Come direbbe Homer: MI-TI-CO!
Dio, Hermione che canta 'Like a virgin'... Tu mi fai davvero piegare, con le tue trovate. La divisione della casa, l'atteggiamento di Ron fuori di casa, il modo in cui lei lo richiama, la veloce ma puntuale panoramica sul loro passato... I toni sono un po' quelli di Fantozzi: comici, ma con un sottofondo mesto che non si può non intravedere; perché raccontata così fa ridere, ma intanto Hermione ai suoi sogni ha rinunciato davvero, per un cretino che l'ha riempita di corna più di un toro, intanto lei la sua vita l'ha davvero sacrificata e si è ritrovata, colpevole o innocente, in un matrimonio di facciata per il bene dei figli o per la paura della società. Insomma, risate a parte, si sente un po' la tristezza per quella che era una studentessa brillante che si è ritrovata davanti ad uno del tutto incapace anche solo di trattenersi in certi momenti.
La lettera di Rose è perfetta: inizialmente referenziale, poi sottilmente adulatrice e infine minacciosa e pretenziosa. Come solo una figlia può essere. E ho amato molto l'idea di farla finire a Corvonero: ciò che la madre ha scartato, lo ha scelto forse più giustamente la figlia.
Ron è esattamente come purtroppo mi immagino Ron in futuro: un bambino troppo cresciuto, pieno di sè ed incapace di assumersi le responsabilità.
Hermione mi fa tenerezza, e naturalmente c'è la speranza che il futuro le riservi qualcosa di meglio. Dici che ti ispiri al 'Laureato', ma poi fai immaginare altri risvolti, se ho ben capito, di quelli che potrebbero proprio piacere a me... Oh, non darmi un assaggio se non è vero, perché sto già gongolando al pensiero!
Un'ultima cosa: l'entrata in scena di Astoria, con 'pace e amore a te', mi ha letteralmente devastato.
Magnifica. |