Recensioni per
These are the days of our lives (I giorni della nostra vita)
di Lella73

Questa storia ha ottenuto 50 recensioni.
Positive : 50
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/04/23, ore 12:37

Mia cara Lella, è un vero piacere ritrovare te e un nuovo racconto, che penso ci offrirà quelle tanto da me amate visioni alternative della storia che conosciamo. Con un po’ di ritardo, sono riuscita a ritagliarmi uno spazio di tempo per poter assaporare la tua scrittura e la tua fantasia nel descrivere i rapporti che intercorrono fra i vari personaggi, e per i quali so, e lo si evince benissimo dalle parole che utilizzi che li accarezzano, quanto importanti siano per te tutti loro, tanto da voler mantenere intatte le innate caratteristiche, che ce li hanno fatti apprezzare nel tempo e che, ogni volta che un autore ci offre un ulteriore spunto, questo viene accolto con particolare interesse, in quanto darà un’immagine ancor più completa di eventi già risaputi, ma approfonditi a seconda della sensibilità messa in campo.
In questo caso, personalmente, sono stata in grado di crearmi un film tutto mio, leggendo le tue parole che raccontano e si addentrano nell’intimità dei personaggi. Nello svolgersi delle scene, li ho visti, li ho sentiti e li ho guardati mentre si osservavano. Sono arrivate intatte tutte le emozioni che stavano vivendo, il dramma sottile che si è instillato nella mente e nel cuore di tutti e tre i personaggi comparsi in questo primo quadro. André osserva la sua Oscar che ammira un altro uomo, che non è lui, e che sa provi verso di lui dei sentimenti a cui mai potrà ambire. Si avverte il tormento silenzioso oltre che negli sguardi, anche nei gesti, sempre misurati e calmi, quasi volesse imprimere a se stesso quella medesima quiete che, però, non fa più parte del suo cuore ma con la quale ostinatamente cerca di tenere a bada l’animo in perenne subbuglio. E Oscar, parimenti, coglie ogni attimo utile in compagnia di Fersen, in quanto, solo in questo modo, pare colmare il vuoto che si è accorta di provare quando lui è lontano, mentre il pensiero di lui è quanto mai presente e talvolta invadente per le sensazioni che le rimanda. Fersen, dal canto suo, sa di aver trovato due persone che lo accolgono, condividono del tempo con lui, lo ascoltano senza mai far pesare un commento, un pensiero. In questi frangenti si accorge di quanto la solitudine che, come un vestito indossa ogni giorno, sia meno tangibile quando si trova in loro compagnia, perché più libero di esprimersi e di essere se stesso.
Ma in tutti e tre c’è sempre qualcosa in fondo al proprio cuore che non può essere esternato, e che viene però elaborato dalla mente, quando davvero ognuno si trova solo con se stesso.
E così abbiamo assistito al duello tra Oscar e il conte sotto lo sguardo vigile di André, il quale non perde alcun particolare di quella strana sfida che si trovano tutti e tre ad ingaggiare. Mi è proprio parso di vederli e di sentire le stoccate, osservando per qualche istante la gioia comparire sui volti, prima di riprendere ognuno il proprio normale contegno.
Poi la scena continua il suo svolgimento con il diniego del conte a fermarsi ulteriormente a palazzo Jarjayes, facendo sorgere innumerevoli quesiti nella mente di Oscar, mentre André razionalizza immediatamente, comprendendone il motivo.
Incontriamo anche, nella caserma della guardia reale, il tenente Girodelle, inappuntabile come sempre, e descritto da te in ogni minimo particolare, ma per il quale Oscar non prova un vero e proprio senso di cameratismo. E’ ai suoi ordini e questo è quanto, non essendo una persona con la quale riuscirebbe ad instaurare un vero e proprio rapporto di amicizia. Girodelle, invece, si pone continuamente domande sul suo comandante e su come trascorra il proprio tempo libero, sempre in compagnia di quel suo attendente, che non gli piace e che tratta sempre con distacco. Cosa peraltro contraccambiata da André, ma con la gentilezza e la sobrietà che gli sono consuete.
Una apparizione anche di Nanny, la quale sempre si prende cura dei suoi “ragazzi” e come tali si sente in obbligo di redarguirli quando ritiene opportuno, sapendo che entrambi sapranno cogliere nel suo atteggiamento il profondo affetto che a loro la lega. Anche Rosalie è comparsa e, quando lei è presente, sembra che l’animo di Oscar si rinsaldi, si apra, sorrida, facendole assumere un atteggiamento quasi materno.
Ma il clou di questo primo intenso capitolo è la famosa scena della cavalcata sotto la pioggia, di ritorno dal palazzo del conte, dove Oscar si è dovuta recare per riferire un messaggio della regina, e che tanto l’ha fatta soffrire, con André che le corre incontro, preoccupato per il temporale che era sopraggiunto, e la avvolge in un mantello entro il quale Oscar può sentire il calore come se fosse un autentico abbraccio. Di colpo non si sente più sola e nemmeno lui, che ha potuto darle un piccolo conforto, fatto di un gesto semplice, ma che parla di un sentimento profondo che lo conduce sempre a lei, poiché non vuole che debba soffrire, conscio che il conte non potrà mai darle ciò che invece ha già riservato ad un’altra donna e desidererebbe poter avere da Oscar lo stesso trasporto che prova per il bel conte svedese.
Bello l’intermezzo in cucina, dove finalmente sono soli e si ritrovano con i gesti consueti e, soprattutto, senza l’obbligo di dover parlare o apparire come non si è: quando sono assieme i vincoli cadono ed entrambi possono essere semplicemente loro stessi, che si osservano e si comprendono anche in quel muto discorso che intercorre fra di loro. André però è sempre più perspicace di Oscar, la quale si sorprende di come lui comprenda molto prima di lei determinati fatti e certe situazioni, come se riuscisse a penetrare tutti gli strati di un tessuto che nasconde qualcosa.
Mi accorgo che mi sono dilungata a dismisura, e me ne scuso, ma la tua narrazione riesce ogni volta a catapultarmi dentro le scene, così ben descritte, permettendomi di assaporarle e godermele da una angolazione privilegiata.
Non posso che complimentarmi con te e augurarti un buon lavoro, ringraziandoti per condividerlo con noi lettori.
Un caro saluto, sperando di poter trascorrere tutti un sereno fine settimana!

