Recensioni per
Senza maschera
di Betz73

Questa storia ha ottenuto 16 recensioni.
Positive : 16
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
02/05/24, ore 11:02

Bellissima storia, mi è piaciuto tanto vederli in imbarazzo davanti alle altre coppie mentre realizzano entrambi che i sentimenti che provano l'uno per l'altra sono cambiati.
Bella l'audacia di André che, su lieve incoraggiamento di lei, la bacia timidamente.
Oscar lo segue prima per dovere, e poi per piacere e finalmente a casa dopo aver tolto la maschera che li aveva "protetti" fino a quel momento, ha il coraggio di ammettere che quello che è successo è stato bello.
Una sussurrata, dolce semplice e delicata dichiarazione.
Bravissima, originale come storia, ben orchestrata e ben scritta. Complimenti

Recensore Junior
21/10/23, ore 21:44

Davvero piacevole questa ff, Betz
Apprezzo molto le storie che sanno di leggerezza e ironia
Grazie

Recensore Veterano
18/02/23, ore 13:43

Un racconto dolcissimo e delicato per un San Valentino pieno d’amore! Una lettura davvero piacevole.
Mi è piaciuta molto questa storia, come tutte le altre che hai scritto.
Grazie

Recensore Junior
15/02/23, ore 22:37

Ho aspettato con gioia cara Betz, di proseguire nella lettura del tuo racconto, che ha reso più bello e più dolce il mio San Valentino.
Ci sono veramente molte cose che ho amato e apprezzato in questo tuo racconto, ma tutte sono riconducibili a una sola motivazione: l'amore. L'amore sotto ogni punto di vista: prima di tutto l'evidenza del TUO amore per questi personaggi, che hai saputo esprimere con tutta la tenerezza possibile e con uno straordinario rispetto. Hai infatti inserito Oscar e André in una situazione totalmente inedita lasciando tuttavia che, in tutto, potessero rimanere loro stessi: André con la sua dolcezza e la sua devozione e Oscar, efficiente e pragmatica, con la sua intraprendenza ma anche con la sua onestà del cuore, che le permette di riconoscere prima il valore del supporto e dell'aiuto di André e poi la semplice verità di un sentimento, che hai saputo rivelare con una naturalezza e una semplicità disarmanti.
Il pretesto per la rivelazione è il più facile: un bacio, perché è proprio attraverso un bacio che ci si dichiara e ci si scopre. Credo che questo sia il più bel bacio di cui ho mai letto: romantico, delicato, vero, sensuale....
Un bacio perfetto, così come perfetto è secondo me il tuo intero racconto, in cui non hai risparmiato alcun dettaglio per trasformare una storia immaginata in un momento di vita-vera: non solo una perfetta resa di una serata per nobili annoiati in cerca di emozione e una perfetta descrizione di alcove organizzate ad arte, ma anche particolari che veramente rendono i personaggi persone in carne e ossa, come la capacità di Oscar di muoversi fra i vari nobili in caccia e la sua dichiarazione di "sconfitta" (non ho il mio cavallo e inoltre ho un abito che mi limita in movimenti e libertà).
La fine del racconto è per me il coronamento di tutta la perfezione con cui hai costruito l'intera storia: un tragitto silenzioso in carrozza in cui il pensiero di ognuno ha l'opportunità di emergere e poi poche semplici ed essenziali parole a fermare finalmente un momento dandogli valore di eternità: "È stato bello."... non lunghi inutili discorsi. Non parole senza fine. Non dichiarazioni superflue. No. L'essenza!! "È stato bello". Breve e perfetto perché con queste parole non si perde il tempo ma si apre una porta affinché esso diventi eternità. Il cuore si apre. Le difese si abbassano. I muri crollano. Solo... "È stato bello."
... e bellissimo, Betz cara, è stato per me poterti leggere.
Grazie di cuore per la dolcezza, l'emozione, il romanticismo, il rispetto con cui hai scritto una vera storia d'amore.

Recensore Veterano
15/02/23, ore 22:34

L’ho sentita molto nelle mie corde questa seconda parte! Poco importa se il piano non è andato a buon fine ed il cavaliere nero non è stato catturato; l’importante è che quel bacio scambiato per finta si sia rivelato un’esperienza da ripetere! Una lettura davvero gradevole, brava!

