Emily Alexandre – Rosa intra rosas
1) Ortografia |
Corretta e attenta, con qualche errore ripetuto soprattutto per quanto riguarda la trascrizione dei dialoghi ed altri piccoli refusi dovuti sicuramente alla battitura.
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Se usi i trattini, per i dialoghi, devi lasciare uno spazio tra il trattino stesso e l’inizio del discorso; quando il discorso è l’unico occupante della riga e si conclude da solo, senza aggiunta di verbi dichiarativi, il trattino non va chiuso, come ad esempio qui: “-Signor Bryce, i vostri vestiti per la serata sono pronti.- ”che dovrebbe diventare: ‘- Signor Bryce, i vostri vestiti per la serata sono pronti.’; quando invece dopo il discorso di trova un verbo dichiarativo, è meglio non mettere il punto alla fine della frase, come qui: “-Non quando c’è Lara.- esclamò il diretto interessato…”, dove non dovevi mettere il punto dopo ‘Lara’.
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Attenzione agli accenti: ‘né, finché, perché’, vogliono tutti l’accento grave, come ho scritto io; tu invece metti sempre quello acuto, che anche word ti dovrebbe segnalare come scorretto.
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Quando può, l’italiano usa sempre l’apostrofo, ad esempio qui: “una ampia parte”, trasformandolo in ‘un’ampia parte’; lo fai un paio di volte, nel corso della storia.
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“…alcool…”:sempre meglio la forma ‘alcol’.
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“…Dominic…”:Domenic.
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“…l’armonia, era qualcosa che…”:mai mettere una virgola tra il soggetto e il suo verbo.
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“…Bryce, Rosse e Gil…”:ovviamente ‘Ross’.
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“…potratasi…”:‘protrattasi’, ti è scappata una t.
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“…sono pieni. – Gli rispose…”:serve la minuscola in ‘gli’.
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“Nessun uomo prima d’allora l’avea mai…”:‘l’aveva’.
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“…le rosa nate dal sangue di Afrodite feritasi mentre cercava di salvare Adone, rappresentassero…”: o metti una virgola anche dopo ‘Afrodite’, o la togli dopo ‘Adone’, altrimenti ti ritrovi di nuovo a dividere il soggetto dal verbo.
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“Buon giorno”:decisamente meglio attaccato.
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“La prima giornata senza da lei…”: ‘senza di lei’.
8 punti
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2) Sintassi |
La tua sintassi è ottima, possiedi un ottimo equilibrio tra parti più veloci e parti più lente, usi coordinate e subordinate in giusta misura ma anche frasi brevi ad effetto; sei scorrevole e chiara in ogni punto e costruisci il periodo con grande razionalità.
Ho un unico appunto: nell’analessi dell’incontro tra Axel, Eloise, Gil e Lara usi sempre il trapassato, con un effetto molto bello, poi verso la fine scorri al passato remoto e poi torni ancora al trapassato: sarebbe meglio che mantenessi il trapassato sino alla fine della scena.
10 punti
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3) Lessico |
Il tuo bagaglio lessicale è vasto e notevole, il tuo registro medio o medio-alto, raramente più ricercato, teso sempre a mantenere grande chiarezza espositiva. L’unica osservazione che potrei farti è che talvolta puoi osare di più senza temere di venire incompresa, perché nei rari momenti in cui lo fai e in cui usi anche delle figure retoriche (penso ad esempio all’ultima volta in cui Bryce e Josephine fanno l’amore nella serra), acquisisci davvero un lirismo che mi piacerebbe leggere anche negli altri passaggi.
Ti elenco le minuzie che non mi hanno del tutto convinto.
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Talvolta ripeti a distanza ravvicinata lo stesso termine o termini simili (‘distanti’, ‘attirata, attirava’, ‘raggiunta, raggiungerla’, ‘frizzante’).
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Attenta all’utilizzo frequente che fai di ‘proprio’ al posto di ‘suo’: di norma si usa proprio solo quando nella frase ci siano due possessivi con rischio di confusione e solo in riferimento al soggetto grammaticale; quando questo pericolo non sussista e quando non ci troviamo davanti a frasi fatte, è auspicabile utilizzare il semplice ‘suo’.
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In questo passaggio: “dopo i bagordi della sera precedente ed in vista di quelli della sera”dovresti specificare la seconda sera, ad esempio aggiungendo ‘a venire’.
