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Autore: giuliabaron    21/11/2009    5 recensioni
Quando hai sacrificato il sogno di una vita per la tua famiglia. Quando il tuo matrimonio si rivela un disastro. Quando ti rendi conto che alla tua età ormai non puoi più vivere di sole schifezze e che la cellulite non è più facile da smaltire. Quando scopri che tua figlia ha una relazione con l'erede del tuo nemico di sempre. Quando credi che più in basso di così non possa andare... cosa succederebbe se il suo fidanzatino si prendesse una sbandata per te? Perchè al peggio non c'è mai limite.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Imprescindibili apparenze e scomode verità

Imprescindibili apparenze e scomode verità

 

 

 

Era quasi sera.

Anche per quel giorno il sole poteva andare a coricarsi. Come al solito ne aveva viste di cotte e di crude; Londra era probabilmente una delle città che gli dava maggior filo da torcere, per questo preferiva spesso lasciare alla pioggia ed alla nebbia la briga di sopportare quegli inglesi che si prendevano sempre troppo sul serio ed erano insoddisfatti di tutto. Pure in quella giornata non erano stati da meno, chiusi nei loro cappotti pesanti inveendo contro il freddo e contro l’imminenza della più importante delle feste comandate – per loro semplicemente la più stressante – che imponeva falsa allegria ed un odioso spirito natalizio che poco si addiceva a persone occupate come loro.

Si riteneva fortunato di non doverla più vedere fino ad almeno marzo, viste le previsioni di pioggia e neve dei prossimi mesi ed era ansioso di starsene per un po’ da quei simpaticoni degli australiani, i suoi preferiti visto che festeggiavano il Natale in costume da bagno. Salutando anche l’ultimo volatile che gli passò a fianco – una bella civetta bruna preannunciatrice della notte – sparì oltre l’orizzonte pensando alle dolci onde di Bondi Beach.

 

Mentre sbiadiva all’orizzonte il rosso del tramonto, l’uccello si accingeva a raggiungere una villetta della West London, nei pressi di Richmond Park, il polmone verde della città.

La casa, situata in uno dei quartieri più eleganti dell’intera capitale, era in stile vittoriano, di un tenue colore giallo e dagli infissi bianchi. Un giardino curato ed una dépendance completavano il quadretto, rassicurando i vicini sul fatto che lo stipendio da Portiere di una non ben nota squadra di un impronunciabile Paese straniero del Signor Weasley fosse sufficientemente adeguato da non porsi domande.

La civetta circumnavigò l’edificio fino a che non trovò qualcuno a cui affidare il suo messaggio.

Dalla finestra a ribalta illuminata dalla luce artificiale, fuoriuscivano fumi di vapore e strani rumori, come di musica e… di qualcosa non ben identificato che all’animale ricordava molto il grido strozzato dei piccoli del nido.

In realtà quel qualcosa altri non era che la voce di Hermione Granger che davanti allo specchio del suo bagno, asciugamano in testa e spazzola alla mano, stava – senza purtroppo riuscirci – imitando la canzone che andava allo stereo.

 

“Like a virgin… ih, uh! Touched for the very first time… like a viiiirgin, when your hearth beats next to mine…”  

 

Tic tic tic

 

L’udito fine di Hermione, allenato in anni e anni di esperienza da mamma, la fece sobbalzare dallo spavento per essere stata colta in flagrante a fare una cosa che poco si addiceva alla sua fama di donna impeccabile. Tirò quindi un sospiro di sollievo quando, voltandosi verso la finestra, notò il volatile che paziente – ed anche un po’ sconcertato – aspettava che gli fosse aperto.

La riccia spense la musica e fece entrare il messaggero che le recapitò la busta e volò subito fuori, ancora sconvolto da quelle grida che gli avevano fatto riaffiorare nella povera mente pennuta i peggiori ricordi della sua infanzia.

 

“Mah, e dire che gli avrei volentieri offerto un biscotto… probabilmente in Guferia li hanno addestrati a non accettare il cibo dagli sconosciuti…” – e con un’alzata di spalle aprì la lettera.

 

 “Oh, è di Rose.”

 

Cari mamma e papà,

 

Come state?

