Recensioni per
Raccolta di racconti raffazzonati, ruspanti ed accidentalmente riflessivi
di GenGhis

Questa storia ha ottenuto 106 recensioni.
Positive : 98
Neutre o critiche: 8 (guarda)


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Recensore Junior

Ciao,
questa storia purtroppo manca un po' di sostanza, ha una trama incompleta a mio parere. Hai uno stile narrativo interessante, soprattutto nella parte conclusiva, ma è come se mancasse qualcosa alla storia. Sarebbe bello, secondo me, che tu la rivedessi e magari aggiungessi qualcosa. Per il resto è una bella storia, non ci sono errori ed ha uno stile gradevole, inoltre è scorrevole e mai ripetitiva. Da migliorare sicuramente, ma non male. La recensione neutra non è da intendere come qualcosa di negativo, ma semplicemente vuole evidenziare quel poco che gli manca per diventare una storia molto piacevole e capace di suggestionare il lettore (e credo che le potenzialità non manchino).

Tanti saluti,
Angelo_92

Recensore Junior

Ciao :) come racconto non é brutto, anzi, posso dire che è scritto molto bene, scorrevole e senza errori! Per quanto riguarda il tema trattato...beh, prenderei a schiaffi il protagonista e chi gli sta intorno!
Ti faccio i complimenti!
A presto
Scripta

Recensore Junior

Sei dannatamente bravo. Scrivi come un professionista, in maniera diretta e stringata, e hai un talento nel creare un'atmosfera carica di angoscia e di tristezza. La desolazione annienta ogni altro sentimento, lasciando solo un grande senso di vuoto.

La storia produce un pathos da mal di pancia, stringe lo stomaco come pochi racconti sanno fare. L'uso del sarcasmo è crudele e acido, e ben si adatta ad accompagnare la situazione.

Ora, però, una riflessione personale. A mio parere, fra le righe del componimento si può leggere il grido di aiuto del protagonista. Il soggetto in questione, infatti, afferma di non voler parlare di un sacco di cose; si mostra stanco, deluso dalla vita, e pare che abbia perfino rinunciato a parlare dei mostri che lo hanno divorato.
Però ne parla, come se nel profondo desiderasse essere fermato, essere gettato nel bagno e ricevere, per la prima volta, una prova della propria esistenza. Quest'ultimo monologo, interiore o esteriore che sia, è la disperata ricerca del proprio diritto ad esistere.
Ovviamente, correggimi se sbaglio.

Molto bravo, complimenti. A presto.

Bookmaker

Nuovo recensore

Non so se fosse questo lo scopo della storia, ma mi ha divertito davvero moltissimo! Sono incappata nella tua raccolta per caso. Non mi pento di aver letto questo breve concentrato di cinismo innocente, non so come definirlo. Non riesco ad essere triste o provare quell'amarezza che dovrebbe accompagnare la tragedia. Questo giovane mostra uno spirito talmente ironico che annebbia quella punta di mestizia nella considerazione finale. Non ha nemmeno un pensiero positivo da rivolgere a qualche persona cara. Sembra che i suoi rapporti umani di una vita siano ridotti a una non-relazione. Un'immagine grottesca che vede protagonisti figure comiche come il povero cane schiacciato dalla libreria, i parenti forse serpenti e i finti amici. Per non parlare di quelli che diventeranno rapporti solo quando sarà morto, come il prete, i telespettatori e gli impresari delle pompe funebri che danno le penne in omaggio, questo particolare è esilarante. Però non fa riferimento a nessun motivo per cui valesse la pena arrivare a tanto. Non è uno di quei classici suicidi che mirano ad attirare l'attenzione in modo estremo. O almeno così non mi dà l'idea. Ha una visione molto lucida e definitiva, proprio questo rende interessante la storia, che è anche ben scritta e accattivante. Complimenti GenGhis!
Sara

