Recensioni per
These are the days of our lives (I giorni della nostra vita)
di Lella73

Questa storia ha ottenuto 50 recensioni.
Positive : 50
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
19/05/23, ore 20:53

Cara Lella, sapevo che i capitoli precedenti, così belli ed intensi, mi avrebbero condotta in un crescendo di emozioni verso un momento davvero memorabile come questo splendido bacio sulla spiaggia. Leggerti è stato un vero viaggio dei sensi: il rumore del mare e della risacca che sovrasta qualsiasi altro suono, la sensazione della sabbia stretta tra le dita di Oscar, così impreparata alle sensazioni che le labbra di André le stanno regalando, il profumo di salsedine sulla pelle di lui ed il gusto nuovo eppure così familiare delle loro bocche che, cercandosi, riconoscono di appartenersi. Non potrò mai scordare questo capolavoro e lo sfarfallio che ho sentito nel cuore, proprio come quello che agita il petto di Oscar ogni volta che si trova vicina ad André e riesce finalmente a vedere in lui ciò di fronte a cui è sempre stata cieca in tutti gli anni trascorsi insieme. Il tuo modo di descrivere il lento ma costane svelarsi dei sentimenti di Oscar è a dir poco straordinario: il suo cuore e la sua anima sono sempre al centro della narrazione, eppure riesci a dare spazio anche ad André, restituendoci in modo eccellente la forza del suo sentimento, la consapevolezza di essere finalmente visto dalla donna che ama, il suo bisogno ormai vitale di non lasciarla più allontanare, ma di tenerla il più possibile vicina per poterle donare finalmente tutto l’amore che da sempre prova per lei e che per la prima volta nella vita può davvero essere corrisposto. Adoro il modo in cui li hai portati l’una verso l’altro, lasciando compiere ad Oscar tutti i passi necessari per liberarsi delle costrizioni le sono state imposte e di cui può finalmente spogliarsi quando è con lui, ritrovando la complicità di quando erano bambini e la voglia di ridere e scherzare insieme. Per questo ha ancora più risalto il contrasto con il flashback che così sapientemente ci descrivi e che riguarda il generale e la verità nascosta dietro alla sua folle decisione di crescere Oscar come erede maschio. Nonostante la durezza che negli anni ha spietatamente imposto alla figlia e che André non manca di rimarcare, provo comunque una gran pena per lui e ovviamente per la moglie, alla luce del terribile lutto che li ha colpiti. Il tutto perfettamente incastrato in un capitolo che è un’opera d’arte, dove nulla è superfluo o ridondante, dove persino un danno nel tetto può essere occasione per riportare alla mente ricordi così fondamentali per aiutare il lettore a capire, o può trasformarsi in una scena carica di eros trattenuto, che ci lascia senza fiato proprio come Oscar di fronte alle emozioni che fatica sempre più a controllare. Grazie cara Rossella per avermi trasportata in questo fantastico mondo che è sempre più difficile abbandonare e che è sempre più difficile mantenere separato dalla realtà: leggerti è come sognare ad occhi aperti.

