E’ un piacere ritrovarti, cara Chevalier1, con questo racconto che si svolge apposta in parti, per meglio farci percepire il sentire dei personaggi in merito a quando accaduto in quella sera in cui Oscar ha partecipato al ballo, dato in suo onore dal generale Bouillè, e che aveva come scopo ultimo il trovarle, fra la massa di nobiluomini accorsi, un po’ per curiosità e un po’ per interesse, un marito con il quale accasarla, visti i periodi complicati che si stavano approntando.
Interessante e coinvolgente, appunto, il poter vedere dietro le quinte di quel ballo, al quale noi abbiamo assistito semplicemente con Oscar che si presenta in divisa da ufficiale, saluta tutti i presenti, brinda prendendoli in giro in quanto nessuna dama si trovava a quella che doveva essere una festa e dopo questa sua partecipazione se ne va. Almeno è quello che io ricordo dell’episodio in questione. Non sappiamo, anche se possiamo provare a supporli, quali siano stati i pensieri e, tantomeno, lo svolgimento delle azioni di coloro che, a diverso titolo, erano coinvolti.
Sicuramente l’apprensione della cara governante è la prima reazione che balza agli occhi: lei, che era tutta contenta che la “sua bambina” finalmente si presentasse ad un ballo con un abito che ne avrebbe magnificato ulteriormente la bellezza, è quasi certa che la soluzione presa dal generale Jarjayes vada nella direzione giusta, poiché Oscar avrebbe potuto vivere, secondo il suo ragionamento, finalmente come una donna, e non sarebbe stata più esposta ai tanti pericoli che la sua carriera di soldato le prospettava ogni singolo giorno.
Il non vederla arrivare a casa, puntuale per farsi aiutare a vestirsi, in quanto non abituata, ha innescato in lei una ridda di pensieri. Solo quando la vede rientrare, ormai tardi la sera, il suo animo si quieta, anche se tanta sarebbe la voglia di sapere cosa sia accaduto e come abbia fatto a recarsi al ballo, visto che nessuno era venuto a prendere l’abito da sera, e sicuramente accusando suo nipote André, il quale non aveva rispettato l’impegno preso con il generale non ottemperando così ai suoi ordini.
Oscar, non sembra preoccupata, le chiede di seguirla nelle sue stanze e di farle portare qualcosa da mangiare per ristorarsi e, soprattutto, di abbassare il tono di voce affinché nessuno sappia che è tornata, in modo da riprendere contezza di se stessa e forse di ripensare a quanto appena accaduto.
Oscar sa che con Nanny può parlare a cuore aperto, in quanto la governante le ha sempre manifestato il suo affetto sin da quando era piccola, e sa anche che non tradirebbe mai la sua fiducia. L’affetto di Nanny è fatto di comprensione per la vita alla quale ha dovuto sottostare per i voleri del generale che, non avendo avuto un erede maschio, aveva imposto che l’ultimogenita portasse avanti con onore il loro casato, cercando di forgiarla a sua immagine e somiglianza, un soldato, un uomo tutto d’un pezzo.
Oscar conosce quali siano i reali pensieri che Nanny ha sempre avuto nei confronti della decisione, secondo lei, scellerata del generale, e con lei può lasciarsi andare con le sue riflessioni, che avrebbe poi forse esposto a suo padre quando fosse venuto a conoscenza dello svolgimento della serata.
Il generale aveva deciso, visti i tempi bui che si stavano preparando per il loro amato paese, di trovare un marito per la figlia al fine di salvaguardarne la vita, senza tenere in minimo conto i sacrifici che erano costati ad Oscar l’essere diventata ciò che era e che, difficilmente, avrebbe potuto dimenticare ed adeguarsi supinamente a un genere di esistenza che lei non conosceva e non condivideva. Ne sarebbe andata della sua libertà di potersi gestire, come aveva fatto fino a quei momenti, impensabile per una donna.
Con Nanny ha potuto svelare serenamente cosa si celava nel suo cuore, nonché quali sarebbero stati i passi che avrebbe compiuto, e la governante non ha potuto fare altro che assecondarla, come sempre aveva cercato di fare di nascosto dai suoi padroni, per farsi sentire vicina e per offrirle una sponda che sapeva di sostegno e affetto incondizionati. Mi è parso di riuscire ad assistere al colloquio, molto informale, tra Oscar e Nanny, con quest’ultima che abbraccia la “sua bambina” e le posa un bacio sulla testa, come faceva quando era piccola, il solo modo per farle sentire che non era sola, mentre poi si allontana e la lascia ai suoi pensieri.
Molto accattivante questo squarcio che ci hai offerto e pertanto curiosa proseguo nella lettura.
A più tardi! |