Recensioni per
Stagioni di guerra
di Inessa

Questa storia ha ottenuto 38 recensioni.
Positive : 38
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
31/07/11, ore 23:04
Cap. 2:

Oddio questo è stato veramente triste.
La fame, il dolore, la fatica, i pensieri, la nostalgia. Tutto insieme. Povero Merlin, chissà che tortura. E poi? Se lo ritrova davanti il suo principe, magro quasi quanto lui, sciupato, sofferente e sicuramente con lo sguardo di chi ha visto la morte in faccia e che non è assolutamente pronto di vederne ancora. Lo sguardo di chi ha dovuto fare del male per il proprio bene e secondo me non c'è niente di peggio che esserne consapevoli. Sono ansiosa di leggere il prossimo capitolo.

Recensore Junior
29/05/11, ore 18:21
Cap. 2:

come è così triste sentire parlare delle guerre che sappiamo porta sempre tanto dolore ma quando una persona che ami soffre così per questa guerra come deve essere dolce il ritorno anche se così sofferto perchè se l'amore puo' fare qualcosa lo fa' sempre nel momento più triste brava tu hai centrato benissimo quel momento per me complimenti ciao

Recensore Master
07/05/11, ore 17:50
Cap. 2:

Sì, lo spettro della guerra aleggia su questa fic, anche se non siamo su campi di battaglia c’è. C’è nella fame, nelle privazioni, nelle facce smagrite della gente di Camelot e in Arthur, disfatto, che è tornato da Merlin.
 
Uscendo di casa incontri Gwen. Anche lei è debole e smagrita, sta portando un secchio d’acqua. Mormori un incantesimo per alleviarle il peso, non vuoi essere invadente ed aiutarla anche in un’operazione così semplice, perché sai che Gwen è forte, ma la tua magia non è che ridotta ad una scintilla e lei continua a faticare come se tu non avessi fatto nulla. Allora ti arrendi e ti avvicini a lei, afferri il manico del secchio e le sorridi. Trasportarlo assieme ti sembra un buon compromesso, anche perché nemmeno tu sei poi tanto in forze.
 
Questo pezzo mi ha strappato un sorriso, perché il nostro mago è proprio così, IC al massimo.
Generoso, disponibile e discreto, mai invadente con nessuno. Si preoccupa di aiutare un’amica, e si preoccupa al contempo che lei non si senta in debito con lui o che non si senta sminuita e incompetente in ciò che fa da sola.
Merlin ha un cuore d’oro.
 
L’incontro col principe mi ha strappato un sussulto. La guerra non risparmia le sofferenze a nessuno, non fa sconti.
 
Anche Arthur è IC, nel suo essere valoroso, asino coraggioso in prima linea, quello che rischia più di tutti, il modello da seguire. Arthur che antepone il rispetto per Merlin alle proprie esigenze e alle proprie pulsioni, Arthur che soffre per ciò che è stato costretto a fare, anche se andava fatto per salvare i suoi uomini.
 
Mi ricorda le immagini dell’inizio della terza serie, il principe con l’aria malconcia e provata, ancor più, dalle perdite subite.
 
E poi quel finale ricongiungimento fisico, doloroso ma necessario. Che da solo ha annullato la distanza e la sofferenza di un tempo infinito.

Recensore Veterano
16/03/11, ore 22:48
Cap. 2:

anche questo pezzo lo trovo mearaviglioso, soprattutto come narri del momento in cui si ritrovano ^_^

Recensore Junior
14/03/11, ore 18:48
Cap. 2:

Comincio con questa perché, lo confesso, mi è piaciuta di più. Si vede moltissimo il sentimento che hai provato nel tratteggiare i piccoli dettagli della storia, tutti intrisi da un velo leggero di malinconia che è lo stesso che t'avvolge nelle giornate d'inverno.
Ho particolarmente apprezzato la veridicità della tua narrazione: chi soffre la fame si sveglia con un terribile sapore in bocca, e non con effluvi di rose. Chi soffre la fame è debole e le sue percezioni sono offuscate dall'irrazionale bisogno di nutrirsi. Hai presente quando nel cinema per rendere una ripresa più vera si usa la telecamera a spalla? Ecco. Questa è il paragone che più mi sento di fare. Si sente un senso di oppressione generale, e quasi m'è parso di arrancare ciondolando insieme a Merlin per le vie di Camelot.
Arthur: Arthur ha i capelli lunghi e la barba incolta. E' coerente. Ed è magro. Nelle fanfiction di solito l'arrivo dell'amato coincide con una rinascita dello stile, della natura, dei sentimenti. Qui no. Se possibile, la fanfiction diventa ancora  più cupa: adesso sono in due a provare stanchezza, ad appesantire il lettore. L'amore c'è ma è difficile portarlo avanti, è difficile amarsi se ogni movimento è uno sforzo e ogni pensiero è sofferenza. Il dolore, di fronte all'apatia, è quasi una fonte di salvezza.
Complimenti!
Ross <3

Recensore Master
14/03/11, ore 14:22
Cap. 2:

Ciao,  ti devo fare i miei più sinceri complimenti perchè è troppo bella! Se Autunno mi è piaciuto, Inverno l'ho semplicemente amato. Si passa al decadimento alla totale distruzione, inoltre la descrizione della situazione di Camelot, della carestia del gelo...mi ha fatto rabbrividire e mi ha ricordato terribilmente l'Inverno: periodo in cui le intemperie gelano e ucciduno tutto.
Anche Merlin e Arthur sono un po' morti e al loro posto rimangono i loro pallidi fantasmi che si consolano e riescono a sopravvivere condividendo uno il calore dell'altro.
Si pensano e anche se sono lontani il ricordo vive in ognuno di loro.
Insomma, l'ho adorata.
Non vedo l'ora di poter leggere primavera (e non so perchè ma questa stagione mi fa presagire la rinascita).
Bacioni, kagchan.

Recensore Master
14/03/11, ore 09:39
Cap. 2:

Se ho amato la prima stagione che hai scritto questa, confesso, mi è piaciuta ancora di più.

È reale come poche, c’è vita, sofferenza, si percepisce tutto quello che, spesso, solo nei documentari storici mi è capitato di vedere. Sai, dico spesso che molte storie mi emozionano e sono molto realistiche, ma forse uso a sproposito questa parola e me ne rendo conto solo adesso che mi trovo a cercare degli aggettivi che rendano (sì, come pathos, mi fiondo sul greco anche ora?! XD) ma non ne trovo se non realismo. E sì, mi ripeterò, ma è tale per me.

Il modo in cui descrivi la sofferenza di Merlin, di nuovo un paragone con il telefilm, trovo che sia molto efficace questo comparare le due cose, lo rende maggiormente presente e, di nuovo, dà alla storia quel tocco in più di realismo. (Lo so, mi sto ripetendo).

Confesso che non credevo di leggere del ritorno di Arthur e la scena del loro incontro è molto sentita, mi sono piaciuti moltissimi passaggi, anche se sono molti, non posso non segnalarteli, perché credo che sia giusto farlo.

Resti immobile a guardarlo, perché è inequivocabilmente Arthur eppure non lo è. Ha i capelli troppo lunghi, la barba incolta, l’armatura – è sangue, quello? - sembra troppo grande per lui, per quanto è magro. L’espressione del suo viso è stanca, meno giovane. Ma gli occhi sono i suoi. E non lo hai mai amato come in questo momento.