Recensore Master
13/04/23, ore 23:47

Bello, bello.
Un vero piacere leggerti. Scrivi bene, senza fronzoli e le emozioni giungono dirette ed efficaci. Sembra di essere con loro.
Ti aspetto con piacere

Recensore Master
13/04/23, ore 22:51

Cara Lella,
ma che bello questo incipit, in cui vai a toccare una materia letteralmente incandescente come l'episodio 20. E lo arricchisci, lo contestualizzi, aggiungi la presenza di Rosalie, riempi i vuoti narrativi, in maniera plausibile, piacevole, calda, raccontandoci, come in "Non sarà un'avventura", la quotidianità e i piccoli gesti fra Oscar e André, quelli che hanno costituito e cementato la lor intimità di - lasciamelo dire - di coppia di fatto. Amo tanto anche il tuo Fersen, della cui solitudine scorata tu ci dai una immagine molto vivida nella sua malinconia, mentre, di converso, continui, con coerenza, a non amare Girodelle, qui nei panni di pomposo damerino (me lo vedo: con la chioma perfetta, nemmeno un capello fuori posto, i guanti bianchi e il pizzo che guarnisce il bordo delle maniche immacolato; come le odio le persone sempre perfette!!!!), che sospetta atroci tresche fra il suo Comandante e André, quel villano ripulito, di cui immagina chi sa quali lascive libertà con Madamigella Oscar appena i due sono fuori dal suo campo visivo, incamminati sulla via del ritorno dalla Reggia verso Palazzo Jarjayes. Amo anche tanto la tua capacità, potenziata via via che procedeva il tuo racconto precedente, di dare voce ai vari personaggi soffermandoti sul loro punto di vista, sulla loro visione della realtà, di cui ci fai partecipi quasi mettendoti nei loro panni. Quanto all'idea di scandire il tuo racconto dai tempi e dalle suggestioni dati dalle melodie di musica leggera, la trovo geniale, perché travalica la semplice song-fic: del resto, quelle che si chiamano ahimé riduttivamente "canzonette", come insegna Truffaut, "dicono sempre la verità". Bravissima, bravissima. E ammiro la tua scrittura pulitissima, senza uno sbaffo, senza un refuso, senza una imprecisione lessicale, con il tuo periodare ampio che ha acquisito sempre maggiore sicurezza dalla tua prima ff. Grazie per questo racconto che ci allieterà, spero a lungo, mentre ci avviamo verso la bella stagione (si spera....), e che possa essere davvero una buona stagione,
d

Nuovo recensore
13/04/23, ore 21:25

Ben ritrovata ! Mi fa molto piacere tornare a leggere una tua storia. Trovo gradevole la tua scrittura, così scorrevole e sobria. Mi piace questa tua introspezione che completa, con coerenza e rispetto dei caratteri originali, impliciti e sottintesi della trama dell'anime. Davvero calzante la battuta di Mamy prestata a Nanny.
A presto
Simona
(Recensione modificata il 13/04/2023 - 09:29 pm)

Recensore Junior
13/04/23, ore 19:44

Carissima Lella73, aspettavo da tempo di poter leggere di nuovo qualcosa di tuo ed ecco questa meravigliosa storia che già dal primo capitolo promette grandi cose! Adoro il tuo modo di scrivere, le infinite sfumature che sai cogliere di ogni personaggio, persino di quelli che appaiono magari soltanto per poche righe. Ho amato particolarmente la tua introspezione in Oscar, l’aver descritto con grande cura le sue emozioni e le sensazioni sconosciute che le agitano il cuore nel tentativo di comprendere i suoi sentimenti per Fersen: quell’interrogarsi incessante per ogni cosa senza riuscire a trovare davvero una risposta. Le hai dato grande spazio senza tuttavia ignorare André e tutta la sua dolcezza nei confronti di quell’amore non corrisposto in cui non può fare a meno di vedere rispecchiato il proprio. Bellissima la scena in cui le corre incontro con il cavallo, con i loro sguardi che, senza bisogno di parlare, sanno dar voce ad un legame profondo che esiste e persiste da tutta la vita. La scena successiva, nella cucina del palazzo di famiglia, ci regala un momento così intimo e dolce nella sua apparente normalità, che diventa invece così prezioso da volerne fare tesoro dentro di noi. E che dire del rispetto con cui tratti sempre il personaggio di Fersen? Grazie di cuore per il garbo con cui sai presentarlo e restituirlo nella sua grande nobiltà d’animo, mostrandolo quale leale amico non solo di Oscar ma anche di André, un aspetto questo davvero molto importante che nessuno ha mai evidenziato prima. Ho sempre amato Fersen e tu ogni volta sai stupirmi per la delicatezza con cui riesci a rappresentarlo. Al contrario di Girodelle, che ho sempre considerato ben poco…ma da quando lo vedo attraverso i tuoi occhi, è diventato di certo uno dei personaggi più esilaranti che potessi mai incontrare. Sono sicura che anche in questa occasione saprai dargli il ben servito!!! Questo primo capitolo non fa che confermare il tuo straordinario talento: non vedo l'ora della "prossima puntata" 🌹

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