Recensioni per
Everybody's Gotta Live
di Miryel

Questa storia ha ottenuto 61 recensioni.
Positive : 61
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
19/02/20, ore 15:48
Cap. 1:

Ciao cara, eccomi qui per lo scambio a catena.
Non posso che iniziare complimentandomi con te per le immagini prescelte per il capitolo, che sono veramente perfette per i tuoi Tony e Peter, e mi hanno aiutato a calarmi nella realtà che hai creato - decisamente migliore di quella dei film. Perché, siamo sinceri, chi non avrebbe preferito che Tony fosse sopravvissuto?
Amo il tuo stile, amo il modo in cui tratteggi i contorni del personaggi: dapprima sono solo accennati, sfumati, ma poi continui fino a farli diventare via via più vividi e ricchi di sfaccettature; Tony e il suo non essere in grado di mettersi nei panni di Peter, May che comprende il nipote con un solo sguardo e poi Peter, che si chiede perché mai sia successo tutto questo e ha bisogno di tempo. Credo che il fatto che Tony sia disposto a darglielo sia un passo enorme, considerando l'impazienza che caratterizza il nostro Mr. Stark, spero che Peter riesca a far chiarezza e possa quindi tornare da Tony, stavolta è lui ad aver bisogno di Peter e non viceversa.
Ti confermo che hai fatto un ottimo lavoro con le divisioni tra presente e passato; ho adorato l'idea della balbuzie del giovane Peter e ho trovato decisamente IC che Tony lo abbia aiutato e abbia voluto anche partecipare alla seduta con la logopedista per assicurarsi che tutto procedesse bene.
Mi rendo conto che ho lasciato una recensione un po' sconclusionata, ma mi succede sempre così con le storie che mi riescono a emozionare...
A presto, spero!
Francy

Recensore Master
19/02/20, ore 11:41
Cap. 1:

Ed io che temevo di dover aspettare molto tempo prima di leggere una tua nuova storia ed invece – fortunatamente – mi sbagliavo! Sono contenta, soprattutto, che i protagonisti siano sempre Peter e Tony. Coppia che amo e che ahimè la MCU ha voluto dividere… E qui mi fermo perché altrimenti scenderebbero fiumi e fiumi di lacrime che Alice nel Paese delle meraviglie levate proprio.

Prima di cominciare con la recensione vera e propria vorrei soffermarmi un attimino sulla grafica che reputo a dir poco ECCEZIONALE. Sei davvero molto brava nel realizzare le cover di ogni storia, invogliando in questo modo il lettore a leggere i tuoi scritti. Come ti dissi qualche tempo fa sono sempre disponibile ad accettare un tuo aiuto per realizzare le immagini adatte alle mie storie (che fanno letteralmente cag*re in confronto alle tue xD). Detto ciò passiamo al racconto: ci troviamo nel momento dello schiocco finale da parte di Tony. Grazie al cielo qui non è deceduto come in Endgame ma è rimasto fortemente segnato e ferito dallo scontro con il Titano. Quanto vorrei che questa scelta della trama coincidesse con la realtà… (Da notare che questa volta i puntini di sospensione richiamano al riferimento di pocanzi della mia trasformazione in Alice xD). Ma andiamo avanti. Peter ritornato dopo una lunga assenza durata cinque anni è profondamente cambiato. Ovviamente soccorre il suo compagno nel momento del bisogno eppure c’è una strana tensione che intercorre tra i due, dovuta principalmente al cambiamento avvenuto nel giovane. Questa sensazione viene rafforzata nel momento in cui Peter si rifiuta di rispondere alle telefonate ed evita di andare a trovare Tony. Penso che l’incontro con zia May sia stato di vitale importanza per far comprendere all’uomo quale sia il vero problema di Peter.

Il fatto che hai alternato il presente ed il passato hai reso per bene la trasformazione di Peter, di cui ho adorato la scelta di averlo reso balbuziente, e la nascita del legame tra lui e Tony. Non mi sono per niente persa durante il passaggio tra passato e presente e perciò puoi stare tranquilla che la storia è abbastanza chiara e comprensibile. Tra l’altro sei bravissima e hai reso il finale tragico di un film una speranza per tutti noi che ancora piangiamo la morte di Iron Man.
Attendo con ansia l’ultima parte. A presto cara!

Recensore Veterano
19/02/20, ore 10:24
Cap. 1:

Cara e dolce Miry, ciao.

Non so nemmeno da dove iniziare con questa recensione, perché nonostante tu abbia scritto più di 4000 parole, a me ne sono rimaste ben poche. Perciò mi appellerò all'aiuto che generalmente viene dato nell'ABC delle recensioni.