Qui a scuola tutto procede per il meglio. La settimana scorsa durante l’uscita ad Hogsmeade sono riuscita ad evocare il mio primo Patronus per intero! Mamma, ci credi? Dopo tutta quest’estate e tre mesi e mezzo di esercizio grazie all’aiuto del Club ce l’ho fatta!!

 

“… la mia piccola, sono proprio fiera di te! Lo sapevo che il Club dei Duellanti sarebbe stato un ottimo incentivo per completare l’incanto!” – esclamò orgogliosa riconoscendo che quella qualità l’aveva presa da lei.

 

Papà, per quanto riguarda il Campionato qui a scuola noi di Corvonero non ce la caviamo per niente male… pensa che proprio sabato abbiamo battuto la squadra di James, vedessi che faccia: i Corvi vittoriosi sui Grifoni! Adesso siamo secondi solo a Serpeverde, ma non preoccuparti, prima di Natale li prendiamo!

 

Questa parte la lesse più velocemente roteando gli occhi al cielo e arricciando il naso con fare annoiato.

 

Ah, quasi dimenticavo, la Preside Mc Granitt l’altra sera ha convocato noi Prefetti nel suo ufficio. Parlava di un incarico importante come stagista all’interno del Ministero per la prossima estate e della possibilità di offrire al più meritevole crediti aggiuntivi per il conseguimento dei M.A.G.O. l’anno venturo e… indovinate?

 

Qui i suoi occhi ambrati si fecero di nuovo vivi ed attenti…

 

Ogni volta che pronunciava le parole “studente più meritevole” si voltava con uno strano sorriso verso di me!

 

“Sì!” – Hermione non poté trattenere quell’esclamazione di gioia, portando le braccia al cielo, come a ringraziare Merlino in persona.

 

Hugo sta bene, sebbene lui e la sua combriccola di amici diano del filo da torcere a Gazza: a volte mi fa quasi pena quell’uomo, dice sempre che è proprio il degno nipote degli zii Fred e George e che insieme ad Albus e Lysander (Scafandro, il figlio di Luna, nda) gli fa tornare alla mente il  terribile periodo in cui giravano a scuola quei malandrini di James Potter e Sirius Black!

 

“Perlomeno non gli ricorda quell’idiota di suo padre…” – si disse per consolarsi.

 

Per il resto qui le giornate sono come ve le ricordate: dense di impegni e mai noiose!

 

E la lettera andava avanti con descrizioni accurate dei suoi piani di studio – che Hermione osservò talvolta poco oculati (insomma solo tre ripassi per Babbanologia… le pareva una leggerezza!) – inframmezzate da racconti sugli allenamenti e sugli schemi di gioco di Quidditch, per lei incomprensibili.

Poi, da brava mamma notò che i toni si facevano più ruffiani, con frasi del tipo nonostante tutto siete dei genitori modello, so che vi è difficile sopportarvi ma lo fate per noi, non smetteremo mai di ringraziarvi per aver messo da parte le vostre divergenze e con vi voglio bene ripetuti un po’ troppo spesso che la misero in allarme e che trasformarono i suoi timori in certezze dopo poche righe.

 

Sebbene io sappia che è da parecchio che i vostri rapporti non sono più come quelli di un tempo, vi prego almeno per  questo Natale, che vorrei passassimo come una volta tutti insieme da vera famiglia, di comportarvi un po’ più… civilmente del solito, visto che ho deciso di invitare il mio ragazzo Scorpius a passarlo con noi.

 

A quella frase, ma soprattutto a quel nome, Hermione cominciò a tremare nervosamente ed a stringere tanto forte il foglio da spiegazzarlo in più punti. L’occhio destro si apriva e chiudeva a causa di un molesto tic nervoso. Probabilmente, se fosse stata un drago, si sarebbe visto uscire del fumo dal naso e dalle orecchie.

 

Su papà, non fare quella faccia, te l’avevo già detto e per la cronaca, no, non esistono altri Scorpius qui ad Hogwarts, è proprio quello Scorpius. E siccome dei due sei il più comprensivo, ti prego di intercedere con la mamma.

Dai, fallo per me! Fallo per la tua piccola Cacciatrice Rosie!

