Ciao, questa è la mia prima recensione.
Ho letto il tuo componimento, e sento di dirti una paio di cose.
Per prima cosa, avverto l'immediatezza e la forte ispirazione che ti ha condotta a scrivere questi versi, in paratica, si avverte che è stata scritta di getto.
Questo è un buon punto di partenza, l'ispirazione, ma non basta una buona ispirazione per scrivere una poesia.
Sento che il tuo scritto è troppo fragile, a livello contenutistico, lessicale, musicale, ritmico ecc...
Ora ti spiego.
Il topos, di vedere qualcuno e di volerlo vicino è stato molto usato, ora io non so quale sia il tuo grado di conoscenza di poesia ( non che il mio si infinito ), ma ti assicuro che è stato molto usato.
Questo però non vuol dire che non debba essere utilizzato in un componimeto, solo non nel modo troppo semplicistico e banale che tu hai utilizzato.
Esempio: Seduta sulla luna e penso a te
L'immagine può essere buona, ma detta così è un po' troppo arida, troppo asciutta, devi trovare altre parole per esprimere lo stesso concetto. Invece che seduta magari potresti scrivere: Distesa, adagiata, coricata, o quello che preferisci, ma utilizza parole meno convenzionali.
Scrivi poesia, non prosa, la poesia utilizza un registrico linguistico molto raffinato e alto, così sublime che può rasentare la perfezzione.
Un altro punto: Faccio ciao con la mano...
Questo no, proprio no! Ti ripeto, è poesia, non puoi scrivere con una tale bassezza, scrivi saluto, ma non di certo ciao, che appartiene alla comune vita di ogniuno di noi.
Non permettere che le parole, i modi di dire, le esperessioni del nostro vissuto, inquinino la poesia o una tua lirica. Non è una romanzo, dove potrebbe essere permesso, non è un registro linguistico adatto.
Mi dispiace dirti questo, ma non posso definire il tuo scritto poesia.
Manca di lessico, di contenuto, espressione figurativa, eleganza musicale, eleganza formale.
La poesia è un viaggio meraviglioso, ma ha bisogno di tempo, devi scoprire la luce in ogni tua parola, tramutarla e farla tua. Allontanati da chi innegga i tuoi scritti con troppo ardore, sono loro i veri assassini della poesia.
La tua lirica è immersa nel comune, sarebbe da riscrivere completamente, è buia, devi donarle più luce.
Presto pubblicherò anche io delle poesie, attendo un tuo commento.
Spero le mie parole non ti abbiano offesa, non s'è fatto apposta.
Abbi pazienza, non cedere alla sola ispirazione, abbi la sapienza dell'attesa e il dono dell'introspezione.
Alex Karter
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