Partiamo dal titolo: per quanto sia malinconico e triste, ma allo stesso tempo amorevole, è effettivamente azzeccato per il tipo di storia che hai portato, che è sia dolce che amara.
Infatti la trama mi ha colpita proprio per questo: se da una parte ce li fai shippare dandoci soddisfazioni, dall'altra crei questa situazione di disagio completamente opposta alla precedente. E' come una specie di tira e molla (molto intrigante).

Il tuo stile sai già che mi piace molto e anche in questo racconto non ha fatto eccezione. Inoltre il fattore degli sbalzi tra passato e presente penso che tu l'abbia gestito davvero bene: non ho avuto problemi a seguire il filo e credo che sia tutto chiaro e limpido; d'altronde hai anche inserito i separatori vari.

Per quanto riguarda errori, non ne ho trovati, ho solo notato una piccola svista che ti segnalo subito:
- "Calò il silenzio, poi Tony cercò si sistemò meglio sul cuscino" --> non so come tu volessi buttarla giù, comunque si tratta di "cercò si sistemò".

Sinceramente non so bene cosa aspettarmi dal prossimo capitolo; ho una paura di scoprire quello che farai succedere! Vorrei solo che Peter e Tony siano felici, ma un vuoto di 5 anni è difficile da accettare e colmare, perciò non è scontato il lieto fine (purtroppo).

Personalmente mi hai lasciato tante emozioni sia durante la lettura, che una volta finita. Come sempre, sai smuovere i miei sentimenti attraverso le tue parole e il rapporto tra Peter e Tony.
Grazie per questo e brava.

Per concludere, ti faccio dei generici complimenti per tutto.

Alla prossima *-* <3

Recensore Master
19/02/20, ore 01:19
Cap. 1:

AMORAH!
Amore ti do e amore ricevo, a quanto pare. Anche se la tua idea di amore è condita di DDDOLOREH a manetta, angoscia e sofferenza a vagonate sin dalla bellissima immagine d’apertura, con Peter che ha l’abbraccio dell’uomo che ama come inciso sulla pelle, sembra bruciare in maniera tremenda e fa male anche per lui, un ciccino che ancora paga errori che non sono suoi.

La morte di Tony Stark è ormai stata quasi un anno fa, ma rimane un punto cruciale della pop culture e del canone supereroistico nel cinema, un momento che ha commosso migliaia di persone e non verrà forse mai raggiunto. E nel mezzo del pianto collettivo troviamo sempre lui, il giovane e dolcissimo Peter Parker, che non riesce a superare il dolore e sembra quasi svanire nel mezzo del nulla.
Anche se quello che succede qui è tutt’altro, e Tony pur sopravvivendo sembra un relitto di sé, un pezzo di sé mutilato e strappato dalla peggior esperienza possibile. Tutti i personaggi sembrano privi della loro forza originaria, a dirla tutta, anche Peter, che soffre di balbuzie e sembra più fragile che mai. Non può affidarsi a Tony perché Tony non ce la farà da solo, è anche lui fragile e sta cadendo a pezzi, e Thanos è riuscito in qualche modo a colpire nel segno.
Le transizioni tra passato e presente, che in molte altre opere fatico a seguire, sono qui elaborate molto bene e non mi hanno mai dato guai. Quella che rimane uguale è l’angoscia, sempre bellissima e presente, una spina nel fianco nelle vite dei nostri poveri disgraziati.
Ho particolarmente apprezzato il dialogo di Tony con Zia May, la potenziale “suocera” che cerca di aiutare il figlioccio e non vi riesce. Peter è in balia della corrente e non riesce a uscirne, galleggia, si divincola e ha bisogno di Tony e di chiunque possa dargli qualcosa.
Tony è quasi irriconoscibile, e sta cercando in tutti i modi di continuare con la forza che lo contraddistingue, ma il povero Peter ha ancora bisogno di conforto.
Troppo giovane, troppo fragile, e si vedono le conseguenze.
Per questa storia hai avuto una splendida idea e sono felice di vederne l’esecuzione. Sono più curiosa che mai, e ti mando un enorme abbraccio!
Alla prossima
Lady R

Recensore Master
18/02/20, ore 17:36
Cap. 1:

Carissima, finalmente riesco a passare anch'io!
Da quanto aspettavo di riuscire a leggere questa storia!!! (Da quando l'hai pubblicata, circa ^^')
Ma bando alle ciance, iniziamo dall'immagine: io devo assolutamente sapere come fai a crearle e a inserirle, e' un talento anche quello! Appena l'ho vista, mi sono illuminata, e' bellissima e la trovo adatta alla storia ancora prima di leggerla! (Ebbene si', ci tenevo a lasciarti il mio entusiasmo riguardo l'immagine ancora prima di iniziare a leggere XD)
Ma ora andiamo avanti.
Mi sono ben presto resa conto (perche' non leggo mai le note, mannaggia a me) che non si tratta di una AU e dunque ci sono molti riferimenti che purtroppo non riesco a cogliere; diciamo che per comprendere appieno questa storia e' probabilmente necessario conoscere i dettagli dei film, che io non ho ancora visto :(
Tuttavia, non mi e' stato per niente difficile ambientarmi nella situazione, cogliere i dettagli non specificati e muovermi nella trama.
Questo perche' tu e il tuo meraviglioso stile mi avete dato i mezzi necessari per farlo; e a questo proposito, prima che mi dimentichi, vorrei sottolineare la tua grande capacita' di inserire argomenti delicati, come le allergie di Peter, che qui si trasformano in balbuzie (non so se questa sia una caratteristica ripresa dai film oppure no).
Adoro che tu decida di trattare tali argomenti, forse un po' trascurati in letteratura, che non solo arricchiscono il testo e la trama, ma donano sensibilita' e sensibilizzano a loro volta il lettore.
Non mi pare, peraltro, di aver mai riscontrato un personaggio balbuziente in qualche storia/libro che ho letto, il che' rende il tuo estremamente piu' interessante!
Gia' solo per questa scelta ti meriteresti un applauso di dieci minuti, secondo me!
Un'altra caratteristica delle centomila che mi piacciono delle tue storie che adoro e' questo tuo presentare la trama man mano, analizzare scena per scena, ma in due momenti diversi, inserendo informazioni, ad ogni pezzettino qualcosa in piu'.
Lo faccio, o almeno ci provo, anche io e trovarlo anche nelle storie degli autori che leggo e' splendido!
Arrivo alla fine, scopro che si tratta di una long, il mio cuore perde un battito e immediatamente esulta dalla felicita'.
Questo significa piu' TonyxPeter! E' solo merito tuo se ora sto esultando, sappilo.
Questi due mi hanno completamente conquistato, e sono sicura che dopo questa storia il mio cervello dira' completamente addio al mondo reale XD
Nonostante mi manchino molti pezzi della trama, non sai quanto io abbia apprezzato questo primo capitolo!
Leggo le note, scopro che e' un what if e niente, mi sciolgo.
Un'altra caratteristica che mi piace moltissimo al quadrato e' la scelta di alternare pensieri a dialoghi, pensieri ad azioni, pensieri a parole realmente pronunciate.
Non so perche', ma davvero da' al testo quel qualcosa in piu' che lo rende unico. A un certo punto sembra quasi di trovarsi in due mondi paralleli: uno a cui appartiene il mondo reale, l'altro a cui appartengono tutte le parole non dette, i sentimenti repressi.
Davvero, potevo chiedere di meglio? Direi proprio di no!
E' sempre un gran piacere leggerti e SICURAMENTE ci rivedremo' al prossimo capitolo, ormai non ti liberi piu' di me! XD

Recensore Master
18/02/20, ore 15:55
Cap. 1:

Ciao!

Non ricordo se te l'ho già detto ma voi scrittrici con una coppia fissa che amate spulciare in ogni singolo aspetto e con ogni possibile what if, avete un talento straordinario: quello cioè di riuscire ad essere sempre originali, senza creare ridondanze e/o cose già viste. Nella fattispecie specifica, questo Peter sconfortato che ha perso cinque anni passati in un battito di ciglia e Tony invece che lo ha atteso per tutto questo tempo si combinano favolosamente. L'egocentrismo di Tony è il top, sembrerebbe voler dire "ok, va bene ora ho salvato il mondo, ho perso un braccio e tu cinque anni. Chissene, l'importante è essere vivi, ora vieni qui e lasciati spupazzare". Ma è chiaro che con Peter, che si farebbe un problema anche se pestasse per sbaglio una formica a terra, questa filosofia spicciola non può funzionare. Meno male che ci mette lo zampino Zia May invitando il salvatore dell'universo a dare i suoi tempi al ragnetto.

Le scene con Parker che balbetta invece presumo si riferiscano al futuro, dove per qualche motivo ha cominciato ad avere questo disturbo della parola (o magari si tratta di una realtà alternativa? Immagino chiarirai il tutto più avanti). Le aggiunte che propone alla divisa sono quelle che abbiamo visto nell'ultimo film, chiaramente.

Un altra bella storia interessante, complimenti

Un saluto e a presto,
Will D.

