Recensioni per
Echoes of Infinity Stones
di Miryel

Questa storia ha ottenuto 198 recensioni.
Positive : 198
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/11/20, ore 11:16

Ciaooo tesoroooo! *^*
Sono una persona terribile, lo so, mi riduco sempre all’ultimo momento, ma finalmente eccomi qui per lasciarti un segno del mio passaggio, proprio prima di andare al lavoro… e sì! Se te lo stai chiedendo vendetta è stata compiuta, mia cara, perché se con OW io ti avevo fatto andare al tuo con gli ormoni a palla, tu qui mi stai costringendo ad affrontare una giornata in Tribunale con i feelings alle stelle! Roba che se stamattina mi si avvicina qualcuno, potrei urlare: “Ma chi se ne frega che ti hanno rubato i soldi! Lo capisci che Tony e Peter sono bellissimi e si amano un sacco, ma sono due tonti?!”

Okay, mi do una calma e comincio, che qui ci sono talmente tante cose da dire che sicuramente me ne dimenticherò qualcuna! Siamo alla Gemma del Tempo e in effetti, è proprio il concetto di tempo, questa volta, a fare da padrone nella scena. La riflessione che apre la OS è molto vera, molto intensa e quasi subito capiamo che il motivo per cui Tony Stark si trova a farla è che la sua percezione di questa strana forza sta profondamente cambiando – come praticamente tutto il resto – da quando Peter Parker è entrato nella sua vita! Che cos’è il tempo? Beh, all’inizio il tempo per Tony è un ostacolo. È quel maledetto divario di tanti, troppi anni che lo divide da Peter, che lui vorrebbe azzerare, ma non può, perché esiste ed è un dato di fatto, qualcosa che non può controllare. E cosa fare quando il tempo divide, mette te e l’altra persona su due rette parallele, affibbia dei ruoli predefiniti, mentore e discente, mentre invece i vostri cuori non fanno altro che cercarsi? Tony se lo chiede, si arrovella con quella sua amarezza di fondo, di chi ha tutto ma non l’unica cosa che desidera davvero, di chi finge che stare in cima sia grandioso, quando in realtà non vorrebbe fare altro che stare con i piedi per terra, insieme alle poche persone che ama, come questo ragazzino timido che ai suoi occhi resta sempre un eroe, quasi un essere mitologico. Ho amato tutto questo, l’ho sentito mio, l’ho sentito dentro, perché uno dei tuoi punti forti è che, come Natasha, tu hai capito davvero chi è Tony Stark e ce lo presenti sempre in modo molto umano, con le sue tristezze, con le sue fobie e debolezze, così che il lettore entri in empatia con lui in maniera simultanea.
Un altro particolare meraviglioso è stato vedere come, in mezzo alla folla e al caos della festa, l’attenzione di entrambi fosse sempre e solo focalizzata sull’altro e ancora, come il loro disagio per la confusione fosse simile senza saperlo, proprio a dimostrazione di come le loro menti viaggino sempre sulla stessa lunghezza d’onda al di là di qualsiasi concetto esterno. A loro non importa degli altri, il resto del mondo è solo un contorno, loro si sentono veramente in pace solo quando sono insieme… ed io posso non avere il cuore a brandelli per questo? T^T AAAAAHHH I FEEELLLLINGS ASSAI!
La verità è che Tony e Peter sono complicati eppure bellissimi e sarà stata una impressione mia, ma mi è sembrato che anche il tempo associato alla festa sia andato per fatti suoi, perché durante le loro riflessioni esso si è dilatato tantissimo, invece quando Peter si è avvicinato a Tony e hanno cominciato a parlare, tutto è ripreso a scorrere alla solita velocità.
L’ultima scena, di loro due che ballano e Tony che si immagina ragazzino insieme a Peter è stata la chiusura perfetta di un cerchio. Perché forse il tempo non si può ignorare, esiste e non perdona, ma è il modo in cui decidiamo di viverlo, di percepirlo, di spenderlo che fa davvero la differenza.


Una altra OS veramente straordinaria tesoro, sospirerò per tutto il giorno pensando a questi due, ma ne varrà la pena! Male che vada, do il link della storia anche al giudice e agli avvocati, sospiriamo tutti insieme appassionatamente e chi se ne frega :P
Un abbraccio fortissimo!
Violet :D

Recensore Master
08/11/20, ore 14:52

Ciao cara 😊
Eccomi a proseguire con questa raccolta su Peter e Tony. Questa volta il tema è lo scorrere del tempo, che può tuttavia essere cristallizzato accanto alla persona giusta.
Mi è piaciuta molto la citazione ai Pinguini prima della storia che, oltre a essere una canzone che mi piace molto, si abbina benissimo anche alla storia che segue.
Intanto grazie per aver ambientato la storia post-Endgame e aver lasciato Tony vivo: ogni tanto ci vuole un po’ di positività
Dopo la fine della guerra, Tony ha indetto un’altra delle sue mega feste, alla quale partecipano tutti gli Avengers, Peter compreso, che sembra un pesce fuor d’acqua. Tony vorrebbe raggiungerlo, essendo anche uno dei pochi partecipanti di cui apprezzi, e aneli proprio, la compagnia. Tuttavia lui è l’ospite, nonché l’eroe che ha salvato il mondo – o sarebbe meglio dire l’intero universo – e non riesce a liberarsi dalla presenza opprimente della gente intorno a lui, che riesce solo ad annoiarlo.
Il battibecco tra lui e Natasha mi è piaciuto moltissimo. Lei è schietta, brutale, ma gentile: conosce Tony, la versione stronza che mostra al mondo e quella più fragile e sensibile che cerca di nascondere, e sa come prenderlo. Lui se la tira come sempre, ma quasi si commuove per il fatto che lei lo definisce “simpatico”. È un aggettivo molto semplice, banale, ma è una caratteristica positiva e non legata alle sue capacità da ingegnere, bensì al suo lato umano – lato che molti credono che lui non abbia.
Poi la musica parte, la festa prende una piega più informale e allegra, e Tony si ritrova a restare in disparte. Trovo molto azzeccato il paragone con il re: lui non fa davvero parte di quel gruppo gioviale, il suo tempo per ballare è finito – o non c’è mai stato – e tutto ciò che gli resta da fare è stare in disparte a guardare. Per sua fortuna, però, c’è un “bimbo ragno” che la pensa diversamente ❤
A questo punto il POV del capitolo cambia e ci spostiamo su Peter, che non ha voluto rifiutare l’invito di Tony pur trovandosi estremamente a disagio. L’ho sentito molto vicino a me in questo frangente, perché anch’io mi sento tremendamente fuori luogo alle feste o in posti molto affollati. Peter però ha Tony, con il quale riesce sempre a sentirsi a casa, e riesce ad avvicinarlo approfittando del fatto che tutti gli altri sono impegnati a ballare. Dopo avergli quasi fatto venire un infarto (Peter, non si fa così con il proprio idolo XD), i due parlano del ballo e delle figuracce. L’introspezione di Peter ci dà modo di vedere che non è solo Tony a percepire la differenza d’età tra di loro e a desiderare semplicemente un amico. Che poi, è carino Peter che lo chiama sempre “Signor Stark”, ma dopo un po’ di tempo potrebbe comunque passare al nome ahahah. Magari dopo questa serata, in cui vede un Tony diverso, potrebbe riuscire a farlo.
Comunque stavolta Peter prende in mano la situazione, chiedendo a Tony di ballare e trascinandolo letteralmente in pista. Mi è piaciuto come lui prima avesse detto che non avrebbe ballato, ma non appena glielo propone Peter cede (sì, non ha accettato su due piedi, ma il fatto che non si sia rifiutato è come se avesse accettato).
Questo dev’essere il ballo più imbarazzante della storia, dove mi sa che si sanno muovere decentemente solo i wakandiani 🙈 Ma non importa, perché tanto a Peter e Tony interessa solo di potersi divertire insieme e, dopo i primi passi incerti, possono lasciarsi andare e divertirsi insieme.
E alla fine avviene quello che Tony desiderava, anche se non come lo aveva immaginato. Voleva che il tempo potesse fermarsi per lui, per lasciare che Peter lo raggiungesse, invece è stato lui a fare un salto nel passato e tornare all’età di Peter, a quando potevano essere due studenti che si frequentavano al college.
“Tony si sente giovane; si sente come Peter. Forse lo è davvero. Forse sono sempre stati simili, pari, equilibrati, coetanei nell’anima.” Ho adorato questo passaggio, perché racchiude pienamente il concetto dell’intera storia e descrive quello che veramente conta. Non è l’età fisica o l’aspetto che si dimostra che rende due persone adatte a essere considerate coetanee. Tony è un mezzo bambino dentro, mentre Peter un mezzo adulto a causa di tutto quello che ha passato e per loro incontrarsi a metà strada è un gioco da ragazzi.
Anche questa storia mi è piaciuta moltissimo, non solo perché, come ti ho detto all’inizio, ci hai dato un post-Endgame felice, ma anche per il modo in cui hai descritto tutto quanto, i personaggi, sempre molto IC anche quando vengono solo menzionati, le introspezioni e le azioni vere che sono in perfetto equilibrio e fanno scorrere il testo senza problemi.
Ti faccio tanti complimenti e per adesso ti saluto ❤
Alla prossima!
Baci, pampa

