Gentile Autrice,
il ritorno di Oscar alla reggia è come quello di una professionista che torna al suo ruolo di grande responsabilità dopo una lunga assenza per la maternità. E, come sempre, c'è, immancabilmente, qualcuno che cerca di instillare dubbi, che fa allusioni velenose, che vuole creare forse non tanto sensi di colpa, ma rovinare la reputazione della neo-arrivata, sottolineando quanto tempo sottragga ai suoi doveri di madre (madre sui generis nel caso di Oscar). In questo frangente, è la Contessa de Polignac, che tu qualifichi decisamente in modo appropriato come "la Nemesi" di Oscar, ma che la nostra protagonista rimette a posto con una piccata e appropriata battuta.
Bel capitolo ... alla fine del quale inizia a profilarsi l'ombra dei coniugi De La Motte....e qui tu doni a Oscar un intuito che forse nell'anime le difetta, a volte.
Ciao e a... a presto!|
D

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Ciao aubrunhair, questi primi capitoli hanno sviluppato le tematiche anticipate nel prologo che tanto ci hanno avvinto alla tua storia. Resta da ripercorrere i primi tre anni di vita del bambino che resta al centro di questo intreccio veramente intrigante. In questo capitolo mi ha colpito la raccomandazione del Generale alla figlia riguardo alla condotta impeccabile che dovrà mantenere in futuro, cui fa da contraltare l’insofferenza  mai superata di Oscar per i vuoti di informazione riguardo a momenti di vita che André non ha condiviso con lei e dei quali teme dei risvolti che non gradirebbe (e non facciamo fatica a capire a cosa la nostra madamigella si riferisca), che tradisce un suo sempre più a noi  evidente coinvolgimento sentimentale per il suo amico. Ma un altro elemento che mi incuriosisce è la tua insistenza nel ricordare la macchiolina con la forma di chicco di caffè sul viso del piccolo che non passa inosservata. Sbaglio se penso che avrà rilevanza nel tuo tessuto narrativo?
Come sempre complimenti. Aspetterò con interesse  i tuoi aggiornamenti. Auguri di Buona Pasqua.

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Oscar torna alla Reggia, al lavoro, ed onestamente confesso di non riuscire ad immaginarmela in modo diverso.
Non ce la vedo a deporre la spada per indossare il corpetto e fare la mammina che, pur con la servitù del caso, bada alla casa e alla prole.
Sarebbe una vita troppo frustrante ed inattiva per com'è abituata.
E se prendesse appieno un ruolo femminile sarebbe costretta a comportarsi in un certo modo, senza dar scandalo tirando di spada o portando i pantaloni - o, orrore orrore per una nobile, lavorando!
Per fortuna, a dispetto della rigorosa scelta del Generale, può ancora passare del tempo con il bambino, André e Marie si occupano di lei e del piccino ormai in salute e vigoroso.

Il Generale la tiene d'occhio, quella figlia ribelle, forse temendo la maternità l'abbia indebolita o che esca di nuovo dal giusto percorso, sia mai abbia preso giusto all'esser donna e stavolta partorisca una inutile femminuccia.
André s'è capito non essere il padre di Frans ed il Generale lo considera solo un dipendente fedele, uno collocato qualche scalino più basso rispetto a loro, però Girodelle è nobile e pure maschio... Meglio non correre rischi.

Girodelle ha tenuto bene il reggimento, ha fatto ottimamente le veci di Oscar, però il ritorno alla Reggia non è positivo e facile.
Yolande de Polignac sempre piacevole, come pestare la pipì di cane mentre cammini in casa senza scarpe.
Figurarsi se non perdeva occasione per attaccare Oscar e minare la sua posizione agli occhi della Regina e dei cortigiani.
Spero, ma lo vedo improbabile, non scopra l'identità del papà del piccolo Frans.
Sarebbe uno scandalo se altri oltre ad Oscar ed André ed il Generale lo sapessero, e la Regina certamente non sarebbe più così amichevole con Oscar.
Un'amica cara che fa un figlio con l'uomo che ami non va giù nemmeno con ettolitri, autobotti di antiacido e digestivo.
Gli altri nobili maligneranno sicuramente su Oscar, una donna non sposata e con un figlio avuto da chissà chi.
E non ci vorrà molto prima che qualcuno faccia due conti e si noti chi c'era a Versailles in quel periodo e poi, arrivando ad agosto, non c'è stato più.
Come se un nome svedese non fosse un indizio sufficientemente indicativo.