Recensore Master
19/05/23, ore 15:12

Cara Lella, ogni volta che mi pongo alla lettura di un nuovo capitolo sono certa che mi sentirò avvolta dalle medesime sensazioni che hanno provato via via i tuoi protagonisti, nessuno escluso. La tua capacità di raccontare fa diventare la lettura emozionale, anche perché ci fai rivivere la medesima scena dalle svariate angolazioni che questa offre permettendo di scoprire le incredibili sfumature che può assumere.
Come non rimanere emozionati per quel bacio che si è reso visibile, tangibile e disponibile su quella spiaggia, quando niente e nessuno avrebbe fatto supporre che una cosa del genere potesse accadere. La rilassatezza di quelle giornate, il sentire gli obblighi e l’etichetta abbandonare tutti coloro che soggiornavano alla villa, ha reso possibile quella che da tutti e due, o forse tre, sarebbe apparsa come una magia, un momento sospeso nel tempo, che aveva permesso loro di riconoscersi e accogliersi vicendevolmente. Ho immaginato con gli occhi della mente l’intera sequenza: la spiaggia, André seduto a leggere in quella posa rilassata, e Oscar che lo osserva e poi, senza alcun pensiero, gli corre incontro per fargli uno scherzo liberando i suoi capelli raccolti dal nastro blu che sempre li cingeva. Ho avvertito le risate, ho notato le espressioni di entrambi di fronte a quella novità che si è presentata e ha lasciato ambedue di stucco per le emozioni che comportava. Ho apprezzato la delicatezza dei gesti di tutti e due, l’arrendevolezza di Oscar, la dolcezza di porsi di André che mai avrebbe voluto sovrastare, e quindi spaventare, la sua Oscar, poiché in quell’attimo fuggente ha percepito, come forse mai prima, Oscar come “sua”, quella che lui conosceva e che riservava solo a lui determinati atteggiamenti. Tutto si è svolto con complicità non cercata ma trovata. Le dita sono scorse alle labbra posando un bacio dapprima delicato e lieve da parte di Oscar, che ha poi avuto, qualche attimo più tardi, l’esigenza che da parte di André divenisse più esigente ma non invadente e inopportuno, un bacio per riconoscersi fra di loro suggellando qualcosa di speciale. Una magia resa reale dal loro respirarsi a vicenda. Ma è stato un attimo che si sono concessi, subito però interrotto dall’arrivo di Rosalie e Aurelia che li avvisavano che sarebbero dovuti tornare per la cena. Chi anche ha osservato l’intero intermezzo, da una delle finestre della villa, è stata Madame Lorette che si è persino dispiaciuta che le due ragazze avessero interrotto quel momento unico dove due cuori avevano imbastito il loro primo dialogo. Nella mente di Madame Lorette ha sempre albergato il desiderio che quei due giovani potessero finalmente trovarsi in un’altra accezione che li avrebbe certamente completati, dato che già praticamente vivevano in simbiosi. Molto d’effetto gli sguardi che Oscar e André si sono scambiati dopo quel bacio e nel ritorno in villa: entrambi hanno avvertito l’altro totalmente, in quanto Oscar forse per la prima volta aveva davvero “visto“ André e quest’ultimo si era reso conto che la sua Oscar finalmente lo “vedeva” come mai lo aveva guardato.
Anche la serata porta ulteriori momenti di condivisione con la cena a cui André fa onore, mentre Oscar, stranamente silenziosa e pensierosa, pilucca solo le portate. Forse troppi sono i pensieri che le si affollano nella mente e ancora troppo potenti ed evidenti le sensazioni che vibrano nel suo corpo dopo quanto accaduto con André sulla spiaggia. La strana luce che ha negli occhi sembra voler bramare ancora e ancora quegli istanti di puro piacere e André se ne accorge poiché la osserva con più attenzione del solito.
Ma ecco che qualcosa viene a disturbare quegli attimi di riflessione, poiché la burrasca che si stava preparando ha causato danni al tetto e occorre qualcuno per portare i primi soccorsi prima che diventi poi una situazione più ingestibile. Madame Lorette chiede quindi aiuto ad André che si presta come sempre con solerzia. Ma anche in questo frangente la sua mente non è scevra dai pensieri che tornano ad ondate e si ammantano di ricordi dei tempi andati vissuti rigorosamente sempre insieme ad Oscar.
Poi c’è tutto l’intermezzo dedicato al Generale Jarjayes e alla Maison Anglaise che mi ha incuriosito non poco. Anche in questo frangente André ha avuto una parte importante e che gli è tornata alla memoria proprio grazie al temporale della notte, poiché era stato durante una notte burrascosa che era dovuto andare a recuperare il generale, ubriaco, proprio in quella maison, dove i suoi occhi di ragazzino avevano visto per la prima volta donne in vesti più o meno succinte aggirarsi per le stanze, anche se, in quella serata particolare, il luogo era decisamente poco frequentato data la presenza del conte de Jarjayes che in quella zona contava parecchio. André rammenta un uomo affranto che faticava a parlare e dallo sguardo triste e allucinato: solo dopo veniamo a scoprire la motivazione di un tale comportamento, per un uomo della sua tempra, caduto in un momento di disperazione dopo aver stretto fra le braccia un bimbo maschio nato morto e per il quale, appena saputo che la Contessa Marguerite fosse nuovamente incinta, era stata data una grande festa per annunciare al mondo che presto il casato Jarjayes si sarebbe dotato di un nuovo erede. André ricorda con dispiacere il repentino atteggiamento del generale dopo quel tragico evento, che ne aveva cambiato e reso ancor più rigido il carattere, soprattutto nei confronti di Oscar, la quale da quel momento davvero era divenuta l’erede designata e come tale avrebbe dovuto essere allevata. Era partito con uno dei suoi reggimenti, rimanendo lontano da casa per mesi, e quando era tornato sembrava invecchiato oltremodo e quella luce di orgoglio che sempre aveva brillato nel suo sguardo si era trasformata in una determinazione dannata della quale a farne le spese era stata Oscar, allora poco più che bambina, investita di un ruolo che non le competeva.
Quante volte André, nel corso del tempo, aveva raccolto le lacrime di Oscar cercando di calmarla, sempre restandole accanto, e comprendendo come le emozioni incidessero su di lei. Oscar lo aveva sempre ringraziato silenziosamente per il suo apporto, e quei momenti appena vissuti sulla spiaggia hanno dimostrato che lei gli si fosse volontariamente concessa, poiché con lui sentiva di poter essere veramente se stessa sapendo che l’apprezzava proprio per come era, fragilità e rigidità comprese.
Insomma, carissima, anche questo capitolo è stato in grado di regalarci una molteplicità di emozioni, perfettamente veicolate dalla tua scrittura, a tratti lieve come una piuma e a tratti incisiva come un coltello, che riesce a rendere tattili, visive e persino olfattive le sensazioni dei vari protagonisti intervenuti.
Complimenti per questi momenti che ci regali con la tua storia e, restando in attesa del prosieguo, ti mando un caloroso abbraccio.