Recensore Junior
06/11/20, ore 15:05

Ah! Mi spiace così tanto averci messo tanto a terminare questa raccolta che ho amato dall'inizio alla fine - anche se devo dire che l'idea di concludere mi rattrista un poco, perché mi è piaciuta davvero tantissimo. E poi la ricordo con affetto particolare: il primo capitolo è stata in assoluto il primo che ho letto da quando mi sono iscritta al gruppo (e, di pari passo, da quando ho ripreso a dedicarmi alla scrittura e alla lettura in modo un po' più costante).
Ricordo perfettamente perché mi aveva colpito e sono bel lieta di aver ritrovato quelle ragioni ancora una volta qui: le tue introspezioni e il tuo modo di narrare mi coinvolgono, influenzano, prendono i miei pensieri, li sgretolano un po' e li ricompongono nel corso della lettura. Un effetto, devo dire, non da tutti. Tanto di cappello a te, dunque.

Ma basta con questi sproloqui: è ora di entrare nel merito!
"La gemma dell'anima" inizia riprendendo tutto ciò che l'ha preceduta, lo concatena in un unico insieme e lo racchiude con delicatezza e fermezza al contempo come a darci una visione più globale su tutto ciò che abbiamo letto fin qui; una chiave di lettura ben precisa su tutto ciò che ci aspetta in questa conclusione.
Inizi con una serie di asserzioni che non riguardano unicamente i tuoi personaggi, bensì tutti noi, concedendoci, così facendo, spunti di riflessione rispetto al nostro tutto che, personalmente, non sono in grado di ignorare. Come spesso ho constato nei tuoi scritti anche qua colgo un velo di malinconia (neanche troppo implicita, visto che la stessa è effettivamente nominata), una malinconia che è anche la tua e la nostra forza: una consapevolezza dalla quale non possiamo prescindere; ma ancora una volta mi sto facendo prendere la mano e sto sproloquiando. E' che non riesco a farne a meno, perché che siano le tue narrazioni su un piano dell'astrazione o su uno della concretezza, hanno inesorabilmente la capacità di entrare dentro e donare un po' di te, dei tuoi pensieri e dei tuoi personaggi al lettore. Fattore che, personalmente, ritengo non solo fondamentale ma anche estremamente affascinante e di non scontata messa in pratica.

Ecco, io nel ragionamento di Tony ci credo molto: ognuno di noi è un tutto che si compone delle proprie esperienze, dei propri vissuti, delle persone incontrate lungo quel complicato percorso che è la vita; un tutto che si adatta alle situazione, alle volte facendone prevalere una parte, alle volte un'altra.
"Tony non lo ha ancora capito, ma è un dubbio al quale non vuole dar risposta": è davvero necessario dargliela, in fondo? A quale scopo? Perché inserirsi volontariamente all'interno di un connotato con i suoi limiti ben precisi, quando non rispondendovi si ha la libertà di essere chi siamo? Quando rispondervi porterebbe ad escludere, senza ragioni logiche, una parte di sé che è altrettanto fondamentale?
E anche "Tony poi si chiede se l’anima sia un dono da dare e poi da ricevere" io su questo ho un'idea ben precisa e ferrea: l'anima è un dono da concedere, indipendentemente dal riceverne. Questo credo sia l'atto d'amore più grande che si possa attuare nei confronti di qualcuno; alle volte può risultare distruttivo e amaro, certo, ma ciò nonostante non sarei in grado di fare altrimenti, né di ritenere un qualcosa di differente.
aaaaah! Questo modo che hai di descrivere, come unisci con arguta abilità questi termini forbiti, con l'umiltà di chi vuole elargire riflessioni... mi sta emozionando in un modo che mi lascia senza parole, letteralmente.
E Peter, quel ragazzo così importante, colui che ha ricordato a Tony il suo essere un certo tipo di uomo, in grado di percepire ciò che gli accade intorno in un modo diverso, molto più profondo di un banale sentire o di un amara osservazione da un punto di vista terzo agli avvenimenti di cui è protagonista.
Ed è così bello e invidiabile quella loro volontà di carpirsi a vicenda, di darsi e non avere il timore di accogliere ciò che l'altro desidera concedere. Questa è una capacità affatto scontata in questa società che ci fa temere l'altro, che ci dice di aver paura di una eventuale sofferenza e che ci insegna a proteggerci, quando anche la malinconia è parte del nostro quotidiano vivere.

I loro scambi sono così naturali, così umani e realistici che a me non può che strapparmisi un sorriso sul volto. "Peter è la domenica mattina, e il sabato sera", sarà la situazione in cui tutti siamo costretti, ma questa affermazione mi si è concretizzata con amara nostalgia, permettendomi di comprenderne a fondo il significato e le sensazioni. Un'intera settimana in preda al lavoro, allo studio o chicchessia solo in attesa di una notte e un mattino. E' risultata una metafora estremamente romantica ai miei occhi.