Recensore Veterano
18/02/20, ore 12:29
Cap. 1:

Cara Miryel,

ma che mi combini? Ti perdo di vista per un po'  e mi ritrovo di fronte ad una minilong che trasuda angst dalla primissima virgola.
La tua necessità di dare a Peter e Tony un finale di verso ti spinge a battere sempre nuove rotte, a tessere nuove trame, a cambiare e svilluppare i punti di vista dei protagonisti coinvolti: questo mi piace proprio un sacco. C'è, in questa tua nuova impresa, una difficoltà superiore, perché ti muovi e ci sposti da un piano temporale all'altro, dal passato al presente, da un tempo sereno ad uno tormentato.
Dopo una vittoria del genere, dopo un ritorno del genere (quello di Peter) sarebbe stato semplice parlare della gioia del sapersi tutti interi e di quella di ritrovarsi, invece tu scegli di percorrere un sentiero più torrido, ma anche più profondamente umano: scegli di rappresentare i detriti che lascia addosso uno tsunami del genere.

Tony è sopravvissuto, profondamente leso sì,ma vivo. Peter, però, non sembra gioirne come dovrebbe, incastrato com'è negli interrogativi, nello sconforto, nell'incapacità di decifrare davvero quello che gli è successo. Gli è ripiombata la vita addosso con immensa violenza e un attimo dopo si ritrovato di fronte alla concreta possibilità di veder morire Tony. C'è troppo da assimilare e lui non è un tipo semplice, e neanche Tony lo è. E' difficile per entrambi affrontare il presente, ma ho la sensazione che l'ostinazione di Tony nel voler comprendere e aiutare Peter porterà a grandi risoluzioni per entrambi. E' stato così anche in passato, a quanto pare. E' per questo che Stark ha sentito l'esigenza, in tempi meno tormentati, di aiutare il giovane Parker a venir fuori dalla balbuzie. Inutile dirti che ho trovato di una tenerezza assoluta gli sforzi di Peter nel proferire anche una sola frase, la sua voglia di lavorare con Tony alla tuta, mettendosi in gioco, nonostante tutte le riserve possibili.  Boh, questa cosa mi squaglia proprio il cuore, anche più del rapporto stupendo che si instaura tra di loro e che sembra essere stato sgualcito irrimediabilmente dagli eventi. La relazione che hanno nel presente è completamente diversa e ci suggerisce che ne è passata acqua sotto i ponti dai tempi della logopedista. Ci sarebbe ancora un'infinità di cose che vorrei dirti, ma mi sembra ancora tutto confuso e aspetto di schiarirmi le idee col prossimo capitolo.
Brava, brava e super angst proprio come piace a me!

Un caro saluto e a prestissimo,
Woodhouse (ultimamente puntuale in maniera sospetta xD)

Recensore Master
18/02/20, ore 07:48
Cap. 1:

Cara Miryel, in questa tua nuova storia hai dato vita alle speranze di tutti quelli che non avrebbero mai voluto che Tony morisse (ovvero tutti, in sostanza).

Come spesso ti ho visto fare, inframmezzi momenti del passato e momenti del presente, in una storia che risulta comunque sempre fluida da leggere.

Il Peter del passato è un ragazzo ancora solare e pieno di vita, il sole che noi tutti conosciamo. Quello del futuro ha subito un grave trauma e si trova a dover affrontare un mondo che è completamente nuovo e lo ha lasciato indietro. Ovviamente ne risulta una crisi e un atteggiamento molto più ombroso. La preoccupazione di Tony è palpabile, evidente.

Non si capisce bene ancora che genere di rapporto abbiano avuto, perché ci lasci molto in sospeso. Questo è un prologo ovviamente, in cui getti le basi per il tuo nuovo intreccio. Sappiamo che in qualche modo loro si amano sempre in tutte le loro vite, ma per ora sembra ancora qualcosa sul punto di nascere nel passato, e spezzato nel presente.
Per Tony è forse più facile, perché dopo aver pianto la morte (o meglio, la sparizione) di chi ha amato, lo ritrova vivo dopo cinque anni: Peter è un dono. La sofferenza di Tony è qualcosa che ha avuto il suo corso e il tempo per essere digerita. Peter ha smesso di esistere ed è poi tornato senza rendersi conto di nulla, ma ha lasciato segni profondi: non sarebbe possibile altrimenti. Quindi per lui è più dura, perché non ha avuto tempo di digerire nulla. Ci vorrà un po'.