 

“Anche se Ronald è un deficiente, dubito che possa approvare una cosa del genere…umpf, lui il più ‘comprensivo’, l’uomo-che-si-infervora-per-un-nonnulla!”

 

Mamma, sappi che sono irremovibile e che tu lo voglia o meno, il mio ragazzo passerà il Natale da noi e da brava famigliola felice lo faremo sentire a suo agio!

Questo me lo devi!

 

“Lo vedremo, mia cara, lo vedremo…! Al momento il tuo caro papà è in giro a promuovere quello stupido kit per il Quidditch che porta il suo nome! Ma ora vedi come lo porto subito qui! E ne parliamo, oh se ne parliamo…” – comunicava con quel pezzo di carta – colpevole unicamente di riportarle quelle notizie – con gli occhi iniettati di sangue e con la certezza che lei lì il figlio di Malfoy non l’avrebbe mai accettato.

 

Bene, ricordatevi che sono vostra figlia e vi voglio bene (no papà, voglio bene a tutti e due in egual misura, non è vero che preferisco la mamma a te) quindi vi prego, comportatevi come si deve con il mio ragazzo!

 

Ci vediamo tra una settimana,

 

la vostra Rose.

 

PS: Hugo mi ha detto di avvisarvi che passerà le vacanze dagli zii Harry e Ginny!

 

Lesse il commiato solo per abitudine, poi si fiondò come una furia verso la parte sinistra della casa.

 

 

 

 

 

 

 

 

Seamus! Un’altra pinta di birra incendiaria per Weasley the King!”

 

Ronald Weasley era nel pub principale di Seamus Finnigan, suo compagno di dormitorio ed amico ad Hogwarts, dopo aver girato per i negozi di accessori per il Quidditch di tutta l’Irlanda con il nuovo prodotto della Nimbus, il  King Kit – per parare anche le cannonate da lui sponsorizzato.

Sedeva in un tavolo al centro del locale, attorniato dai suoi fans e da due ragazze poco più grandi di sua figlia.

 

“Oh signor Weasley…”

 

“Piccola, chiamami Ron the King.”

 

“Oh Ron the King – ed emise un risolino idiota – volevo chiederti… non è che mi faresti un autografo magico qui?” – e maliziosa gli indicò la scollatura.

 

“Oh, mia cara… mi dispiace ma non è proprio il caso, sai io ho famiglia…” – e le strizzò l’occhio sornione.

 

Bevve dal boccale la birra incendiaria, un mix tra burrobirra e firewhisky inventata da quel matto d’un irlandese di Finnigan e che ne aveva decretato la sua fortuna, permettendogli di aprire una catena di locali dal nome Irish Pub, piuttosto conosciuta anche tra i Babbani.

Si era alzato e stava per brindare alla sua salute e fama quando improvvisamente la bacchetta nella tasca dei jeans cominciò a lampeggiare ed a suonare come una sirena del Lago Nero impazzita, perforando i timpani di tutti gli avventori della birreria e scottando in maniera preoccupante le parti basse del rosso, che posò con rabbia il boccale schizzando le persone accanto a sé.

 

“Brutta strega! – imprecò più rosso che mai – Questa me la paghi!” – e si smaterializzò.

 

Quando arrivò a casa sua, Hermione Granger, la sua dolce metà, stava in accappatoio con sguardo battagliero sopra la sua parte di letto, brandendo isterica una lettera.

 

“Ronald Weasley! Dobbiamo parlare!”

 

 

 

 

 

 

 

 

Quasi sicuramente la cosa migliore che avessero fatto insieme – Rose ed Hugo a parte – era stata quella di applicare entrambi l’Incantesimo di proprietà con annessa spia anti-intrusione alla loro parte di casa – lui la sinistra, lei la destra – in modo che, qualora uno dei due si fosse azzardato ad invadere lo spazio dell’altro, la bacchetta avrebbe funzionato come una sorta di antifurto babbano.

 

Da anni, forse già prima della nascita di Hugo, Hermione Granger e Ron Weasley avevano scoperto che il loro matrimonio era stato un enorme fallimento.