E io ti giuro: credo che la ragione per cui queste tue parole e questo tuo scritto mi sta così tanto emozionando la si ritrovi nella possibilità, da te gentilmente offerta, di regalare un parte dei tuoi personaggi al lettore e poter unire e legare in modo ineluttabile quelle parti a me stessa. In Peter vedo un po' di me, ma lo vedo anche in Tony e soprattutto lo sento in queste introspezioni che, per restare in tema, mi stanno toccando l'anima dall'inizio alla fine. Leggo con un po' di amarezza e un po' di nostalgia nel cuore, consapevole di ritrovarmi in entrambi loro e, al contempo, di non essere nessuno dei due. E invidio sinceramente il loro modo di essere - "Peter il coraggio ce l'ha nel cuore" è probabilmente una delle affermazioni che più mi ha toccato e che più ho invidiato. Immagine meravigliosa con cui descrivere qualcuno. Un coraggio, il suo, che non è sinonimo di arroganza, né sostituisce i timori e le paure cui tutti siamo vittima, ma che piuttosto fa sì che egli sia dotato di quella curiosità ingenua seppur consapevole e matura che gli consente di crearsi possibilità di vita cui altrimenti potrebbe fuggire. Non so se per te ha senso ciò che sto dicendo, se così non fosse, ti chiedo perdono: sto lasciando un po' i pensieri divagare sulla base di come assimilano gli input che il tuo scritto concede.

"Stiamo qui insieme a non fare niente. Mi va": questo ritengo essere un esempio della più alta affinità che si può creare con qualcuno. Gioire, semplicemente, del tempo con qualcuno, dei silenzi con qualcuno, con un sottofondo - il film - che non è davvero necessario ascoltare o seguire, senza sentire il bisogno o la pressione di doverlo riempire con qualcosa di maggiormente concreto, perché in quel "niente" vi è tutto.

La conclusione, ragazza. La conclusione è perfetta. Al di là del fatto che amo quando si gioca con le immagini e con le parole - e tu, in un semplicissimo periodo, hai ripreso tutti i temi trattati in precedenza, dandogli nuova vita e unendoli in un'unica anima. Il cerchio si è chiuso e io sono estremamente di avervi assistito.
Questo forse è il racconto della raccolta che più ho adorato, proprio per lo schema circolare su cui si basa e sulle introspezioni che trovato di profondità infinita, seppur non esplicita. E' stato delicato e premuroso sia nei confronti dei due protagonisti che del lettore: ho percepito il mio cuore venir preso tra le mani, scaldato e accompagnato verso nuovi orizzonti. E' stata proprio una bella esperienza per la quale non posso che ringraziarti.

A presto darling,

Bongi!

Ps: ho appena letto le tue note e sappi che, se in futuro vorrei sbattere 10k di parole in faccia sul tema dell'anima, o un qualsiasi altro tema, mi troverai lì in prima linea a cullarmi nella malinconia delle introspezioni. Te lo dico così, giusto per info :P

Recensore Veterano
04/11/20, ore 19:25

Ciao tesoro mio!
Approfitto di questa giornata uggiosa in cui sono legata al pc per assistere a un noiosissimo (e probabilmente inutilissimo) incontro online per aprire una seconda finestra di chrome e lasciarti queste righe di recensione.
Mi piace molto la tua idea di scrivere questo missing moment legato al momento in cui Dottor Strange sta cercando di capire quanto tempo ci vorrà prima di scoprire che cosa riserverà loro il futuro per farci vedere che cosa fanno nel mentre Peter, Tony e i Guardiani della Galassia (ammetto la mia ignoranza su di loro perché non ho ancora visto i film a loro dedicati, ma ho un cugino di dieci anni che non vede l’ora di colmare queste mie lacune con qualche maratona).
Trovo davvero credibile che Peter si trovi del tutto spaesato nel trovarsi su Titano: è un ragazzo giovane che non era mai uscito dal suo quartiere ed ora si trova catapultato su un altro pianeta per cercare di fermare un nemico che sembra davvero invincibile. Immagino che chiunque abbia bisogno di qualche secondo per metabolizzare il tutto.
Per fortuna, lui ha con sé Tony, che lo invita a sedersi un attimo, e i Guardiani della Galassia.
Devo ammettere di aver sputato un polmone nel leggere il primo scambio di battute che hanno e penso che sia un ottimo modo per alleviare la tensione in un momento come quello lì.
Povero Star-Lord, penso che nessuno al mondo abbia piacere nel parlare del proprio concepimento e capisco che non sia per nulla contento che l’argomento venga tirato fuori in questo modo. L’ho trovato davvero carinissimo quando, alla domanda di Stark su che cosa il loro gruppo si occupa, risponde che, appunto, proteggono la galassia, ma arriva subito Drax per aggiungere che saccheggiano anche le navi. Questa è un’altra informazione che è sempre meglio tenere segreta ahahahaha!
Trovo che Mantis sia davvero adorabile e credo che il suo potere non sia per nulla facile da gestire: penso che sia davvero complesso percepire le emozioni delle persone che si hanno accanto, di qualsiasi natura siano, e immagino che ci voglia una grande forza interiore per controllarlo.
Capisco perfettamente che Peter non abbia nessuna voglia, anzi, possiamo quasi dire che abbia una sorta di paura nel fare da cavia a Mantis per dimostrare le sue capacità.
Dice di essere una persona cristallina, un “libro aperto” come lo ha definito Stark, ma non è affatto così: c’è un mondo dentro di sé che tiene nascosto e che non vuole assolutamente che venga allo scoperto.
Purtroppo, uno di questi segreti viene candidamente rivelata con molta nonchalance proprio dall’aliena.
Devo ammettere che in questo punto ero incerta se crepare dalle risate e sbiancare per solidarietà nei confronti di Peter.
Infatti, molto candidamente, Mantis dice che sente che è molto innamorato di Tony.
Mantis, ok che hai la capacità di sentire quello che provano gli altri, ma la discrezione in questi casi è molto gradita, soprattutto se vi sono altre persone intorno.
Povero Peter! Già la situazione era tragica di suo, con Thanos che avrebbe potuto attaccargli in qualsiasi istante, gli mancava solamente che qualcuno spifferasse il suo amore per Stark proprio di fronte a lui. In circostanze normali immagino che avrebbe preso il primo mezzo di trasporto per il posto più lontano possibile e avrebbe cambiato nome, ma purtroppo non è il momento adatto.
Mi piace che Tony rimanga molto contenuto al momento, chiedendo solamente di avere qualche istante per parlare da solo con il giovane. Ma il suo atteggiamento cambia durante le prime battute che ha con il ragazzo: non che sembri titubante, ma si vede che ha bisogno di avere la certezza che sia vero che Peter sia veramente innamorato di lui, dicendoli però che questo non è né il momento né il luogo per affrontare bene l’argomento.
Trovo molto realistico che invece Peter vuole una risposta adesso, vuole avere la certezza che si tratti di un amore a senso unico e che non ha nessuna voglia di aspettare di sapere la verità. È un ragazzo e dimostra tutta l’irruenza tipica della sua età. Non può immaginare che la situazione è più complicata di quella che pensa, che Tony prova dei sentimenti per lui, ma che deve ancora dargli un nome prima di poterne parlare apertamente.
Devo ammettere che, leggendo la tua “nota autrice”, anch’io vorrei tanto sperare che, in questo caso, ci sia stato un “domani” per loro, ci sia stato il momento giusto per parlare ed aprirsi finalmente l’un l’altro, la possibilità di dirsi l’un l’altro quanto sono importanti.
Carinissimo il momento finale con i Guardiani della Galassia che stanno provando di capire che cosa si stiano dicendo Peter e Tony cercando di leggere il labiale. Sono curiosissimi di sapere se Stark abbia dato il fantomatico due di picche a Peter, ma arriva Mantis a risolvere l’arcano: sfiorando Stark ha potuto percepire chiaramente che anche lui è innamorato del giovane Parker.
Questo capitolo mi è piaciuto davvero molto e trovo davvero originale che tu abbia utilizzato la capacità di Mantis di percepire le emozioni degli altri per far ammettere in maniera molto indiretta a Peter i suoi sentimenti per Tony. Lo trovo un ottimo modo per rappresentare la gemma della mente.
Spero di tornare presto a leggere il terzo capitolo perché leggere e recensire in questo periodo sono un vero toccasana per la mia mente e spero davvero che il mondo esterno incida troppo su questo.
Un abbraccione mia amichevole Miry!
A prestissimo,
Jodie