Qui i sentimenti che descrivi sono ancora in qualche modo sopiti, in procinto di essere sviluppati. Li leggeremo più avanti :)

Come sempre, brava ❤️

Recensore Master
16/02/20, ore 17:26
Cap. 1:

Ma ciao Cosa, lì, Miryel!
Questa è una storia che mi intriga. Mi intriga perché volutamente hai deciso di giocare con i piani temporali e confondere le acque, presentandoci una versione what if dove Tony sopravvive allo schiocco di Thanos, seppur riportando ovvi e ingenti danni. È anche permeata da un profondo angst che sottolinea ogni riga, dall’inizio alla fine, da rileggere più volte perché ogni lettura regala un dettaglio nuovo. Sembra che la vittoria iniziale con cui apri la minilong non abbia portato gioia e serenità e che ciò che resta dello schiocco di Thanos e Tony sia un dolore non risolto, ma perché? Fin dalle prime righe mi sono chiesta come mai Peter sia così severo nei confronti di Tony, ma proseguendo con la lettura la curiosità è aumentata e non solo per quell’alternanza di tono che ha Peter; Spiderman si rivolge in modo estremamente familiare e paritario all’inizio della storia a Stark, ma nelle scene della tuta il linguaggio cambia, rivelando una balbuzie perfettamente ben resa che sappiamo solo non esserci nelle parti dedicate alla battaglia e in quelle sulla convalescenza di Tony.

C’è però il dolore, un dolore che nemmeno il riportare la gente dal blip pare aver risolto e questo, cara Miryel, forse è un indizio di quello che stavolta hai “combinato.” Questo primo capitolo, per esempio, mi ha portata a chiedermi cos’abbia significato, per Peter, sparire cinque anni. Zia May è abbastanza protettiva nei confronti del nipote da canone, ma il fatto che anche lei sia svanita e in qualche modo sappia cosa si prova a ritrovarsi in un mondo in avanti di cinque anni, rende più dolorosa e angst la sua difesa sulla fuggevolezza di Parker dopo lo schiocco.

Se non è possibile avere la certezza di dove collegare i vari segmenti di testo da un punto di vista temporale, si può, però, analizzare quello che è il centro della tua poetica: il rapporto, sempre ben bilanciato, tra Stark e Parker: due geni accomunati da una mente brillante, ma separati dal carattere. Eclettico e sopra le righe quello del miliardario, pragmatico e ironico, ma anche responsabile e maturo, quello dell’Uomo Ragno. Nelle scene in cui Peter balbetta lui cerca la presenza di Tony, vuole contribuire attivamente alla tuta rendendola sempre più accessoriata e non rendendola un mero regalo targato Stark Industries, ma un qualcosa di ancora più personale e specifico per lui. Nelle scene in cui Peter non è afflitto dalla balbuzie, il suo rapporto con Tony è totalmente paritario e sfuggente. Cerca spazio: il linguaggio (la sua assenza nel mutismo scelto da Peter di fronte alle domande di Tony) e le sue difficoltà (la balbuzie quasi invalidante) segnano una difficoltà di relazione che fa impazzire Tony. E sappiamo (so, perché ti leggo e apprezzo da tanto) che Stark è testardo e non accetta di non poter controllare o risolvere le situazioni. Così come ha spedito Peter da un logopedista, allo stesso modo capirà cosa gli nasconde il ragazzo. Storie così mi intrigano perché sono una doppia sfida: per l’autrice che la scrive giocando anche con la costruzione e l’assemblamento dei vari momenti e per la lettrice che decodifica e legge, avida di sapere. Ti risparmio le decine di teorie sul perché e il per come che mi stai facendo venire alla mente, ma… sappi che sto intrippatissima! Un abbraccio pistacchioso gluten free <3,

Cosa lì, Shilyss <3 <3
(Recensione modificata il 16/02/2020 - 05:27 pm)

Recensore Master
16/02/20, ore 16:27
Cap. 1:

Tesoro mio caro **
Questo era il what if di cui avevo bisogno, di cui tutti avevamo bisogno. Un finale dove Tony è vivo, ma dove comunque non manca la tragedia e la sofferenza. Certo, perché con quello che è successo non si può pensare di andare avanti così, subito. Ci sono delle cose da chiarire, delle ferite da rimarginare, un vuoto da riempire. E' adorabile il fatto che Peter sia balbuziente, l'hai reso bene e mi sei sembrata molto dolce e delicata sull'argomento. Altrettanto dolce e attento è proprio Tony, come sempre del resto <3 E poi lo stacco tra presente e passato si sente. Il passato è più "allegro" o comunque più leggero, nel presente c'è invece un'insostenibile aura di pesantezza. C'è qualcosa che si è spezzato, in Tony, in Peter e probabilmente anche in loro, nel loro rapporto, com'è normale che sia in questi casi. C'è del dolore palpabile, e fa male. Tra l'altro all'inizio mi sono spaventata perché mi sono detta: CHI STA MORENDO, CHI?
Per fortuna mi hai risparmiato questa pugnalata, TI RINGRAZIO. Scegli sempre di trattare elle tematiche molto delicate, tu sai farlo, quindi fallo <3
Aspetto il prossimo capitolo :*


Nao

Recensore Master
16/02/20, ore 16:19
Cap. 1:

All'inizio mi sono detta 'no, non può averlo fatto'. Intendo 'farci rivivere la morte di Tony'. Ti giuro che mi stava venendo il magone in gola. Poi ho capito che Tony si sarebbe salvato (grazie!) e che quindi lui e Peter avrebbero avuto sì le loro difficoltà, ma anche il loro lieto fine.
Ho trovato singolare la balbuzie di Peter dato che di solito ha, semmai, il problema inverso, ma perché no? Per altro, come già ti dissi in passato, mi piace l'idea di un'analisi del suo ritorno. Certo bisognerebbe forse immaginare terapie psicologiche statali per tutte le vittime del Blip.
Oltre a questo, sarei curiosa della situazione clinica di Tony: mi pare di capire che non c'è stato poi molto in ospedale/clinica/camera attrazzata in casa propria...

Detto tutto questo, passo a qualche piccola segnalazione:
"l’unico che aveva avuto il coraggio di avvicinarsi era stato solo il suo migliore amico" -> togliere 'solo' perché c'è già 'unico' ad esprimere lo stesso concetto.

"Odiava rimanere precluso in quella casa" -> immagino intendessi 'recluso'.

"Tony cercò si sistemò meglio sul cuscino" -> 'cercò' mi sa che è di troppo.

"in ciò che fu una tacita richiesta che, però, non fu difficile comprendere." -> la frase è un po' troppo macchinosa: toglierei 'ciò che fu'.

"Spiazzanti. «grazie per quello c-che" -> Anche se divisi dalle virgolette di dialogo, dopo il punto fermo va sempre la maiuscola.

"Che fossero vicini alla soluzione a quel problema?" -> non sono convinta che sia sbagliato, ma dopo 'alla (soluzione)' quel 'a quel...' mi suona male. Forse sarebbe meglio 'di quel problema', ma vedi tu come lo senti meglio.

A proposito, la distinzione in due tempi concettualmente è chiara. Graficamente no, nonostante i divisori. A volte ho visto usare il corsivo per evidenziare lo stacco, altre inserire le date del passato... Francamente non so se esista una regola specifica per le digressioni fatte in questo modo.
Al prossimo capitolo! ^^

Recensore Master
16/02/20, ore 14:06
Cap. 1:

Carissima Miryel, questa nuova mini-long è all'insegna dell'angst e io sono totalmente pronta a farmi di nuovo distruggere l'anima! La storia non è un AU da quanto ho capito; intuisco che ci sia stata una piccola varianza nella trama (qui Tony non è morto) ma non so dire fino a che punto. Gli elementi canonici mi sfuggono, ma mi lascerò guidare da te e dalla tua narrazione che, pur nelle trame più complesse, è sempre molto chiara e immediata.

Quello che emerge come tema portante è lo sfasamento temporale dei due protagonisti che si rivedono dopo cinque anni - tempo che per Tony è stato lungo e reale, ma che per Peter invece è trascorso senza che lui se ne fosse accorto. Ognuno di loro ha di per sè un dramma, e nel loro rapporto il dramma si amplifica. Quel loro "ehi" casuale nel momento dell'incontro è stato semplice ma davvero molto emblematico per esprimere l'incomunicabilità della situazione in cui si trovano. I salti tra passato e presente risultano molto chiari: oltre che per l'articolazione a livello di ordine di paragrafi, è comprensibile anche dal modo di interagire dei personaggi tra loro, dai dettagli delle loro personalità che non sono più le stesse, e dal contenuto diverso delle riflessioni. 

Le parti nel passato sono state simpatiche, ma soprattutto implicitamente ricche di una dolcezza unica. L'aspetto che più emerge è la balbuzie di Peter, che usi per tratteggiare la personalità del giovane nelle sue insicurezze, ma anche proprio per veicolare la dolcezza di cui ti dicevo, visto che emerge una grande premura implicita da parte di Tony. Secondo me sei stata molto brava a trattare questo tema, sia da un punto di vista emotivo (hai espresso benissimo nella prosa il disagio di Peter e anche la percezione di Tony nel volerlo aiutare) che da quello puramente grafico (sono proprio quelle che hai segnato tu le pause e le esitazioni che un balbuziente avrebbe nelle frasi e nelle parole).
Tony gli illustra il metodo di "ingannare la mente" e nell'ultimo paragrafo lo vediamo non balbettare per una frase intera in un momento in cui è particolarmente contento. 
Il metodo ha funzionato con il tempo evidentemente: fa piacere leggere che nelle parti del presente Peter non balbetta più.

Sono curiosa di leggere il prossimo capitolo, a presto dunque! Complimenti, leggerti è sempre un piacere!