Nuovo recensore

Ma sai che é davvero uno spasso, certo prima di tutto è lugubre poi anche un po' deprimente e infine realistico. ma spasso è quello che mi è venuto in mente per primo. perchè a volte li faccio anch'io questi ragionamenti e la tua mi sembra la filosofia giusta! Con questo non voglio dire che sto pensando di suicidarmi nè niente ma la tua breve storia mi piace parecchio

Nuovo recensore

sinceramente questo capitolo mi mette parecchia depressione, insomma non è una cosa che si è abituaati a leggere. comunque è scritto davvero bene, senza trope esagerazioni o setimentalismi, semplicemente con puro e assoluto menefreghismo.
a dire la verità mi ci è voluto un pò a scrivere questa recensione perchè non sapevo proprio cosa dire, comunque il succo è che questo capitolo mi ha messo curiosità, forse proprio perchè insolito. quindi mi impegno a leggere e recensire tutti I capitoli della tua raccolta .... quindi ci sentiamo presto. Baci Marins.

Nuovo recensore

Allora devo subito iniziare col dire che mi piace la grafica!
Sto prendendo ora appunti per il commento finale ma mi sta già piacendo!

Ecco, ho appena finito di leggere questo testo.
E sono rimasta con l'amaro in bocca e i brividi.
E' così triste. Potrei dirti che mi ha emozionato o qualcosa del genere ma in realtà non è vero.
Mi ha lasciato svuotata, nell'amarezza di colui o colei che cade da quel palazzo sicuro di ciò che fa senza pentirsene e non rispecchia la mia vita ma mi fa rendere conto di quanto questo brano sia distante dalla mia vita.

Recensore Veterano

Ciao GenGhis.
Devo dire che la storia è fra le scelte ed è tutto meritato. Avevo iniziato a leggerla così, un paio di mesi fa, giusto perché il genere Introspettivo mi fa riflettere e per la maggior parte è strutturato bene, senza errori e con parole ricercate. Adesso, rileggendo il testo, ho capito che non potevo passare avanti un'altra volta e che sì, dovevo recensire. Detto ciò mi presento, sono Suzume Yuzuka e salto su EFP ogni volta che posso.
Grafica: L'immagine del titolo è a dir poco stupenda, con tutti i vari caratteri che rendono ogni aggettivo particolare. Devo dire che è uno dei titoli scelti meglio, considerando che oltre a colpire il lettore rispecchia il testo. Il fatto che sono raffazzonati (e credo lo siano volutamente, d'altronde un testo del genere non si scrive così, tanto per) si nota dal titolo: due saluti conosciuti da tutti e "cose del genere". È un titolo che stupisce e si pensa che ciò che c'è dopo sia qualcosa di speciale (e così è). Mi piace l'utilizzo del corsivo nel titolo del capitolo, solo che io avrei separato con uno spazio il numero del racconto e il titolo, per rendere il tutto più libero, più ordinato. Ottimo l'utilizzo degli asterischi e dello spazio fra l'uno e l'altro. Il carattere del testo è grande quanto basta e il Times New Roman è senza dubbio quello che più preferisco, perché da un'idea di formalità ma anche di semplicità, siccome ormai lo usiamo quasi tutti.
Trama e stesura: Mi è piaciuto molto il contenuto del testo, senza dubbio accidentalmente riflessivo. La "superficialità" con cui i personaggi dei racconti introspettivi descrivono ciò che per altri personaggi possono sembrare catastrofi è una caratteristica che io adoro dei testi di questo genere e che ci dev'essere sempre per me. Mi è piaciuta soprattutto la penultima frase, fantastica direi. Il testo è scorrevole, particolare, fa venir sempre voglia di leggerlo. Stupendo.

Con ciò la recensione è assolutamente positiva e ti saluto,
a presto, Suzume Yuzuka.