Recensore Master
23/10/20, ore 12:45

Prima di tutto amo Zerocalcare, poi amo gli Avengers e come li descrivi, poi il tuo stile lo adoro: che connubio perfetto <3
Mi piace un sacco vedere chi affronta le conseguenze dello schiocco, con Tony vivo ovviamente, ed è stato così bello leggere quella metafora sulla metà, chi la prende e chi invece la sacrifica. Un'altra cosa che ho apprezzato un sacco è leggere stavolta dell'amore di Peter. Dopo tutta quell'amicizia della one shot precedente, passare ora a questo amore è stato tipo il naturale evolversi delle cose e sì sono slegate le storie, ma è una raccolta e portare le emozioni del racconto precedente e poterli far scorrere anche in quello dopo rende la racconta più omogenea, piacevole, naturale. ^^
Usare la gemma del potere e iniziare con Peter che si sente impotente! Che bella scelta! E soprattutto: accostare il potere alla nostra mortalità, alle malattie, si, è un po' questo il super potere che si vorrebbe, sconfiggere la morte. E poi ovviamente potere e Thanos. Davvero bello come ogni volta la scelta della gemma sia così pensata e azzeccata. Adoro.
Quanta delicatezza hai usato nel descrivere Peter che entra nella stanza di Tony e quante emozioni sei riuscita a trasmettere così bene con quelle frasi.
Stupenda la scena in cui Peter stringe la mano a Tony. Stupenda la riflessione sull'audacia. E forse crescere non è questo? Accettare che i propri cari possono ammalarsi, accettare che anche loro purtroppo sono mortali e soprattutto accettare il fardello di aiutare qualcuno che sta male. E in quest'ottica il parallelismo che hai costruito con zio Ben è meravigliosa, perché quello era un Peter bambino, che ancora poteva permettersi di non voler vedere, di scegliere di rimanere in disparte. Ma no ora. Stupendo. <3
Poi Tony parla e io mi sciolgo dall'emozione.
Tutta la descrizione dentro la stanza d'ospedale era scritta divinamente, ogni parola aggiungeva qualcosa, non c'era nulla di superfluo o fuori posto. Era tutto così delicato e fragile e amorevole e cribbio stavo leggendo con due enormi occhi a cuore. La ship Peter/Tony mi ha sempre lasciato un po' indifferente, carina, ma nulla che mi venisse davvero voglia di shippare, nulla per cui io volessi davvero impegnarmi a fare il tifo. Ma qui lo sto facendo tantissimo.
Bellissima questa one shot. La cosa più bella in assoluto per cui ti faccio una marea di complimenti è per come hai descritto benissimo la crescita interiore di Peter che da ragazzo qui diventa adulti vero e proprio. E sì non è che prima fosse immaturo. Ma qui acquisisce una consapevolezza di sé. E non lo so ma vedere un PG che attraverso la sua relazione con il suo amore, cresce e matura a me fa sciogliere tantissimo. In generale le storie di formazione sono una delle mie letture preferite e questa fanfic è davvero corta e non ho idea di come tu sia riuscita a svolgere divinamente questo tema in così poco spazio ma l'ho adorato. Complimenti, scusa le eventuali ripetizioni, ma wow: inserire occhi a cuore e faccina morta.

Recensore Master
23/10/20, ore 12:11

Quanto è bella la prima frase!
Mi piace questo Toby che riflette sul passare del tempo, lo trovo così da lui, come trovo IC Tony che vive ogni giorno come fosse l'ultimo e vorrebbe dire a Peter di mettere da parte le paure e godersi anche lui il viaggio: forse è anche per questo che sono belli loro due, per questa opposizione. E quanto è bello Tony nel riconoscere che Peter è Peter e basta: forse quello che suo padre non è riuscito a fare con lui. Adorabile la riflessione sul mettersi in dubbio, sono dell'idea che mettersi in dubbio è il modo migliore per imparare, ma cribbio quanta sofferenza c'è nel mettersi in dubbio per le aspettative di qualcun altro, è una cosa di Tony che mi fa sempre un sacco tristezza.
Non credo di aver mai letto te che scrivi di Nat e lasciami dire: wow!! Quando appare, la sua prima battuta, stavo rotolando. Ho sentito chiare e precise le voci di tutti e due, complimenti, erano adorabili!!!
Questo amore platonico, inteso come amicizia profonda, quasi fratelli? Questo affetto puro e completamente disinteressato che descrivi fra Tony e Peter mi piace molto.
È una one shot sulla gemma del tempo e lo trovo azzeccato che tutto il tempo ci sia questa enorme vena malinconica da parte di Tony. Un po' perché è questo il lato triste del tempo, il fatto che possa solo andare avanti. Un po' perché avere rimpianti è proprio da Tony.
Ho apprezzato molto questa frase qui: 'sia ancora il re dei party che organizza, per quanto quel ruolo gli imponga poi la solitudine, in certe situazioni', ho apprezzato un sacco come sei riuscita non solo a dirlo ma anche a farmela sentire tutta questa solitudine di Tony e siccome anche i film la facevano sentire un sacco, complimenti per come continui a rivelarti sempre molto IC sui tuoi PG.
E niente la one shot è già finita e se l'inizio aveva molta amarezza, nel finale ci regali una dolcezza che mi ha fatto sorridere davvero ^^ adorabile!
Chiudo, dicendo che questa frase era così da Tony e nascondeva un sacco di verità che ho amato: «Facendone altre e spostando l’attenzione su quelle più recenti; ad un certo punto la gente si confonde e smette di farci caso.»
Complimenti!

Recensore Master
22/10/20, ore 11:30

Uhmmm io la ship ce la vedo lo stesso. Perché sono troppo carini per non vederci una ship! Già il fatto che Tony si senta più felice se ha Peter intorno... mi sa quantomeno di pre-slash... ma anche Peter che si reca alla festa accettando l'invito anche se è palesemente fuori dalla sua comfort zone.
Però, in effetti, quello me lo spiego anche con il suo desiderio di piacere. Se pensi di non piacere a nessuno, meglio andare alla festa e fare da tappezzeria (e invece no, gli hanno anche parlato, han cercato di coinvolgerlo), piuttosto che stare a casa a chiederti se è vero che non piaci a nessuno, auto isolarti, e nel tempo farlo diventare vero.

Mi è piaciuto come questa storia si lega al concetto di tempo, che è quello che separa Tony da Peter, tutti quegli anni, ma si lega anche al concetto di musica; la musica che appartiene a un tempo fra la giovinezza di Tony e la nascita di Peter, come a sottolineare ulteriormente la loro differenza di età, eppure alla fine riesce ad unirli perché nella danza Tony si sente di nuovo giovane. Forse è anche l'aver posato un momento la metaforica corona, perché il concetto di sovranità è tradizionalmente associato all'età della maturità...
Mi piace molto questa coppia che sia romantica o amicale, penso che siano utili psicologicamente l'uno all'altro, e che gli faccia bene la reciproca compagnia. Tony forse è quel punto fermo di cui Peter ha bisogno, e prima di sentirsi dispiaciuto per la disparità nel loro rapporto, secondo me dovrebbe fermarsi a pensare che forse la sua figura con quell'esatta età è quello di cui Peter ha bisogno; e lui, non trova forse piacevole avere intorno Peter così giovane anche perché è giovane?
Stra carini, come sempre, e come sempre ben scritta.