Recensore Master
18/05/23, ore 21:35

Ah, carissima Lella,
per prima cosa ti porgo tutti i miei complimenti per come sai descrivere il cielo, il clima, il mare estivo, quel firmamento che resta a lungo tinto, negli interminabili tramonti estivi e ancora dopo, tinto di un rosa che stinge nel violetto e poi nel blu della notte: sembra quasi di sentire l'odore e il profumo del mare.
E, come tu dici, Oscar si è liberata - lo nota giustamente André - della sua rigida corazza in questo clima vacanziero, ed è bellissima nella giacca rossa che mette in evidenza il colorito appena ambrato, grazie al sole normanno, e con la camicia di pizzi fluenti; ma, voglio dire, non è forse una visione anche André, coi pantaloni color sabbia e la camicia bianca dalle maniche arrotolate? La vera eleganza si vede dall'essenzialità...e quando si unisce alla scultoreità del fisico e a lineamenti come quelli del nostro, beh, beh,... che dire? Less is more, ripeteva Mademoiselle Coco!
Devo ammettere, poi, che con un insegnante di latino come lui, eh beh... diciamo pure che NON se ne trovano, attualmente su piazza! Qualora sapessi di un docente simile, fammi un fischio che lo prenoto per una serie di lezioni private! E ci credo che Rosalie sia un'allieva diligente e che apprende in fretta! Scherzi a parte, ce li vedo davvero, Oscar e André, come li hai presentati tu, ovvero nei panni di due giovani genitori adottivi, lui, con la sua pazienza ironica e sorridente, che non diventa mai rimprovero, a migliorare il latino della loro pupilla, lei, madre severa all'apparenza, ma dal cuore tenerissimo, che la porta, insieme con l'amica, a fare compere per viziarla e gratificarla un po', perché sa il potere che hanno le cose belle, se scelte con amore e gusto: e qui, sai, a me scatta - oltre all'amatissima Bella di "Gone with the Wind" che arriva poi - un altro relais letterario, ovvero: ma quanto è odiosa la commessa della modista con Aurelia! Mi fa venire in mente la sequenza di "Pretty Woman" in cui Vivien viene invitata ad allontanarsi dall'elegante boutique di Rodeo Drive, dove poi rientra, trionfante, con la battuta più cattiva del mondo, a proposito del lavorare a provvigione o no.
Adoro!
E quanto all'eleganza sobria e curata che contraddistingue i nostri e che contribuisce, nella loro studiata semplicità, a renderceli cari, che meraviglia il dono del fazzoletto da collo di Oscar per André: me lo immagino, nella sua carta di riso, elegantemente piegato e poi, una volta aperto, impregnato del profumo di Oscar.
Ma l'altra grande novità del capitolo è, dopo la "Marchesa de Rien", un altro personaggio femminile, quello di Madame l'Anglaise, grazie alla quale, o meglio, grazie alla cui prospera impresa commerciale Oscar ragazzina comincia a interrogarsi, con maliziosa curiosità, sul mondo fuori dal rassicurante, ma anche severo, mondo in cui è stata educata; e provo una certa tenerezza nell'immaginarmela incuriosita all'idea di poter spiare in quella casa così in bella vista e così misteriosa e proibita; e così scopriamo anche che, per una volta, anche il giovane e angelico André si è beccato un rimprovero dalla soave Contessa de Jarjayes. E che sorriso mi hai strappato, facendomi immaginare l'ingenua Rosalie che sgrana gli occhi, chiedendo se davvero Madame sia inglese, e come possa Oscar, la sua benefattrice, che la ragazza riverisce senza se e senza ma, conoscere una donna che, orrore orrore!, porta i capelli TINTI! Oh, mon dieu!
Molto interessante, infine, l'accenno alla teurgoule, che, da amante del cibo speziato e della cucina romana, col suo mix di gusti, mi ripropongo di assaggiare.
Un abbraccio e grazie per questo bel capitolo che ci fa assaporare
un pochino, in questo maggio così climaticamente insolito e rovinoso, uno spicchio di estate. Ciao, e.. a presto, col nuovo aggiornamento, vero???
d
(Recensione modificata il 18/05/2023 - 09:36 pm)
(Recensione modificata il 18/05/2023 - 09:38 pm)

