Mi dispiace che l'esperienza del bullismo abbia segnato a tal punto Alice, come s'intuisce dall'ultimo capitolo. Vista la risposta colma di dignità ed in un certo senso di fierezza che aveva dato a Jessica nel capitolo 2, credevo che crescendo sarebbe diventata una donna forte ed indipendente, decisamente migliore delle persone che l'hanno torturata. Ma la vita sistema sempre tutto; di sicuro anche Jessika avrà i suoi problemi, sebbene conduca una vita da nababba. Da adulta me la immagino ricca, ma divorziata, con tutto lo stress e la frustrazione tipici di chi pensa di avere tutto, ma che in realtà non ha nulla :) Poi oh, questa è la mia immaginazione, magari tu in quanto autrice hai una versione ben diversa dalla mia xD
Passando a discorsi forse un po' più tecnici, devo dire che le cose che i compagni di classe fanno ad Alice sono davvero cattive, un pugno allo stomaco per molti, perché in fin dei conti chi, alle superiori, non ha mai ricevuto frecciatine? Magari tacendo e lasciando perdere per quieto vivere? Ma qui la situazione sfocia nella violenza vera e propria.
Curioso il contrasto tra Alice e Jessica. La prima è divisa tra la timidezza/incertezza tipica dell'adolescenza ed una personalità poco sviluppata perché oppressa dalla situazione in cui vive, ma con cenni di orgoglio che fanno capire al lettore che la ragazza ha del potenziale. Jessika é piuttosto interessante, chi la legge ha l'attenzione calamitata su di lei, sulla sua evoluzione: é davvero perfida come sembra, od in fin dei conti si redimerà e farà uscire Alice dal suo guscio? Palese il fatto che riveda nella sua compagna di classe quello che é stato fatto a lei, un po' meno il fatto che, in questa frase: "vedo che almeno non ti hanno derubata di quel poco di personalità che ti rimaneva", strana nella bocca di una ragazza superficiale come Jessika, si nasconda dell'ammirazione. Curioso poi il fatto che per quanto i suoi atti siani estremi, la sua perfidia non sia fine a se stessa, ma serve ad esorcizzare il dolore passato. Che importa se quelle azioni sono estreme, che importa: se io sono abbastanza potente da poter fare del male a qualcuno, allora nessuno abuserà più di me.
Per quanto diffidente, il tentativo di Alice di fidarsi di una ragazza che l'ha devastata per mesi é sottilmente dolceamaro. E se Jessika fosse stata davvero in buona fede? L'Alice dell'ultimo capitolo sarebbe stata molto diversa, ma il colpo di grazia vero e proprio é la scena della festa (che mi ha ricordato Carrie lo sguardo di satana, per la stessa vergogna più nera ed il fuggire singhiozzante della sua protagonista...), forse l'atto peggiore di tutti, quello che ha messo un punto alla triste storia della vita di Alice in quel liceo. Jessika si rivela quella che é, cattiva ed ipocrita, profondamente ipocrita perché in fondo in fondo anche se non l'avrebbe ammesso neanche a se stessa per cinque minuti aveva creduto anche lei nella "redenzione" di Alice, ipocrita per il solo fatto di aver avuto anche lei quell'esperienza. Il suo gesto sta quasi a significare: non avrai la redenzione che non ho avuto io. E' la scena, a livello di tecnica narrativa, che ci porta all'ultimo capitolo, quello della bella donna che al sol vedere la foto in una rivista si accartoccia su se stessa piangente. Magari la sua vita sarà felice, ma non potrà mai dimenticare quell'esperienza.
Avrei tuttavia, un po' di cose da segnalare: la grammatica, sì. Ci sono un po' di virgole qua e la superflue, che spezzano le frasi nei punti sbagliati. La caratterizzazione dei personaggi é ok, pur non focalizzandoti su ampollose descrizioni sono fatte abbastanza bene; quello che non capisco é la cattiveria. Diamine, a parte Alice ed i suoi genitori gli altri sono tutti degli stronzi assurdi... ma sarà che nella mia scuola ci si limita alle prese per il sedere sia in faccia che davanti, non saprei dirti. Non è poi ben chiaro se in fin dei conti Jessika sia una persona inquietantemente intelligente (inquietante perché non è uno stinco di santo), o sia una ragazzina nella media che semplicemente fa una cosa sciocca e cattiva per il solo gusto di farlo (perché sì, insicurezze personali a parte, se bulli qualcuno lo fai perché ti diverti), ma io protendo per la seconda. Sarebbe stato interessante poi secondo me sapere brevemente che fine ha fatto Jessika ed i vecchi compagni di classe di Alice, magari facendocelo sapere indirettamente proprio tramite lei.
Ok, questa era la mia recensione. Non importa se penserai che ho scritto un mucchio di baggianate a cui tu mentre scrivevi non hai proprio pensato, l'ho fatto per il gusto di farlo e perché il bullismo é una tematica che m'interessa xD In ogni nel complesso la storia mi è piaciuta, era abbastanza scorrevole. Alla prossima! |