Adoro anche il rapporto con Natasha: "Vai bene così, sembra dirgli ogni volta che lo critica". Ma LOL, sembra una contraddizione ma ho capito benissimo cosa intendi, è quel tipo di rapporto che adoro.

Recensore Master
18/10/20, ore 22:36

Non ci avevo pensato ma è davvero azzeccatissimo questo Peter che ha paura di trovarsi nello spazio. Siamo così abituati ai film con Iron Man o Captain America o Thor che mi sono dimenticata che effettivamente uno come Peter questa cosa la considererebbe un sacco.

Io adoro Drax, mi fa ammazzare dal ridere e la sua frase "Ricordo come sei stato concepito" mi ha fatto rotolare dal ridere, è così da lui!!!! XD XD

E quando Quill riprende Drax che non c'è bisogno di dire che saccheggiano navi e aggiunge che prendono solo in prestito: cribbio, ho sentito la sua voce, tanto quel momento era così da loro, così da Guardiani XD Adoro, è tutto così divertente, così ic!

Mantis è un personaggio adorabile e stra pieno di potenziale secondo me perché il suo potere può essere davvero un sacco interessante in mezzo a certe dinamiche e certi pg e adoro quando scrivi che si sente a suo agio con Spiderman, non ci avevo mai pensato, ma concordo anche io, con le sue emozioni così pure e genuine piacerebbe proprio a Mantis <3 e cribbio la considerazione che tutti e due hanno paura di essere abbandonati, di non essere abbastanza: così vera e così struggente, cribbio!
Non credo di aver mai letto qualcuno che descrivesse come ci si sente ad essere toccati e letti da Mantis, ma sappi che la tua descrizione per me è appena diventata canon, grazie, è davvero bella. E dimostra un'attenzione ai dettagli che apprezzo davvero un sacco ^^

Vorrei abbracciare questo Peter con il cuore spezzato. Il suo discorso sul fare finta di niente mi ha un po' ricordato Emma di Jane Austen, uno dei miei libri preferiti in assoluto. Questo per dirti: complimenti.
E Tony che parla dei trailer che si fa Peter l'ho trovato così IC! è dannatamente vero, si fa i film, i trailer e pure i titoli di coda!

La bellezza di queste due sole parole semplicemente accostate l'una accanto all'altra: Aspettative fragili. Hai evocato tantissimo dentro di me già solo così.

Ok, Tony ricambia. Benissimo. Solo che Spiderman di lì a poco sparisce e Tony lo rivede dopo tipo cinque anni? Cavoli se sei brava a creare suspense! <3 Poveri :(

Complimenti, tanti pg ma ho adorato come ci hai mostrato i Guardiani, erano così IC, Mantis che ingenuamente dice tutto delle emozioni altrui come se niente fosse, Drax che lo amo sempre perché è troppo speciale e Quill che sgrida tutti e tenta di fare quello serio anche se è il meno serio di tutti XD

Recensore Master
18/10/20, ore 21:43

Quello che ricordo del tuo stile è che delicatissimo, leggo qualche parola e non so come dirlo, ma hai presente quando mangi al ristorante qualcosa di molto raffinato ma che sembra una sfoglia che si scioglie sulla bocca? Ecco, più o meno questa è la sensazione quando ti leggo. Leggerissima, buonissima, delicatissima e a rileggere le tue parole sembrano così semplici, normali, accostate l'una accanto all'altra in un modo che sembra facile, che sembra come scrivono tutti, ma poi quelle parole ti trasportano in una fantasia così incredibile e meravigliosa. E niente: complimenti per il tuo stile. Lo adoro, lo ammiro, lo trovo molto originale e raro.
Complimenti per questo primo capitolo per moltissimi motivi. Il primo è l'incipit, di una bellezza, di una profondità e ha quel che di filosofico e insieme scientifico che mi ha fatto perdutamente innamorare. Amo chi riesce a trattare gli argomenti scientifici in modo che sia al contempo poetico e esatto, perché la scienza non ammette licenze poetiche, ma tu sei riuscita a giocare benissimo rimanendo nei limiti della verità.
Poi. Complimenti per questo Tony, di un IC pazzesco e lo so, probabilmente te l'avranno già detto e ridetto, ma ho letteralmente visto, mentre leggevo, la faccia di rdj assumere via via alcune espressioni che descrivevi e soprattutto ho sentito il tono della sua voce, fastidioso e logorroico come sempre XD
E bellissimo anche il tuo Peter, questo Peter che è ancora un ragazzino e come tutti i ragazzini vuole continuare a sognare, ma lo fa con una consapevolezza della vita così matura che lo rende più grande della sua età anagrafica. E mi è piaciuto tantissimo come hai scelto di approcciare in questa storia l'age gape che c'è fra i due. Non mi piace l'underage, non mi piace leggere di pg minorenni con altri molto più grandi di loro, ma forse non è che non mi piace, è che non mi fido né su Efp ma nemmeno in inglese su AO3 di leggere questa tematica. Ma tu sei la dimostrazione che come al solito non esistono argomenti che non piacciono in sè a lettori, ma solo come vengono svolti. Ho adorato vedere come qui la storia d'amore da un lato sembra inesistente, a senso unico, impossibile, un sogno che Peter non vuole sapere se è realizzabile o meno, se è vera o solo dentro la sua testa. E mi è piaciuta come cosa perché l'ho trovata una scelta molto matura da parte di Peter. E anche Tony che rimane molto sulle sue, non dice nulla che lo possa 'compromettere'. E dall'altro invece questo amore c'è, proprio quando ormai come lettrice avevo rinunciato e pensavo si trattasse solo di 'un amore a senso unico', qualcosa che è meglio tacere perché appunto la distanza fra loro è molto grande, ecco che arriva quel bacio che è di una bellezza, di una delicatezza, di una potenza: wow. Completamente platonico, disinteressato e solo una constatazione. Come a dire 'sì, ci amiamo'. Ma anche a dire che questo è quanto, questo silenzio deve rimanere così e sapere cosa c'è fra loro non vuol dire cambiare nell'immediato qualcosa, mettersi insieme e andarsene in giro mano nella mano a dichiarare il loro amore, il loro comportamento resta uguale, 'pulito' e 'innocente'. Bellissima scelta di comportamento.
Ho amato come tutto il tempo hai fatto riferimenti e richiami allo spazio, che è quello creato dalle gemme. Ho amato quest'attenzione e la centralità di questo tema che hai sviluppato divinamente.
Una delle mie frasi preferite è stata questa qui: Si sente così stupido, eppure non gli importa niente. C'era una frase che lessi anni fa su un'originale qui su Efp che diceva che 'innamorarsi è diventare stupidi e essere felici di esserlo', la tua frase me l'ha ricordata e la adoro perché la trovo verissima e al contempo rende benissimo quella sensazione di innamoramento e della fragilità che ne consegue.
Un'altra frase stupenda è stata questa qui: 'Vorrebbe dirgli che per lui ci sarà sempre, anche se non ha la pretesa di essere indispensabile, solo vuole esserci. Tutto qui.'
Ma quanto è bella e romantica e dannatamente wow?
Beh, ancora tantissimi complimenti per questa storia, per il tuo stile, per la trama, per le bellissime immagini e le bellissime metafore che ci hai dato sullo spazio e sull'amore e sull'anima, per questi personaggi così ic e descritti così nel dettaglio che mi hai fatto entrare in empatia tantissimo con questo Peter che mi stringeva il cuore durante la lettura per quanto amava Stark e quanto rimaneva in silenzio e allo stesso tempo era così aperto che era impossibile Stark non capisse... e il bacio <3 e niente, grazie ^^

