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Un anno fa, in questo stesso giorno, fu iniziata After Crisis Selfless. Non si può dire che sia stato un inizio dei migliori, considerato che per mesi non ho nemmeno creduto all’esistenza futura di un capitolo due... E invece eccomi qua, dopo 12 mesi e tre capitoli, con gli occhi sbarrati, la mandibola a terra e un vago senso di vuoto totale nel cervello.
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Per dirla in breve, questa recensione non avrà un andamento logico. Avevo pensato di fare un commento uguale agli ultimi: un'analisi dettagliata, che esprimesse ogni mio pensiero e ogni mia teoria, in modo da limitare i possibili sensi di colpa successivi.
La verità è che per una buona metà del capitolo ci sono riuscito; ho segnato molti spunti, che sicuramente figureranno tra breve.
Il fatto è che, dopo un certo passaggio che andrò a esporre tra breve, la mia mente ha deciso di chiudere i battenti. Tutto ciò che ho pensato da quel punto in poi è stato semplicemente “Ma cosa (censura) sta succedendo???”.
Ovviamente anche questa trasposizione dei miei pensieri è errata, perché ero lungi dal poter formulare una frase simile senza un interprete.
Ora che ho spiegato il motivo della strana natura di quest'aborto di recensione, potrei passare a parlare in dettaglio del capitolo 4 di After Crisis Selfless.
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Si inizia, chiaramente, con la descrizione di Midgar d'obbligo. Ora, dire che la tempesta è un po' il simbolo di tutto questo capitolo suona un po' scontato, ma è veramente così.
Tralasciando i vecchi e abusati discorsi sullo stile e sulla scelta lessicale [...], bisogna notare come un'introduzione del genere sia perfetta per chi non rilegge i capitoli ogni 2 giorni, e quindi ha necessità di essere riportato in fretta nell'atmosfera giusta.
La descrizione di Midgar è uno di quei classici che, per quanto riproposti spesso, non smettono mai di sorprendere. Pur avendone un quadro chiaro, sembra ogni volta di vedere una città diversa, mostrata ogni volta nelle sue componenti diverse.
Sembra assurdo, ma Midgar è una città tanto uniforme quanto irregolare, sia dal punto di vista oggettivo che da quello soggettivo dei personaggi. E' una città mutevole ma sempre uguale a sé stessa, ed è un concetto comprensibile solo leggendo la storia.
Come per uscire subito dagli schemi classici, però, il primo personaggio ad attenderci non è altro che uno dei più importanti. E' un personaggio nuovo e originale, incomprensibile e imprevedibile, tanto semplice nella sua ottica quanto imperscrutabile in quella degli altri.
Subito, le varie verità o presunte tali note ai protagonisti vengono a scontrarsi tra di loro.
Dopo aver creduto per un attimo di esserci sbagliati, notiamo che in realtà avevamo ragione, e che Michael non agisce affatto su ordine di Scarlet.
Ho notato subito come nei suoi pensieri sia tutto assolutamente chiaro, al contrario degli altri personaggi. Il suo piano era già stato messo a punto ben prima dell'inizio della narrazione, e come al solito il lettore si sente stupido nel non capirlo.
Nonostante il suo ruolo sembri essere solo quello di uno spettatore, avendo già programmato tutto in anticipo, Michael non esita a muoversi e ad agire direttamente sul campo, divenendo ben più di un generale in poltrona. Sviluppo interessante, questo, dato che offre ipotetici margini di errore perfino nelle sue mosse.
Poco prima del discorso con Scarlet, inoltre (e più tardi nei pensieri di Tseng) vediamo un Michael decisamente diverso da quello che almeno io mi ero immaginato.
Michael è molto più simile a Scarlet di quanto sembrasse all'inizio. Poteva addirittura apparire una brava persona, per quanto la sua lingua tagliente non fosse un buon segno.
Ora viene mostrato per il geniale approfittatore che è, assolutamente incurante dei sottoposti e addirittura dei superiori.
