Ciao Sev!
Sono già nostalgica di questa storia, perché in tutto l’anno che è mancata ho pensato a loro e al proseguo della loro storia. Sono d’accordo, con il cuore un po’ spezzato, con tutto quello che hai scritto, con la conclusione che hai deciso di dargli, perché non poteva essere altrimenti. Se l’amore di Andrew davvero era reale ed era l’endgame, purtroppo per Ginny non poteva essere lo stesso. Per circostanze, per importanza, per tutta una vita passata a costruire, ricostruire, riparare e mettere insieme i pezzi di un amore come quello tra lei e Harry. Ho amato questo pezzo, me lo sono anche copiato per segnalartelo: Si disse che aveva voluto Harry con tanta determinazione, al punto da stordire di chiacchiere persino Lord Voldemort in persona. Mi ha fatto ridere ma anche commuovere, per la sua verità. E poi quante oscillazioni ci sono in una storia d’amore? Quante volte lo sguardo che va altrove, che sorride di un apprezzamento, soprattutto quando le storie sono tanto lunghe da far fare capolino all’abitudine, a volte alla rassegnazione, al dare per scontato. Ginny aveva bisogno di ritrovare Ginny in primis, prima di ritrovare Harry. Andrew è stato quel tramite necessario. Andrew aveva bisogno di ritrovare Andrew, di dimenticare Ruth e, forse, di esorcizzare un sogno. Ginny per lui è stata questo.
Quello che dici nelle note della storia è verissimo: questi capitoli sono stati, in primis, un sondare gli animi, le motivazioni, le tristezze e le delusioni, ma anche le gioie semplici e le passioni più annichilenti di tutti questi personaggi. Sono stati un continuo sorprendere di bellezza, di perdono, di rabbia e sensi di colpa. Nessuno è rimasto “impunito”, ognuno ha avuto il suo scossone, la sua ripercussione. C’è molta maturità, ma anche la gelosia infantile, la possessione, il dolore di un tradimento – che sia quello di Hermione, una moglie; di Ginny, una madre; di Andrew, un amico. La vita non è mai una strada dritta e senza buche: si inciampa, si perde la bussola ma, se si vuole, si cerca sempre un modo per tornare sulla retta via. James era la chiave di tutto questo, è riuscito dove non è riuscito Harry: perché l’amore profondo per un figlio, quello profondo per un amico, battono qualsiasi pulsione, qualsiasi storia che sia più o meno importante.
Ho amato Andrew e Ginny, la loro passione che si accende con un gioco di sguardi, dita che si sfiorano, però ho anche amato che siano riusciti a lasciarsi andare, civilmente, senza scossoni, solo con un po’ di fitte nel cuore a quel pensiero. Pensare a James, Andrew e Louis in una loro casa, sorridenti, è già un bel traguardo. James è davvero buono come Harry e Ginny è davvero fortunata. Andrew spero possa trovare nel suo lavoro almeno un po’ dell’appagamento che ha sempre anelato, che nessuno gli ha mai riconosciuto – tranne lei.
La sciarpa lo sapevo sarebbe stata galeotta, doveva esserlo! E sono felice che ci sia stato questo dettaglio. Ho sproloquiato probabilmente, ma so che hai voluto portare alla fine questa storia anche un po’ per me e io ti ringrazio davvero col cuore di averlo fatto. Mi sono persa nelle trame e negli intrecci di questi personaggi, gli ho voluto bene, ho sperato prima e poi compreso, insieme a loro. Perché le parentesi sono tante belle forse se rimangono tali e per me questa mini long (come la storia tra Andrew e Ginny) è stata una parentesi bellissima, che mi ha fatto ridere, pensare, riflettere e innamorare di due occhi celesti incorniciati da occhiali di corno. Grazie davvero dal cuore 🖤
Un abbraccio grande e a presto (magari con una Hermione/Ron di cattiveria ahahah) |