Recensore Master
16/10/20, ore 19:08

Con un ritardo spaventoso arrivo a leggere e commentare la penultima delle storie di questa raccolta, sinceramente ero convinta di aver già letto e commentato tutte le storie della raccolta tranne l'ultima, ma a quanto pare sono più rimbambita di quanto pensassi...
E' interessante che Tony e Peter sfoglino insieme vecchi album di foto, pensando a quanto sono tecnologici entrambi verrebbe da pensare che Tony avesse digitalizzato tutti i suoi ricordi, e invece no, probabilmente non si sarebbe nemmeno mai sognato di riprendere in mano "il suo passato" se non fosse stato per la curiosità di Peter. Tony non ha ricordi felici della sua giovinezza, mi viene da pensare che, forse, il motivo per cui sta così bene con Peter è proprio per questo. Ho sempre visto Tony come un eterno ragazzone mai cresciuto, che alla fine non ha poi, almeno "mentalmente", tutta questa differenza di età con Peter, ma fa tristezza questa cosa perché significa anche che Tony non ha vissuto davvero la sua giovinezza e per questo ha sentito la necessità di "prolungarla" oltre il dovuto. Anzi, è solo con Peter che finalmente riesce a uscire da questo loop, perché da un lato Peter gli lascia sfogare quell'esuberanza giovanile e quegli interessi da adolescente nerd che comunque ha, ma dall'altro lo ha portato anche a "maturare", a capire che non bisogna avere paura dei sentimenti, che non serve a niente nascondersi per evitare di soffrire, tanto si soffre lo stesso, però senza vivere. E quindi non poteva che essere accanto a Peter che Tony guarda le immagini del suo passato e può finalmente accettarle e farci pace.
La storia ha quindi momenti drammatici, malinconici, ma come sempre nelle tue storie anche momenti ironici e divertenti, che stemperano l'atmosfera, tipo questo scambio di battute che cito perché è davvero tipico e perfettamente IC per Tony e Peter: "«Decisamente male. Ma ti donavano. Magari per l’epoca erano belli. Non penso li avresti mai tagliati così, altrimenti.»

«Epoca, Parker? Non usare parole così forti con me, o ti spedisco a pulire i cessi del mio ufficio per un mese, e sai che sono capace di farlo»"
Non può che essere Peter ad aiutare Tony ad affrontare i suoi ricordi, anche quelli che fanno male, proprio perché, come sottolinei giustamente, Peter ha tanti ricordi delle persone amate e perdute (come zio Ben), ma non li mette da parte per timore di soffrire, anzi li porta sempre con sé, ci convive, ne parla come se fossero sempre presenti e reali. E' questo che Tony non ha il coraggio di fare, ma forse ora, grazie a Peter, ci riuscirà.
Anche perché, e questo dettaglio rende la storia ancora più intensa e vera, è stato proprio grazie a una foto di lui e Peter insieme se Tony ha deciso di lavorare sui viaggi nel tempo. Anche allora Tony aveva scelto di chiudere il cassetto dei ricordi, di ricominciare da zero per non starci così male, ma anche allora è stato Peter (in quel caso sotto forma di foto) a spingerlo a cambiare idea, a rischiare, a lottare per la felicità.
Una storia bellissima, profonda, malinconica e tenera insieme, con quello stile scorrevole e piacevolmente ironico che è il tuo marchio di fabbrica.
Complimenti di cuore.
Abby

Recensore Master
01/10/20, ore 19:12

Questa volta quella malaticcia mi sa che sono io, ma mi sono fatta forza perché la mia lentezza nel passare su quest’ultimo capitolo iniziava a farsi davvero imbarazzante – ma alla fine eccomi qui, con il link della canzone che hai citato ben aperto, la musica nelle orecchie e… no, ok, scherzavo, con quell’ukulele non riesco a concentrarmi! è_é

Ok, torno seria.
Dicevo è l’ultimo capitolo e ho ritrovato la divisione in due parti, dove la prima è un’introduzione “alla gemma”, al suo significato, a quello che vuol dire per Tony (o per Peter nei casi in cui il pov è stato suo… anche se, oddio, è passato così tempo che ora non mi ricordo più se è capitato, scusa ç_ç) – e anche se sono abbastanza sicura di avertelo già detto in precedenza proprio in questa raccolta, sono contenta che l’ultimo POV sia stato proprio dedicato a lui.
Mi piacciono le considerazioni che hai fatto sull’anima, non è soltanto il fatto che siano poetiche e che il suo stile così fluido, così maturo e così colto (che forse non è la parola giusta, ma fingiamo che lo sia), è anche perché ti sei riallacciata a certi particolari del canon – come l’Afganistan, come il tono di disappunto che la gente mette nella voce quando lo chiama (e chissà come mai?!) – che mi hanno fatto gongolare, perché lo sai quanto io apprezzo quando un’autrice è attenta a questi dettagli. E sai anche che lo vedo sempre l’impegno e l’affetto che ci metti quando scrivi di loro due, dell’amore che covano e che fa da terzo protagonista anche in questa drabble, tra di loro, sul divano, a guardare Grey’s Anatomy (LOL) o ad ascoltare quanto bene Peter abbia imparato a capire le mille sfumature di Tony e nonostante le sue tante – troppe – insicurezze, trova sempre il coraggio di parlare e di essere se stesso e di essere anche speciale per un certo Stark. Ah, che coppia dolce che sono.

Penso che di tutta la fic, comunque, la scena che mi sia piaciuta di più è Tony che vuol fare il pensionato, con quell’allusione di lui a braccia incrociate dietro la schiena che urla ordini agli operai di un cantiere. Sono semplicemente morta, anche perché ce lo vedo fin troppo bene a farlo davvero – e dovrebbe portarsi dietro il bimbo ragno che così gli insegna anche come si fa! XD
Ma in generale il loro dialogo è stato molto tenero. O, più che altro, la parola che mi viene in mente è rilassante, mi ha dato proprio l’impressione dei casini del mondo, dei casini di Tony (e di Peter) che per questa volta sono stati messi in pausa, che quel divano comprato all’ikea fosse per quel giorno la loro isola e che non ci fosse nulla di più semplice e che al tempo stesso desse più gioia che guardare un film insieme, con la mano stretta l’una in quella dell’altro e la stretta di Peter ad accettare la sua, concludendo nell’unico modo possibile il capitolo e una raccolta intera che ha girato intorno al loro amore.