Recensore Master
18/05/23, ore 21:03

Carissima,
lasciami dire che il tuo capitolo si divora, anzi, si beve, con l'entusiasmo, e la foga con cui si trangugia, da assetati, un bicchierone di acqua fresca in una giornata torrida. Che bello questo primo bacio di Oscar, di Oscar anche perché è lei a prendere l'iniziativa, d'impulso, per poi subito chiedersi se non sia stata inopportuna, se non abbia sbagliato (ma cara ragazza...ma come fai anche solo a vagheggiare una simile opzione? Non lo vedi come ti guarda da sempre André?!). Mi piace moltissimo come, continuando sulla scia di quanto facevi nella tua prima long, ma qui applicando con maggiore sistematicità questo principio, ci mostri gli avvenimenti da più angolazioni, secondo i diversi punti di vista dei personaggi: è anche un modo per moltiplicare l'emozione del lettore. Mi piace tantissimo che, dopo quel primo bacio, prima timido, poi decisamente più appassionato e vorace, tu sia tempo a Oscar, e non la faccia trattenere subito, la notte stessa, nella stanza di André, né quest'ultimo insiste per trattenerla: mi sembra un tocco di finezza psicologica non da poco, che rende il racconto credibile. In fondo il "non ti lascio più andare via" che si ripete André va inteso in senso generale, non minutamente applicato. E poi, beh, i lavori di riparazione e consolidamento urgono: e qui abbiamo capito che fra i mille talenti di André c'è anche quello per la carpenteria e i lavori di ristrutturazione. Davvero un ingegno leonardesco!!!!!!! Ho amato anche moltissimo l'andirivieni della memoria di André fra presente e passato, con quello squarcio umanissimo della vita del Generale e la presenza della madre di Oscar, che immagino essere stata sollecita e gentile con quel bambino così bravo e giudizioso accolto nella loro casa, e, in fondo, anche nella loro famiglia. In questo, una Contessa diversa da quella evanescente e così fredda che avevi delineato nella tua storia precedente. Quanto al ringraziamento finale, e alla citazione della mia storia, non posso che esserne fiera, se in piccola, minuscola parte ti ho offerto uno spunto di ispirazione. Ciao carissima, a presto!
D.

Recensore Veterano
13/05/23, ore 18:39

Un capitolo ricco di scorci, di "pezzi" di vita, appartenenti al passato o al presente, ma sempre, comunque, condivisi. Il piacere ed il benessere che nascono dal semplice stare insieme e condividere le cose.
"C'era in André una dolcezza innata che dopo tanti anni di vita condivisa riusciva ancora a sorprenderla" una dolcezza "che non si lasciava sopraffare dalla ruvidezza che lei stessa riconosceva al proprio carattere." Come non essere d'accordo?
A presto, Lella.
Octave