Mi ero vagamente sbagliato sul suo conto, ed è importante averlo inquadrato meglio.
Un altro spunto decisamente degno di nota è la tacita ammissione di Scarlet riguardo alla superiorità dialettica di costui. Una mossa intelligente, e un comportamento abbastanza previdente.
Chissà, magari Scarlet potrebbe addirittura non fare la figura dell'idiota fin dall'inizio (anche se, essendo il tuo personaggio preferito, di certo non avrà vita facile). Il loro odio, poi, è assolutamente perfetto. Possono forse due persone esattamente identiche andare d'accordo? Ne dubito, e in più di un caso il mondo me l'ha dimostrato. Nonostante tutto, il pairing su cui dovrei scrivere una one shot sembra sempre più improbabile xD
Tornando a Michael, la sua natura è puramente imprevedibile. Tra una minaccia, una battuta e un accordo illusorio, le sue azioni appaiono prive di una logica comprensibile. Le sue ambizioni non sono da meno rispetto a quelle di Scarlet, probabilmente, e mi sembra chiaro che egli non ammetta alcuna interferenza del fato nei suoi piani.
Potremmo dire, in realtà, che Michael è il fato.
Michael è l'unico (per ora) Grande Burattinaio della storia, colui che conosce le mosse di tutti e le loro motivazioni, e sfrutta ognuno a proprio favore.
Un tempo era Scarlet a fare così, ma adesso pare che il suo trono sia stato irrimediabilmente usurpato.
Come insegna AC, però, anche i piani meglio pensati possono finire in modi assurdi. E se Scarlet riuscisse a fare quello che, nell'originale, il Presidente fece a lei?
Teorie campate in aria, ma non riesco proprio a vedere Scarlet come semplice pedina nelle mani di qualcuno, per quanto geniale egli sia.
Passando ad argomenti più generali, mi trovo a ringraziare l'eredità di Lacrimosa e quella di AC, per un motivo molto simile.
Esattamente come in AC regnava il dubbio (si parla di tanto tempo fa, ma ricordo che era così) su come si ricollegasse a FFVII, anche qui succede la stessa identica cosa.
Che fine farà Michael? Si adotterà forse la terribile politica dei “personaggi non presenti in FFVII”?
Peraltro, come anticipavo, è la stessa nebbia che pervade il mistero di Lacrimosa. Se non altro, qua ho un canovaccio vecchio di due anni a cui attenermi, quindi posso almeno formulare ipotesi.
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Ricordo l'anno scorso, una lezione sull'Orlando Furioso e sui rapporti tra i personaggi.
“Ariosto cambia il modo di vedere un poema: mentre prima si trattava di una trama lineare, il Furioso è un grande affresco nel quale si muovono diversi personaggi. Ognuno di essi ha rapporti di varia natura con gli altri, ed è dai loro incontri/scontri casuali che ce ne rendiamo conto.”
Ora, leggendo i pensieri di Tseng, non ho potuto fare a meno di ripensarci.
La descrizione così naturale della relazione tra Tseng e Michael mi ha colpito molto, perché fino al capitolo scorso sembravano poco più che estranei.
La loro rivalità è davvero un'aggiunta spaventosa, che amplia ancora di più il raggio della narrazione.
Dunque, arriviamo al paragrafo di Cissnei, Cloud e Reno. E qui c'è molto da dire, veramente molto.
Non sono sicurissimo di COSA ci sia da dire, ma sono certo che è possibile parlarne per ore e ore.
Iniziamo dall'inizio, con i pensieri della nostra amata Turk.
Io sinceramente ho sempre pensato di essere bravo con le scene introspettive, forte della Tserith che si basava quasi unicamente su quelle.
Qui, come al solito, ho dovuto ridimensionare il mio orgoglio.
E' tutto scorrevole, naturale e realistico, e le sue emozioni sono espresse benissimo. Niente frasi artificiose o poco credibili, solo PENSIERI. Non pensieri trasposti in parole, ma pensieri e basta.
