Recensioni per
I sette peccati capitali
di Greenleaf

Questa storia ha ottenuto 40 recensioni.
Positive : 40
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
19/02/24, ore 09:24
Cap. 3:

Ciao carissima^^
la lussuria, se vogliamo, è il più "inoffensivo" dei peccati capitali, o perlomeno lo sarebbe se la gente si limitasse a far cose in santa pace, senza prendere gente con l'inganno e senza manovrare coltelli. Tutto, se portato all'eccesso, si traasforma in negativo, e anche una sana scopata, se vogliamo anche una scopata estrema come quella che descrivi, si trasforma in qualcosa di mortifero.
Chissà, forse è proprio la moderazione che ci vogliono insegnare con la faccenda dei peccati capitali.
Hai reso la situazione molto bene: è chiaro che per parlare di lussuria ci vuole un linguaggio consono, per cui non ho trovato affatto fuori luogo le tue scelte lessicali.
Rimango in attesa del prossimo peccato, a presto!

Recensore Master
17/02/24, ore 20:47
Cap. 3:

A mio avviso la lussuria è sopravalutata. Un peccato basato su una debolezza umana che a ben pensarci rende uomini e donne schiavi di una pulsione. Oltretutto relega i partner a meri oggetti da usare per sfizio, riducendo l'essere umano a una cosa, o peggio a un orifizio, o anche al suo opposto. E con le cose, che sono oggetti inanimati, si sa, si può fare di tutto anche "romperle", così, anche solo per il puro piacere di farlo.
Confesso che non avevo dubbi che la protagonista, in senso negativo, del "segmento lussuria" fosse 
Lilith, con quel nome lì, c'era da immaginarselo.
Il maschio narrante mi è risultato ancora più stupido dei suoi predecessori e quasi mi fa pena, a differenza degli altri due. In fondo è solo un povero mentecatto schiavo, come dicevo prima, delle sue pulsioni che muore male, pensando di essere stato un predatore invece era solo una preda, anzi un giocattolo! Ci ho ripensato, non mi fa pena per nulla, se l'è cercata, tiè! (😁)
Concludo dicendo che tra la Ciccone e Pavarotti, per me vince a mani basse il secondo! Un bel lavoro anche questo, complimenti per non essere stata volgare e per non aver esagerato.  Con questo tema andare fuori binario era facile, ma tu sei stata molto brava a calibrare il tutto!
Complimenti Elfetta ❤️ e aspetto con ansia il prossimo segmento! 👏👏👏 🥰

Recensore Master
14/02/24, ore 13:19
Cap. 2:

Ciao^^
l'invidia consuma, cosa che hai metaforicamente mostrato con il fuoco che consuma il protagonista.
Gli altri hanno di più? Può succedere. Però se si imposta la vita sul distruggere tutti quelli che in un modo o nell'altro hanno più di noi, si finisce per vivere in una nevrosi continua, esattamente come il tuo protagonista, che non riesce a fare altro che odiare chi ha (o chi ritiene che abbia) più di lui e architettare sistemi per eliminarli.
Non è un gran vivere, in effetti.
Peccato che il karma si faccia i fatti suoi, perché una fine come quella che hai pensato tu per gli invidiosi sarebbe perfetta^^
Ciao e a presto!

Recensore Master
11/02/24, ore 20:53
Cap. 2:

Eccoci con un nuovo peccato. L'invidia. Un peccato che prima o poi ha toccato tutti, chi più chi meno. Nessuno è perfetto, siamo onesti, chi non ha mai "bonariamente invidiato" l'amica o l'amico, a cui va tutto liscio mentre magari a noi va tutto all'incontrario? Però qui si va oltre. Questa è un'invidia insana che ti caria dentro, e che da vita allo psicopatico che sonnecchiava dentro il protagonista. Sono rimasta sorpresa che fosse legato al precedente racconto. È una cosa che mi ha piacevolmente colpita, la trovo intrigante come idea!
Adoro l'uso che fai delle metafore. Tipo questa:
Un semplice, sporco, pensiero soffocante. Come quando ti si infila un capello in bocca mentre mangi.

L'ho trovata davvero notevole, complimenti, c'è solo da imparare! 👏
Mi è
piaciuto anche che tu lo abbia fatto travestire da pagliaccio di questo circo che, lo dico ssinceramente non andrei a vedere neppure sotto lauto compenso. Dicevo, che essendo anche lui piuttosto stupido come soggetto, quel travestimento gli calza come un guanto. Insomma un altro segmento avvincente in cui un altro sborone fa la fine che si merita. Non dire gatto se non l'hai nel sacco mio caro! E satana ha alitato per davvero sulla tua testa vuota visto che stai arrostendo!
Complimenti elfetta!
Resto in attesa del prossimo peccato e della prossima storia inerente, sono molto curiosa di scoprire che c
cosa ci riserverai! Un abbraccio grande e ancora complimenti! 👏👏👏 ❤️😘
 
(Recensione modificata il 11/02/2024 - 09:16 pm)

Recensore Veterano
11/02/24, ore 20:45
Cap. 2:

Ciao :)

Ancora una volta, sono qui a complimentarmi con te per questi racconti. Sei davvero brava!

L’invidia è davvero una brutta bestia. Anziché apprezzare ciò che abbiamo, per quanto poco possa essere, ci spinge a disprezzare chi ha più di noi. Purtroppo mi è successo di avere a che fare con una persona che, non accettando che qualcuno potesse avere più di altri, non faceva che spargere insolenze continue.