Mi sembra quasi di vederlo qui Arthur perché è vero, non è al massimo della sua forma, è, poi si vedrà, anche smagrito ed è stanco, segnato dal tempo, dalla guerra, dai ricordi di ciò che ha vissuto. Qui: Sembra restio, ti guarda con gli occhi spalancati, ma poi si abbandona al tuo tocco e pensi che lui ti è mancato da morire, ma, a giudicare da come non riesce ad avvicinarsi troppo, a lui deve essere mancato del tutto il contatto umano, in questi mesi. perché è così vero quest’ultimo passaggio, come fai a non emozionarti e a entrare dentro la storia? A provare sollievo e tenerezza e a soffrire con il ricordo negli occhi e nelle parole del Principe. Non puoi restarne indifferente. Semplicemente ci vieni trascinato dentro.

Quando Merlin si prende cura di lui, lo fa tornare, un po’ di più Arthur, ho amato quando hai usato quel’espressione, c’è tanto amore in quei gesti, ci sono di nuovo solo loro due, sono di nuovo insieme e questo ti fa stare bene, nonostante tutto, nonostante non sia il solito modo in cui ce li immaginiamo, ma non importa a Merlin e proprio per questo noi lo possiamo apprezzare, perché va al di là di tutto, trionfa solo l’amore e il bisogno di sentirsi di nuovo e l’essere ancora insieme.

E fa male, dei, se fa male, ma ti fa anche sentire vivo ed è vivo anche lui

Questa frase è molto, molto bella e mi sembra quasi di riuscire a scorgere i sentimenti di Merlin che gode di quel momento con Arthur perché lui è vivo e sono entrambi nuovo insieme, come se in quella parola ‘vivo’ fosse l’inizio e la fine di tutto.

Credo di essere rimasta (anche se non si direbbe) senza parole, mi hai lasciata piacevolmente sorpresa e non posso fare altro che farti i miei complimenti. Davvero.

Brava, brava, brava!

Recensore Master
13/03/11, ore 15:58
Cap. 2:

Sinceramente? Orribile.
















Scherzo XD Stupendo questo capitolo. C'è una specie di mescolanza fra il dolore per la mancanza di Arthur e il dolore per la fame e il resto. Per Merlin è un momento difficile, con la paura di non veder tornare il suo principe e la speranza di non vederlo sofferente. poi anche il biondo è triste, si sente solo, è doloroso anche per noi vederlo così, dimagrito e selvatico (un po' troppo). Ma è anche bello sentire che entrambi si amano ancora e che tutti e due ancora hanno voglia di stare insieme, ancora hanno voglia di sentirsi bene insieme (sembra un po' egoisticamente, ma tra persone che si amano, nulla può non essere tremendamente dolce e giusto). Anche questo capitolo è dolce e passionale e non posso fare a meno di notare (con piacere, ovviamente) che, nonostante il vedersi ancora vivi, devono saperlo con certezza, devono sentirsi meglio per essere sicuri che non sia un'illusione, come quella presente nell'inizio del capitolo.
Brava!
Kiss

Recensore Master
13/03/11, ore 15:10
Cap. 2:

Forse capisco perchè è la tua preferita (ma non avendo ancora avuto il piacere di leggere le restanti due, non posso esserne sicura ^^) ç_ç
Hai colto con estrema chiarezza e trasparenza il clima che si respira quando è in corso una guerra: la fame, la carestia, i saccheggi...
E il popolo di Camelot affronta tutto con molta umiltà.
Il ritratto che fai di Arthur quando torna dal suo posto d'avanguardia, è molto umano e scioccante, perchè ci si aspetta sempre che i nobili riescano a cadere in piedi in queste situazioni, che non soffrano quanto il volgo.
Invece Arthur è diverso, ed è per questo che è così amato, affronta tutto ciò che di brutto la guerra vomita fuori, a fianco dei suoi uomini, in prima linea, patendo la fame ed arrivando a compiere azioni che normalmente non farebbe mai.
Ma quando si ritrovano, è come se per un momento avessero creato una sorta di bolla che li separa dal mondo esterno.
Ci sono solo loro e il bisogno fisico di accertarsi che l'altro è vivo (e che male fa immaginarli così pallidi e magri), anche se il tempo a loro disposizione è scarso.
Davvero tanti complimenti.