Di comune accordo – su minaccia della donna – e per il bene dei figli – scusa ufficiale da propinare ad amici e parenti (in particolare al loro migliore amico nonché cognato dagli occhiali tondi) – avevano deciso di recitare la parte della famiglia felice in pubblico e di vivere da separati in casa nella loro vita di tutti i giorni.

Questo anche perché, come gli aveva fatto notare Hermione, essendo lui un personaggio pubblico di un certo livello – ex Eroe del Mondo Magico, Portiere dei Cannoni di Chudley e vincitore della Pluffa D’Oro per tre anni di fila, protagonista indiscusso della Coppa del Mondo di Quidditch del 2008 ed ora importante figura commerciale per la società di apparecchiature sportive Nimbus – si sarebbe scatenata su di loro una bufera mediatica che avrebbe messo in ombra perfino l’outing di Neville Paciock sulla sua sessualità, con conseguente fuga d’amore a Las Vegas per celebrare il matrimonio con Gregory Goyle – nel frattempo diventato famoso stilista per streghette dagli otto anni in su – avvenuto qualche anno dopo la Vittoria Finale.

In realtà secondo Ronald tutta quella messinscena era stata architettata perché sua moglie, la casalinga perfetta ed angelo del focolare Hermione Granger, non avrebbe potuto sopportare di palesare un fiasco del genere, che avrebbe rovinato la sua immacolata reputazione.

 

Lei infatti per la famiglia – cioè da quando per colpa di quell’idiota di Ron che le aveva giurato di essersi ricordato di aver fatto l’incantesimo anticoncezionale aveva scoperto di essere incinta – aveva rinunciato al suo posto di Auror nella squadra speciale con Harry conferitole da Kingsley Shacklebolt in persona ed aveva sacrificato le sue aspirazioni ed i suoi sogni per aiutare il marito a diventare una stella del Quidditch.

Mentre Ronald si avviava ad una discreta carriera di Portiere nelle leghe minori, lei aveva utilizzato tutte le sue energie per crescere la piccola Rose e nel frattempo era riuscita a portare davanti alla Corte del Wizengamot le sue ragioni sul fatto che gli elfi domestici meritassero uno stipendio ed un sindacato. Era addirittura stata capace di far promulgare una legge in loro favore – il Decreto Dobby, chiamato così in onore dell’elfo morto durante la Guerra – ed a rendere il C.R.E.P.A. un’organizzazione di un certo rilievo, che si occupava di tutti gli elfi ancora maltrattati dai loro “datori di lavoro”. In quel periodo, galvanizzata da quella piccola vittoria e dal fatto che Rose avesse ormai tre anni, si era illusa di poter rientrare al Ministero, magari per un lavoro d’ufficio, ma proprio in quel momento la carriera di Ron pareva andare a rotoli e si era ritrovata incinta – questa volta perché il babbano salto della quaglia era un rimedio blando e non in realtà la sicurezza al 100%, come aveva invece travisato il rosso leggendo Alla scoperta della sessualità – guida per bambini, un manuale non magico sull’educazione sessuale che aveva scovato nel garage della Tana – di nuovo. Rassegnata a passare una vita da madre di famiglia e non da donna in carriera come aveva previsto, si era promessa che avrebbe dedicato anima e corpo per rendere il suo nido perfetto come i modelli che vedeva nelle pubblicità babbane.

Ron intanto grazie al suo appoggio era ritornato Weasley the King e quell’anno la sua ripresa era culminata con la storica parata contro Viktor Krum alla Coppa del Mondo di Quidditch che aveva valso la vittoria alla Gran Bretagna.

Mentre l’ascesa di suo marito era sempre più inarrestabile – Portiere della Nazionale e dei Cannoni di Chudley – gravavano unicamente sulle sue esili spalle la nuova maternità e la scelta di trasferirsi dalla Londra Magica a quella Babbana per avere maggiore privacy, e tutto ciò l’aveva portata nel tunnel della disperazione. Ormai sempre più spesso la notte si era ritrovata a piangere da sola nel suo letto a due piazze, mentre il marito girava l’Inghilterra con la sua squadra.