Questa scena ha ucciso il mio ego, ma devo dire che mi è piaciuta davvero molto xD
Da qui iniziano le sorprese, sparate a raffica senza un attimo di tregua.
Reno, dopo Cissnei, Cloud e Tseng, è il quarto personaggio a riflettere il sottotitolo della fanfiction.
Mi ha fatto piacere vederlo come io l'ho sempre immaginato, e il suo disprezzo verso i Soldier è stata una di quelle cose che mi hanno quasi ridotto in lacrime, ma la componente Selfless non tarda ad arrivare.
Ha qualcosa di veramente inquietante, il nuovo Reno, quando viene posto di fronte a una scelta. Da una parte non esita a premere il grilletto verso colui che sa essere importante per Cissnei (invidia, forse?), dall'altra è un cinico bastardo che prova piacere, anche se per qualche attimo, a ricordare a Cissnei la morte di Zack.
Questa scena è stata molto forte, forse addirittura più della riesumazione di un cadavere tra una risata e l'altra (cit.).
Forse (complice la presenza di Cissnei), questo è stato uno dei passaggi in cui ho notato di più i comportamenti innaturali dei personaggi lasciati in balia della tempesta.
Potrà anche essere dopo il “Crisis Core”, ma a me sembra che quello non fosse assolutamente nulla, in confronto xD
Ma vogliamo parlare della più piacevole innovazione, del più grande dei riscatti, della più sorprendente delle reazioni?
Parliamone, perché abbiamo davanti la Cissnei astuta!
Questo è stato sconvolgente, ma davvero bellissimo.
Per quanto fosse una grande protagonista, nella prima AC Cissnei era decisamente impotente di fronte agli avvenimenti esterni.
Qui non esita nemmeno a nascondere il dolore della perdita di Zack, per portare Reno dalla propria parte.
Perfino lei, dunque, nonostante le intenzioni più nobili, è una piccola burattinaia e non solo una pedina?
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Il problema arriva subito dopo. Qui abbiamo IL PASSAGGIO. Qui abbiamo l'inizio di ciò che ha sconvolto la mia anima nel profondo. Solitamente non mi piace citare pezzi di fanfiction mentre recensisco, ma qui è davvero d'obbligo.
"La sacralità notturna del silenzio del bosco venne spezzata da un sonoro schiocco,
il cui eco risuonò tra gli affusolati fusti degli alberi fino ad espandersi per l’intera superficie della foresta.
Numerosi corvi gracchiarono levandosi in volo dalle fronde dei molteplici arbusti antistanti la radura.
Quando Cloud, improvvisamente, fu attraversato dalla consapevolezza di essere stato colpito, era già disteso a terra, tra le foglie secche ed avvizzite tipiche della stagione autunnale."
Questa, in breve, è la più grande prova della tua scarsa affidabilità. Questa è quella che considero la mia parte preferita della tua intera produzione, l'essenza stessa di ciò che adoro leggere.
Questa è la vecchia AC, arricchita con descrizioni perfette, senza dimenticare lo stile scorrevole delle origini. Questa è la nuova frontiera delle scene d'azione, quelle che (se descritte in questo modo) spero di vedere in quantità enormi.
Perfino nell'infame capitolo 11, una narrazione come questa mi farebbe commuovere... Prima delle lacrime amare.
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Poi, l'apocalisse.
Alla faccia delle diversità dalla versione originale! Qua c'è la rivolta dei personaggi neo-promossi!
Michael ordina a Tseng di portare Aerith da lui (anche se le conseguenze sono le stesse di AC), Reno crea il disastro più imprevedibile della fanfiction e cerca di “rimediare” come meglio può...
Cloud è quasi morto, e di certo la brillante idea di Reno non gli assicurerà di non dissanguarsi. Cissnei è svenuta, e le circostanze del suo risveglio sono puramente congetturali. Immagino sarà precedente a quello di Reno, ma a quel punto cosa farà?
[...] (Recensione modificata il 28/07/2010 - 02:44 am) (Recensione modificata il 28/07/2010 - 10:46 am) |