parlato di Eurus. Una reazione interessante la sua e interessante il modo in cui Victor la descrive, un genio che però è vuoto, apatico, contrariamente a Sherlock che è un genio sì, ma che ha anche un mare di emozioni dentro di sé. Victor mi è parso pieno di sensi di colpa e rimpianti e sono felice che ci fosse John ad ascoltarlo. Tra l'altro ho adorato quando John ha chiesto a Victor perché fosse arrossito e lui risponde che è perché si era rivisto in lui. Mi piace pensare che si abbiano un po' preso qualcosa dell'altro, che poi è una cosa che succede davvero quanto si sta/si frequenta assiduamente una persona. Sherlock poi torna da John, che si è addormentato con Victor e... adoro che quest'ultimo venga cacciato male, poveretto . Ad ogni modo qui John mi è piaciuto particolarmente perché mi è sembrato quasi che fungesse da voce della coscienza, da mediatore. E fra i tre sinceramente ce lo vedo (anche se poi pure lui è tanto impulsivo e passionale, però hai capito il concetto). Bene, non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo, spero di non essermi dimenticata niente.
A presto <3

Nao

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