Recensioni per
Pregiudizio e orgoglio
di Chevalier1

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
07/02/23, ore 15:22

Ciao Chevalier1. Ho trovato interessante l'introduzione ed ero curiosa di leggere oltre al fatto che apprezzo il Colonnello d'Agoult e che amo leggere di personaggi minori. L'ho ben immaginato attraverso le tue parole e mi é piaciuta l'espressione riguardo il fatto che sia l'elemento di stabilitá nel suo contesto lavorativo. Hai descritto bene il Colonnello tra la sua vita lavorativa e quella privata e mi sono concentrata in modo particolare nel suo relazionarsi con Oscar. Suggestivo il finale con il Colonnello che si rivolge a una Oscar ormai morta dopo quanto di terribile accaduto. Sophie ha arricchito il tutto e mi é piaciuto come l'abbia inserita in questo scritto. Un saluto.
(Recensione modificata il 07/02/2023 - 03:24 pm)

Recensore Master
05/02/23, ore 16:06

Cara Chevalier,
in attesa del seguito delle tue “Notti agitate”, mi sono pienamente goduta questa one shot che ha come protagonista un personaggio secondario, il Colonnello D’agoult, altrimenti soprannominato Testa di Legno da qualche recluta, ma che abbiamo però imparato a stimare fin dalla sua prima apparizione.
Ho apprezzato, nel contesto in cui lo hai fatto muovere, il suo fluire di pensieri circa l’avvicendamento alla carica di comandante della guardia metropolitana di Parigi, con quel nuovo arrivo che, se fosse stato un uomo che si fermava alle apparenze e al pregiudizio di doversi confrontare, e ancorché prendere ordini da una donna, non lo avrebbe fatto guardare con una prospettiva del tutto nuova a quella giovane donna, tanto da voler avere un confronto con il suo superiore, il quale, nel frattempo, era passato attraverso le forche caudine delle varie anime che componevano il reggimento che comandava, ottenendo importanti risultati ma, cosa più importante di tutte, la stima e la fiducia dei suoi uomini. Il rigore e la determinazione che Oscar metteva in ogni azione, il suo atteggiamento aperto, pur mantenendo quella naturale riservatezza, che subito aveva notato al suo apparire, gli hanno permesso di pensare che fosse la persona giusta alla quale chiedere consiglio circa la figlia più giovane che aveva scoperto essere una appassionata di testi tecnici e matematici, non confacenti ad una ragazza che avrebbe dovuto dedicarsi a ben altro, dato che faceva parte della nobiltà e che, appena fosse stata in età da marito, avrebbe condotto la vita che tutte le donne avevano sempre portato avanti. Le parole di Oscar sono state per il colonnello davvero illuminanti e hanno messo ben in evidenza che il suo seguire i dettami del genitore ne avevano fatto la persona che era diventata, libera di essere e libera di pensare, e, anche se non era stata una scelta sua personale, nulla rimpiangeva del suo passato, anche se era stato talvolta pesante da affrontare. Se la giovane figlia del colonnello avesse perseverato in quelle che parevano essere le sue attitudini per lo studio, avrebbe dovuto, in primis, starle accanto, non tarpandole le ali, anzi sostenendola e non lasciandola sola in un mondo che non era ancora pronto per donne che volessero farsi valere in un universo pensato al maschile. Il colloquio ha rinfrancato lo spirito del colonnello che, anni dopo, si recherà sulla collina, dove ci sono due tombe, a riportare l’orgoglio con cui la figlia sta studiando con profitto, ma con il dolore nel cuore per come si erano evolute le situazioni che avevano riguardato da vicino chi è sepolto sotto quelle due croci e che certamente avrebbe meritato ben altro dalla vita: unico conforto per il suo cuore, provato dalla morte della moglie per tisi, è che Oscar non avesse dovuto sopportare quella lenta e straziante agonia data dalla malattia di cui il suo sguardo acuto aveva captato i sintomi.
Un missing moment molto intenso che ha messo in luce la profondità di un uomo altrimenti relegato ai margini della storia canonica ma che qui brilla di una luce tutta sua.
Complimenti per la tua narrazione sempre così empatica e coinvolgente.
Grazie per la condivisione nonché per l’omaggio ad una donna come Sophie Germain che, con coraggio, ha sfidato il mondo accademico maschile distinguendosi nel campo della Matematica.
Un caro saluto.

