Sai che le tue paranoie sulla storia-orco sono totalmente infondate? E' un gioiellino (: davvero
Stavo già facendoti mille complimenti sulle percentuali - 10% di fortuna ecc... - quando mi dici che non è farina del tuo saco. Beh, io il complimento non te lo risparmio e te lo faccio per aver infilato qui quella fantastica strofa *-*
Harry è forte, forte. Un uomo vero, e che sia una donna non centra assolutamente niente. S'intuisce, comunque, che la sua forza è incrinata, che le lacrime le levigano il viso e lo scolpiscono per sempre. Ma non importa, lei è umana, lei ha la speranza. La certezza della speranza.
Sherlock non è umano (?) non come tutti gli altri almeno. Ma su questo torneremo in seguito.
Ho adorato le considerazioni a lato di Sherlock, quasi come se fossero solo sguardi veloci alla scena del delitto, che registra nella mente con semplicità e totale naturalezza, come fosse una cosa a lui estranea.
Ah, una cosa... Molly è morta? Io ho capito così, ma potrei aver fraintexo tutto xD
Harry si fa uscire qualche parola di troppo, John le aveva parlato di lui, di loro, della sua tacita promessa (una sfida a se stesso, piuttosto) di "farglielo capire". Bella anche la considerazione sul cervello umano, che arrivato al limite non può non spegnersi. E' spirito di sopravvivenza, non possiamo fare a meno di tentare di salvarci la pelle, sempre, anche se magari sarebbe più semplice andarsene.
Lo fai tutte le notti, da quando si è svegliato.
Da quando si è svegliato e ti ha chiesto il tuo nome, per poi ridere di quanto fosse strano. Questo passaggio è stato atroce. Con un pizzico di speranza nella prima frase, l'angoscia più totale nella seconda. John non ricorda, e John - senza rendersi conto della portata di quella parola - lo considera strambo. Fino a quando sono gli Yarders a chiamarlo così va bene, quasi Sherlock non li sente, possono dire quel che vogliono ma Sherlock sarà sempre impermeabile ai loro commenti. Ma John?! Come tu hai spiegato nelle note, Sherlock non si ferma a pensare, e anche qui per puro spirito di sopravvivenza. Una parola del genere messa in bocca a John potrebbe avere effetti disastrosi su Sherlock, forse li ha. Ma noi non lo sapremo mai, Sherlock è il freddo genio calcolatore e insensibile, no?
Ha dimenticato persino l’Afghanistan.
E ora dorme sereno.
Apatico.
Altro concentrato di dolore. Terribile davvero. John dorme sonni tranquilli, perché è apatico. Indifferente, impermeabile ai sentimenti, al mondo. E' un prezzo troppo alto da pagare per avere sonni tranquilli.
"... la soddisfazione sciolta sulle labbra" ah *w* quanto ho adorato quest'espressione..
"Il tuo libro preferito ha le pagine bianche" ...e questa, te l'avevo già detto, è la frase più bella di tutta la fic. Non l'unica bella, ma un gradino sopra le altre. Io boh, non dico niente. Tanto hai capito xD
Ecco il discorso dell'umanità di Sherlock. Non ha paura, non prova speranze. Lui non è umano, quei sentimenti sono solo voci di corridoio, cose di cui ha tanto sentito parlare ma che mai ha incontrato veramente. Ma ne siamo certi? Siamo certi che nel momento dell'eplosione, Sherlock non si sia sentito morire di paura? Per quale motivo allora - riferendosi al canone - sarebbe corso da Watson con il temperino in mano, agitato più dello stesso dottore? Per quale motivo allora avrebbe lanciato via il giubbotto carico di esplosivo, con frenesia, con ansia? E' un po' come il cuore. Dice di non averlo, ma noi sappiamo che da qualche parte c'è.
Ed è così anche con la speranza. Sherlock spera, non può farne a meno, e la sua umanità c'è e si chiama John H. Watson.
*-* la citazione di una canzone dei Placebo. O magari è stata casuale, ma io *-* lo stesso xD
Cambio di prospettiva, cambio di layout (dovremo parlare anche del layout, ricordamelo!). Sherlock pensa, pensa e John è un sottofondo, una nota a pié pagina.
Poi il finale è un ammassamento di sentimenti, speranza, amore profondo per te e questa fic. Sherlock è un pennello di colore tra le pagine bianche di John. Perché so già che ne verrà fuori un capolavoro?
La citazione canonica... Uhm. Il riferimento all'escludere l'impossibile, il non registrare a livello emotivo (e questa era "solo" un'altra delle tue fic?) e non supporre senza dati, ma una precisa precisa non l'ho trovata ç__ç
Dicevamo, il layout. *w* tu sei una maga in questo, perché lo usi in funzione della storia, e diventa parte integrante dell fic, senza che le due cose possano scindersi. E' una tua caratteristica, oramai. E' geniale, non permette al lettore di sbagliarsi, di fraintendere nulla.
E poi, alla fine, quel John in corsivo. Sai che io sono quella delle cose non dette, delle città senza nome e dei personaggi in incognito. Non potrei non aver amato, quindi, la scelta di non fare nomi. Solo quell'ultimo, piccoloo John.
E la speranza sboccia, il sorriso anche, e fu un lento scivolare.
Ma io direi che di orco questa fic non ha niente, niente. Lavoro fantastico zenzerì, bravissima!
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