Recensore Veterano

Tendo a dare una possibilità alle cose che leggo dalla prima manciata di righe. Non è che io mi ritenga questo genio assurdo, o che sia chissà quanto esigente. Sono incostante, molto semplicemente. Più che in ogni altra situazione, incostante per quanto riguarda l'attenzione; come i bambini :D
Pertanto, mi rendo conto di non gradire particolarmente una cosa nel momento in cui la leggo senza reale interesse o attenzione.
Non commenterò il tuo stile se non con un'unica definizione: impeccabile.
Ma mi hai rapita con il titolo, lo confesso. E' proprio l'idea di raccogliere assieme una serie di lampi di genio giunti in momenti del tutto casuali, che trovo deliziosa.
Alla fine, a cosa serve trovare un filo conduttore? C'è il tuo estro e il tuo modo invidiabile di metterlo su carta, a dare a queste storie un'identità.
E sì, sto sparando questa serie di giudizi basandomi esclusivamente sul primo racconto, ma tendo a fidarmi delle premesse, quasi sempre.
E le tue sono ottime, davvero.

Complimenti per come hai trattato una tematica così delicata, in questa prima storia. Hai saputo osare, l'hai fatto con stile e con un racconto che lascia il sorriso amaro.
Ho apprezzato profondamente il sarcasmo, ma ancora di più la consapevolezza di chi fa sorridere cercando invece di far riflettere.

Nuovo recensore

Mi va a genio la tua scelta di buttare un paio di racconti lì, a mo' di raccolta, e ho apprezzato molto l'audacia dello scritto sopratutto per
il modo in cui hai affrontato la tematica del suicidio. Mi rivedo nel tuo personaggio e come me penso tanti altri.
Detto questo procedo nella lettura dei capitoli, spero non mi deluderanno.

Nuovo recensore

Sono nata il ventiquattro agosto e sono ossessionata dal numero 19.
Dopo aver letto la prima riga del tuo racconto sono partite le pi**e mentali.
A parte questo, scrivi benissimo, i miei complimenti. :)

Nuovo recensore

Storia interessante, che incuriosisce e sorprende, forse le qualità che servono in un buon racconto.
La descrizione finale è molto reale e precisa, purtroppo fin troppo.
Grammaticalmente non ho trovato nulla di errato e la lettura è scorrevole, oltre che piacevole, considero questo un ottimo pezzo quindi, mi ha lasciato decisamente qualcosa.
Grazie

PS: Si dice Aufwiedersen correttamente.

Nuovo recensore

Oddio....io amo questo piccolo racconto. Mi ha fatto ridere come non mai. Devo dire che ho incominciato a leggere questo racconto quasi senza aspettarmi niente di che,ma quasi subito ho incominciato a ridere. Mi sono sentito giù quando ho letto della situazione familiare, per poi ricominciare a ridere con la storia della canna e finire, rosso in faccia,a leggere 'Ma a voi che ve ne frega?'. E' stato un bel racconto, peccato che alla fine non dice se il ragazzo si è suicidato o no, ma forse è meglio così. Bravo/a. (: Aspettati altre recensioni da me.

Nuovo recensore

Molto bello adoro la prima storia. Scrivi proprio bene mi piace lo stile anche se non riesco a definirlo. Vado a leggere il secondo capitolo. Ciao!

Recensore Junior

Devo farti i miei complimenti, non è semplice scrivere racconti del genere. Dal punto di vista della sintassi e della grammatica, ci siamo decisamente. Ottimo. Per quel che riguarda il racconto ho immaginato nella mia mente la voce di un ragazzo che raccontava, che stava davvero per buttarsi di sotto. Ho sentito la sua disperazione ma forse non si può neanche definire disperazione; apatia, stanchezza... ecco, forse adesso ci siamo. E' apatia, voglia di farla finita. Mi ha colpito molto come si rivolge al lettore, come se si destasse dalle sue considerazioni personali. Hai saputo trasmettermi le emozioni del protagonista. Ti faccio i miei complimenti, nel modo più assoluto. Recensione decisamente positiva, continua così. Buon lavoro! P.S.: ometto le emoticons nelle recensioni perché mi sembrano più adatte in un linguaggio da sms.

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