«Mai avrei pensato che le donne potessero venirmi a noia…»
Le ultime parole famose. xD
Comincio così la mia recensione, realizzando che tutto questo ben di Dio non ne ha ancora ricevuta una. Premettendo che seguo nel fandom dei The GazettE le tue catastrofi, le quali prima o poi riceveranno un papiello di recensione lungo da Milano a Palermo e da Palermo a Milano, lasciami dire che ti sei guadagnata una stalker con i controfiocchi in campo di commenti.
Voglio lasciarti qualcosa di detto per ogni capitolo; non ho potuto con l'altra tua opera (non me la sento di chiamarla storia; riduttivo.) per determinate e indeterminate ragioni. Non voglio rimediare con questa; voglio realizzare un mio desiderio.
Per una volta che è facile,quindi, mi tolgo lo sfizio: e in quanto scrittrice allo sbaraglio so che anche a te fa piacere leggere qualcosa in merito a una tua creazione. ^^
Detto questo, torniamo alla prima frase. Hizaki. E non solo lui. Tutti. Compresa Christabel (perdonami se ho scritto male il nome...). Tutti loro hanno già quei caratteri definiti, diversi, particolari, non monotoni, unici, come persone vere. Vere.
Questi sono i tuoi Versailles? Non voglio toglierti nulla, dicendo che diventeranno anche i miei. Platonicamente parlando.
Poiché non scrivo su di loro, limitandomi a conoscerli come quintetto filarmonico, ti prego, ti supplico di continuare questa storia.
E ti prego, ti supplico, di usare sempre il presente.
Con questo, chiudo il mio commento. Il primo di una lunga serie.
E so che lo sarà.
Complimenti.
Aelite. |