Stavolta devo ammettere che m'hai lasciato molto perplesso.
Non ho ancora deciso come considerare questa one-shot, non ho ancora compreso se mi sia piaciuta oppure no,
La recensione la ritengo neutra.
Non me la sento di dare un parere critico, perchè ciò che hai scritto è davvero ben fatto.
Qui si tratta solo della mia visione di Silente che cozza con ciò che hai tirato fuori da lui.
Certamente non c'è dubbio che Silente sia stato un uomo solo.
Che la solitudine l'abbia accompagnato lungo tutto il suo lungo arco vitale, e che essa sia dipesa dai silenzi tipicamente suoi che lo caratterizzano a tal punto da trasformarsi nel suo cognome.
Quello che non mi convince, però, è innanzitutto il legame fra le prime righe ed il resto della one-shot.
Comprendo benissimo che siano poste lì per rimarcare la differenza tra il prima e il dopo, ma non ne vedo la necessità.
Stessa cosa per quanto riguarda il momento appena successivo alla sconfitta di Grindelwald in battaglia.
La solitudine non la trovo calzante a pennello per questa situazione. Dolore, tradimento, rabbia, rancore. Tutto mi sarei immaginato tranne la solitudine.
Di certo doveva essere presente nel suo cuore questo sentimento. Peccato che dopo l'alta tensione di un duello questa presenza diventa ingombrante.
Cozza con il realismo delle cose. Sentirsi soli è uno stato d'animo paziente e silenzioso. Emerge nella tranquillità, quando possiamo riflettere su noi stessi, quando comprendiamo la nostra alienazione dal mondo.
Possiamo essere anche contornati da mille persone che ci parlano, eppure sentirci comunque soli, poichè in un attimo abbiamo una visione d'insieme della nostra vita. Ma a mio parere non riusciremmo a fare emergere questo stato d'animo se fossimo arrabbiati, oppure tristi, o sotto l'azione di qualunque altro sentimento di maggior forza. La solitudine non è un ariete da sfondamento che colpisce duro. E' piuttosto come una malattia dalla lunga incubazione che ci costringerà poi ad una degenza senza fine. Una volta che ci ha catturati è difficile mandarla via proprio perchè prima di manifestarsi è stata nostra convivente. Sì, esatto, abbiamo condotto una vita assieme senza accorgercene eppure legata strettamente.
Per concludere, il finale. Rimane sospeso. Per quanto le ultime frasi siano di grande effetto, non hanno comunque, a mio parere, il potenziale per costituire un finale significativo.
Forse, se avessi omesso l'ultimo periodo,se avessi concluso semplicemente con "si rese conto, in quell'istante, di aver trascorso tutta la sua vita nascondendo il suo cuore", togliendo addirittura quell' Albus Silente iniziale così pesante e superfluo, allora sarebbe stato un buon finale, un finale degno di te.
Invece esso risulta mediocre.
Hai all'attivo una vasta produzione come autrice, per questo, anche se questa fanfiction è un po' vecchiotta, ritengo non sia comunque all'altezza del tuo standard, che è invece molto più elevato.
Non fosse stata tua, ma di un autore più mediocre, sarebbe riuscita meglio, invece trovo che ti sia lasciata andare un attimo.
Resta comunque il fatto che è stata scritta con maestria per quanto riguarda la grammatica e il lessico, con una lettura che rimane scorrevole se eccettuiamo tutti quegli "Albus Silente" che rallentano un attimo. Inserire entrambi, nome e cognome, ogni volta risulta ripetitivo e pesantuccio. Fossi in te avrei lasciato o l'uno o l'altro e sarebbe stato meglio.
Mi spiace davvero dover essere così negativo, ti saresti meritata di meglio perchè davvero, solitamente sei molto molto più brava. Peccato. :\ Gli errori, comunque, capitano a tutti. Errare è umano. Non diventiamo diabolici, però. "Sed perseverare diabolicum est". |