Altro struggente capitolo.
Fersen è convinto di poter dimenticare la sua regina ma come sappiamo tutti non sarà così.
Complimenti per il capitolo

Leggi la risposta dell'autore

Buongiorno carissime Vale e Manu,
avete provato con questo componimento a farci sentire tutto lo struggimento avvertito dal conte di Fersen durante il suo periodo americano, nel vano tentativo di dimenticare il suo grande e impossibile amore per la Regina Maria Antonietta. Abbiamo ripercorso con lui quei lunghi anni, che avevano tentato di mettere una distanza, non solo fisica quanto emotiva, da tutto ciò che sentiva per una donna che non avrebbe mai potuto amare alla luce del sole. Ma purtroppo non era bastata la distanza di un intero oceano fra di loro, poiché lei continuava ad essere nei suoi pensieri e, quando si sentiva tradito dalle vicissitudini che lui e i compagni vivevano per via della guerra che stavano combattendo, lui trovava la sua oasi di pace nello scrivere quelle lettere, che non sarebbero mai partite, al suo amore, cercando di trarre la forza necessaria per proseguire nell’impresa.
Tutto però è stato vano, come vana è stata la sua sofferenza, poichè un amore come il loro, così profondo e radicato nell’animo, non si può estirpare, anche mettendo in mezzo una distanza incolmabile. Quella guerra sarebbe giunta a conclusione e avrebbe ripreso la via del ritorno, con il proposito di fare solo un passaggio veloce in Francia senza incontrare colei che lo aveva avvinto a sé con il suo amore. Ma il ricordo di lei è quanto mai presente, e appena rivede le coste francesi approssimarsi all’orizzonte anche i suoi pensieri tornano a lei e i suoi propositi autoimposti non avrebbero retto certamente, poiché quando un amore è così intenso da far vibrare ogni fibra del proprio essere nulla può essere messo in campo per combatterlo, quindi meglio lasciarsi cullare dalla corrente e seguire il proprio cuore, trovando qualche spiraglio di luce anziché condannarsi anzitempo ad una sofferenza certa rimanendo lontano dall’oggetto del sentimento.
E così abbiamo vissuto insieme al conte quella lunga parentesi americana con le sensazioni e i tormenti che lo hanno accompagnato durante quegli anni.
Grazie e complimenti ad entrambe.

Leggi la risposta dell'autore

Fersen crede di poter dimenticare il suo amore, ma si sbaglia: l'amore, quando è vero, non si può scacciare dal cuore!

Leggi la risposta dell'autore

Vale e Manu avete scritto una ff davvero toccante.
La storia d'amore tra il conte e la regina è stato oggetto di pettegolezzo in tutto il regno francese: l'austriaca e lo svedese. Spesso mi sono chiesta chi fosse il vero padre degli principini.

Leggi la risposta dell'autore

Non posso che associarmi all'annotazione di Dorabella. Rivoluzione francese ed americana sono legate. E ricordo molto bene che la mia professoressa di storia e filosofia non mancò di rilevare come anche la rivoluzione industriale fosse legata alle due precedenti, non foss'altro che era emanazione, se non addirittura filiazione, dell'illuminismo che aveva sparso i semi della conoscenza e della riflessione modificando le concezioni di politica e di società,l e successivamente nel campo della tecnica e delle sue applicazioni. L'ultima delle tre rivoluzioni fu il tassello finale che tenne salda la concezione del nuovo mondo nato dalla dissoluzione del vecchio. La tragica fine del conte Fersen cui tocca essere spettatore della storia dopo aver cercato di modificarne il corso rende bene il senso della dissoluzione da parte di un testimone privilegiato che si rifiutò di riconoscere il cambiamento, anche a grande distanza dai centri nevralgici della politica europea, mentre l'avventura napoleonica informava di sé la storia di Francia e non solo, con esiti del tutto imprevisti.

Leggi la risposta dell'autore

Buongiorno care Autrici,
siete davvero molto produttive tanto che stento a stare dietro ai vostri lavori.
In questa ff prendete in considerazione l’amore impossibile del conte di Fersen per la sovrana di Francia, un amore pericoloso e che aveva cominciato a gettare più di un’ombra sulla figura della regina. L’unica depositaria di un tale sentimento era Oscar la quale, in uno dei ricevimenti di corte, per tacitare le voci che correvano fra i cortigiani, aveva fatto danzare la sua regina per tutta la sera sotto lo sguardo triste ma grato di Fersen. Era difficile per lui osservare la sua amata senza poterla stringere fra le braccia, tanto che dopo aver assistito per un po’ a quella inconsueta scena, aveva lasciato il ricevimento preso dai suoi tormenti che non trovavano requie. Nel frattempo una decisione è però maturata in lui: sarebbe partito alla volta delle Americhe per combattere per la guerra d’indipendenza americana sperando che il Tempo facesse il suo corso e potesse lentamente, quanto faticosamente, cancellare il ricordo di quell’amore doloroso che non avrebbe mai e poi mai potuto vedere la luce del sole. Prima di partire, rendendo edotta Oscar, che insieme ad André faceva ritorno a palazzo, della sua decisione, le espone la sua richiesta di proteggere sempre la sua amata, dato che lui essendo lontano, non avrebbe potuto in alcun modo esserle di supporto. Oscar è un’amica fidata e sa benissimo che avrebbe ottemperato alla sua preghiera.
Il viaggio inizia ma il dolore della lontananza è perdurato lungo tutto il tragitto fino all’avvistamento delle coste americane.
Anche Maria Antonietta, saputo della partenza del Conte non può che rinchiudersi nel suo dolore, cercando di non mostrarlo troppo in pubblico incrementando le voci che già correvano su di loro.
Sarà una lontananza difficoltosa per entrambi da affrontare poiché nessuno dei due avrà l’opportunità di perdersi fra le braccia e nello sguardo dell’altro per trarre conforto e forza.
Interessante il frammento che avete deciso di sviluppare, ammantandolo di quelle atmosfere che siete brave a creare tramite le parole con particolare riguardo verso la figura del Conte. Attendo curiosa la conclusione.
Un caro saluto.

Leggi la risposta dell'autore

Mie carissime,
per prima cosa, complimenti per il coraggio con cui avete messo mano alla materia incandescente di uno degli episodi più complessi, il 20, di tutto l'anime; poi, devo dire che ho molto apprezzato la delicatezza con cui avete tratteggiato la figura del Conte di Fersen. La cosa bizzarra, e tremendamente ironica, di quell'ironia feroce che la storia dispensa a volte, è che per non danneggiare la reputazione e la vita della sovrana da lui tanto amata egli si arruola nel contingente francese che combatterà con i rivoluzionari americani contro gli Inglesi. Ma questo si ritorcerà, nemmeno tanto alla lontana, contro la Corona francese, perché i fermenti rivoluzionari ben presto germoglieranno anche in Francia, portando alla distruzione della monarchia... e alla ferale giornata del 16 ottobre 1793.
Un caro abbraccio, in attesa del seguito,
d

Leggi la risposta dell'autore

Fersen si sbaglia di grosso a credere che la lontananza lenira' il loro dolore. Al contrario, farà più male a tutti e due.

Leggi la risposta dell'autore