Ciao!
Sono stata subito attratta dall’introduzione di questa storia, scorrendo il tuo profilo, e quelle due brevi righe mi hanno convinta a fermarmi qui e non potrei esserne più che felice: la storia mi è piaciuta davvero molto, e soprattutto mi è piaciuto lo stile usato.
Immagino che probabilmente il collegamento fosse ben voluto (e se non lo fosse mi scuso ma non ho potuto che farlo, spero di non aver frainteso), ad ogni modo sono stata attratta dall’introduzione per il richiamo alla figura di Medea, personaggio che, nelle sue molteplici rivisitazioni e focalizzazioni, ho studiato e analizzato più volte nel mio percorso di studi. Così ero molto curiosa di scoprire come tu, nello specifico, ne declinassi la figura in un contesto moderno (cosa a cui trame così universali e senza tempo quali quelle del mito si prestano) e che tipo di vendetta venisse messa in moto dalla tua strega.
Quella trattata è una storia vecchia come il tempo – il coniuge tradito che si vendica –, ma l’elemento determinante della magia ha sicuramente dato un particolare tocco alla storia tale da renderla particolarmente originale e ammantata di un tocco di misticismo, che credo sia uno dei punti di forza del tuo testo.
Tra l’altro, probabilmente sono io un po’ lenta in questo periodo, però non ho immaginato fin da subito il contenuto della cassettina (a una prima lettura avevo istintivamente pensato contenesse l’abito da sposa, anche per l’inserimento della riflessione sul colore bianco, ovviamente il seguito mi ha smentita e così le successive riletture): nonostante l’introduzione e la categoria facessero capire come si sarebbe attuata la vendetta, non so perché ma non mi ero immaginata che potesse contenere gli strumenti per i rituali magici. Il che è forse un dettaglio irrilevante ma, personalmente, ha reso solo ancora più misterioso e mistico il potere della protagonista, perché l’ho scoperto più gradualmente – probabilmente questa impressione è dovuta solo alla mia lentezza nel comprendere, però mi ha davvero dato un di più leggendo, spero di non averti annoiata condividendo questa sensazione.
Quello che mi ha più colpito della tua protagonista è la sua risolutezza nel compiere il proprio rituale e porre fine al marito infedele: non trema mai, non ha ripensamenti, e le sue dita si rincorrono veloci per costruire le bamboline – non ha paura, perché non è nella natura delle donne come lei. Eppure, in tutto questo, trapelava anche il dolore per il tradimento e lo faceva in modo potente, non solo nei momenti in cui è chiamato in gioco esplicitamente, ma anche nelle scelte ben calibrate che fai delle parole: la litania amara, per fare un esempio, non solo mi è parsa amara per l’esito infausto che segnerà, ma anche perché vi è dolore anche nella protagonista mentre la pronuncia. O ancora nel suo leggere i tarocchi per sapere cosa dover fare, per cercare certezze in un momento di profondo smarrimento, quasi a voler cercare un’altra strada, un’altra possibilità per sé e il marito. Forse è un accostamento azzardato, ma di nuovo mi richiamava alla mente Medea, che non esita ad alzare il pugnale per colpire i propri figli, pur prostrata dal dolore, perché quello del tradimento è un dolore che esige vendetta spietata.
Ho particolarmente apprezzato lo stile, soprattutto le parti dal punto di vista della protagonista: la seconda persona narrante è sicuramente la mia preferita, per quanto trovi sia difficile da usare in modo efficace, ma tu sai benissimo come usarla e darle spessore. Sembrava di essere a propria volta impegnati in quella danza che si attorciglia su se stessa, volteggiando tra quelle ripetizioni che inserisci benissimo, dando proprio la sensazione delle spire tracciate dalla protagonista e dalla magia che stritola i due amanti. Di contro, le altre parti erano ben più distaccate, mentre riportavano in modo preciso e un po’ freddo gli avvenimenti sulla nave: di nuovo una scelta che ho trovato, a mio modesto parere, azzeccata, in grado di risaltare per contrasto e permettere di immedesimarsi ancora di più nella parte della strega, non empatizzando per nulla con i due amanti fedifraghi.
Spero di essere riuscita a rendere quanto mi sia piaciuta la storia e il tuo stile, e le sensazioni che ha saputo scatenare: mi auguro davvero di non aver frainteso nulla, nel caso non era davvero mia intenzione data anche la cura e bellezza della storia, è solo che leggere mi porta sempre lungo altri sentieri e ragionamenti, e apprezzo sempre molto i racconti in grado di scatenare collegamenti e riflessioni che vadano oltre la pagina sullo schermo. Sono davvero contenta di aver avuto la possibilità di leggerti, davvero tantissimi complimenti!
Alla prossima,
Maqry
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