9 punti
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4) Altre regole grammaticali |
Il tuo uso della grammatica è esperto e dimostra ottima competenza e cura per il lavoro, tuttavia qualcosa è sfuggito al controllo. Elenco qui quelle cose che non sono riuscita a fare rientrare nelle voci precedenti.
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“L’Opera inaugurava la stagione estiva con la prima uno spettacolo e seguente rinfresco”: non sapevo dove mettere questa frase perché non so bene cosa volessi dire e se dunque si tratti di un errore di battitura, di una parola in più o in meno o di qualcosa che non ho compreso io, ma la frase in sé non ha senso compiuto.
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“…una donna la cui eleganza e bellezza potesse competere…”: attenzione, i soggetti sono due, perciò il verbo va al plurale, ‘potessero’.
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“Il principe annuì, incapace di negargli…”: ‘negarle’, perché sta parlando con lei.
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“…lei, come molte altre, avevano provato…”: se fosse ‘lei e molte altre’ andrebbe bene il verbo al plurale, ma così il verbo va al singolare perché il soggetto grammaticale è solo lei.
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“Non aveva mai visto una donna così né, era sicuro, ne avrebbe visto mai”: qui la seconda parte è scorretta, perché il ‘ne’ partitivo non è adatto; meglio: ‘né, era sicuro, l’avrebbe vista mai’.
9 punti
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5) Regole narrative |
Usi un misto di focalizzazione che potremmo perlopiù definire esterna ma che in alcuni momenti diventa interna variabile; il problema è che quando è interna si sposta ad esempio su personaggi anche minori in questa storia, come Axel o Eloise, senza pause visive, per cui il lettore può venire sballottato da una mente all’altra confondendosi un po’. Sarebbe forse preferibile se scegliessi un unico punto di vista, anche se la tua scelta non si configura come errore perché in realtà, quando anche usi il punto di vista di un personaggio, non ci dici niente che una telecamera esterna non potrebbe comprendere sulla base di altre informazioni, quindi non violi in realtà palesemente le regole narrative ma certo le pieghi molto.
Lo sviluppo è ben fatto, l’esordio dato da un risveglio, una scena apparentemente quieta che ci fornisce però l’ambientazione; durante lo svolgimento hai utilizzato diversi momenti per farli avvicinare ma tra di essi mi paiono un tantino scollegati; ad esempio, l’aggressione in cui Josephine dà prova di saper usare le armi ha poco a che spartire coi suoi ricordi di bambina del padre o con la sua residenza marina; ovvero, sarebbe stato più incisivo se tu avessi scelto un unico tratto caratteristico e l’avessi portato avanti: a quel punto se era abile nelle armi forse avrebbe potuto avere una residenza per allenarsi, ecco, o comunque sarebbe stato interessante se tutti i diversi momenti non avessero fornito indicazioni sconnesse tra di loro ma avessero calcato tutte sulla stessa definizione caratteriale.
8 punti
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6) Personaggi |
Nella parte iniziale abbiamo una panoramica molto dinamica di tutti i personaggi, in cui con poche pennellate riesci a darci un’idea di tutti; poi, tranne qualche parentesi per Axel ed Eloise, tutta la storia è incentrata su Bryce e Josephine, con un confronto diretto dunque tra un personaggio dell’autrice e un tuo personaggio originale. Devo dire che mentre la caratterizzazione di Bryce mi ha totalmente convinto, sia per come l’hai ripreso da Virginia, sia per come l’hai rielaborato – molti approfondimenti sono indubbiamente tuoi e ci forniscono un’altra chiave di lettura di quest’uomo – sul personaggio di Josephine ho qualche perplessità. Le prime riguardano il suo incastro col contesto, ma di questo ti ho scritto al punto successivo; le altre riguardano proprio la sua caratterizzazione. Josephine mi pare un po’ eccessiva: bellissima, intelligentissima, bravissima, maestra d’eleganza che sa pure combattere, libera, ricca, spregiudicata. Non ha davvero un difetto e benché tu abbia tutto il diritto di creare un personaggio così perfetto, rischi per forza di cose di renderlo antipatico. Inoltre, sebbene possieda tutte queste caratteristiche, non è ben chiaro il motivo per cui Josephine faccia immediatamente innamorare Bryce, che si è dimostrato resistente a tutto: perché lui si innamora subito, appena vede il suo gomito. Insomma, se vuoi far comprendere che lei ha qualcosa di eccezionale, che lei, come lui le dirà dopo, gli è complementare, allora fallo intendere da subito, dal loro incontro, perché così pare solo che lui se ne sia invaghito per la bellezza e so che non è questo che intendevi. Bryce, ad esempio, continua a ripetere che lei è misteriosa, ma a noi non pare affatto misteriosa: che segreti infatti cela? La sua permanenza in città, certo, ma forse sarebbe stato più interessante puntare sugli altri: come possa girare da sola senza un tutore, come mai non studi eppure non sia chiusa in casa a cercare marito, in accordo con le usanze del mondo, ecc. In definitiva, non so se mi sono spiegata e spero di non averti recato dispiacere, ma c’è qualcosa che manca, in questo personaggio: non riesco a vederlo del tutto vivo e non riesco a non trovarlo troppo artificioso e poco verosimile o umano.