Recensore Master
13/05/23, ore 15:06

Che meraviglia, cara Lella, porsi alla lettura di uno dei tuoi aggiornamenti, che mi dona la possibilità di calarmi in un’altra atmosfera, resa quanto mai viva e pulsante per effetto delle tue parole, che paiono sempre ricamare una trama che ha il sapore della fiaba.
E’ stato un capitolo dove hanno predominato le emozioni, le sensazioni e i ricordi lontani che, ogni tanto, tornavano a lambire la mente dei Nostri due ragazzi, alle prese con i primi giorni di quella vacanza, la quale stava sortendo degli effetti quanto mai desiderati, lontani dalla vita di corte e dove tutto diveniva più normale, naturale, sereno.
Le tue descrizioni, come al solito, facilitano il lettore che riesce ad immedesimarsi nelle scene che vai descrivendo, così colme di particolari che sembra quasi di poterle vedere.
Sono entrata anche io nel negozio della modista: ho osservato l’ambiente, le luci, gli specchi con la loro funzione di aiutare ad illuminare l’ambiente, e mi sono persa tra quella innumerevole scelta di tessuti dai più svariati colori. Ho storto un po’ il naso per l’atteggiamento scostante della modista verso Madame Lorette e la piccola Aurelia non considerati clienti all’altezza, ora che invece dentro il negozio c’era niente meno che il Conte de Jarjayes a cui prestare tutte le attenzioni. Ma Oscar, per nulla scomposta, ha rimesso a posto la modista asserendo che madre e figlia, insieme alla sua pupilla, sarebbero state le clienti a cui prestare la dovuta attenzione. Oscar è stata anche generosa nel permettere che fosse Madame Lorette a scegliere sia per la figlia che per Rosalie le cose e i colori che più si addicevano loro. Delicatissimo il pensiero di acquistare un fazzoletto di seta da donare a suo tempo ad André, il quale, sicuramente, avrebbe apprezzato il gesto, visto come si stavano evolvendo i loro rapporti da quando erano arrivati alla villa normanna.
Ho guardato con occhio dolce Madame Lorette che, mentre si allontanava per sbrigare alcune commissioni al mercato portando con sé le due ragazze, prestasse la medesima cura sia per una che per l’altra, senza alcuna distinzione, segno anche che aveva compreso quale tipo di amicizia si stesse instaurando fra le due giovani, essendo lieta per sua figlia che poteva avere una compagna con cui interagire.
Poi, insieme ad Oscar, mi sono addentrata nel paese e anche il mio sguardo si è allargato alla vita della gente: in quelle giornate era un brulicare di attività, forse proprio per la vicina festa che di lì a poche ore avrebbe preso il via. Ma seguendo gli occhi di Oscar, ecco che si erano fermati sulla Maison Anglaise, che l’ha riportata indietro nel tempo ad un aneddoto accaduto tanti anni prima a lei e ad André, i quali, discoli come erano quando si trovavano in vacanza, avevano fatto l’inopportuna conoscenza sia di quella casa d’appuntamenti che della proprietaria e del suo fidato nano. Ancora il ricordo un po’ la turba e la sorprende, forse anche per la longevità sia del luogo che della proprietaria della quale ancora rammenta l’esatta fisionomia.
Poi c’è tutta la pausa alla villa dopo il rientro dalla gita in paese, con André che le attendeva e nel mentre aveva oziato in solitudine. Prima della cena, poiché c’è ancora del tempo utile per impartire una lezione a Rosalie, i nostri tre si ritrovano nel salottino e assistiamo anche noi alle spiegazioni che un André sempre paziente e gentile impartisce a Rosalie sotto lo sguardo sempre vigile di Oscar che nota sempre più particolari in quel giovane che le è sempre stato accanto ma che mai prima di allora aveva osservato con così tanta attenzione. E’ lieta di vedere che abbia indossato, per quella cena informale, il fazzoletto di seta, che lei si era premurata di fargli trovare posato su uno dei libri che leggeva, e che André aveva scoperto con un misto di sorpresa e gioia, avvertendo il profumo tipico di Oscar, pensando a dove lo avesse tenuto per avere impresso il suo sentore, prima di lasciarglielo sul libro.
E finalmente ci trasferiamo tutti alla festa, dove possiamo ammirare tutto quello che accade, tutte le persone che incontrano, tutte le sensazioni e le emozioni che vengono provate da ognuno dei protagonisti. Inutile dire che la più eccitata di tutti è Rosalie, che insieme ad Aurelia, vivranno quelle ore in piena spensieratezza. Infatti, Madame Lorette ha dato il permesso alla figlia di recarsi alla festa sotto il controllo attento di Oscar. E in effetti lei non le perde di vista mentre si accingono a danzare, ad incontrare i cavalieri che si stanno disponendo per i vari balli. E anche per lei e André è venuto il momento di danzare: è un intermezzo particolare, dove entrambi vivono sensazioni che diventano via via più palpabili: le mani dell’una strette in quelle dell’altro, la mano di André che si appoggia alla schiena di Oscar, in maniera non del tutto convenzionale e che fa provare un brivido
di piacere, il fiato caldo che solletica il viso, i capelli al vento che morbidi si muovono durante le evoluzioni date
dal ballo. Insomma un concerto di sensazioni che appagano i sensi dei Nostri, pronti a catturarle e trattenerle per poi riesaminarle con più calma.
E infine, eccoli tornare alla villa, dove li attende sveglia Madame Lorette, con indossato il monile di onice regalatole da Oscar, forse per sapere se tutto fosse andato come speravano e se si fossero divertiti nonché per ringraziare per il dono di quella serata, per poi lasciare il posto alla buonanotte, quando ancora la luna si staglia sul manto della notte e una brezza leggera scompiglia sia i capelli di Oscar, che raggiungono il braccio nudo di André, sia i pensieri di entrambi per la piacevolezza delle tante emozioni vissute in quella manciata di ore e giorni.
Grazie davvero, carissima, per questa narrazione veramente emozionale, ma al contempo così delicata e rispettosa dei caratteri e dell’indole di ogni singolo personaggio, che così facendo ne risulta accarezzato e completamente a proprio agio nell’ambientazione in cui tu hai scelto di inserirlo, come pure ogni particolare di cui ci hai omaggiato che ha un suo perché e che magari troverà la sua spiegazione nei futuri capitoli.
Complimenti e un augurio per un sereno fine settimana!

