WOW. Inizio così perché è letteralmente la prima che ho pensato appena finito di leggere.
Il tema è delicatissimo ed è complesso da trattare dignitosamente. Tu non solo l’hai fatto dignitosamente, ma l’hai fatto con una delicatezza davvero unica. Il modo in cui descrivi gli stupri e lo sfruttamento resta sempre sulla linea del rispetto e dell’empatia. Ho apprezzato soprattutto il fatto che non ti perdi in dettagli shock, come spesso si vede e si sente fare nei media quando si parla di questi e altri temi “caldi”. Il tuo focus è sempre sull’emozione. È una maniera intelligente per coinvolgere emotivamente il lettore sicuramente, ma è anche sintomo di una grande sensibilità. Grazie a questa accortezza la tua protagonista è umanizzata; la strappi alla violenza che la vorrebbe ridotta a un corpo compiacente e ce la restituisci nei suoi ricordi intimi e teneri, nei suoi affetti e nei suoi sogni. Questo aspetto in assoluto è la cosa che mi ha colpita di più, l’ho trovato bellissimo.
L’arrivo del padre ti giuro non me l’aspettavo, e fino alla fine sono rimasta a pregare che non fosse tutto un sogno di Ester. Grazie di non averla fatta finire così! Tante storie di donne finiscono male, regaliamoci una tregua almeno nella finzione! Un’altra cosa molto apprezzata, a proposito, sono le parti in lingua rumena. A parte che per me suona musicale e quasi magica come lingua, e quindi è bello ritrovarla, ma anche narrativamente dà il senso immediato di quanto la protagonista sia ancorata alle sue radici.
Un piccolo suggerimento che ti voglio lasciare riguarda la forma della storia. Ci sono degli errori di battitura e la punteggiatura è spesso errata (attenzione soprattutto ai punti di sospensione), per cui le frasi risultano o troppo lunghe o a singhiozzi. A me da questo punto di vista aiuta leggere ad alta voce per individuare dove vanno i segni di interpunzione. Non so se può essere una strategia utile anche per te! Per il resto la scrittura mi è piaciuta, soprattutto per le caratteristiche di cui sopra, e poi perché la prosa è molto chiara e snella, si capisce bene e scorre.
Per curiosità sono andata ad ascoltare la canzone che ti ha ispirata e mi ha fatto apprezzare ancora di più la tua storia. Ne hai fatto un bel rimaneggiamento, mi piace di più la tua versione. Nella canzone si insiste su questo coraggio che mancherebbe alla protagonista per scappare, mentre tu giustamente hai capito che il vincolo di queste donne è un sistema ben collaudato che le tiene prigioniere. Da sole non si scappa, purtroppo… Hai tenuto gli elementi più belli, come i rimandi al mare e la rondine, mi sono piaciuti un sacco!
Che altro dire? È stato un viaggio interessante e coinvolgente! Grazie di aver scritto e condiviso, sono contenta di aver trovato questa bella occasione per leggerti! Concludo citandoti, perché questa frase mi ha stretto il cuore di tenerezza:
“Era proprio vero che, chi aveva creato il mondo, sicuramente ne era innamorato.... Come poteva essere altrimenti? Solo uno che guarda con gli occhi dell'Amore sa creare un cielo così immenso” |
