Recensioni per
Il viso
di Selene K

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
24/05/15, ore 20:52
Cap. 1:

Una storia davvero interessante, che si presta a molteplici interpretazioni.
Ho percepito una sensazione crescente di angoscia: siamo fin da subito catapultati nei pensieri ossessivi della protagonista; non sappiamo quale sia la vera natura dell'entità che la perseguita. In effetti non sappiamo nemmeno se questa sorta di entità esista veramente.
Più il racconto va avanti e più la vicenda degenera: l'ossessione della protagonista aumenta sempre di più, fino a sfociare nella paranoia. Assistiamo ad un vero e proprio degrado psicologico che poi diventa anche fisico (la ferita sulla spalla).
La figura dello specchio per me riveste un ruolo importante per cercare di interpretare il racconto: esso diventa parte integrante della paranoia della protagonista ed è strettamente legato ad una sorta di terrore che lei prova verso se stessa. Questa paura potrebbe anche essere collegata ad una forma di Eisoptrofobia ( quindi una forte paura del proprio riflesso o degli specchi in generale).
Altro elemento interessante è il fatto che la presenza si manifesti principalmente di notte. Qui la notte è strettamente collegata al buio, altro elemento principale che costituisce un vero e proprio sentimento di terrore nella protagonista: terrore che però è causato principalmente da una possibile manifestazione dell'entità misteriosa più che da una fobia verso il buio stesso.
Tutto questi elementi contribuiscono ad inquietare il lettore e al tempo stesso sono indispensabili per cercare di trarre un'interpretazione.
Il taglio sulla spalla è probabilmente il punto di rottura che conduce la protagonista nella follia: potrebbe essere un taglio causato dal'entità, oppure un taglio auto inflitto. Io personalmente lo vedo come una manifestazione fisica della paura: paura che, fino ad allora, era stata solo psicologica, ma che poi si manifesta anche in forma fisica. La protagonista si gira e vede la presenza: presenza che, per me, è una personificazione della paura stessa. Da qui deriva poi la seguente fobia della protagonista per gli specchi, collegata ad un profondo terrore verso se stessa.
Ho apprezzato molto il tuo modo di scrivere: la storia riesce a colpire il lettore, trascinandolo dentro una spirale di inquietudine. Personalmente adoro questo tipo di racconti, perché penso che trasmettere una sensazione di angoscia o anche solo mostrare il degrado progressivo di un personaggio siano tra i modi migliori per colpire il lettore (a questo proposito mi vengono in mente alcuni film di Lars Von Trier... Ma questo è un altro discorso).
In conclusione: sono rimasto piacevolmente sorpreso da questa storia e ti faccio ancora i miei complimenti.
A presto.

The Sorrow.

Nuovo recensore
01/09/12, ore 22:26
Cap. 1:

Bello, mi piace molto il tuo modo di scrivere. Anche le storie più banali, scorrendo fluidanente, diventano affascinanti.
Ti faccio i miei più sinceri complimenti :)
La storia mi è piaciuta, soprattuto per come si svolge, anche se avrei preferito un finale meno evidente (non so se mi spiego), spesso poche parole riescono meglio;)

Recensore Master
18/03/12, ore 17:25
Cap. 1:

Premetto che mi è piaciuta.
Ma è lei che ha paura di sè stessa? Del suo riflesso, delle sue azioni e che le attribuisce a qualcosa di inesistente? Una specie di dottor Jeckyll e Mister Hyde? o_ò
Per lo meno, io l'ho letta in questo modo.
Per quanto riguarda gli specchi, mi ha ricordato la storia sui gatti: non riconoscono il proprio riflesso, ci vedono un altro gatto e soffiano allo specchio (non è sempre vero, ma fa niente).
SI forse è per questo che ho pensato al dottor Jeckyll e a mister Hyde.
Comunque descrivi bene le sensazioni, e questo rende il tutto più emozionante.
E dopo i miei viaggioni mentali, qua ti saluto e torno nel mio angolino.
Au revoir ;D
Ange

Recensore Master
14/01/12, ore 17:05
Cap. 1:

Da tempo non mi capitava di leggere qualcosa d'interessante a livello di analisi psicologica. Sei stata molto abile nel descrivere le sensazioni di terrore e angoscia avvertite dalla donna, come se ti fossi calata nella sua psiche. Brava poi nel trasformare una 'comune' paura in qualcosa di grottesco ed opprimente ed inevitabile è stata la caduta psicologica della protagonista. Frase finale davvero d'effetto. Fa pensare che la donna abbia paura di sé stessa: non riconosce la donnaccia, che è lei. Non vedendola sa di poter star bene perché ad essa, a quella faccia che è sua, attribuisce il suo malessere. E da questo si potrebbe capire di più del personaggio... Immaginare che sia la tipica persona insicura, che si crogiola nella sua 'debolezza' sino a darle un volto, a renderla parte di un mondo parallelo contro cui non può fare nulla. Possono essere molteplici le cause di questo male, la mia è solo un'interpretazione. Proprio per questo la storia è molto interessante. Complimenti!

Recensore Junior
30/11/11, ore 20:44
Cap. 1:

Impatto, follia, adoro la descrizione di stati simili quando sono ben fatte come in questo caso.
Complimenti, ho poco da dire ma mi è piaciuta :)

Nuovo recensore
21/12/10, ore 23:02
Cap. 1:

Mi ha lasciato i brividi addosso, sul serio. Davvero. Specialmente le ultime parole: sono amare, in un certo senso. Talmente veloci e inaspettate da sembrare uno schiaffo.
La storia è bella. La descrizione dell'ansia, della paura, credo sia una delle più difficili da scrivere. Ma quando leggi qualcosa e quel qualcosa è capace di trasmettere, di farti sentire, di farti provare quello che viene narrato, allora bisogna fare i complimenti. Quindi: complimenti, a te, davvero.
Ed è tardi ed ho quasi paura di andare a dormire. XD Sarà che sono sensibile agli specchi, a quel mondo freddo e piatto e uguale che sempre ha accarezzato la pelle degli scrittori che narrano di paura e terrore.
Lo stile è semplice, ma come ho già detto più che capace di trasmettere. Nessuna critica per te. ^^
La "presenza" è un poltergeist? In verità non importa. ^^ Bastano le sensazioni della protagonista a renderlo temibile, fosse anche, davvero, alla fine solamente frutto dell'immaginazione della donna. E la descrizione del manicomio è davvero bella, molto amara, davvero triste.
Ansia, veramente.
Ancora complimenti. ^^

Recensore Junior
17/11/10, ore 17:31
Cap. 1:

Molto bella, mette una strana angoscia mentre lo leggi.
E' un po' strana come storia. Lo stile mi piace.
Quello che succede nello svolgimento della storia è molto poco, ma il modo con cui raccontato, il modo con cui esprimi le paure della donna è stupefacente. *__*
Complimenti, davvero :)

Recensore Veterano
02/11/10, ore 21:45
Cap. 1:

Bella, credo che semi capitasse una cosa del genere probabilmente morirei d'infarto.

Recensore Master
01/11/10, ore 17:07
Cap. 1:

Interessante.
Quindi alla fine la persona era davvero pazza, giusto?
Una sorta di sdoppiamento della personalità.
Si è graffiata (o ustionata) da sola?
Hai descritto molto bene la situazione, mi hai causato un moto di agitazione, davvero.
Il che credo sia un bene, visto il tipo di fiction!
In ogn i caso temo di non aver afferrato completamente il senso della storia.
Magari la mia interpretazione è scorretta!
Se cosìfosser, ti prego di darmi un chiarimento.
Se vuoi, ovviamente.

Recensore Master
01/11/10, ore 16:14
Cap. 1:

ciao ho appena letto questatua storia, la trovo molto bella ho provato una tensione nello stomaco mentre la leggevo, complimenti e spero alla prossima

Recensore Master
01/11/10, ore 08:05
Cap. 1:

Breve e concisa, eppure intensa e inquietante come poche. E' davvero difficile condensare emozioni come il terrore e la frustrazione in breve spazio. Complimenti.