Recensore Veterano
13/05/23, ore 14:40

Una lettura che continua ad essere estremamente piacevole, fresca e dolce. Abbiamo davvero bisogno di queste storie, fanno bene all’anima.
La descrizione degli eventi è accurata e mi sembra proprio di vedere tutto con i miei occhi: la visita al negozio della modista, i ricordi di lei e Andrè piccoli che continuano ad affiorare, la festa del paese, la musica, i balli, gente felice che si diverte. E soprattutto i sentimenti fra loro che continuano a mutare e a venire a galla.
Grazie per questo piccolo gioiellino che stai scrivendo.
Alla prossima!

Recensore Junior
12/05/23, ore 15:44

Cara Lella73, quante emozioni mi hai regalato con questo nuovo splendido capitolo! Rimango sempre ammirata dalla tua incredibile maestria nell’offrirci una descrizione così dettagliata di luoghi e personaggi da riuscire sempre a vederli con estrema facilità: questa volta è stato proprio come entrare nel negozio della modista, per osservare poi da fuori quell’equivoca Maison, che ha fatto riemergere tanti ricordi d’infanzia nella mente di Oscar. E tanti ricordi condivisi con André, perché nulla della sua vita passata è stato vissuto senza che lui ne fosse parte integrante: la consapevolezza della sua costante presenza, del suo fare sempre protettivo e della sua innata dolcezza si stanno facendo largo sempre più nel cuore della nostra ruvida eroina, che pur non può fare a meno di sorridere e sorprendersi stupita ma felice di questa nuova intimità che sembra essere nata cosi spontaneamente lontano dalla rigidità della vita di corte. Amo moltissimo gli episodi di loro due bambini che la tua fervida immaginazione ha saputo immaginare: in ognuno di loro è palpabile l’affetto che ha sempre legato Oscar e André e che la sta lentamente guidando verso la giusta direzione. Adoro il tuo André spavaldo e sicuro di sé, che non si impone a lei ma coglie ogni piccola occasione per sfiorarla o toccarla, per stringerla un po’ più del dovuto (semplicemente magnifica la descrizione di tutta la festa di paese!!), o per catturare con le dita una ciocca dei suoi capelli mossi dalla brezza notturna (quanta dolcezza in quel gesto rubato!). Mi hai fatto sognare ad ogni sospiro di Oscar, alla fine di tutte quelle domande che non più fare a meno di porsi e che già racchiudono in sé la giusta risposta…basterebbe solo lasciare andare il cuore perché segua finalmente il suo corso. Ci stai portando verso quello che sicuramente sarà un momento indimenticabile, come tutti quelli che mi hai regalato finora, in questa storia e nella tua precedente. Che bello il dettaglio di quel fazzoletto comprato quasi d’impulso per lui, per il “suo” André come già sente di doverlo chiamare, e quanto è ancor più bello il suo riconoscere in esso il profumo di Oscar, che lo ha portato sotto la sua giacca, proprio vicino al cuore. Quanto romanticismo e quanta infinita dolcezza! Avrei letto per ore ed ore, e invece devo attendere fino alla prossima settimana…. Ma quanto è più prezioso il venerdì da quando c’è questo immancabile appuntamento! Un abbraccio e grazie davvero per ogni singola, indimenticabile emozione. 🌹