Recensore Master
04/02/23, ore 18:36

Caro Chevalier,
bellissimo l'omaggio a Sophie Germain, ma, leggendo la tua storia, sai, ho ripensato a due altri personaggi, uno letterario, la Marcolina del "Ritorno di Casanova" di Schnitzler, e l'altro storico, la prima laureata italiana, di cui Patrizia Carrano ha raccontato la vita in "Illuminata", uno dei primi libri "da grandi" che ho letto.
Di solito, troviamo Oscar a contatto con bambini molto piccoli, anche nelle ff, un po' sull'onda della suggestione per gli episodi che la vedono provvedere al figlio dei mezzadri della sua famiglia ad Arras, o a contatto con il Delfino malato. Qui invece tu la metti a confronto con una adolescente, o pre-adolescente, cui dà la spinta giusta per seguire i suoi sogni e le sue aspirazioni, a dispetto dei tempi poco propizi alle donne che progettassero di imboccare una via diversa da quella tradizionalmente segnata per loro. E che a chiedere l'intervento di Oscar sia il Colonnello D'Agoult, personaggio marginale, ma dotato di una sua sensibilità e umanità, mi piace molto. Grazie per questo racconto, che ho letto con piacere, in attesa della prossima "Notte agitata". Ciao!
d

Recensore Master
04/02/23, ore 16:38

Oscar ha dato un ottimo consiglio a D'Agoult, un personaggio di solito poco approfondito nelle fic, e una nuova vita a sua figlia. Mi piace il personaggio che esce da questa storia.

Recensore Junior
04/02/23, ore 16:33

Cara Chevalier,
Ho sempre amato il colonnello D’Agoult che, malgrado quell'essere personaggio secondario, si è rivelato di notevole spessore, empatico per quella nota sequenza in cui, in preda a sincera commozione, raccomanda ad Oscar di riguardarsi ed avere più cura di sé, dandole ad intendere che una banale dissimulazione non sarebbe bastata a chi il dramma della tisi l'aveva vissuto dentro casa sua. D’Agoult è un personaggio cruciale nell'economia della narrazione Ikediana e Dezakiana. Così, nella tua narrazione abbiamo un doppio tratteggio, la figura di D’Agoult viene tratteggiata direttamente e si configura come militare, padre vedovo che in caserma e fuori ha già acquisito con la sua vita un bagaglio umano notevole che lo rende, per questo, un nobile atipico. Ne hai giustamente sottolineato e confermato quello spirito empatico che in tanti abbiamo rilevato mostrandoci come egli sapesse leggere delle persone certi inequivocabili segnali, con sguardo attento e vigile, mai distratto, intuendo l'intelligenza ed il carisma di Alain, la profonda differenza di André dal resto della compagnia, anche da un semplice tratto di penna, ma pure dalla gestualità e dalla prossemica. Chi meglio di lui dunque sarebbe stato in grado di riconoscere in Oscar un'altra nobiltà atipica, diversa dalla sua ma altrettanto incisiva, nella forza, nella determinazione, nella ferrea volontà di essere autorevole e non autoritaria, prima inter pares e dotata di quella pietas latina che aveva imparato ed assimilato negli anni, in primis dalle sue molte e ripetute letture virgiliane e poi anche dalla vita perché si matura quando si riconosce tanto si sé e delle proprie esperienze astratte anche in quella concrete proprie ed altrui.
Per questo motivo il colonnello accetta di buon grado Oscar, ne riconosce il valore, la concretezza, la sostanza (Come hai ben detto) e ne fa perfino sua confidente sia pure nel quadro di quella discrezione e dignità che lo caratterizza in ogni sua espressione.
Anche Oscar che solitamente non ammette intromissioni nel privato, accetta di buon grado la sincera raccomandazione del suo vice, evitando di negare ripetutamente ciò che ad occhi attenti era palese.
Bello questo missing moment in cui ci sono due personaggi che si rivelano ciascuno nelle sue prerogative molto simili anche se con due storie diverse e bello il finale con un altrettanto commosso omaggio. Non ci saremmo attesi nulla di diverso da un ufficiale che senza mutare faccia e senza perdere un briciolo del suo aplomb e della sua professionalità militare dice ad Oscar
"io farò finta di non aver ascoltato questo discorso" facendo capire che non segnalerà la diserzione della compagnia.
Bello anche l'omaggio alla matematica Sophie Germain, che col suo talento ebbe la stima di Gauss, cosa non semplice nemmeno per un matematico di sesso maschile.
Lasciando nel vago il libro proibito, avevi messo alla prova il lettore che poteva pensare che esso poteva essere qualche opera a carattere erotico sentimentale, o qualche testo volteriano ed invece veniamo a sapere che era probabilmente quel libro di storia della matematica che faceva menzione di Archimede, oppure se già fossero le opere di Newton, forse il primo dato che al tempo era pur sempre una tredicenne.
Da ingegnere appassionato di matematica, avevo pensato a lei da subito, ma non mi ritrovavo con il cognome. Poi ho inteso che si trattava, da parte tua di un omaggio, referenziale, forse guidato da analoga passione per la disciplina.
Ho goduto appieno di questa storia, della tua narrazione agile, leggendo catturato dal flusso delle parole, quasi senza un battuto di ciglia, rapito da ritmo e linguaggio decisamente perfetti.
(Recensione modificata il 04/02/2023 - 05:19 pm)