Ciao, |
Ciao :) come racconto non é brutto, anzi, posso dire che è scritto molto bene, scorrevole e senza errori! Per quanto riguarda il tema trattato...beh, prenderei a schiaffi il protagonista e chi gli sta intorno! |
Sei dannatamente bravo. Scrivi come un professionista, in maniera diretta e stringata, e hai un talento nel creare un'atmosfera carica di angoscia e di tristezza. La desolazione annienta ogni altro sentimento, lasciando solo un grande senso di vuoto. |
Non so se fosse questo lo scopo della storia, ma mi ha divertito davvero moltissimo! Sono incappata nella tua raccolta per caso. Non mi pento di aver letto questo breve concentrato di cinismo innocente, non so come definirlo. Non riesco ad essere triste o provare quell'amarezza che dovrebbe accompagnare la tragedia. Questo giovane mostra uno spirito talmente ironico che annebbia quella punta di mestizia nella considerazione finale. Non ha nemmeno un pensiero positivo da rivolgere a qualche persona cara. Sembra che i suoi rapporti umani di una vita siano ridotti a una non-relazione. Un'immagine grottesca che vede protagonisti figure comiche come il povero cane schiacciato dalla libreria, i parenti forse serpenti e i finti amici. Per non parlare di quelli che diventeranno rapporti solo quando sarà morto, come il prete, i telespettatori e gli impresari delle pompe funebri che danno le penne in omaggio, questo particolare è esilarante. Però non fa riferimento a nessun motivo per cui valesse la pena arrivare a tanto. Non è uno di quei classici suicidi che mirano ad attirare l'attenzione in modo estremo. O almeno così non mi dà l'idea. Ha una visione molto lucida e definitiva, proprio questo rende interessante la storia, che è anche ben scritta e accattivante. Complimenti GenGhis! |
Ma sai che é davvero uno spasso, certo prima di tutto è lugubre poi anche un po' deprimente e infine realistico. ma spasso è quello che mi è venuto in mente per primo. perchè a volte li faccio anch'io questi ragionamenti e la tua mi sembra la filosofia giusta! Con questo non voglio dire che sto pensando di suicidarmi nè niente ma la tua breve storia mi piace parecchio |
sinceramente questo capitolo mi mette parecchia depressione, insomma non è una cosa che si è abituaati a leggere. comunque è scritto davvero bene, senza trope esagerazioni o setimentalismi, semplicemente con puro e assoluto menefreghismo. |
Allora devo subito iniziare col dire che mi piace la grafica! |
Ciao GenGhis. |
Tendo a dare una possibilità alle cose che leggo dalla prima manciata di righe. Non è che io mi ritenga questo genio assurdo, o che sia chissà quanto esigente. Sono incostante, molto semplicemente. Più che in ogni altra situazione, incostante per quanto riguarda l'attenzione; come i bambini :D |
Mi va a genio la tua scelta di buttare un paio di racconti lì, a mo' di raccolta, e ho apprezzato molto l'audacia dello scritto sopratutto per |
Sono nata il ventiquattro agosto e sono ossessionata dal numero 19. |
Storia interessante, che incuriosisce e sorprende, forse le qualità che servono in un buon racconto. |
Oddio....io amo questo piccolo racconto. Mi ha fatto ridere come non mai. Devo dire che ho incominciato a leggere questo racconto quasi senza aspettarmi niente di che,ma quasi subito ho incominciato a ridere. Mi sono sentito giù quando ho letto della situazione familiare, per poi ricominciare a ridere con la storia della canna e finire, rosso in faccia,a leggere 'Ma a voi che ve ne frega?'. E' stato un bel racconto, peccato che alla fine non dice se il ragazzo si è suicidato o no, ma forse è meglio così. Bravo/a. (: Aspettati altre recensioni da me. |
Molto bello adoro la prima storia. Scrivi proprio bene mi piace lo stile anche se non riesco a definirlo. Vado a leggere il secondo capitolo. Ciao! |
Devo farti i miei complimenti, non è semplice scrivere racconti del genere. Dal punto di vista della sintassi e della grammatica, ci siamo decisamente. Ottimo. Per quel che riguarda il racconto ho immaginato nella mia mente la voce di un ragazzo che raccontava, che stava davvero per buttarsi di sotto. Ho sentito la sua disperazione ma forse non si può neanche definire disperazione; apatia, stanchezza... ecco, forse adesso ci siamo. E' apatia, voglia di farla finita. Mi ha colpito molto come si rivolge al lettore, come se si destasse dalle sue considerazioni personali. Hai saputo trasmettermi le emozioni del protagonista. Ti faccio i miei complimenti, nel modo più assoluto. Recensione decisamente positiva, continua così. Buon lavoro! P.S.: ometto le emoticons nelle recensioni perché mi sembrano più adatte in un linguaggio da sms. |