8 punti
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7) Contestualizzazione |
Il contesto è ben descritto soprattutto nella parte iniziale, quando abbiamo modo di avere una visione corale di diversi momenti e di lasciare scorrere davanti agli occhi anche altri personaggi oltre ai due principali. Oggetti, vesti soprattutto, ambienti sono ricreati in modo congruo a quelli del libro, tuttavia ho avuto qualche dubbio in un paio di momenti.
Josephine sostiene di avere avuto tre soli uomini prima di Bryce, mentre nel romanzo originale il clima che si respira è quello di una società in cui non si fa l’amore prima del matrimonio; posto che tu possa ovviamente scegliere di lasciarli trasportare dalla passione, mi pare un po’ eccessivo che lei sia comunque già così esperta e che abbia rischiato tanto di essere, secondo la visione del tempo, ‘rovinata’. Se proprio non volevi avere a che fare con la verginità, sarebbe stato più in linea col mondo dell’autrice limitarti al massimo ad un solo uomo prima di Bryce e anche spiegarlo con una motivazione adeguata. Allo stesso tempo, è strana la possibilità per Josephine di recarsi da sola con un uomo in una residenza privata, di dormire con lui, fare l’amore in mare con lui, vivere insomma come vivrebbe una coppia moderna del nostro universo e non come vediamo fare ai personaggi di Virginia, costretti a strapparsi anche solo una carezza nel polso e seguiti a ruota da camerieri e guardie personali, soprattutto quando siano femminili.
Un ultimo appunto: Josephine si appone il marchio sull’inguine ed Eloise dice di averlo visto; anche questo è un po’ stridente con un mondo dove non ci immaginiamo le donne fare la doccia insieme o spogliarsi vicine. Insomma, trovo che il contesto sia stato rispettato per quanto riguarda i luoghi ma non per quanto riguarda le usanze e la mentalità.
7 punti
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8) Sviluppo del tema |
Il tema è stato sviluppato molto bene, a partire dalla frase del titolo, utilizzata a spiegazione e chiusura delle diverse scena, e per finire col personaggio di Josephine, che è rosa dall’inizio alla fine, in ogni movimento e in ogni parola; il filo con cui la leghi a Bryce, che passa ancora una volta attraverso le rose, è proprio la serra e l’amore di lui per questi fiori, sino alla creazione di una varietà unica finale, che conclude lo splendido sviluppo di questo tema.
10 punti
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9) Effetto ottico |
L’immagine di presentazione è molto bella e fa il giusto effetto di fascino sul lettore; la giustificazione del testo è corretta e fornisce chiarezza e il carattere scelto ampio e leggibile. Le scene sono separate da uno spazio, acquisendo uniformità, ma mancano i rientri di paragrafo: li hai messi solo nella prima linea di ogni scena, mentre andrebbero ovunque.
10 punti
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10) Gradimento personale |
La storia mi è piaciuta maggiormente verso la fine, proprio perché all’inizio ho fatto parecchia fatica a comprendere cosa spingesse Bryve verso di lei e anche a farmi catturare del tutto dagli eventi iniziali, come quell’aggressione notturna che mi è parsa un espediente troppo evidente per avvicinarli. Poi però ho cominciato ad apprezzare maggiormente il loro rapporto e il modo in cui Bryce si fa comandare da lei, mentre sono entrambi consapevoli che la loro storia non avrà futuro. E come ti ho già scritto altrove, la parte finale mi ha davvero conquistata: la scena d’amore nella serra è scritta in modo meraviglioso e l’idea della rosa nuova è magica.
8 punti
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Totale: 87/100 |