Ho notato di esser la prima recensione critica e me ne dispiaccio.
​Tralasciando la parte grammaticale,curata senza ombra sì dubbio assai bene,devo però confessarti che la tua storia non mi é piaciuta affatto.
​Mi son fermata all'ottavo capitolo e non sono riuscita a proseguire. Ti spiego:
​la critica principale va sicuramente al fatto che la protagonista,come le altre, é un ebrea. "Razza impura" "Razza inferiore" sarebbe dovuta esser considerata dai tedeschi. Ma nella tua storia,le ragazze come se niente fosse, partecipano ad una festa tedesca, abbellendosi e truccandosi addirittura. Se hai anche la minima conoscenza riguardo l'olocausto,saprai che i prigionieri venivano derisi,torturati e umiliati dai medici,e non tranquillizzati. Per non parlare poi del modo impersonale e inappropriato col quale Lena si rivolge ai tedeschi,manco fossero amici d'infanzia. Ma ti rendi conto che gli ebrei e tutti coloro tenuti prigionieri nei campi,venivano fucilati per aver detto una parola di troppo?! Poi,l'ultima cosa che mi ha lasciato perplessa é stata sicuramente l'aria spensierata e divertita che avevano le ragazze costrette ai rapporti sessuali. "Cercavano di non pensarci" potrai rispondermi. Ma non la troverò neanche lontanamente una risposta esaustiva. Perché in uno scenario di violenza come questo,la spensieratezza dovrebbe esser andata in vacanza. Insomma,sono costrette a prostituirsi,non a mangiare un gelato! Mi sembra che tu abbia davvero mal descritto e tenuto poco conto dello scenario di quel tempo. Uno scenario di desolazione,di speranze morte,violenza,crudeltà. Posso dire,in tutta sincerità che per quanto inventata,la tua storia sia una portavoce mal riuscita della Shoah. E questo,non posso perdonartelo. Spero tu non la prenda a male,sono solo le mie considerazioni.


(Recensione modificata il 28/06/2016 - 03:28 am)