Complimenti per averla conclusa, per averci regalato nuove emozioni di questi due e il fatto che tu non abbia intenzione di smettere di scrivere su di loro, beh, non può farmi che piacere!
Alla prossima, dearie <3

Recensore Master
22/09/20, ore 10:48

Ciao cara!
Mi dispiace di riuscire a passare così di rado da te, ma ogni volta trovo una storia interessante che non mi delude mai.
Sai che ADORO i Guardiani della Galassia? Sono i miei eroi preferiti, nonché gli unici di cui abbia visto tutti i film oltre a Spider-man ❤. Mi ha fatto davvero piacere trovarli qui insieme agli Starker.
Stavolta ci troviamo su Titano subito dopo l’incontro con i Guardiani. Peter è molto lontano da casa, più di quanto fosse mai stato e questo in parte lo spaventa, ma ci pensa Mantis a far subito concentrare la sua mente su altro.
E a proposito di Mantis, trovo che tu l’abbia caratterizzata davvero bene, proprio come hai fatto con gli altri due. Lei è esuberante, sincera e diretta, Drax non ha peli sulla lingua e Star-Lord sta sulle sue, restio a parlare di suo padre (quello biologico, perché quello vero è solo Yondu 💙) e che cerca di darsi un tono.
Non passa molto prima che Tony inizi a prendere in giro i Guardiani, sebbene sia solo Peter a rendersene conto. Ma presto l’interesse di tutti si sposta su Mantis, che con le sue antenne ha incuriosito i due terrestri. Mi è piaciuto il legame che si è venuto a creare tra lei e Peter, dovuto probabilmente al fatto che, come pensa anche lui, sono entrambi puri e si sentono inadeguati ovunque vadano.
E come succede ogni volta che Mantis conosce qualcuno, le viene chiesto di leggere le sue emozioni. Ammetto che quando Tony ha detto che Peter era un libro aperto, ho pensato che avrebbero concentrato la loro attenzione su di lui e sarebbero stati dunque i sentimenti di Iron-man a essere rivelati. Sarebbe stata interessante anche questa svolta, ma studiando i sentimenti di Peter ci hai anche mostrato quello che accade a una persona quando Mantis la tocca. La mente di Peter si svuota momentaneamente e trasmette le sue emozioni a Mantis, quelle più recondite almeno, perché lei le accoglie con serenità quando invece lui è pieno di paure e irrequietezze.
E quando il contatto si interrompe, Mantis col suo sorriso rassicurante e la sua classica spontaneità informa tutti che Peter è innamorato di Tony. Questa scena è simile a quella del secondo Guardiani, in cui vengono rivelati i sentimenti dell’altro Peter per Gamora, anche in quel caso con lei presente nella stanza. A Spider-man però è andata meglio: almeno Drax è stato zitto e non gli ha riso in faccia 🙈.
Inutile dire che ho adorato il confronto tra Peter e Tony. Il primo è giustamente traumatizzato per quella rivelazione fatta contro la sua volontà, mentre Tony si limita a fissarlo e poi, con la sua solita ironia, chiede ai Guardiani di lasciarli a parlare da soli.
Peter mi ha fatto molta tenerezza qui: riesce a stento a guardare Tony negli occhi e cerca di convincerlo a ignorare quello che ha sentito, che si tratta solo di una sbandata passeggera e che non è importante, soprattutto considerato il luogo in cui sono e ciò che devono fare. Questo lo capisce anche Tony e per questo gli dice che parleranno una volta tornati a casa, tenendo Peter sulle spine e dandogli, allo stesso tempo, l’assurda speranza che i suoi sentimenti siano ricambiati. Speranza che tanto assurda non è come conferma Mantis a Peter. Certo che se ogni coppia che ha difficoltà ad ammettere il proprio amore per l’altro avesse una Mantis con sé, tutti i problemi del mondo sarebbero risolti. In maniera gentilmente brutale, ma pazienza 🤣
Di nuovo una cosa su Mantis: non prendermi per pazza, magari è solo perché ho rivisto il film un paio di giorni fa, ma ho letto tutti i suoi dialoghi con la sua voce 🙈
Comunque Peter adesso si è calmato e ha accettato di aspettare di tornare a casa prima che Tony gli spezzi il cuore/lo ricambi. Mi è piaciuto molto come hai giocato con la famosa frase di zio Ben: “Solo che quando ci sono grandi responsabilità lui non può fare a meno di rendersi utile con i suoi grandi poteri
Per concludere, ho davvero amato questo capitolo, non solo per la presenza dei miei amati Guardiani ma anche per come hai trattato Peter e Tony e la gestione dei loro sentimenti. Sarebbe stato bello vedere anche il dopo – quello in cui gli Starker vissero per sempre felici e contenti – e soprattutto avrei evitato di stare qui a scervellarmi su quale dopo preferisco ahahah. Mi piace che i bimbi siano vivi e felici e mi piace che non ci sia un dopo (tranquilla, so di avere io dei problemi 🙈).
Come sempre è stato un piacere tornare dalla tue parti e spero di riuscire a passare un po’ più di frequente ora che ho finito con gli esami ❤
Alla prossima!
Baci, pampa

Recensore Master
21/09/20, ore 23:13

Accidenti Miryel, questa storia è un'altalena emotiva! Ho deciso di tornare su questa raccolta dove ero passata a marzo per il primo capitolo, un capitolo che ricordo ben più contemplativo e filosofico di questo. Questo comincia con scene di umorismo frizzante per quanto può esserlo data la situazione tesa, però quando ci sono di mezzo i guardiani della galassia è impossibile non ridacchiare almeno un po'. Cari vecchi adorabili saccheggiatori di navi spaziali! Però se è vero che prendono solo cose che non servono più, possiamo quasi equipararli a dei tombaroli dello spazio.
Diciamo però che la mia idea di primo approccio conoscitivo con un altro gruppo prevede una presentazione e magari una chiacchierata, non una mettere in piazza i propri sentimenti mentre una tipa con le antenne ti fa outing davanti alla persona che ami e ad alcuni perfetti sconosciuti. Quel punto è stato davvero disagevole, mi sono sentita malissimo per Peter, ho pensato che le azioni di Mantis fossero invasive e intollerabili, frutto della sua apparente incapacità di capire le situazioni sebbene sia un'empata.
Quando poi Peter ha sopportato quel momento di silenzio con tutti che lo guardavano avrei tantissimo voluto essere lì e abbracciarlo per dargli conforto, e allontanare tutti a calci nel culo per lasciargli un pochino di spazio.
La decisione di Tony di parlarne in un secondo momento, a cose fatte, ha senso in un'ottica di dare la priorità alla missione. Sia che la risposta portasse ad un lieto fine, sia che portasse ad un cuore infranto, di sicuro non sarebbe stato facile continuare la missione con sentimenti così destabilizzanti. Però anche questa situazione alla gatto di schrodinger non è facile, rimandare ti fa rimanere con l'ansietta. Sono stata immensamente fiera di Peter quando accetta di anteporre il suo lavoro al suo cuore perché spider-man non si tira indietro quando c'è bisogno di lui! È ancora più notevole se si considera la sua giovane età.
Soltanto alla fine lasci sperare che Mantis non sia una totale rincoglionita: lei sa che Tony contraccambia. Mi sembra di aver capito che lo sapesse già da prima, e magari è per questo che ha voluto leggere i sentimenti di Peter, per improvvisarsi consulente di coppia? Poi naturalmente il finale mi ha fatto anche ben sperare per i diretti interessati, adesso hanno solo da sopravvivere fino al momento in cui potranno riprendere in mano l'argomento...
Bellissima storia, con momenti di divertimento, di ansia, quasi di cringe, ma poi un caro vecchio lieto fine 💜

