Eccomi!!! *Si piazza finalmente davanti al computer per recensire* *schiocca le dita* *tastiera, a noi!*
Ho letto questo capitolo Sabato mattina mentre facevo colazione, ma complice un weekend fuoriporta, riesco a recensire con calma solo adesso (anche perché con tutta la buona volontà, a recensire tramite cell non ce la facevo, non quando devo lasciare recensioni che superano le 10 parole! XD)
Waaaaaah, io lo aspettavo questo capitolooooo!!! ç___ç e sapevo che anche questo sarebbe stato spezza cuore!!
Dopo il flashback di ricordi della Guerra d'Indipendenza torniamo al "presente", con America che sembra conciato ancora peggio di quello che mi ricordavo... Le descrizioni delle ferite mentre Canada e Inghilterra lo scuotono per farlo reagire sono molto vivide e spesso mi sono trovata a muovere le mani o le braccia per controllare che fossero a posto. Complimenti ancora per come riesci a rendere sia il dolore fisico che quello più psicologico di Inghilterra e di Canada nel vedere America in fin di vita.
Canada è troppo buono per questo mondo quando all'inzio non riesce a capacitarsi di tutto quello che sta vivendo e che è già successo, e mettere il lettore davanti non solo alla reazione sua e di Inghilterra, ma anche dei marinai, dei soccorritori, in spietate immagini che dipingono l'aftermath dell'attacco fa ancora di più empatizzare con lui, con il fatto che è tutto successo troppo in fretta, nessuno sull'isola ha avuto il tempo di metabolizzare.
Leggere di come Inghilterra si dia spietatamente e senza possibilità d'appello la colpa di tutto quello che è successo mi fa male al cuore, perché riesci sempre a descrivere il suo dolore in modo così realistico che davvero, vorrei solo consolare lui e Canada e far guarire America giusto per risparmiare tutti e tre da questo cordoglio. E sapere che siamo solo all'inizio, almeno per quanto riguarda America e Canada, fa ancora più male.
Sappi che adesso ho una voglia matta di rileggermi tutto l'arco di Taranto (appena avrò un attimo di tempo, ma dettagli!) perché i parallelismi citati e che perseguitano Inghilterra sono così... perfetti. Nel loro dolore e nel loro tornare nella mente di Inghilterra fanno davvero fare un salto indietro nel tempo. Apro una parentesi, e faccio anche un'ipotesi: sono molto, molto curiosa di vedere come si svilupperà il rapporto tra Romano e Inghilterra dopo il 1943, perché immagino che Romano passerà dalla parte degli alleati una volta avvenuto lo sbarco... quindi si ritroverà a dover collaborare anche con Inghilterra che adesso, giustamente, non è tra i suoi peasi preferiti... ed è un eufemismo. Parentesi chiusa, scusa se divago e faccio voli pindarici!
Bastò quell’istante a farlo pentire di ogni cosa: di essere sbarcato sulle sue coste, centinaia di anni addietro; di averlo cresciuto, di averlo amato, di averlo combattuto, di essersi fatto disprezzare, di averlo spinto alla ribellione, e di averlo infine riconosciuto come una vera nazione.
No, vabbè. Questa frase mi ha distrutto, volevo solo informarti. T_____T
Anche il parallelismo del richiamo che questa volta viene udito e che riporta America tra di loro è stato un momento stupendo. Povero America, ho provato davvero pena per lui quando dopo essersi svegliato ci mette un attimo a rendersi conto anche del dolore, nel vedere com'è ancora spaesato. (Citazione d'onore al fatto che dica Inghiltewa perché mi ha strappato un singhiozzo.)
Il terriccio che appare nella mano di America!!! ç_____ç Tu, mi vuoi morta, dimmelo subito! E la descrizione che hai fatto come fosse un cuore, un piccolo fuoco tra di loro... mi ha riportato nel capitolo precedente, quando America lascia andare quel terricio dal suo pugno e il vento lo porta fino da Inghilterra. E adesso è lì, nelle loro mani. Qualcuno mi aiuti coi feels, ne sto provando troppi!!! T___T
Canada che ripensa a quell'abbraccio in modo così malinconico, pensando che è quello il momento in cui ha accettato di essere sempre l'ombra di America e di non poter valere mai quanto lui per Inghilterra mi fa venire ancora più voglia di leggere un suo riscatto durante la guerra del Pacifico. E Inghilterra aveva ragione uno o due capitoli fa: non si merita Canada, ma nessuno se lo merita perché è sempre sottovalutato da tutti. Amore mio, non vedo l'ora di vedert seriamente all'opera!!! *Abbraccia Canada* Che poi sono sicura che non sia vero, che Inghilterra tenga tantissimo a lui... vero? ç__ç
La scena di America che nonostante le dita spezzate e la difficoltà anche solo di muovere le mani cerchi comunque di aprire il pannello per combattere è stata straziante. Non arriverò sana alla fine di questa storia, sappilo. T___T
Inghilterra che prende in mano la situazione come una mamma orsa e che finalmente getta la maschera... IO ADORO!! Finalmente non ci sono più veli e adesso lo vedremo (ancora di pi più) cazzuto e in azione. Non dovrà nemmeno più controllarsi con Canada e America, penso ormai, giusto?
Anche il suo dolore era reale. Era reale, eppure non era legittimo. E nessuno sarebbe corso ad alleviarlo.
Canada mi spezzerà il cuore. Vorrei solo che alla fine di tutto capisse che il suo dolore è legittimo tanto quanto quello delle altre nazioni *qualcuno abbracci e consoli Canada!*
Andiamo adesso sull'Akagi, dove ovviamente l'aria che si respira è completamente diversa. Dove i marinai americani lottano per la loro sopravvivenza, i piloti giapponesi esultano alla vittora con il sake. Il contrasto è reso così bene che nonostante siano nella stessa area geografica in realtà sembra appartenere a due mondi diversi.
Adoro leggere del dilemma interiore di Giappone. Come non accetti di essersi mostrato debole con quel "salvami" rivolto ad America e come pensi, anche giustamente, che il vero obiettvo dell'attacco non è andato a buon fine.
E lui riesce ad aprire il pannello di controllo. Ma, a differenza di America che abbiamo visto deciso a combattere, e impedito alla fine solo da una svenimento, Giappone ammette apertamente a sè stesso di non riuscire a continuare, e c'è anche quella parte di lui che non vorrebbe tornare ad affrontare America. E quel "Per tutto quello che seguirà" detto dall'amiraglio mi ha fatto intuire (ma posso sbagliarmi) che in realtà Giappone non è assolutamente pronto per quello che seguirà questo attacco, proprio per niente. Non che non lo abbia previsto e pensato, ma dico emotivamente. E sarà interessante continuare a leggere di questa sua lotta contro quella ombra di sè stesso, ombra che sempre di più lotta per prevalere, soprattutto nelle considerazioni finali.
Mi fa riflettere che se da una parte abbiamo un Giappone che chiede ad America di salvarlo, dall'altra sempre Giappone è pronto a portare l'altra nazione nell'abisso con lui. Brividi.
Okay, la smetto. Scusa lo sproloquio ma dovevo analizzare questo capitolo bene. E averlo letto due volte forse non ha aiutato la mia logorrea!!! XD
Grazie ancora per il tempo e la passione che metti in questa storia! <3 Ci vediamo al prossimo capitolo! Nel frattempo cerco di andare avanti con Walpurgisnaght!
Besotes!!
May
|