Ben ritrovata Selene, con questa one shot che immortala un missing moment davvero possibile, e che avrebbe dato ancor più corpo alla situazione che i Nostri stavano vivendo all’interno della caserma dei Soldati della Guardia, e che era diventata evidente a tutti ma non ancora, forse, alla diretta interessata.
Alain è un personaggio veramente fantastico che riesce, con il suo atteggiamento apparentemente scanzonato, a farsi ascoltare, affinché ciò che vagava per la sua mente prendesse la via della parola, sperando che chi quelle parole dovevano raggiungere potesse ascoltarle con libertà di pensiero e di animo.
Pertanto, azzeccatissima l’occasione per lui di scambiare turno di ronda con un compagno al fine di avere un, quasi, tu per tu con il proprio comandante, e poterle parlare del suo amico e commilitone che, ormai, era parso evidente si struggesse d’amore per lei. In ogni suo discorso, in ogni suo pensiero c’era un riferimento a lei. Alain non vorrebbe intromettersi in un rapporto così intimo e personale, ma sta osservando che gli atteggiamenti di entrambi quei giovani stanno marcando una distanza che non fa del bene a nessuno dei due.
Oscar, non appena ha udito pronunciare il nome di André, si è subito messa sulla difensiva, poiché ogni cosa che lo riguarda è una piccola stilettata al cuore con il timore, sempre presente, che sia lei la causa del suo dolore.
Ma Alain, noi sappiamo non abbia peli sulla lingua e, perciò, ciò che voleva dirle glielo dice senza girare tanto intorno all’argomento, puntando sì sulla sua testardaggine e sul suo comportamento sempre così rigido da sembrare scostante, ma anche sul fatto che, dentro quella corazza entro la quale il destino da soldato pare l’abbia rinchiusa, si nasconde una donna, la quale prima di tutto è un essere umano che deve darsi la possibilità di vivere e di amare non precludendo, però, soprattutto a colui che le sta vicino da una intera vita, e che per lei sarebbe disposto a qualsiasi cosa, di amarla.
Sono parole quelle di Alain, provenienti direttamente dal cuore, che penso abbiano raggiunto lo scopo per il quale sono state pronunciate, anche perché Oscar, fra i tanti uomini della sua brigata, ha profonda stima di questo soldato che non si perita di spiattellarle, nella sua maniera schietta e diretta, verità che anche lei ha compreso essere incontestabili.
Davvero complimenti per questa storia che riempie un vuoto, e che potrebbe magnificamente inserirsi nel contesto della storia originale, soprattutto dato che, in quei giorni, tante erano le occasioni per Oscar e i suoi uomini, di perlustrare la città di Parigi, surriscaldata dalla convocazione degli Stati Generali, e nel contempo potersi, magari, ritagliare qualche attimo per fare una chiacchierata un po’ fuori dall’ordinario.
Un caro saluto. |