Recensore Master
18/09/20, ore 15:46

Oggi sono davvero fiera di me: in settimana sono riuscita a terminare la fiaba gotica di Shilyss e ora mi accingo a concludere questa tua meravigliosa raccolta. Mi sembra un traguardo degno delle più grandi celebrazioni ù.ù
Sono contenta che alla fine l’angst non abbia prevalso – anche se capisco la tentazione di caderci dentro con tutte le scarpe – perché in fondo si tratta di un tuo (ennesimo: god bless you my love) tentativo di mettere a posto le cose, e sebbene questi due signorini sembrano avercelo scritto nel dna di non poter vivere per sempre felici e contenti (m’immagino comunque il giudiziale sopracciglio inarcato di Tony di fronte a questa zuccherosa eventualità), qualche istante di pace, in cui finalmente viene concessa loro l’opportunità di riallinearsi l’uno all’altro dopo tutto quel che è successo, diamine, se lo meritano. D’altra parte, vuoi che Tony non sappia perfettamente che se si rinchiude nella sua personale “sala giochi” (più o meno) poi Peter, inevitabilmente, lo viene a cercare? Ci sta anche però che il buon “vecchio” Stark senta il bisogno di stare da solo, per mettere ordine nel groviglio di emozioni che l’esperienza con Thanos e il suo guanto si è portata dietro e per cercare di gettare luce su alcuni punti ancora oscuri di se stesso, o semplicemente di fare un bilancio della propria vita, con il suo insieme di cose belle e cose brutte, di colpe, rimpianti ma anche momenti di rivalsa e scatti d’orgoglio. E di felicità, anche. Le riflessioni sull’anima non sono altro che un modo per Tony per scavare a fondo dentro se stesso, per dare un nuovo equilibrio alla sua vita e capire ciò che lo fa stare effettivamente – dannatamente – bene. E tutto si concentra in Peter, in quel raggio di sole che è entrato nella sua vita, stravolgendola, ma che ha portato in superficie la parte più autentica di lui e illuminato di calore e dolcezza anche gli angoli più bui della sua esistenza. Peter è davvero un sole, e la consapevolezza di Tony di essere come un girasole, che a lui sempre volge lo sguardo, e una cosa che fa bene e male al cuore, allo stesso tempo. È bellissimo vederli così complici, mentre semplicemente godono l’uno della compagnia dell’altro – perché loro stanno bene insieme, dovevano solo trovare il giusto modo per incastrarsi, per mettere uno da parte le proprie insicurezze e l’altro i fantasmi di un passato forse troppo ingombrante. Stare insieme regala un senso meraviglioso e insperato alle loro vite – e Tony ne ha piena coscienza, quando c’è Peter sembra quasi un assetato che anela un goccio d’acqua, e Peter è pronto a fargli dono di laghi interi, che dico, di mari e oceani e se ciò non bastasse, tornerebbe nello spazio solo per trovare altra acqua, su altri pianeti, per lui, per Tony. L’amore fra queste due anime è un preziosissimo fiore di cristallo, che va protetto e curato affinché possa illuminare ogni cosa con la sua luce.
E alla fine, quelle due mani che s’intrecciano altro non sono che due ingranaggi che trovano il giusto incastro l’uno nell’altro, due anime che si fondono insieme per crearne una sola.
È tutto talmente bello e perfetto che ho alle lacrime agli occhi. Mortacci tuoi my love, che ogni volta mi riduci il cuore ad una noce di burro!
Ma tu non smettere mai di farlo, perché io il mio cuore lo lascio sciogliere solo per pochissime persone <3
A presto mia cara, ti bacio forte :*
Con infinito amore,

padme

Recensore Veterano
17/09/20, ore 16:59

Ciao cara! Eccomi giunta alla fine di questo piccolo viaggio. É stato un piacere compierlo e non ti nascondo che questo ultimo capitolo é stato come dare un lungo e dolce addio a due cari amici. Ma andiamo con ordine.
La tua riflessione sull'anima ha completamente ribaltato una concezione che avevo sviluppato un po' per conto mio, giusto per darmi una giustificazione, ovvero che la gemma "summa" di tutte le altre fosse quella del potere.
Forse era un discorso che avevamo già fatto nel capitolo relativo ad essa, ma ora che abbiamo tutte le carte in tavola riesci a concludere il tuo teorema secondo il quale "l'anima é tutto". Ed é un teorema talmente lineare, pulito e giustificato che non ha bisogno di controesempi, ma può essere dimostrato per assunzione.
Riprendi il tempo, il rimpianto di non essere stato "abbastanza", di essersi sempre rifugiato in una vita abbastanza chiassosa da zittire i fantasmi che stanno sussurrando "avresti potuto fare di meglio".
Ma in tutto questo c'è anche Peter, che non é solo freschezza per come si comporta, ma é una vera e propria rinascita e, con essa, la speranza di poter ricominciare da capo e fare le cose per bene.
Il paragrafo sui frammenti di anima (che sanno un po' di horcrux ma rendono bene l'idea) é credo il passaggio che mi é piaciuto di più in tutta la raccolta. É di una dolcezza, di una cura infinita. Non puoi fare a meno di ripercorrere mentalmente le persone a cui Tony ha voluto e vuole ancora bene, immaginandole con questo tassello preziosissimo nel taschino.
In questa storia c'è anche la crescita di Peter, ora più sicuro e in grado di ballare in quella zona grigia tra "quello che Tony farebbe" e "quello che Tony non farebbe". Non é sfacciato, questo mai, é solo libero dalle catene di insicurezza che gli impedivano di far brillare tutto il suo potenziale, la sua vera essenza. Ora Peter é più /lui/ che mai, senza paura e senza vergogna, di uno splendore a cui é impossibile abituarsi.
Sia lui che Tony sono coinvolti in questa sorta di dare e avere, di protezione e di insegnamento, che sono la base della polimerizzazione tra le loro due anime, che avviene alla fine della storia.
I non detti che troviamo nei capitoli indietro e che erano muri, ora sono connessioni potentissime. Quella lingua straniera é stata ormai imparata e padroneggiata e non é più necessario trovarsi su Titano, in bilico tra la vita e la morte per dimostrarsi quanto importanti sono l'uno per l'altro.
Non é svanita solo la paura di Peter, ma anche quella di Tony, che ora ha il coraggio di lanciarsi di testa nella meraviglia che Spider-Man gli regala solo esistendo.
Questa meraviglia si traduce in un Tony diverso, che non vive più sulle spine e sul filo del rasoio, ma che vuole concedersi una giornata da pensionato, solo per lui. Vuole fermarsi, perché sente di poterlo fare senza che il rimpianto lo travolga.
Ritornano gli occhi di Peter così pieni di stelle, di vita, di un tutto custodito dalla sua "folta corolla di ciglia", ormai un classico intramontabile.
É come se avessi raccolto tutti i fili che hai dipanato con le altre fic e le avessi riunite in un bel fiocco ordinato, dando a tutti i dubbi e i timori la loro giusta risposta.
Quindi sì, é come salutare dei vecchi amici, ma sapendo che partono verso un porto in cui c'è la felicità ad accoglierli.
Per colpa tua (🧡) (e anche un po' di Tenet, che mi ha fatta chiudere male su Pattinson), cercherò di recuperarmi Le Strade del Male, in modo da seguirti anche su altri percorsi. Questa storia é finita, ma sono lieta di poterti dire, ancora una volta, alla prossima ✨

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