La ricetta del disastro sarebbe già completa ma con Nicolas De la Motte c'è la ciliegina sulla torta, la mise en place bella.
Se c'è Nicolas ci sarà sicuramente Jeanne, uno dei miei personaggi preferiti, a portare scompiglio e guai.
Oscar, con un figlio da proteggere, è per certi versi più debole.
Possono rapirlo o minacciare la sua incolumità per indurla a far certi passi, metterla alle strette.

Mi chiedo se Fersen tornerà e se gli verrà mai detta la verità.
Sapere di un suo erede in giro per il mondo non è cosa da poco, anche se quel bimbo non è né puramente svedese né puramente francese.
Penso abbia il diritto di sapere, anche se potrebbe essere rischioso: potrebbe non volerci avere nulla a che fare, oppure potrebbe volerlo portare con sé in Svezia ed Oscar non glielo lascerebbe fare di certo.
Per lui, essendo un uomo, sarebbe molto più facile: molte meno domande e molti meno scandali, anche se non avesse una sposa od una madre biologica da nominare o presentare.
Pochi erano i nobili maschi che, credo, non avessero figli fuori dal matrimonio, riconosciuti o meno.



Al prossimo capitolo e Buona Pasqua
Panda.

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La contessa di Polignac non si smentisce mai. Una vipera senza ritegno! Se malauguratamente dovesse scoprire o sospettare che Frans è in realtà figlio del conte di Fersen, Oscar sarebbe davvero in guai seri con la regina.
Invece quello che nella tua storia non si evince affatto è il sentimento di Girodelle per Oscar. Non sembra innamorato di lei e nè abbiamo visto una particolare reazione da parte sua quando all’inizio della storia ha saputo della gravidanza della sua amata. Hai deciso di cambiare questa parte della storia?
Comunque tutto molto coinvolgente e si legge sempre bene. Aspetto i prossimi aggiornamenti anche se più dilatati. Buona Pasqua!

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Ciao
Che storia stupenda, il ritorno di Oscar a corte non era come aveva presagio dei migliori meno male la regina l ha accolta bene.
Complimenti
V

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Che belli che sei tornata ! È una storia bellissima e il bambino di oscar ne è protagonista assoluto, anche se ha un bel contorno a cominciare dal nonno tutto fiero drl suo erede maschio . Però oscar è oscar e secondo me con André ci farà sognare anche se prevedo avventura con Nicolas de la Motte . A presto

