Recensioni per
Natale 1789. A mezzanotte in una piccola chiesa
di Chevalier1

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master

Ben ritrovata, cara Chevalier, con questa one shot dall’atmosfera greve, resa peraltro in modo molto efficace, che forse si discosta dal clima natalizio per i contenuti della storia, ma che descrive in maniera veramente mirabile, a mio avviso, il generale Jarjayes in un momento particolare della sua vita e di cui nulla ci è dato sapere. Possiamo solo fare una serie di supposizioni di quelli che possono essere stati i suoi giorni dopo la tragica morte della figlia sotto la Bastiglia.
Proprio in funzione del fatto che l’anime non tratti il suo dopo, viene data la possibilità agli autori di fantasticare su quei momenti che devono averlo lacerato nel profondo.
Ed ecco che, con questo racconto, ce lo hai mostrato in tutta la sua dignità, ma con un grave peso sull’animo, mentre nella notte di Natale di quell’anno sciagurato si reca alla santa messa proprio in quella chiesetta che aveva frequentato anche sua figlia insieme ad André, quando stavano prendendo contezza di quanto stesse avvenendo nel loro amato paese.
Ascolta in disparte tutta la funzione alla fine della quale cerca il prete per confessarsi: stranamente il suo cuore si libera parlando a qualcuno che non lo giudicherà. E’ molto duro con se stesso, sa di non meritare alcun perdono per le azioni e i comportamenti che ha messo in atto e per tutto il dolore arrecato a quella figlia tanto amata e della quale era estremamente fiero per la persona che era diventata e che non era merito suo.
Vuole espiare le sue colpe, vuole pagare senza prendere alcuna scorciatoia: il suo Inferno è giusto che lo provi vivendo giorno per giorno con il suo bagaglio di colpe.
Mi è piaciuto come il prete abbia compreso quell’uomo che non vuole salvarsi ma al quale, quando se ne è andato, silenzioso come era arrivato, ha donato ugualmente la benedizione del Signore affinché potesse assisterlo nel suo periglioso cammino in solitaria su questa terra.
Molto efficace l’ambientazione da te ricreata, tanto che anche il lettore ha avuto l’impressione di assistere, da una angolazione privilegiata, a quanto stava avvenendo all’interno della chiesa grazie alle tue descrizioni sia del luogo che dei partecipanti.
Secondo il mio sentire questo frangente che ci hai proposto potrebbe essere un perfetto missing moment che si incastona e completa il percorso del generale all’interno della storia canonica.
Complimenti davvero per la tua narrazione così empatica e, nel mentre, colgo l’occasione per augurati un sereno nuovo anno. Un caro saluto e a risentirci presto.

Nuovo recensore

Mi sono sempre chiesta il destino di questo padre snaturato, nel romanzo Il ritorno di Lady Oscar c'era un'ipotesi, ma questa è davvero bella e struggente.

Recensore Master

Buongiorno Chevalier1
Ho letto già a Natale il tuo racconto ma in effetti mi sembrava piuttosto tetro , lugubre, angosciante....
Un racconto adatto per un Venerdì Santo piuttosto che per la Natività di Nostro Gesù Bambino.
A parte questo devo dire che mi è piaciuta l'originalità, il sentimento , la profondità del testo.
Ottime le scene descrittive e" il pathos" trasmesso dai dialoghi, il finale era abbastanza scontato ma perfetto per il contesto. Come poteva un sacerdote rifiutare di dare l' assoluzione ad un fedele penitente ? Il peccato di superbia più grande ( secondo il catechismo della chiesa cattolica) è proprio quello di cedere che Dio nella sua infinita misericordia non possa concedere il perdono ai peccatori.


Certamente, il fatto di voler uccidere Oscar e André era gravissimo, pur tuttavia fu un gesto dettato dalla disperazione e dalla follia e non sapremmo mai se il generale avrebbe davvero compiuto una simile atrocità, tuttavia, anche se fosse, il perdono e l' assoluzione da parte del sacerdote erano doverosi.
Si dice che Giuda , dopo aver tradito Gesù Cristo si impicco`con la consapevolezza che dal suo peccato non sarebbe mai stato assolto, ebbene, la leggenda narra che in realtà proprio quella superbia che lo condannò agli Inferi.

Ciò detto , ho apprezzato il racconto, molto forte e solenne, dico solo che, come racconto di Natale non l'ho ho trovato molto adatto.
Buona giornata
P.S. Segnalo un piccolo errore nel Natsle 1789, Oscar avrebbe compiuto 34 anni , non 33. Vedi se puoi di correggere. Grazie
(Recensione modificata il 27/12/2022 - 08:53 am)

Recensore Master

Che dire? A me la tua storia è piaciuta, e tanto. In certi punti, questo ripercorrere i comandamenti da un punto di vista personale ha fatto venire in mente "Il testamento di Tito". Grazie, davvero. A presto!

Recensore Veterano

Molto solenne questa notte di Natale, in cui il generale de Jarjayes partecipa alla Messa in una sperduta chiesetta di campagna e sente il bisogno di confessarsi, anche se reputa di non essere meritevole di perdono. Credibile per un uomo intransigente come lui, che ha elevato a idoli l’onore ed il prestigio e che non si è reso conto in tempo di aver sacrificato l’ultimogenita ai suoi interessi. La one shot è molto equilibrata nei suoi passaggi, la scena in chiesa, il confessionale, il generale che sparisce nella notte. Mi è piaciuta la conclusione con quella croce tracciata dal sacerdote nell’aria, perché in fondo il generale si è pentito e la sua pena la sta già pagando in terra.

Recensore Master

Povero generale, dovrebbe accettare almeno il perdono di Dio e della Chiesa, se vuole trovare pace, dato che si è pentito.