Recensioni per
Rosso come il Sangue, la Bara e la Pistola
di Mitsutsuki

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
19/06/10, ore 09:03
Cap. 2:

Wow,non so che diremi hai lasciato senza parole,questa non-sens è mervigliosa.
Non avrei mai creduto che una non-sens potesse piacermi tanto,anche perchè sono abituata a leggere componimenti i cui versi sono completamente i fra loro e per cui alla fine diventano noiosi...ma questo è eccezionale.
Non vedo l'ora di leggere l'ultima parte.
Baci,
by Mafra

Recensore Veterano
14/06/10, ore 18:25

Posso dirlo: mi è piaciuta. Mi è piaciuta molto.
è particolare, nel suo insieme, anche per essere una nonsense, davvero.
Il personaggio principale mi è piaciuto molto. Ha qualcosa che lo rende umano, che non si limita ad una semplice follia.
Sembra capace di maturare nel corso del brano.

Lo vediamo all'inizio, nelle prime righe, un semplice folle. Possiede dei tratti infantili, soprattutto quando apostrofa la donna "cattiva".
Appare quasi tenero. ò__ò
Ama il sangue e, in qualcosa che lo rende dannatamente figo, -Sì perchè lo sto amando alla follia- non ha sentimenti per la vita umana, non davanti a quel corpo. E si pone delle domande rispondendosi da solo. Risposte quasi ovvie.
Eppure lasciano una striscia amara nel tutto.
-Sei morta perchè ti hanno uccisa.-
Ed è qui che, forse solo io, ho visto il lato umano del personaggio.
Si siede e osserva, vi si scorge una posa che potrebbe appartenere ad un artista che osserva il proprio quadro.
è curioso. Forse è questa la magia della storia, il personaggio non è scontato.
Possiede un'ironia tagliente, sembra che possa averla uccisa con quella, la sua vittima.

Stonavano con il rosso di cui avrebbero dovuto essere i suoi capelli e che uccideva il suo stesso colore mescolandosi a quello panna del tessuto.
Che brutta morte, senza nulla di perfetto.
Spostò il capo in avanti, a studiarsi le mani. Erano bianche, pulite e curate.
— Non l’hai fatto. — Mormorò — L’unica cosa che varrebbe la pena lasciare in eredità è la vita stessa. L’unica cosa che abbia valore. —


Segue una logica terrena, perchè nella seconda parte sembra soppesare il valore di una vita. E trovarlo, colpisce la sua affermazione. Non vi è nulla di più caro della propria esistenza.
Nonostante questo, il pensiero è sempre fisso a ciò che brama.
Il sangue.
è impossibile non notare dove vada inesorabilmente a parare, in ogni pensiero.
E credimi, a parer mio non avresti potuto sottolineare la realtà palpabile del personaggio.
Gli uomini possono filosofare, ma se hanno un desiderio difficile che sorvolino e se ne dimentichino del tutto. Ritorna lì, contorto, osserva quei capelli disgustato.


Infine, dulcis in fundo! *Si atteggia sapiente*
Lascia di nuovo qualche frase che contiene un'ironia macabra.
E vi sono le domande esistenziali, a cui cerca di trovare risposta quasi inviando un anima.
Il semplice fatto che parli con un cadavere e gli dia degli incarichi ha un che di particolare e originale.
Ma che quasi lo obblighi colpisce. Davvero.
Vi è quell'ultima frase. Che contiene del ripensamento, il dolore che fa crollare il tutto. è amara, quasi.
Magari tu non volevi nemmeno questo significato, ma è ciò che mi ha comunicato.
Quello che si è costruito è un castello di carte, e in quell'ultima frase sembra crollare tutto, la tensione muore e affoga nel dolore.
Si svela il lato più macabro della storia.

Sarò folle anche io quanto lui?
Ma questo è un personaggio che mi è piaciuto molto.
E so di avere sproloquiato in maniera assurda, senza capo nè coda. Questo però è uno dei più bei personaggi che io abbia mai incontrato, perchè, per l'appunto, dietro la follia conserva un'umanità arrendevole e straziante.
Direi che dopotutto è un artista, se vogliamo vederla così.
Ti direi di vantarti di questo "psicopatico", poichè lo adoro e lo venero.
E... Oltre ai complimenti, mi piacerebbe rivederti in questa sezione.
Perchè sei un nonsensista d'oro. *-*