Recensore Master
16/02/20, ore 13:08
Cap. 1:

Mio caro tesoro,
io mi emoziono ogni volta che ti leggo.
Sei di una delicatezza infinita e io, piccolo rumoroso elefantino, mi affaccio sempre timorosa di rompere qualcosa, nelle tue storie.
La balbuzie, te lo dico sinceramente, l'hai trattata e presentata in modo realistico e non scontato/banale/sciocco. Per me, è riuscitissimo.
Così come riuscita e stra-comprensibile è l'alternanza passato presente. O almeno, io non ho trovato particolari problemi nel capire che c'è un prima e c'è un dopo.
Ma la cosa che di questa storia (che spero aggiornerai presto perchè necessito del proseguo ARGH!) ho adorato più di tutti è il modo in cui hai parlato del cambiamento. Cambiamento che è inevitabile, sempre, anche nella vita reale, anche se non si è supereroi che sono scomparsi perchè un pazzo ha schioccato le dita o supereroi tornati perchè un altro pazzo, buono questa volta, è stato disposto a sacrificare se stesso per riparare al danno dell'altro pazzo. Cambiamento che hai trattato perfettamente, rendendo realistico il contesto del presente: Tony è felice, ovviamente, perchè Peter è tornato, perchè Peter è vivo, perchè Thanos non c'è più. Ma Peter? Peter è sicuramente contento di essere cambiato, ma come reagiremmo noi, se ci capitasse una cosa simile? Se dopo cinque anni di buio passati nel nulla, ad essere nulla, tornassimo alla luce e alla vita, trovassimo la persona che amiamo sull'orlo della morte? Non credo che nessuno di noi reagirebbe bene a tutto questo.
Molto apprezzato l'intervento di Zia May (che per me avrà sempre l'aspetto della signora anziana dei film di Raimi) che cerca di far capire a Tony (al solito egocentrico ed egoista), che Peter ha bisogno di tempo.
Bravissima, bravissima, bravissima.
Un bacio enorme e a presto mia carissima Miryel.
L.

Recensore Master
15/02/20, ore 18:51
Cap. 1:

Come può non piacermi una storia in cui riscrivi il finale di Endgame ancora una volta? E non importa se ogni volta trovi un modo diverso di rivisitare quel finale, anzi, ancora meglio, perché in questo modo sicuramente alla fine ricorderò solo tutti i finali alternativi e questo renderà vero il fatto che Tony si è salvato e che lui e Peter non si lasceranno mai! Sai benissimo quanto bisogno ho di queste storie (anche se poi leggo molto volentieri anche le altre, le più "quotidiane"), ma di queste ho proprio un bisogno fisico e psicologico perché non può esistere, nemmeno tra un milione di anni, che Tony e Peter non siano entrambi salvi e insieme!
Dunque, immagino che la storia cominci con la fine della battaglia di Endgame (devo ricordarti ancora una volta che non l'ho visto, che per me quel film NON ESISTE? 😆😆😆), Tony ha schioccato con il guanto dell'Universo e quant'altro però non è morto. Mi verrebbe da dire: e ci voleva tanto? Nel senso, sarebbe stato così difficile per quei delinquenti degli autori far risvegliare Tony e poi, magari, visto che non voleva continuare a interpretare Stark in film successivi, fare in modo che si ritirasse a vita privata per le lesioni ricevute, o perché aveva davvero rischiato la vita o che ne so io? Vabbé, lasciamo perdere queste riflessioni perché sennò divento idrofoba 😡😡😡 e torniamo invece alla storia. Tony si risveglia, accanto agli amici e... ed è meravigliosa l'immagine di Peter che gli "frana" letteralmente addosso, incredulo di ritrovare l'uomo che credeva perduto per sempre. Ecco, questo sarebbe stato ciò che avrei voluto vedere, non mi pareva di chiedere poi tanto... ma inutile rimuginarci sopra!
Nelle note chiedi se si capisce bene il passaggio tra passato e presente, io non ho avuto problemi in questo, però non ho capito bene perché hai fatto questa scelta e perché, nel passato, Peter è balbuziente. 🤔 Dai riferimenti al fatto che Tony sta preparando una tuta per Peter è chiaro che siamo in un periodo in cui i due si sono conosciuti da poco, per cui anche prima del primo film di Spiderman o più o meno... ma quel Peter non aveva la balbuzie. Pensa che io, all'inizio, avevo creduto che questa fosse una conseguenza dei cinque anni passati dopo essersi dissolto, che fosse un modo per Peter per esprimere un disagio... Quindi dovrai spiegarmi bene, perché temo di non aver capito! 😧 Anche se i Tony e Peter del passato sono di una tenerezza infinita! 🥰🥰🥰🥰🥰
Comunque, Peter sembra avere dei grossi problemi anche nel presente, si comporta stranamente con Tony invece di essere al settimo cielo per averlo avuto sano e salvo (vabbè, lui non lo sa come finiva Endgame, ma insomma saprà che Tony ha rischiato moltissimo!), tanto che Tony si preoccupa per lui e ne parla con zia May. E zia May spiega che Peter si sente spaesato, sono passati cinque anni senza che lui ne avesse coscienza e adesso per lui è difficile ritornare come se nulla fosse (devo ammettere che questo è il motivo principale per cui io, nel mio headcanon, avevo deciso a suo tempo di non far scomparire Peter e gli altri Avengers e, soprattutto, di non far trascorrere addirittura cinque anni! Ma quelle storie, come ben sai, non vedranno mai la luce...). Mi viene in mente che sia un po' come per Steve quando viene ritrovato e, dagli anni Quaranta, si ritrova in pieno ventunesimo secolo. Non è spaesato soltanto per un mondo più tecnologico e cose simili, ma proprio perché si trova a vivere in un mondo in cui non si riconosce, che non è il SUO. Ora non penso che per Peter sia così grave, ma dev'esserci qualcosa di grosso se lo tiene lontano da Tony, quel Tony che poteva essere morto, che poteva non rivedere mai più...
Insomma, la storia è appassionante e bellissima come sempre e ti ringrazio per questi finali alternativi che alla fine introietto sempre più come veri finali. E' vero che ci sono momenti di angst, difficoltà, problemi, ma insomma, stiamo parlando di un'alternativa a Endgame e una storia all'acqua di rose non sarebbe credibile, dopo i tanti avvenimenti dei film è normalissimo che Tony e Peter, seppure salvi, debbano fare i conti con quello che è accaduto.
Ti ringrazio perché hai scritto già una nuova storia e perché è un'altra versione di Endgame, non voglio stare a ripeterti ancora una volta quanto ne ho bisogno ma... insomma, lo sai!
Complimenti e sempre grazie per tutto, un abbraccio! 💗💗💗
Abby