Recensore Master
15/02/23, ore 17:02

Carissima Betz,
questo secondo, e ahimé, ultimo, capitolo della tua ff arrivata così opportunamente per San Valentino mi conferma come veritiero il detto di Oscar Wilde: "Date a un uomo una maschera, e vi dirà la verità". E questo è quanto sperimenta Oscar al suo secondo ballo, cui partecipa ammantata non più di bianco virginale (ma Madame Ikeda ci ha fatto sapere che, in realtà, l'abito indossato al ballo cui partecipava anche Fersen era rosa ... va beh, fingiamo di non saperlo), ma di misterioso blu; e si scopre attratta, misteriosamente, da André, che le appare improvvisamente per quello che è, forse proprio grazie al suo travestimento (e hai saputo riproporre, magistralmente, la stessa situazione che troviamo nell'episodio 26 dell'anime, quando André vester i panni del Cavaliere Nero. La tua Oscar si scopre dunque scombussolata, piacevolmente scombussolata, direi, con lo stomaco che addirittura sfarfalla (eh, beh: e chi non lo sarebbe, se dovesse danzare un valzer strettamente allacciata a quel pezzo di fig...liuolo?); si scopre gelosa, ed ecco che mette in atto una manovra diversiva per stornare il pericolo costituito dalla dama con l'abito dorato che ha messo gli occhi su André - come darle torto! - ; si scopre, infine, innamorata e pronta a rispondere al bacio di André, che è tutt'altro che una mera manovra diversiva, per non stonare, come una "coppia seduta in Chiesa" (GENIALE!), rispetto alle altre coppiette morbidamente, languidamente, appassionatamente allacciate nei giardini della villa sede del ballo.
E il ritorno a casa ha mantenuto le premesse, nonostante il giustificato timore di André. Bella, bella davvero: mi hai fatta sognare, e te lo dice una persona che non ama San Valentino e dintorni.
Un carissimo saluto e a presto,
d