Ma a che cosa serve provare tanta invidia? Non è forse meglio vivere felici con quello che si ha, magari rallegrandosi delle vittorie degli altri? Penso che, anziché invidiare gli altri, bisognerebbe prenderli a esempio, come sprone a migliorarsi.

Altrimenti, non solo si vive male, ma si rischia davvero di diventare mostri come il protagonista di questo racconto. Per la cui morte, non credo abbiano pianto in troppi.

Sono curioso di scoprire in che modo utilizzerai Lilith. Ho fatto un po’ di ricerche, su questa figura, perché mi sarebbe piaciuto inserirla in uno dei miei racconti.

Sei sempre brava!
Ci sentiamo presto 🥰

Recensore Master
07/02/24, ore 18:20
Cap. 1:

Ciao^^
che contrappasso per un superbo, che l'ultima cosa di cui ha consapevolezza sia il compatimento di un barbone.
Il superbo è proprio come l'hai descritto, tracotante, prepotente, colmo di disprezzo perché essenzialmente nessuno vale quanto lui. Il mondo è il suo parco giochi, nel quale lui si diverte senza curarsi delle sofferenze che infligge agli altri. Finché...
Finché non arriva il momento di rendersi conto che non è nè più nè meno di quelli che ha sempre disprezzato, che è di carne e sangue, che può morire, e sta morendo, nonostante tutto il grandissimo valore che pensa di avere.
Uno scritto breve ma molto incisivo, complimenti!

Recensore Master
06/02/24, ore 12:09
Cap. 1:

Sappi che mi hai subito incuriosita con questa raccolta dedicata ai sette peccati capitali, quindi ho dovuto leggere subito!
Questa tua prima flash l'ho trovata davvero ben scritta e con un ritmo calzante che scivola via che  un piacere. 
Hai descritto molto bene un tipo di superbia, quella arrogante e anche un po' stupida di chi crede che con i soldi e il potere si può essere un dio.
Mai fare i conti senza l'oste: memento mori!
Ma purtroppo spesso i superbi sono anche stupidi, di certo non riflettono, sono tropo presi da se stessi, quindi credo che tu abbia davvero fatto centro.
Il tuo stile è pulito e scorrevole, usi sempre termini molto appropriati e questo mi piace molto.
Ho adorato le citazioni, sia quella iniziale di Dante che quella di Sant Agostino che ho studiato anche a filosofia quando ancora andavo scuola (nel paleolitico!) l'ho sempre adorato, ritrovarlo così ben centrato nella tua storia è stato davvero piacevole.
Seguo con interesse questa tua raccolta, sono molto curiosa di scoprire che cosa ci presenterai per i restanti peccati capitali.
Intanto ti faccio i miei più sinceri complimenti per questo inizio. Brava! 👏👏👏 🤍

Recensore Veterano
05/02/24, ore 21:00
Cap. 1:

Mi è piaciuta come lettura, molto breve ma intensa. Se posso darti un consiglio che mi hanno dato: i personaggi non devono essere mai né completamente buoni né completamente cattivi ma una buona via di mezzo. Questo serve per rendere più credibile il racconto, più veri i personaggi. Ovviamente si può esagerare quanto si vuole da entrambi i lati tuttavia un ragazzo che scrive romanzi mi ha detto così. Pensa ai film di Miyazaki se li hai visti, non esistono personaggi totalmente schierati. Il male si insinua nell'ignoranza, la malvagità è perlopiù inconsapevolezza. Ad un corso di scrittura creativa mi hanno dato Lucifero come personaggio archetipo e ci ho dovuto fare una storia; chi è malvagio non si sente tale, altrimenti la sua coscienza lo farebbe soffrire. Le menzogne che ci raccontiamo coprono le verità. Senza dubbio esiste l'odio dei ricchi verso i poveri. I poveri sono la conseguenza di una ricchezza controllata da pochi. Anche io penso che la malvagità sia veicolata dal denaro, infatti la volontà del mio Lucifero era quella di far soldi.
A rileggerci

Recensore Junior
05/02/24, ore 20:48
Cap. 1:

Ciao!
Ho trovato questa storia girovagando nel sito e l'introduzione mi ha subito attirata. Non penso ci sia molto da dire se non che questo primo capitolo è scritto davvero bene, nonché la superbia descritta in modo divino. Mi ha davvero colpita ed è quello il motivo principale per cui mi sono fermata a scrivere questa recensione. Mi sono piaciute anche le citazioni che hai scelto. Davvero ironico che la fine di questo protagonista sia data proprio dal fatto che abbia letto un cartello che ammoniva il suo peccato.
Bel racconto, complimenti.
Spero di leggere presto il seguito,
Alla prossima :3

Recensore Veterano
05/02/24, ore 20:11
Cap. 1:

Ciao 😘


Mi fa tanto piacere vedere che hai trovato altra ispirazione, dato che mi avevi detto che è un periodo un po’ così così per la scrittura. Per me sei in gran forma!

Non c’è poi troppo da interpretare, su questo racconto. Nessuno deve arrogarsi il diritto di credersi superiore agli altri. E penso che questo valga a prescindere dalle credenze di ciascuno. Non ci si può innalzare sopra gli altri, pensando di poter fare quello che si vuole. Anche perché basta un attimo e sei morto; e in quel momento, tutto il potere e tutto il denaro della terra non servono a nulla. Solo che, per troppa gente, questa verità non è nemmeno concepibile.

Sei veramente brava, riesci a destreggiarti molto bene tra tematiche tra loro molto diverse! Complimenti sempre 🤗

A presto!

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