Recensore Veterano
15/02/20, ore 17:29
Cap. 1:

CIAO, CARA!! 
Anzitutto, scusami se per caso questa recensione sarà completamente senza senso, ma comincio a sentire la stanchezza di aver fatto le quattro del mattino messaggiando e quindi sono completamente rimbambita. 
Sono felicissima che tu mi abbia indicato a questo tuo nuovo operato: inutile dire che, un'altra volta, mi hai conquistata con una facilità impressionante. Davvero, ogni volta mi sembra di essere sempre terribilmente ripetitiva ma il tuo modo di scrivere è assolutamente magico, cos' meravigliosamente perfetto per storie dai toni malinconici o, come in questo caso, dolceamari. 
Non se te lo avevo già fatto presente, ma le fix-it fics sono una mia debolezza: mi colpiscono sempre nel profondo e credo potrei leggerne a bizzeffe, di modi per salvare il personaggio morto di turno. Prima o poi piacerebbe anche alla sottoscritta imbarcarsi in una tale impresa, e chi meglio di te come punto di riferimento? Il tuo amore per Tony lo rivivere sempre nero su bianco. 
Mi è piaciuto tanto, in questo primo capitolo, l'alternarsi di passato e presente. Trovo che sia d'effetto vedere i coping mechanism rispettivamente di Tony e Peter nell'apparente dipartita l'uno nell'altro, e l'evidente fragilità di Peter rispetto al voler essere forte (per entrambi) di Tony. Ancora una volta sottolinei quanto le loro differenze, di età e personalità, siano solamente il completamento di una moneta, le famose due facce della stessa medaglia. 
Ma, soprattutto, ho davvero apprezzato la chicca fondamentale del capitolo: la balbuzie di Peter, un problema neurologico successivo alla sua scomparsa, al suo essere stato il nulla più assoluto per cinque anni. Apparentemente, il trauma peggiore sembrerebbe quello di Tony, nel vedere la persona amata dissolversi nell'aria come polvere e credere per cinque anni che fosse morto, che non lo si sarebbe mai più rivisto. Poco considerato, invece, l'effetto che avrebbe dovuto avere su Peter: non hai voluto lasciarlo al caso e questo ti fa tremendamente onore e io sono sempre soft quando si cerca di trattare tematiche delicate come i traumi e i problemi mentali che tutto ciò comporta. Sinceramente, a scrivere le sceneggiature dell'MCU, troppo spesso superficiali, ci dovresti essere tu, a dimostrazione che molto spesso le fan fiction sono anche in grado di fare più onore ai personaggi rispetto all'opera originale. 
Complimenti vivissimi come al solito, cara, e ti abbraccio tanto <3 <3 Passa un buon weekend! 
Lion.