Sono riuscita a leggere e recensire :)
Ho trovato il capitolo curato come al solito e buono per due terzi, con l'eccezione purtroppo della parte finale, cioè dell'incontro tra Bunny e Marzio.
Quello che secondo me non funziona tra loro sono i dialoghi. Mi riferisco soprattutto alla lunga e dettagliata spiegazione di Marzio sugli accadimenti nella sua vita. Bunny è un'estranea per lui, benché gli sembri di conoscerla da sempre e di fidarsi già di lei. Marzio le racconta tutto di sé, come se fosse un'intima confidente: le parla della travagliata storia con la madre di Chibiusa (addirittura della possibilità dell'aborto della bambina, così come del tentativo di corromperlo), così come di un passato in riformatorio che non dovrebbe essere facile confessare al primo venuto. Inoltre lo fa come se stesse esponendo la sua vita in ordine e qui si sente molto che a farlo parlare sei tu come autrice, perché la spiegazione serve a noi lettori per comprendere il suo personaggio più che a Marzio o a Bunny dentro la storia.
L'effetto della poca verosimiglianza di questa confessione a cuore aperto poteva essere attenuato. Secondo me sarebbe stato sufficiente, per esempio, creare una scena piena di dialoghi tra loro sulle questioni più varie, che portassero a capire che Marzio stava imparando a fidarsi di Bunny e a riconoscerla come un'anima affine. Questo era possibile anche all'interno del primo incontro che hanno avuto i due (ma forse avevi un limite temporale per via del previsto arrivo di Seiya?)
Un'altra cosa che ho trovato poco credibile: la poca preoccupazione di Marzio per la scomparsa della figlia. Un genitore qualunque sarebbe stato disperato, lui invece sembrava molto tranquillo e la sua riunione con la figlia molto quieta. 'Bello spavento' non rende l'idea di tutto quello che passa in mente ad un genitore che non trova più la sua bambina di tre anni, anche solo per dieci minuti. Non si tratta solo di una tristezza o di una desolazione che svanisce nel ritrovare la bambina sana e salva.
Mi dispiace dirti queste cose, credimi, ma in effetti è la prima volta che nella tua storia mi trovo davanti a problemi narrativi e di trama come questi.
Il resto del capitolo è buono infatti.
Mi è piaciuta molto la parte col Dottor Tomoe, sia per come hai spiegato il suo personaggio sia per come lo hai fatto (bella questa frase: 'Aveva disegnato lui stesso il suo destino, e quando era giunto il momento di tracciare il volto di una moglie e, perché no, di un figlio, si era accorto che l’inchiostro nella penna era terminato.') Da Facebook mi sembra di aver capito che sei in un ramo universitario affine a quello di Bunny e si nota dalla cura nei dettagli con cui descrivi la lezione, in cui si sente anche la presenza di Ami e del suo carattere. Particolari come questi aiutano a rendere la storia più realistica, a farci pensare che il personaggio conosca bene le cose che ci ha raccontato di sé.
Il riferimento al libro di Sparks aiuta a capire meglio Bunny, nel paragone che fa con la protagonista Jamie (anche senza conoscere Jamie).
Ho trovato carino anche l'incontro tra lei e Chibiusa, così come l'entrata in scena di Marzio, cioè come lo vede Bunny. Non tanto in tutta la poesia che lei inserisce subito nei propri pensieri nel vederlo, ma la breve descrizione fisica e anche questa frase: 'Tutto quello di cui aveva bisogno si trovava fra le sue braccia.' Benché non mi sembri adatta alla situazione del ritrovamento di una figlia persa, credo che descriva in modo dolce il rapporto che c'è tra lui e Chibiusa.
Ho finito la recensione. Mi dispiace che non sia stata pienamente positiva come le altre: mi dispiace come lettrice e anche come autrice, perché immagino che il pezzo possa esserti costato fatica e molti pensieri.
Ciao. |