Recensioni per
Restart [Un nome per ricominciare.]
di Jolly Camaleonte

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
14/08/11, ore 20:02

Ciao!
Non ho trovato affatto tediose le tue note a fine storia, anzi, anche se avevo intuito come procedeva il racconto, ho apprezzato il ricevere conferma delle mie ipotesi! :)
Mi ha colpito la frase "Il tuo libro preferito ha le pagine bianche.", allegorica eppure così diretta e tagliente.
Ah poi un altro punto a tuo favore è sicuramente la citazione di una delle mie canzoni preferite che in questo caso calza a pennello. Ottimo il parallelismo tra i versi e le frasi della storia; un vero e proprio valore aggiunto alla carica emotiva del tuo scritto.
Di classe il momento di chiusura con "E un pennello cade sulle pagine bianche."
E' una storia corta ma c'è tutto quello di cui aveva bisogno per essere una grande fanfiction. Complimenti!

Nuovo recensore
26/06/11, ore 00:38

Che strana questa fanfiction! Molto...elaborata, direi. E la cosa non è affatto male; mi piace, mi piace. Finisce sicuramente fra le mie "ricordate". Complimenti anche per l'originalità del layout, e per l'attenzione riposta nella caratterizzazione della mente di Sherlock, del suo modo di pensare...Complimenti davvero!
Alice

Recensore Veterano
23/06/11, ore 21:59

Dritta al cuore.
Angst con lieto fine e amnesia.
Tu accendi il mio animo di ardore**   -non sono parole mia, ma di Russel Crowe che sta facendo bella foggia di sè in Master e Commander adesso in TV XD-

detto questo, mi fermo già. Continuare a sproloquiare mi sembra inutile.

Ecco. Una cosa va detta.

Il tuo libro preferito ha le pagine bianche.

Brividi. Brividi veri.



r.
           #

Recensore Master
22/06/11, ore 16:48

Mi fa piacere leggere dalle note che avevo capito tutto. XD la citazione della canzone dei Linking Park non la sapevo, invece: beh, non posso farti i complimenti per averla creata, ma per l'idea di averla usata, sì!
Ma sì che si riprenderà! John è un tipo tosto - solo un tipo così può reggere Sherlock e diventare suo coinquilino! - e questo non è niente rispetto a quello che ha passato, come dice sua sorella, e a cosa passa con lui - ma questo, Sherlock, non posso dirtelo! XD
Mi è piaciuta un sacco l'ultima parte! *_* Con Sherlock che cercava di non reagire con il cuore, proprio lui che è tutto cervello, per soffrire poi di una delusione possibile, e John che sa che manca qualcosa, non sa cosa, ma ricorda il violino! *_*
Mi piace, anche se all'inizio, vedendo il layout stavo per chiedere senza leggerla! Di solito, layout simili li evito come la peste. XD Meno male che ci ho ripensato! XD

Recensore Junior
22/06/11, ore 16:28

Stupenda. Veramente stupenda. Mi ha lasciata senza parole, infatti mi sto scervellando per scriverti un commento decente, perchè te lo meritavi proprio!
Che dire? Ho apprezzato tantissimo le note a piè pagina perchè hai descritto alcuni passaggi che non sarei riuscita a comprendere, e sarebbe stato un vero peccato. Quello che mi ha colpito di più è stato il "john" alla fine: il dottore che prima è solo una pagina bianca e poi ritorna ad essere un punto fisso nella mente di sherlock >w<
Anche il modo in cui hai posizionato ogni singola riga è perfetto, è un po' come entrare per un attimo nella mente del nostro caro consulente investigativo^^
Bè, dai, alla fine sono riuscita a trovare qualche parola per descrivere il capitolo^^
Ancora complimenti!!