La famosa “goccia che fa traboccare il vaso” – in questo caso li inondò sino al collo – fu la scoperta del tradimento di Ron con una donna – tale Romilda Vane – proprio nel giorno del Battesimo del piccolo Hugo. Questo fatto mise Hermione di fronte ad una sconcertante realtà: troppo presa per far apparire al meglio l’immagine della sua famiglia, non si era accorta che tutto si stava sgretolando dall’interno. Suo marito infatti dopo la rottura definitiva le aveva confessato che Romilda non era che l’ultima di una lunga fila di donne passate per il suo letto, per cercare di colmare la carenza di affetto causata dal suo trascurarlo. Hermione a quelle parole aveva risposto più arrabbiata che mai che in caso quella carente di qualche cosa avrebbe dovuto essere lei, visto che tutte le sue aspettative erano state riposte nel cassetto e chiuse a chiave a doppia mandata. Da lì ne era nata una diatriba che a distanza di anni si protraeva inutilmente, facendo sì che antiche ferite non si fossero mai rimarginate. Ron evitava sempre più spesso di tornare a casa, soprattutto se Hermione era nei paraggi, e quando dovevano per forza di cose condividere lo stesso tetto, nascevano tra loro furiosi litigi che spesso sfociavano in lanci di piatti ed urla, mitigati solo dagli incantesimi per imperturbare la casa in modo che i vicini non sentissero. Da quando poi Rose ed Hugo erano andati ad Hogwarts, le cose erano degenerate, fino a portarli a farsi i dispetti più disparati – dal gettare accidentalmente nello scarico del water l’attestato di membro onorario del C.R.E.P.A.  al fare un bel falò con la scopa della finale di Coppa del Mondo – che li avevano convinti a dividersi gli spazi per mantenere l’apparenza di famiglia felice che facevano trasparire all’esterno e per la loro – già labile – sanità mentale.

Per quel preciso motivo ora il rosso si stava chiedendo perché l’impeccabile belva di sua moglie non avesse rispettato il loro accordo.

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo aver letto il messaggio della sua bambina, Ron Weasley capì.

Ora poteva seriamente affermare di averle viste tutte:

- Un ragno gigante che l’aveva quasi fatto fuori;

- Gazza, Madama Chips e Madama Pince fare una cosa a tre;

- Un ragazzino di diciassette anni sconfiggere il Mago Oscuro più pericoloso di tutti i tempi;

- Uno come lui vincere la Coppa del Mondo di Quidditch.

 

Ed ora quello.

 

Da quando in qua, per il bozzo sul mento di Morgana, Rose la luce dei suoi occhi frequentava quel mascalzone – perché era certo che Malfoy in quanto ragazzo, ma soprattutto in quanto Malfoy lo fosse ancora di più – del figlio di Malfoy?

 

Probabilmente avrebbe dovuto arrabbiarsi di brutto, strappare di mano la lettera a quella che un tempo chiamava tesoro adorato e che ora stava urlando come una Banshee ammattita spaccandogli i timpani e chiedere immediatamente via camino un incontro con la Mc Granitt per discutere di quella faccenda inaccettabile.

 

Probabilmente.

 

A pensarci però, il suo contratto con la Nimbus prevedeva per il Natale un tour promozionale in tutta Europa. Ed adesso che ci ragionava su, di sicuro non avrebbe potuto godersi quelle vacanze.

Per lui quindi il problema non sussisteva. O meglio, il fatto che sua figlia avesse scoperto cosa differenziasse i maschi dalle femmine – oltre ai colori azzurro e rosa – era purtroppo una realtà che gli si era schiaffata contro con troppa brutalità e troppo presto e di certo avrebbe volentieri lanciato una maledizione castrante su qualunque essere di sesso maschile che fosse uscito con lei da quel momento al resto dei suoi giorni, ma sapeva anche, per un detto babbano che aveva sentito spesso dire da Hermione che occhio non vede, cuore non duole.

E finché lui non avesse visto nulla, non avrebbe fatto nulla – ed ammazzato nessuno.

E poi, sarebbe stata una soddisfazione immensa sapere sua moglie con in casa l’ultima persona su suolo magico – eccetto il furetto di suo padre – che avrebbe mai accolto sotto la sua parte di tetto.

