Caro buongiorno! Ci becchiamo così tanto spesso che ogni volta che capito qui c’è sempre un nuovo progetto in corso, ahahaha! La mia curiosità di conseguenza va di pari passo con le idee interessanti e sempre nuove che muovi sul profilo qui su EFP.
Non ho seguito la serie ma amo il mondo di LOTR, quindi è anche un bene leggere che la tua fedeltà all’opera di riferimento è presente fino a un certo punto, con delle strade di trama differenti per la tua long.
Che dire, non vedo l’ora di cominciare anche perché da quello che ho letto nello specchietto di presentazione, la faccenda pare parecchio interessante.
Un primo capitolo che mi apre le porte a una situazione non di stallo bensì già ben radicata, il momento di guerra è presente e pressante, i combattimenti sono tanti e con perdite decisamente elevate; una Galadriel più giovane, un Sauron in forze, un altro mondo ma le dinamiche cicliche non cambiano purtroppo… la lotta per il potere logora, e i dubbi del presente si scontrano con quelli del passato nella mente della donna elfo. I contrasti che crei nell’immagine fisica attraverso colori e sensazioni sensoriali, li ritrovo nella testa di lei quando capisce d’esser scesa a patto con la propria scelta in quel primo, fatale incontro.
Io me li sono immaginati così, loro due, così vicini con un sospeso enorme che si porta avanti da secoli… e la cosa è stata succulenta, oh sì mi si è infilata in testa pensando all’oggi e al domani che Sauron già ha progettato per lui, per i suoi domìni, per la donna soggetto del suo interesse. Insomma, qualcosa c’è, e io so che lui sta per agire a modo suo perché Galadriel è nel pieno della sua debolezza, la sua umanità nei confronti del suo popolo è come se penso verrà utilizzata contro di lei.
Quando era più giovane aveva avuto il coraggio e la forza di rifiutare con una secchezza e una convinzione uniche, ancorate; ma adesso? Che potrebbe fare adesso, sapendo di che cosa lui è capace e che potrebbe muoversi nell’ombra e nuocere maggiormente? In un altro dialogo, lei avrebbe la stessa risolutezza, dopo tutto quel sangue, quelle parole, quel dolore? Io la risposta già me la immagino e se è così, tanto di cappello perché è verosimile e renderebbe il tutto ancor più interessante. Vederla logorarsi dai dubbi mi fa capire quanto tutto ciò che ha vissuto deve averla scossa dentro, e lei cerca di non farsi scalfire (v. dialogo con Celeborn) ma non è in grado più di mantenere quell’equilibrio che una volta la contraddistingueva, quando ancora l’esperienza della sua vita non le aveva scombinato la vita stessa della sua gente.
Ci sono momenti che mi hanno stretto il cuore, come lei che sta accanto al soldato fino alla sua dipartita, o quando di getto si rifiuta di seguire le parole del consorte perché pensa di dover dare e fare di più. I dialoghi rendono perfettamente una dualità scalfita che mostra una umanità non certo sintomo di debolezza, ma sicurmente un punto debole da sfruttare per il nemico.
La gestione del carattere dei dialoghi – normale, corsivo, grassetto a seconda del caso – è una scelta interessante perché mostra come si parla e quando, e in un mondo con delle lingue create di cui sappiamo bene l’esistenza, ha pure senso. Il discorso diretto è strutturato in modo gradevole e impeccabile nei vari toni che passano al lettore, e in chi è coinvolto; riesco a farmi coinvolgere non solo dalle scene ma anche da quello che esce dalla bocca dei personaggi, e non è certo cosa scontata, anzi. Qui so di trovare sempre un prodotto di qualità sotto ogni punto di vista, il profilo di Evil 65 con tutti gli autori e autrici che ne fanno parte è una garanzia per la lettura. Alla prossima, e buona ispirazione! :3 |