Recensore Veterano
11/05/23, ore 17:08

Sempre più appassionante e sempre più tenera , André come si sa brama oscar e lei comincia a volerlo e vederlo come il Suo André, sarà ancora più appassionante continuare a rileggerla per me . A presto

Recensore Veterano
07/05/23, ore 22:30

Carissima Lella, come dice Oscar nell'episodio 18, riferendosi a Maria Antonietta e a Fersen ma - in qualche insondabile anfratto del suo inconscio - non soltanto a loro, se solo fosse stato permesso loro di amarsi, che meravigliosi amanti sarebbero stati.
Questo è ciò che qui prende forma: l'impossibile diventa possibile e tutto ciò che, nell'anime viene suggerito, evocato, vagheggiato, può trovare la strada per affiorare alla coscienza e - davvero!- accadere.
Aspettiamo dunque il seguito della storia!
A presto.
Octave

Recensore Veterano
07/05/23, ore 12:02

Cara Lella, in questo capitolo scopriamo qualcosa del passato dei nostri amati. Davvero carino il racconto di loro adolescenti che partecipano alla festa del paese con tutto ciò che ne deriva 😆
Molto centrata la figura della Marchesa de Rien, complimenti per la fantasia!
E complimenti per le scene di sensualità tra Oscar e Andrè. Il tuo Andrè, al contrario dell’originale, è molto più intraprendente. Oltre ai fugaci sguardi che si sono scambiati, ha già capito che Oscar nutre qualcosa per lui? Altrimenti sarebbe stato un grande e pericoloso azzardo.
Alla prossima!

Recensore Junior
06/05/23, ore 16:35

Carissima Lella, che straordinario momento di sensualità ci hai regalato questa sera! Ho avuto il batticuore per l’audacia di André ed il desiderio quasi spontaneo in Oscar di assecondarlo. Una scena bellissima che ricorderò sempre per la sua originalità e la bravura con cui l’hai saputa descrivere! Sai che vado particolarmente pazza per le tue scene d’amore, e questa secondo me lo è a pieno diritto! Ho apprezzato come sempre il modo delicato con cui ci offri Rosalie e il suo stupore di fronte a tutte quelle cose che per lei sono ancora così nuove e che sanno trasformare il suo tempo trascorso con Oscar in una continua scoperta – questa volta forse non del tutto piacevole! E che meraviglia poter osservare l’affetto che le unisce attraverso lo sguardo di André, sentire in noi quella stessa dolcezza che gli scalda il cuore nel vedere quanto bene faccia ad Oscar avere accanto la sua protetta. Ammiro la tua maestria nel tratteggiare i loro ricordi d’infanzia, pieni di spensieratezza e di quel senso di avventura che la vita al mare sa sempre regalare. Me li immagino proprio a sopportare a fatica le ore di studio, con il pensiero sempre rivolto alla spiaggia e ai giochi all’aria aperta! Ma tu vai ben oltre, e riesci a presentarceli persino adolescenti, partecipare alle feste di paese dove un André già molto attento veglia sulla sua Oscar, desiderata dalle coetanee che non dubitano affatto della sua presunta mascolinità, al punto da cercare di approfittare di lei in qualche angolo poco illuminato…. Questa Marchesa de Rien, frutto della tua fervida fantasia, è già tutto un programma! Mi sembra di averla davanti agli occhi nel tuo modo così realistico di descriverla, così come suo padre, con quel dettaglio del fiato grosso… Sei incredibile, davvero! Come ti ho detto altre volte, persino i personaggi destinati ad una breve apparizione, in mano a te sono veri e concreti come se li avessi incontrati di persona! Questo racconto è un gioiello di bravura, emozioni, romanticismo, e grande sensibilità. La cura ed il rispetto che hai per i nostri amati personaggi me lo rendono particolarmente caro, come un dono prezioso da conservare con grande cura. Grazie sempre per aver deciso di condividerlo con tutti noi.