Hermione, troppo intenta a sbraitare ed a maledire chiunque le passasse per la testa, non si era resa conto di quel ghigno che voleva ricordare – senza successo – quello tipico dei pupilli di Salazar Serpeverde. Quindi, non appena dalla bocca di Ron uscirono le parole ‘Non mi pare un problema, purché dormano in stanze lontane e separate da almeno una rete di filo spinato’, non poté far altro che aggredirlo verbalmente e mollargli un calcio sullo stinco ruggendogli contro.

 

“Mi stai dicendo che io, visto che tu te ne starai in giro per il continente per tutto il tempo, dovrò sopportare un ragazzino che mi ricorda schifosamente il mio nemico giurato per due settimane? Stai scherzando?!?!?!?”

 

“Nonostante sia fratello di George, mai stato più serio.”

 

E lì fu il turno della mandibola in caduta libera.

 

Ronald Weasley, riconosciuto da tutti come l’eroe sportivo ed il marito fedele, tradiva per l’ennesima volta le sue aspettative.

Ronald Weasley, il padre geloso e iperprotettivo, accettava che il fidanzato di sua figlia passasse le vacanze da loro.

Ronald Weasley era uno stronzo; questa era la verità.

 

 

 

 

 

 

 

 

A Malfoy Manor la situazione non era migliore.

Draco Malfoy se ne stava chino con la testa nel camino del suo studio da una buona mezz’ora, senza ottenere risposta dall’altra parte.

 

“Maledetti elfi domestici… Astoria! Astoria sono il padre di tuo figlio! Astoria rispondimi! ASTORIAAAAA!!!

 

L’ex Signora Malfoy, Flitt, Pucey, Mac Millian, ora Mc Laggen stava facendo un po’ di meditazione sul tappeto del soggiorno di casa sua.

 

Da quando aveva scoperto di possedere la Vista, si era rivolta a Sibilla Cooman – seconda insegnate di Divinazione ad Hogwarts assieme al centauro Fiorenzo – che l’aveva avvicinata alle discipline orientali babbane ed al motto-pensiero Peace and Love. Ne era risultata l’ossessione per gli hippies – a suo avviso gli unici babbani che grazie alla SDL o una cosa del genere, riuscivano ad essere al pari dei maghi – e per un certo Maharishi Mahesh Yogi – un santone indiano degli anni sessanta.

 

Presa com’era quindi da quello stato catatonico – andassero pure al diavolo quegli idioti happies o quello che fossero, a Draco sembrava semplicemente più fuori di Lunatica Lovegood – non poteva di certo sentire il suo ex che da un bel po’ se ne stava a chiamarla dal camino.

 

“Se continua così, qui mi verrà una sciatica…

 

Il biondo stava per rimandare la conversazione a un’altra volta, quando Astoria finalmente si ridestò e si accorse di lui.

 

“Pace e amore a te, Draco.”

 

“Astoria, alla buon’ora!”

 

“Sempre di fretta? Dovresti imparare ad essere più rilassato caro, hai provato col massaggio ayurvedico che ti avevo consigliato? Sibilla dice che…”

 

“Astoria! Non cominciamo! Ti devo parlare di Scorpius. Lo sapevi che vuole passare le vacanze di Natale con quella… oh Merlino, non posso nemmeno pensarci… con quella Mezzosangue Babbanofila figlia di Lenticchia e dell’odiosa Sanguesporco???

 

“Draco caro, ovviamente. Me l’ha chiesto il mese scorso ed ho pensato che, visto che io e Cormac festeggiamo i nostri primi cinque mesi insieme, non sarebbe di certo stato un problema se per quest’anno fosse stato anche lui con la persona che ama! E poi quella Rose è davvero una ragazza carinissima! Pensa, le piace il lilla per il vestito delle damigelle…

 

“Damigelle… damigelle?!?!? Oh, lasciamo stare… comunque sappi Astoria che mio figlio con quella sottocategoria di maghi non ci passerà nemmeno un minuto!

 

 

 

 

 

 

 

 

Ed infatti, appena una settimana dopo, Scorpius scendeva al Binario 9 e 34 mano nella mano con la sua ragazza, pronto per passare insieme a lei ed alla sua famiglia le due settimane che avrebbe ricordato per il resto della sua esistenza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ave a tutti!

