OMMIODIO SEI TU!
Non riesco a cazziarti per tutto il tempo che ci hai tenuto sulle spine e alla fine si, finalmente recensisco, pur non avendo riletto la storia dopo tanto, tantissimo, tantissimissimo tempo!
A te non sarà piaciuto come capitolo ma mi ha riempito di aspettativa facendomi innamorare di nuovo di questa storia.
All'inizio ero piuttosto scettica quando ho cominciato a leggerla: non fraintendermi, non certo per come è scritta nè per qualche elemento di ambientazione che sembra viva, brulicante, mi appare sempre chiarissima e trasparente come i fotogrammi di un film montati uno ad uno sulla pellicola. No, quello che mi lasciava perplessa era il personaggio di Damon Albarn che non conoscevo, che non ero sicura di voler conoscere, considerato che non mi sono mai piaciuti più di tanto i Blur (e tutt'ora quando li incrocio sull' mp3 passo avanti...).
Poi quel primo incontro con Brian... da lì ho capito che era un osso duro, un personaggio ambiguo e molto più complicato di quanto volesse far credere.
Infatti, per quanto la narrazione sia in terza persona singolare nei primi capitoli si tende ad assumere il punto di vista di Brian e Damon sembra più che mai un personaggio misterioso e diabolico, cosa che rende coinvolgenti e piccanti le scene hard così come i loro quadretti, quel modo di freddarsi, di rispondere a tono l'uno all'altro, gelidi come iceberg in superficie mentre dentro bollono come lava.
è un giochetto ammaliante, tentare di intrappolare lìaltro nella propria rete senza dover ammettere di aver bisogno di lui, senza scoprirsi il fianco, restituendo colpo su colpo quando si inciampano e si fanno passi falsi.
E poi intorno c'è la girandola dello showbiz, le star della musica, del cinema, le anteprime dei film dell'anno (essì, mi è caro il capitolo su trainspotting), le feste mondane e la presenza sempre provvidenziale di David, buon amico e tappabuchi all'occorrenza.
Come non amare quel lato così fresco, giovane, provocatorio e lolita del Bri dei giorni migliori? perciò, malgrado tutto, è anche merito di Damon Albarn se la storia ha funzionato così bene, anche quando si rivela un personaggio umano, combattuto, profondamente insoddisfatto della sua musica, della piega che sta prendendo il gruppo, poco fiducioso nel loro lavoro, sembra che viva sugli allori mentre sente la sua vita che si va sgretolando e non riesce ad accettare che Brian possa farne parte, neanche per un attimo. Insomma, tutto sommato, mi è quasi dispiaciuto per lui.
E adesso passiamo al protagonista della seconda parte della storia... OH IL MOLLAMY!
Che invenzione, che invenzione prelibata (parlando in generale e nel particolare)!
Matt l'ingenuo, il personaggio più candido e forse viscido che abbia mai incontrato. Eppure niente lascia pensare che sia uno stronzo approfittatore. Ancora una volta è il POV di Brian a traviarci, tutt'ora non riesco a convincermi che possa essere un così astuto manipolatore.
No, per me Matt è sempre la creatura più spontanea e sorprendente del mondo, infantile nel suo desiderio di "liberare" Brian dalla maledizione del ricordo e non certo calcolatore, come se volesse dimostrare a sé stesso che il cantante dei Placebo gli appartiene, ormai.
Questa seconda opzione l'ho vagliata, giusto un attimo, prima di terminare la lettura del capitolo scorso, eppure non sono riuscita a convincermi nonostante i pensieri travianti e frustrati di Brian. La verità è che Bri non riesce più a credere all'innocenza, la vecchiaia che tanto invoca lo porta a diffidare di tutto, è un animale perennemente ferito che insiste nel reprimere i sentimenti, che ha paura di innamorarsi più che di morire e questo lo rende paranoico.
E infine questo capitolo, un modesto riferimento ai Garbage (a questo proposito mi hai fatto scoprire un mondo... e ti lascio questo link che mi ha aiutato ancor di più a figurare la scena http://www.flickr.com/photos/eje-records/2434867779/ ) tanto per cominciare, un'altra festa, altre facce conosciute e poi la goccia che fa traboccare il vaso, la resa dei conti.
Gonfio di orgoglio come un pavone dopo la sua uscita di scena Brian si rivela cinico e assolutamente infantile, incapace di dimenticare, ancora una volta rende a Damon pan per focaccia e, a detta sua, trionfa una volta per tutte. è triste quanto mai una reazione del genere, quasi banale, assolutamente in linea con il suo personaggio. E poi un altro gesto che sconvolge tutto: perdona Matt e se lo riporta in casa, come il padrone che fa rientrare il suo cagnolino scodinzolante.
Ma non è il perdono che sconvolge quanto piuttosto il semplice fatto che Matt era lì, in quel momento, in quel luogo.
E allora mi viene da pensare che Bellamy non ha mai veramente creduto che la storia fra lui e Brian potesse finire, che tutto fosse spaventosamente calcolato al fine di liberarlo dalla schiavitù del suo amore per Damon. Ma sarebbe troppo anche per uno che crede negli alieni e registra i battiti cardiaci del figlio per le canzoni del suo nuovo album nuovo, un po' prog, un po' techno, ogni tanto persino dubstep.
Cosa dire del tuo adorabile stile?
Come al solito concreto, ogni frase ha un suo perchè, hai sempre attenzione per la caratterizzazione dei luoghi, di piccoli dettagli che rendono i personaggi vivi e dinamici sulla scena, non imbottisci la narrazione di introspezione dilagante ma sai sempre, più o meno velatamente, esporci pensieri, sentimenti, percezioni, punto di vista di tutti i personaggi su cui è concentrata l'azione. E poi riesci comunque a rendere avvincente persino un song-chapter!
Ho amato il momento di riflessione di Brian sulle parole cantate da Damon, assolutamente inerente al testo e non dispersivo ma non privo di immagini metaforiche e di recuperi memoriali che rievocano i capitoli dei tempi d'oro.
Non vedo l'ora che pubblichi i nuovi capitoli! M'è parso un miracolo quando hai aggiornato e stavolta potrei pensare di picchiarti seriamente se tu abbandonassi di nuovo questo piccolo gioiellino! *_*
Alla prossima darlin' ,
Neal C.
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