Recensore Veterano
04/05/23, ore 22:21

Buona sera non so perché è dove ma io questa storia la riconosco , forse l ho letta in qualche gruppo fb? Però non ricordo il finale mi auguro che qua vi sia è appassionante

Recensore Master
04/05/23, ore 18:44

Lella cara, ma sai che questa volta la lettura di questo capitolo è stata profondamente sensoriale? E’ un passaggio basato appunto sulle sensazioni provate da tutti i nostri giovani, che poi si sono trasformate in emozioni in base allo svolgimento delle situazioni.
E poi c’è stata anche molta sensualità, discreta, ma pur sempre palpabile.
Ma andando per ordine, li possiamo vedere su quella spiaggia mentre si godono una giornata all’aria aperta e intanto la reciproca compagnia, che è anche foriera di bei ricordi. La notizia della festa del paese ha elettrizzato Rosalie che potrà vedere un diverso e più coinvolgente modo di divertirsi, differente dagli appuntamenti mondani della grande città parigina. Sta già pregustando quello che di nuovo e piacevole potrà vedere per poi serbarlo come gradito ricordo. Invece i Nostri sanno benissimo come sia la festa del paese e hanno anche loro i rimandi delle rispettive menti per eventi divertenti che sono accaduti.
Ma tutto quello che si svolge in quel fazzoletto di spiaggia è qualcosa che comincia a penetrare nel profondo, soprattutto di una delle due parti in causa: la scena dell’assaggio delle ostriche con quei contatti leggeri, quegli sfioramenti delicati e impercettibili quasi all’occhio umano, sono stati ben avvertiti dalle labbra di Oscar che, stranamente, non ritraendosi ha permesso che quel dolce contatto continuasse. Un atteggiamento decisamente spavaldo quello da lui tenuto, corroborato anche da uno sguardo che aveva un sentore diverso dal solito, affascinante, quasi conturbante, fino a quando Rosalie ha interrotto quella bolla che aveva, di fatto, creato un attimo sospeso nel tempo e nello spazio con solo loro due e niente altro intorno. In questo frangente mi è parso di vedere scorrere alcune delle scene del film “L’età dell’Innocenza”: la spiaggia, l’ombrellino di Rosalie per ripararsi dal sole, il mare con il suo moto quieto e la luce abbacinante e la serenità che tutto sovrasta. Sensazioni che, anche al ritorno alla villa, sono rimaste impresse sulla pelle di entrambi, in particolare di Oscar, la quale nella sua stanza si sfiora le labbra per avvertire ancora quella medesima piacevolezza.
Poi menzione d’onore alla tua fantasia con tutto il racconto succulento dei signori Buvet e della Marchesa de Rien: sei stata capace di dipingere un quadro che ha offerto a noi lettori la possibilità di visualizzare i personaggi di cui parlavi con naturalezza. Ho immaginato la marchesa alle prese con il bel contino de Jarjayes per strappargli un bacio, dopo la serata danzante alla festa del paese, con il provvidenziale intervento di André che l’aveva salvata dalle grinfie di quella donna che, come del resto tutta popolazione locale, non aveva compreso che Oscar non fosse un uomo, dato il suo aspetto androgino e il suo comportamento.
Il ritiro per la notte lascia anche noi un po’ con il fiato sospeso, proprio come loro due i cui sguardi si sono intrecciati in quel momento che aveva un che di catartico.
Complimenti per la spumeggiante narrazione, che, con dovizia di particolari, fa gustare anche al lettore questa estate al mare, che speriamo sia portatrice di novità per i Nostri.
Un caro saluto e alla prossima!

Recensore Master
04/05/23, ore 17:29

Carissima Ross,
molto ci sarebbe da dire su questo capitolo, ma devo dire che il finale, veramente col botto, mi ha fatto sorridere, al pensiero di Oscar semisoffocata dal prepotente decollété della Marchesa de Rien, che, ritenendo di avere atout sufficienti per sedurre l'efebico erede della nobile famiglia parigina, è passata alle vie di fatto!
Queste righe conclusive, all'insegna di una profferta tanto sfacciata e sguaiata, contrastano volutamente con la sensualità sottile, ma ben evidente, con cui André azzarda l'offerta del riccio di mare a Oscar, sfiorandole le labbra con le dita. Per non parlare di Oscar che si sofferma a osservarlo bere lo Champagne: hai saputo soffondere la sequenza di una seduttività sottile ed elegante, perfettamente in linea con la discrezione e l'indiscusso fascino dei nostri protagonisti.
Dici che questa epifania oscariana sarà preludio a una nuova consapevolezza per la nostra eroina? Dalle vacanze si torna davvero cambiati? Un saluto carissimo, e grazie per questa storia così fresca, originale leggibile, godibile: leggerti è sempre un piacere, e una sorpresa. A presto!|
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