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Ciao Aubrunhair è un piacere leggere questo altro nuovo e bel capitolo che vede finalmente il tanto desiderato rientro a palazzo Jarjayes di Oscar insieme al piccolo Frans. Lasciata la Normandia, e il mare che per mesi aveva fatto loro compagnia, hanno affrontato il lungo viaggio in pieno inverno, con le strade innevate e che creavano un ambiente diverso e quanto mai suggestivo. Oscar e la nonna si sono preoccupate durante tutto il viaggio per Frans, ma forte era il desiderio in lei di portarlo in quella che sarebbe divenuta la sua casa. Tutta la servitù si è trovata pronta ad accogliere i nuovi arrivati, ma dopo i primi convenevoli, e per far riprendere il naturale ordine delle cose, in quel palazzo dove “ordine” era quasi una parola sacra, Oscar vuole incontrare suo padre e nel mentre presentargli nuovamente suo figlio.
Il Generale è nel suo studio e l’incontro non può che mettere una sorta di soffocata agitazione nel cuore di Oscar, non sapendo come avrebbe potuto relazionarsi suo padre con il piccolo. Era passato così tanto tempo da quando aveva tenuto fra le braccia un bambino, ma il generale è pronto per osservarlo e captare tutti i progressi fatti da quando lo aveva visto appena nato. Sicuramente quel bambino sarebbe diventato un indiscusso e perfetto soldato, emulando sua figlia e portando ulteriore onore al casato come suo erede. Il padre però, in questa conversazione piuttosto ingessata, non si perita di rammentarle che la sua futura condotta dovrà essere irreprensibile, e che futuri errori o colpi di testa non sarebbero stati ammessi. Ad Oscar non resta ancora che accettare i dettami del genitore, e forse in cuor suo si aspettava un tale atteggiamento. Ciò che fa molto felice suo padre è il fatto che presto sarebbe tornata a ricoprire il suo ruolo; infatti negli ultimi mesi si è allenata per essere pronta a riprendere il posto ricoperto fino a parecchi mesi prima. Tutto sarebbe proceduto come sempre, lo scorrere del tempo avrebbe ripreso i suoi ritmi, con l’unica variante che da ora in poi per lei e Frans la vera vita cominciava davvero.
Intanto riprendevano gli allenamenti e le cavalcate in quel clima gelido e in uno dei pomeriggi trascorsi con André a questo fine gli pone una domanda che da mesi, forse, le ha ronzato in testa: cosa facesse e dove andasse quando si allontanava da palazzo la sera. Domanda alla quale André, con il suo savoir faire, omette di rispondere, indispettendo Oscar che deve riporre fiducia in lui e nel suo buon senso, in quanto le ha promesso che al momento opportuno avrebbe saputo ciò che le premeva conoscere.
Nel frattempo, il ritorno a corte si fa pressante e Oscar decide di recarsi, come prima visita, dalla sua regina, che in questi mesi le è molto mancata e alla quale deve tanto per la concessione fattale.
Il loro incontro è disteso e solare, la regina stessa è solare, con il suo sorriso aperto, le si rivolge con slancio, pur compenetrato al suo ruolo, per dimostrarle quanto effettivamente sia lieta di poter riavere accanto colei che considera una vera amica e vuole sapere anche quando potrà conoscere il suo bambino, di cui chiede il nome, e pensando anche quanto sarà difficile per Oscar rimanere lontano da lui. In effetti ad Oscar già manca il suo Frans e non vede l’ora di poterlo nuovamente tenere tra le braccia avendo incamerato ogni atteggiamento che le aveva donato prima di dividersi.
Mentre loro due stanno conversando serenamente a turbare quell’attimo di quiete e intimità irrompe, come una fastidiosa ventata invernale, la presenza della Contessa di Polignac, peraltro già incontrata sul viale di accesso a Versailles con la sua carrozza lanciata in una folle corsa. La malignità della Polignac non si fa attendere, ma Oscar non raccoglie alcuna delle sue provocazioni e congedandosi da entrambe saluta. Girodelle le ha confermato quanto sia il potere conquistato dalla contessa negli ultimi tempi e di quanta influenza abbia la sua parola a corte anche per decisioni di rilievo.
Per Oscar è il momento di incontrare i suoi soldati che la accolgono con garbo e il solito rispetto per poi schierarsi sulla piazza d’armi, perfetti come li ha lasciati, per iniziare l’esercitazione che mostra i progressi fatti grazie anche al lavoro portato avanti da Girodelle. Ed è proprio mentre scorre quei volti che ne individua uno che non riconosce ma che le lascia addosso una strana sensazione a cui ancora non sa dare un nome. L’uomo risponde al nome di Nicolas de la Motte ed è un conoscente del Cardinale de Rohan.
Tempi ancora più complicati stanno per approssimarsi, come se già il rientro a corte, la vita a palazzo, un figlio da accudire e cercare di seguire al meglio dei suoi compiti, non fossero già abbastanza.
Ci hai regalato un’ampia e coinvolgente panoramica dell’arrivo di Frans nella vita di Oscar e di tutti coloro che le ruotano intorno, ma come hai fatto dire giustamente da Oscar, la vita vera sta per iniziare sul serio, e noi saremo qui ad attendere curiose come non mai, la sua evoluzione.
Sempre e ancora complimenti per la narrazione e un caro saluto. A ... quando potrai!

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Mi era tanto mancato questo dolce bimbo dell'estate. Il rientro è stato amaro, il generale sempre autoritario e anche il primo giorno di lavoro non parte con buone premesse.
Ti aspetto anche se gli aggiornamenti non saranno così frequenti

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Il ritorno a corte è dolceamaro, come Oscar aveva immaginato. Ma almeno la regina le è sempre amica.

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