 

Eccoci qui al secondo capitolo…

Ci tengo a dire che questa storia prende spunto dal filmIl laureato’ del 1967, con Dustin Hoffman e la compianta Anne Bancroft. Qui ovviamente dovremmo parlare di ‘diplomato’ (Scorpius) e di ‘Mrs. Weasley’ (Hermione).

Draco ed Hermione sono contrari alla relazione tra i loro figli per ovvi motivi, ma visto che ad alcune di voi la faccenda è oscura, i due non riescono proprio a digerire la faccenda perché – come viene descritto anche nei libri della Rowling – durante la loro permanenza ad Hogwarts non si sono mai trovati molto simpatici e vedere i rispettivi pargoli frequentarsi con la riproduzione della loro nemesi è un po’ come vedere loro stessi insieme… insomma, una cosa inammissibile (per ora…).

 

Note al capitolo:

 

Ho deciso di dividere la casa in due parti ed assegnare a Ron la parte sinistra mentre ad Hermione quella destra perché si dice che gli uomini ragionino con la parte sinistra del cervello, mentre le donne con la destra (sì, è vero, Ron NON ragiona, ma volevo dargli un po’ di dignità…).

Neville e Gregory vivono felici e contenti poiché quest’ultimo è riuscito ad evitare Azkaban avendo lui stesso allungato di nascosto l’orlo della veste dell’Oscuro Signore che così è inciampato nel momento decisivo della Battaglia Finale, permettendo ad Harry Potter di lanciargli la Maledizione che l’ha fatto fuori.

Forse il comportamento di Ron non è propriamente da lui, ma bisogna ricordarsi che quando si tratta di far perdere le staffe alla propria moglie con la quale si è in rotta, non si bada a nulla (mi sono un po’ ispirata al modo di comportarsi degli attori del filmLa guerra dei Roses’ con Michael Douglas).

Tutti i riferimenti a cose o persone ‘babbane’ sono frutto di approfondite ricerche in Wikipedia (la zona di Londra, la spiaggia australiana, il santone e quant’altro).

                                                                                                                                         

Ringraziamenti:

 

hermione12 e sam05: grazie per essere passate, spero vi sia più chiaro dalla spiegazione che ho fornito sopra perché Hermione e Draco siano contrari alla relazione tra i loro figli!

 

Mirya: o meglio… Topo Gigia (ma cosa mi dici, dci mai?!...)! Grazie mille per i complimenti, ma soprattutto per la correzione da prof ! Spero di essere all’altezza delle tue aspettative anche in questo capitolo! Draco è sì divorziato, ma per il momento di donne non ne vuole più sentir parlare… (eh sì, è maledettamente OOC), ma più avanti chissà… magari qualcuna gli farà riaccendere il fuoco della passione tipica dei Malfoy…! ;)

Il capitolo era per forza di cose dedicato a te ed a Lhoss perché a voi per prime ho svelato il progetto ed era l’unico modo di ringraziarvi – somme di denaro a parte – per la gentilezza e l’affetto che mi infondete!

 

B_Green: ricevere una recensione da te è davvero una bellissima cosa. Adoro la tua storia ed il modo in cui gestisci i personaggi! Sono veramente contenta che ti piaccia. Ho aggiornato abbastanza velocemente per i miei canoni e spero che anche questo nuovo capitolo possa piacerti!

 

Lhoss: adesso che mi conosci, probabilmente ti renderai conto che quella che tu chiami pirlaggine nella sottoscritta abbonda di brutto (ed è definita anche in modi peggiori…). Il mio stile in effetti tende molto alla sintesi – cerco comunque di descrivere al meglio le scene e le ambientazioni – perché, come nei film, cerco di focalizzarmi sulle scene più importanti affinché il lettore sia libero di immaginarsi quello che non viene detto e possa in qualche modo esprimere la propria fantasia (in realtà, essendo una gran pigra, lo faccio così devo scrivere meno… XD). Vedo che per questo Draco c’è la lista… attenzione, potrebbe finire negli aneddoti sui maschi insulsi… ;P!

 

Ringrazio anche tutti coloro che hanno letto, recensito o messo tra le preferite o le seguite le mie One-shot e le pazze che pensando a me hanno confuso il pulsante autori preferiti con il cestino del loro desktop…! XD

 

  
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