Recensore Veterano
21/06/11, ore 14:23

Oow. Te lo dico, non conosco Sherlock BBC ma lo vedrò presto, eppure questa mi è piaciuta tantotantotantotantotantotantotanto *w*
Una cosa dolcissima, soprattutto tutta quella parte in cui John è in ospedale, e il layout -sai che amo giocare con il layout- preciso, perfetto, secondo me però non dovevi spiegare tante cose.
Insomma, Sherlock Holmes non spiega le sue deduzioni -tranne che a Watson per ovvi motivi <3- sennò perda tutta la magia u.u xD
Scherzi a parte, bella bella bella. La strofa della canzone è perfetta e loro sono assurdamente IC.
Brava brava brava -manda amore-

Nuovo recensore
21/06/11, ore 12:12

Concordo con le altre sotto, la fic è breve ma riporta un essenziale che non può sfuggire a nessuno, che entra nel cuore e ti fa sentire l'angoscia, il timore di non avere più ciò che c'era prima, ciò che era la tua vita prima di quella maledetta bomba. La adoro.<3

Recensore Junior
21/06/11, ore 11:27

Sai che le tue paranoie sulla storia-orco sono totalmente infondate? E' un gioiellino (: davvero
Stavo già facendoti mille complimenti sulle percentuali - 10% di fortuna ecc... - quando mi dici che non è farina del tuo saco. Beh, io il complimento non te lo risparmio e te lo faccio per aver infilato qui quella fantastica strofa *-*
Harry è forte, forte. Un uomo vero, e che sia una donna non centra assolutamente niente. S'intuisce, comunque, che la sua forza è incrinata, che le lacrime le levigano il viso e lo scolpiscono per sempre. Ma non importa, lei è umana, lei ha la speranza. La certezza della speranza.
Sherlock non è umano (?) non come tutti gli altri almeno. Ma su questo torneremo in seguito. 
Ho adorato le considerazioni a lato di Sherlock, quasi come se fossero solo sguardi veloci alla scena del delitto, che registra nella mente con semplicità e totale naturalezza, come fosse una cosa a lui estranea.
Ah, una cosa... Molly è morta? Io ho capito così, ma potrei aver fraintexo tutto xD
Harry si fa uscire qualche parola di troppo, John le aveva parlato di lui, di loro, della sua tacita promessa (una sfida a se stesso, piuttosto) di "farglielo capire". Bella anche la considerazione sul cervello umano, che arrivato al limite non può non spegnersi. E' spirito di sopravvivenza, non possiamo fare a meno di tentare di salvarci la pelle, sempre, anche se magari sarebbe più semplice andarsene. 
Lo fai tutte le notti, da quando si è svegliato.
Da quando si è svegliato e ti ha chiesto il tuo nome, per poi ridere di quanto fosse strano.
Questo passaggio è stato atroce. Con un pizzico di speranza nella prima frase, l'angoscia più totale nella seconda. John non ricorda, e John - senza rendersi conto della portata di quella parola - lo considera strambo. Fino a quando sono gli Yarders a chiamarlo così va bene, quasi Sherlock non li sente, possono dire quel che vogliono ma Sherlock sarà sempre impermeabile ai loro commenti. Ma John?! Come tu hai spiegato nelle note, Sherlock non si ferma a pensare, e anche qui per puro spirito di sopravvivenza. Una parola del genere messa in bocca a John potrebbe avere effetti disastrosi su Sherlock, forse li ha. Ma noi non lo sapremo mai, Sherlock è il freddo genio calcolatore e insensibile, no? 
Ha dimenticato persino l’Afghanistan.
E ora dorme sereno.
Apatico.

