Terza classificata
Breaking the world – My Pride
Non si è mai certi di ciò che la vita ti riserva finché non ti accadono le cose più impensabili.
Il mondo è come un antro oscuro che nasconde nel suo ventre l’orribile verità dell’essere.
Grammatica e stile: 9/10
Caratterizzazione: 9/10
Attinenza ai parametri e originalità: 15/15
Gradimento personale: 8/10
Punti bonus per la citazione: 2/2
Punti bonus per la coppia: 0
Totale: 43/45
Grammatica e stile: 9/10
Possiedi uno stile esperto e ricco, chiaramente maturo. Hai inserito molti dettagli che rendono più corposa la vicenda e più concreto il mondo all'interno del quale si muovono i personaggi.
Ho particolarmente apprezzato l'attenzione nella descrizioni di ambienti e paesaggi; lo spazio risulta tangibile e ben definito (mi è rimasta molto impressa la casa del secondo Steve... è stato un po' come muovercisi dentro, sul serio).
È ben organizzata anche la costruzione della storia, sempre più incalzante a mano a mano che si procede con i capitoli.
Hai un'ottima padronanza della grammatica e non ho trovato dei veri e propri errori. Ci sono, comunque, delle scelte stilistiche e lessicali che non ho condiviso e che ora ti riporto.
-≪Nay, Steve, non è successo≫, attesi una qualsiasi replica, ma non giungendo soggiunsi: → si capisce che a giungere sono le repliche, però non piace molto come suona. Forse sarebbe stato meglio qualcosa tipo non giungendo niente del genere
-… e parlandone con Steve mi aveva consigliato di andare da un bravo psichiatra per affrontare il trauma. → per rendere più scorrevole, ometterei il conper ottenere una cosa del genere: e, parlandone, Steve mi aveva consigliato di andare da un bravo psichiatra per affrontare il trauma.
-Abbassai le braccia lungo i fianchi molto lentamente, vedendo Stephen - o almeno quello che
supposi fosse Stephen – seguire... → avrei messo quello che supponevo fosse
-Io ero ancora dell’idea di raccontare tutto alla polizia, specialmente da quando avevano tentato di
spararlo e in seguito di investirlo → di sparargli; la forma transitiva spararlo è più di uso regionale
C'è qualche periodo che risulta a mio parere un po' pesante, tipo questo:
-… erano di un rosso acceso, simile a quello delle foglie d’autunno o degl’ultimi bagliori d’un sole morente. Ma erano gli occhi ad attirare maggiormente l’attenzione: d’un marrone cosi scuro d’apparire quasi nero, quegl’occhi nascondevano... → qui trovo che le forme che ho evidenziato, così ravvicinate tra loro, creino un effetto troppo ridondante.
Per il resto è tutto perfettamente in ordine, si vede che sei una che sa scrivere.
Caratterizzazione: 9/10
Hai creato dei buoni personaggi originali e sei riuscita a gestire in modo egregio la loro caratterizzazione per tutta la vicenda.
Il protagonista non è uno di quelli che bucano lo schermo (del computer xD), ma quest'uomo un po' ragazzino, malinconico e quasi spento, colpisce per la sua umanità e per la disperazione sapientemente nascosta nei suoi pensieri.
Di Steve, l'amico/amante, mi è rimasto un senso di bontà d'animo, di purezza e tranquillità. Queste qualità vengono in qualche modo incarnate, poi, dal suo doppio immaginario – e, in effetti, anche se Johnny sa che non sono la stessa persona, non può fare a meno, inconsciamente, di associarli. Anzi, direi che è sempre in conflitto tra il dire che non sono la stessa persona e percepire, invece, che in un certo senso lo sono.
Devo dire che la spaventosa e affascinante Margaret è stata la mia preferita. Non so, forse è perché ho un debole per personaggi simili. A mio parere, anche se è quella che compare meno, è la figura tracciata con più decisione dell'intera storia, quella che resta più impressa.
Attinenza ai parametri e originalità: 15/15
Il tuo scritto sembra quasi nato per questo contest, non è vero? L'idea del reverse si sposa bene con il viaggio indietro nel tempo, con l'universo parallelo, con il sogno e l'illusione. Uno dei punti chiave che incarnano meglio il tema del concorso è il relazionarsi di Johnny con una versione alternativa di Steve. Questo Steve è forse l'incarnazione dei sensi di colpa, dei rimorsi, dei rimpianti del protagonista, che su di lui proietta anche quei sentimenti teneri ai quali non ha mai potuto (o saputo) dare voce.
Sai, amo in modo particolare il motivo del doppio (deformazione professionale, visto che una parte dell'argomento della mia tesi riguardava una figura di doppio nel mondo psicanalitico e letterario xD), quindi ho letto ed esaminato con interesse la figura del secondo Steve.
Anche la citazione scelta si adatta sorprendentemente bene al protagonista, considerando che era un'edita. C'è davvero un pizzico di sovrannaturale tutto intorno a questa storia, eh? xD
Gradimento personale: 8/10
Come ho detto prima, hai inserito molti dettagli nel testo e questo, se da una parte ha reso la storia più concreta, dall'altra ha rallentato parecchio il ritmo. Devo ammettere che il twist finale ha alzato il grado del mio interesse e, di conseguenza, il gradimento personale; purtroppo, in generale non mi sono sentita tanto in sintonia con i personaggi e non ho empatizzato molto con i sentimenti del protagonista. Un bel problema, visto che la storia è abbastanza introspettiva, ma qui posso solo chiamare in gioco i gusti personali.
Poi, però, è arrivato l'epilogo e mi si è aperto un mondo; con quella chiusura mi sono davvero resa conto della complessità della struttura narrativa, dello scopo dietro alla vicenda del secondo Steve, del bisogno di costellare il testo di lunghi momenti piuttosto lenti e meditativi.
Forse il vero Steve è morto, forse tutte le strane cose che accadono al protagonista non sono che disperati tentativi di aggrapparsi a illusioni salvifiche... ma il subconscio ci mette lo zampino, e anche nell'illusione centrale del racconto Steve muore. È un po' come un segnale che ricorda l'amara verità a Johnny. A tal proposito, ci sono degli indizi sparsi per il testo ai quali ho saputo dare un senso solo all'ultimo, come il nome del bar e il fatto che a un certo punto il sosia chiamasse Johnny col suo soprannome.
Hai fatto davvero un lavoro notevole nel costruire la tua storia, non posso che farti i miei complimenti. |