Recensore Master
15/02/23, ore 15:11

Bellissimo anche questo secondo capitolo molto d’atmosfera, cara Betz, che ci ha portati direttamente a sognare e fantasticare insieme ai Nostri due ragazzi, i quali, in questo particolare frangente della loro vita, hanno compreso qualcosa di profondo e importante che già esisteva nei cuori di entrambi, solo che erano troppo occupati a vivere, ognuno nel proprio ambito, la vita che era stata designata e destinata loro, tanto che non potevano accorgersene prima. Ma ci sono arrivati, comunque, per gradi, poiché la missione doveva avere tutta la loro attenzione e la priorità su qualsiasi altro pensiero.
E come non guardarli entrare nel salone di quella casa nobile attirando gli sguardi degli altri invitati, mentre già qualcosa nella mente di Oscar cominciava a farsi evidente.
Anche in questa occasione, mi è parso di potermi trovare, pure io, in quella sala, ad osservare, con occhio stupito come Oscar, gli altri invitati con il loro sfoggio di abiti e gioielli, in cerca di un trasgressivo divertimento che, sicuramente, la serata avrebbe donato loro, se i medesimi desideri si fossero incontrati.
Oscar comincia a percepire che qualcosa nel suo atteggiamento nei confronti di André stia mutando, proprio in quegli istanti lo sta osservando in maniera del tutto nuova. E poi il ballo che si concedono è quel qualcosa capace di portarli altrove, annullando tutto quanto sta loro intorno. La stretta di André sul suo corpo è forte e gentile al contempo, la fa sentire protetta mentre ballano e gli sguardi si riversano anche su di loro. Per André è un momento che mai potrà scordare, poiché è da tutta la vita che attende di poter tenere stretta fra le sue braccia la sua Oscar.
Interessante anche l’intermezzo che hai inserito con il damerino, vistosamente abbigliato, che si è avvicinato ad Oscar nel vano tentativo di ricevere le grazie che fosse certo lei nascondeva, così come pure la capacità di Oscar di trasferire da lei l’attenzione sulla donna, alquanto appariscente che aveva notato in precedenza mostrare il suo interesse per André appena all’ingresso della sala. Tornare fra le braccia di André è stato decisamente rassicurante, ma la missione deve avere la priorità e quando si accorgono che una buona parte degli invitati si dirige nei giardini, loro due la seguono di buon grado, sperando di prendere il ladro con le mani nel sacco.
Intriganti anche le descrizioni dei giardini e delle coppie che cercavano un posto per appartarsi, descrivendo bene anche i loro atteggiamenti lascivi, che hanno lasciato perplessi i Nostri, i quali, trovato anche loro un posto consono, sembravano dissonanti dagli altri come due persone sedute in chiesa, bel paragone! Ed ecco che André sembra prendere la situazione in mano e agire, trascinando una Oscar sorpresa in un turbine di piacere cui mai avrebbe pensato di potersi abbandonare. Eppure è stato solo un bacio, che però ha fatto salire entrambi su vette mai toccate, tanta è la piacevolezza con cui è stato accolto e portato avanti. Pensieri inevitabili scorrono nelle menti di ambedue, i cui cuori sembrano battere all’unisono, come se tutti e due non stessero mettendo in scena una pantomima recitando una parte, ma si stessero beando di quanto di meraviglioso stava accadendo fra di loro. Chissà come sarebbe proseguita la serata, se non fosse stato per il leprotto comparso dal nulla e se non si fosse aggiunto l’urlo lanciato da uno dei separé vicini, da parte di qualcuno che era stato derubato, proprio come i Nostri avevano preventivato!
Non possono che essere scoraggiati per l’accaduto che non ha portato alla cattura del ladro e che fa calare uno strano gelo fra di loro. Il tragitto verso palazzo Jarjayes è follemente silenzioso: nessuno dei due sa come e cosa dire. Oscar si è rinchiusa in un mutismo difficilmente scalfibile e André pensa di esserne la causa, avendo questa volta osato troppo con quel bacio appassionato che le ha dato, ma che è stato anche ricambiato. La situazione sembra essere precipitata e l’unica paura di André è che qualcosa nel loro rapporto sia sia irrimediabilmente rotto per sempre. Oscar, dal canto suo, sta riavvolgendo il nastro della serata e sta ripensando a tutte le emozioni che ha vissuto e che hanno catalizzato la sua attenzione, fino a comprendere, ad un certo punto, che André fosse una parte indissolubile di se stessa e al quale sentiva di appartenere pressoché da sempre. Le sensazioni e le emozioni forti, potenti, totali, che ha provato in quel breve attimo, non sono paragonabili a niente e a nessuno, nemmeno all’essersi ritrovata fra le braccia tanto bramate di Fersen.
L’arrivo a palazzo sembra decretare quali sarebbero stati i futuri comportamenti, ma André rimane stupito dalle poche, sussurrate parole che finalmente Oscar pronuncia dopo quell’abisso di silenzio nel quale parevano essere precipitati: quello che era accaduto nel giardino era stato molto coinvolgente e, al sentire questa constatazione, le difese dei due riescono a far cadere gli eventuali muri costruiti, mentre si perdono l’uno nelle braccia dell’altro, reclamando per loro quello che i rispettivi cuori già conoscevano da tempo.
Molto piacevole questo intermezzo creato per loro, nonché narrato con grande sensibilità e capacità di trasformare le parole e i gesti in sensazioni che arrivano limpidi al lettore, il quale si compiace che la missione abbia avuto successo per loro due, che da ora in avanti avranno la possibilità di mettere a punto un altro piano per la cattura del famigerato ladro, sapendo di poter contare in maniera totale l’uno sull’altra.
Sempre bravissima nella creazione di what if che lasciano un tepore nel cuore. Un abbraccio e un saluto.

Recensore Master
15/02/23, ore 13:37

Oscar non è riuscita a prendere il Cavaliere Nero, e d'altronde era un piano molto aleatorio; ma qualcosa lei e André hanno comunque ottenuto, qualcosa di importante. Galeotto fu il ballo..

Recensore Master
15/02/23, ore 11:26

Ciao,
un racconto bellissimo! Ben scritto, dolce e a tratti divertente.
Bravissima