Terza Classificata: Clodie Swan – Il Regno del Gelo
Grammatica e stile:
Complessivamente la storia è scritta bene. Ci sono alcuni errori e refusi sparsi qua e là, ma nulla che possa incidere troppo negativamente sul voto finale. Mi raccomando tuttavia su alcune frasi come questa: “L’unico innocente(,) ho creduto fossi tu, ragazzino, con quel coltellino buono solo per spalmare il burro e mi sembra di averti lasciato andare.” Qui c’è una virgola di troppo. Fa’ molta attenzione, soprattutto se scegli di scrivere periodi così lunghi.
In generale la storia presenta uno stile di narrazione molto semplice e leggero. Non ci sono scene tirate troppo per le lunghe, che possano appesantire la lettura, ma neanche momenti di particolare intrattenimento. Eccetto forse per lo spaccato che vede Garni e Damien interagire lungo la strada per la Torre d’Opale, ogni passaggio è un sunto della situazione. Inizia dall’antefatto: Damien che s’insospettisce e chiede al suo sovrano assistenza. C’è un prosieguo: il formarsi del gruppo sotto la minaccia del Titano e delle sue ombre. E si chiude con una battaglia risolutiva.
Ovviamente, e questo discorso vale per tutte le partecipanti, le criticità di questo contest impedivano di creare un racconto complesso, men che meno uno che fosse completamente vostro. Sono tutti fattori di cui tenere conto nella disamina del voto finale. Eppure, quello che ti consiglio, anche e soprattutto per le prossime occasioni, è di osare un po’ di più. Anche se il tempo è quello che è, perditi un po’ di più nei dettagli, quando descrivi una scena. Non lasciare che la fretta di arrivare al traguardo o la voglia di rispettare i paletti a tutti i costi contagino il tuo percorso.
Almeno, da lettore esterno, ho avuto questa impressione.
IC:
Partiamo con una considerazione generale. I personaggi hanno avuto uno sviluppo molto semplice dei loro tratti caratteriali, dunque la base di partenza risente molto delle poche occasione in cui li abbiamo potuti vedere all’opera; questo vale per me come per le altre partecipanti, le quali hanno comunque saputo dare una valutazione dettagliata sul loro voto.
Partiamo da Emeryl. Di lei mi è piaciuta la scena in cui si è confrontata con il nipote, dispensando saggi consigli e dimostrando che non è solo un bel faccino. Le volte in cui si relaziona con Damien sono anche quelle in cui si dimostra più vicina alla sua Scheda. Anche se, in generale, la giudico descritta bene. Manca quel lato autorevole, o almeno manca una qualche scena in cui esso risalti in modo netto, ma non si può certo affermare che questa Emeryl sia un personaggio che passa inosservato; in particolare, mi riferisco alla scena in cui il gruppo è sollevato per il fatto che continuerà il viaggio insieme a loro.
Kevst, purtroppo, è il personaggio meno riuscito del quartetto. Il tempo è il suo peggior nemico, oserei dire. Per essere precisi: il poco tempo in cui si è mostrato per quello che dovrebbe essere, prima che si affezionasse al resto del gruppo impedendoci di vedere la sua forma più IC. Ad ogni modo, il mercenario risulta fin troppo espansivo fin dalle prime battute e in generale manca di quella cupezza che reputo necessaria a costruire questo genere di personaggio; certe volte, mi è parso che facesse semplicemente i capricci. Ci sono molte lacune sul suo carattere e troppe poche interazioni significative che possano smuovere l’ago della bilancia dalla prima impressione: quella di un mercenario onorevole, serio, in grado di tenere alla larga i piantagrane.
Quanto a Stella, di lei viene mostrato davvero poco per poter farne un’analisi approfondita. È dubbiosa nei confronti di Damien all’inizio, come logico che sia, e sappiamo che c’è un’intesa con Garni. Per il resto, tuttavia, il suo personaggio funge solo da tramite e da compagno con cui combattere spalla contro spalla nella battaglia finale. Persino nel discorso con cui Shuva cerca di demotivare i vari protagonisti, Stella viene considerata poco o niente; insieme a Kevst, lei non ha alcuna reazione alle parole del sacerdote. Fatti che limitano di molto la possibilità di una valutazione.
Garni è insieme ad Emeryl il personaggio più riuscito, anche se non IC al 100%. Forse perché ha più minutaggio degli altri, insieme a Damien, forse perché la sua predisposizione a fare battute di spirito l’ha messo in risalto rispetto agli altri; l’intesa che si è costruita con il mago l’ho trovata davvero genuina. Se il lato combinaguai quasi non si nota, se non per la scena della torre, quello solare è perfettamente visibile e in qualche modo riesce a fare da tirante per gli altri personaggi, che grazie a lui hanno delle seppur piccole opportunità di approfondimento interagendo con lui. Il fulmine di Emeryl, l’addestramento con Stella, il nomignolo di Damien che verrà usato in seguito anche da Kevst, la slitta. Il suo lato gioviale è perfettamente visibile.
Gradimento personale:
Come accennavo prima, la storia soffre una mancanza di dettaglio. Il racconto scorre in modo molto semplice e lineare, senza che ci siano veri momenti di difficoltà (eccetto forse lo scontro finale), ostacoli e non si ricordano interazioni particolari tra i personaggi. Ad eccezione di quando Damien si avvicina alla Torre d’Opale e si interfaccia con Garni, e un po’ con il sovrano di Magena, l’impressione che lascia è di vedere i personaggi da un punto di vista molto lontano: perfetto per abbracciare la storia nel suo quadro generale, ma troppo distaccato per analizzare bene gli interpreti.
Penso che sarebbe stato validissimo impostare la storia a mo’ di favola, con un narratore esterno che guidasse il lettore. In questo modo la semplicità sarebbe stata una conseguenza naturale e credo che saresti stata più libera di spaziare sui vari personaggi. Creare interazioni tra tutti senza la necessità di rimanere fissa su Damien.
In generale non mi è dispiaciuto leggere questa storia, ma manca di un po’ di sostanza.
Eccomi qui ^^
Di nuovo, ci tengo a ringraziarti per aver salvato il contest al fotofinish. La mancanza di tempo ha fortemente inciso, come abbiamo discusso ampiamente, ma ci sono pregi in questa storia che le altre due non hanno. In primis, nonostante l'idea di Nina sulla pergamena del drago mi sia piaciuta, il tuo racocnto è stato senz'altro quello ad avere la lore dell'Era Glaciale più originale.
A presto con la recensione premio! |