Altro concentrato di dolore. Terribile davvero. John dorme sonni tranquilli, perché è apatico. Indifferente, impermeabile ai sentimenti, al mondo. E' un prezzo troppo alto da pagare per avere sonni tranquilli.
"... la soddisfazione sciolta sulle labbra" ah *w* quanto ho adorato quest'espressione..
"Il tuo libro preferito ha le pagine bianche" ...e questa, te l'avevo già detto, è la frase più bella di tutta la fic. Non l'unica bella, ma un gradino sopra le altre. Io boh, non dico niente. Tanto hai capito xD
Ecco il discorso dell'umanità di Sherlock. Non ha paura, non prova speranze. Lui non è umano, quei sentimenti sono solo voci di corridoio, cose di cui ha tanto sentito parlare ma che mai ha incontrato veramente. Ma ne siamo certi? Siamo certi che nel momento dell'eplosione, Sherlock non si sia sentito morire di paura? Per quale motivo allora - riferendosi al canone - sarebbe corso da Watson con il temperino in mano, agitato più dello stesso dottore? Per quale motivo allora avrebbe lanciato via il giubbotto carico di esplosivo, con frenesia, con ansia? E' un po' come il cuore. Dice di non averlo, ma noi sappiamo che da qualche parte c'è. 
Ed è così anche con la speranza. Sherlock spera, non può farne a meno, e la sua umanità c'è e si chiama John H. Watson. 
*-* la citazione di una canzone dei Placebo. O magari è stata casuale, ma  io *-* lo stesso xD
Cambio di prospettiva, cambio di layout (dovremo parlare anche del layout, ricordamelo!). Sherlock pensa, pensa e John è un sottofondo, una nota a pié pagina. 
Poi il finale è un ammassamento di sentimenti, speranza, amore profondo per te e questa fic. Sherlock è un pennello di colore tra le pagine bianche di John. Perché so già che ne verrà fuori un capolavoro? 
La citazione canonica... Uhm. Il riferimento all'escludere l'impossibile, il non registrare a livello emotivo (e questa era "solo" un'altra delle tue fic?) e non supporre senza dati,  ma una precisa precisa non l'ho trovata ç__ç
Dicevamo, il layout. *w* tu sei una maga in questo, perché lo usi in funzione della storia, e diventa parte integrante dell fic, senza che le due cose possano scindersi. E' una tua caratteristica, oramai. E' geniale, non permette al lettore di sbagliarsi, di fraintendere nulla. 
E poi, alla fine, quel John in corsivo. Sai che io sono quella delle cose non dette, delle città senza nome e dei personaggi in incognito. Non potrei non aver amato, quindi, la scelta di non fare nomi. Solo quell'ultimo, piccoloo John
E la speranza sboccia, il sorriso anche, e fu un lento scivolare. 
Ma io direi che di orco questa fic non ha niente, niente. Lavoro fantastico zenzerì, bravissima!

Nuovo recensore
21/06/11, ore 11:20

Innanzitutto sono molto fiera! Delle tue Note. **
Stai molto migliorando! Tra qualche anno raggiungerai la prolissitudine delle mie (no ti prego non farlo.. sono perfette così... XD)

Dopodichè passiamo alle cose serie et veramente importanti, tipo la tua fic.
È molto bella.
Ed è molto bella (come sempre nelle tue storie) prima di tutto l'idea.

Hai scelto un argomento - quello della perdita di memoria - che è usato ed abusato in ogni dove ed in ogni quando, ma quasi sempre a sproposito ed in modo sguaiato. Tu invece accarezzi il tema con la tua grandiosa ritmicità, che non ti fa mai sprofondare nell'eccessiva malinconia, senza dilungarsi inutilmente sulla tristezza di un evento di cui si percepisce tutto l'orrore senza perdersi in inutili sbrodolature di angst mieloso.

Non esiste niente di peggio di quello che hai scelto di raccontare che potrebbe succedere a Sherlock Holmes. E con poche e ben scelte parole tu riesci a trasmettere questa tragedia.

Ed ora parliamo del tuo amatodiato Layot.
Molto di ciò che vuoi esprimere passa attraverso la tua disposizione delle parole sul 'foglio', ed a livello insconscio chiunque legga se ne accorge.
Gli spazi, le frasi centrate e quelle a lato, i grasseti, i corsivi; sono tutte cose che parlano da sè, dando quel ritmo e quella varietà tipici delle tue storie che non hanno bisogno di spiegazioni o Note per svolgere il loro compito.
Però..
Ciò che la mente percepisce a livello inconscio non sempre sale oltre la coscienza, a volte resta nel limbo di una bella sensazione che non ha un perchè.
Spiegando invece il motivo della tua costruzione grafica, tu permetti a chiunque di vedere chiaramente la bellezza e l'accuratezza della tua composizione, regalando un pezzo di conoscienza in più a chi ama quello che scrivi (e lo fanno tutti, ovviamente **).

Complimenti per ogni scelta. Tutte azzeccate dalla prima all'ultima.