Recensioni per
such a long long night and I will say goodbye
di remvsg

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
08/08/11, ore 15:40

Ok, tu sai che io avevo preso lucciole per lanterne e non avevo capito una cippa dell'intera storia ç_ç
Però, dai, ci poteva anche stare! ... No, hai ragione tu, parto prevenuta u.u

Ma ora che mi è stato spiegato tutto passo-passo, posso permettermi di dare un mio modesto parere senza scrivere strafalcioni. Spero.
Bene, per me è qualcosa che sarebbe assolutamente potuto accadere, il girarsi nel letto non è nuovo al povero John!BBC, il giallo lo vediamo nei suoi ricordi.
Hai connesso in modo impeccabile i due paragrafi a destra e sinistra, ottima idea quella di dividerli in due parti opposte (idea nella quale ti stai specializzando, noto =) ) che, personalmente, mi ha trasmesso un senso di suspance dopo quel "niente. Se non tutto."
Povero, povero John, abbandanore tutto e poi rimpiangerlo. 

Hai sottolineato anche il rapporto tra lui e Clara; ora, non è che io abbia letto ogni singola Fanfiction in questo Fanon, tantopiù che leggo poche, poche cose tristi ( la maggior parte prodotte da te .-.), ma mi è parsa un'idea assolutamente originale.

Che dire? Continua così sorella Angst <3

Jillien

Nuovo recensore
07/08/11, ore 19:49

Non appena ho letto la tua storia mi ha trasmesso una certa sensazione, che adesso ti racconterò, in modo che tu possa dirmi se l'ho 'sentita' nel modo giusto oppure in quello più sbagliato.

Ci sono storie che cominciano dall'inizio. L'idea si affaccia timida alla mente e poi comincia a srotolarsi come un gomitolo nella testa, disegnando lentamente la sua strada.

E poi ci sono quelle che cominciano dalla fine.
La prima cosa che nasce nella testa sono le loro ultime parole, quelle che chiudono il discorso, e dopo le quali non ci può essere più niente.

Tutto ciò che viene prima è un'aggiunta successiva. La lunga introduzione che prepara il palcoscenico per l'entrata in scena più spettacolare, quella che lascerà a bocca aperta tutti gli spettatori.

Potrei sbagliare, eppure ho avuto la netta sensazione che questa tua manciata di parole fosse nata proprio in quel giallo che frigge, e cuoce e cicatrizza. Per poi tornare indietro a cercare la strada che l'aveva condotta lì, davanti all'immagine spietata di ciò che aspetta John nel suo passato futuro.
(Recensione modificata il 07/08/2011 - 07:50 pm)

Recensore Junior
06/08/11, ore 17:22

Su questo argomento ho scritto anche io - e il fatto che abbia scritto proprio per questa challenge, senza sapere che qualcun'altro stesse facendo la stesa cosa sullo stesso argomento - e ciò significa che il tema trattato mi piace assai.
E' bello anche il modo in cui lo scrivi, così immerso nel personaggio da sembrare davvero John.
La ciliegina sulla torta? Il fatto che tutto questo sia così corto. Adoro le cose brevi, e le adoro di più se sono fatte bene.
E questa è fatta molto bene.
Ho adorato il modo in cui hai usato il prompt della cit. dei Placebo, sia perché quel prompt l'ho proposto io (e hai tirato fuori un bijou di flash) sia perché hai trasformato gli yellow bruises in sabbia rovente che distrugge eppure cicatrizza, che scotta e ripulisce. Un'interpretazione a quel prompt totalmente diversa rispetto a come lo avrei usato io, e proprio per questo ancora più bello.
Odio ripetere la parola bello, adesso per colpa tua sono scocciata.
L'unico modo per rimediare è scrivere un'altra fic, in fretta ^^

Recensore Master
06/08/11, ore 12:24

Abituatissima a leggere storie in cui John è con Sherlock, inizialmente ho davvero creduto che stesse parlando di Sherlock e dell'idea di volersene andare.
Quindi, sì, stavo pensando di pestarti! *_*
Poi mi sono accorta che c'era davvero qualcosa che non quadrava - il fatto che avebbe fatto del male a una LEI, che, insomma, non si parlasse proprio di Sherlock e quant'altro. Così, ho ricominciato da capo, ho liberato la mia mente dai pregiudizi e l'ho riletta.
E per fortuna è arrivata la tua nota che mi ha fatto capire che non ero impazzita e che davvero era ambientata in un periodo a cui non avrei mai pensato.
Ergo, un punto a favore per questa fic: l'originalità del tema.
Altro punto che ho notato è questo sentirsi quasi soffocare da parte di John - ecco perché non capivo cosa c'entrasse Sherlock...: noi siamo abituati a un John che sì, ha momenti in cui farebbe fuori il suo coinquilino, ma non a questi livelli. Se ci vive insieme, se lo segue, se gli vuole bene - in qualunque modo l'affetto lo si voglia intendere - vuol dire che con lui alla fine sta bene. E qui, John, invece, pare sofferente: partire, per lui pare più un modo di fuggire da una realtà che non gli piace, che lo chiude, che lo fa vivere in una prigione; ergo, meglio una guerra che restare lì.
Ovviamente, poi, la guerra non è niente di così bello e anche quell'esperienza lo proverà: meno male che poi c'è l'Incontro - sì, la i maiuscola! - che alla fine lo salverà.

Nuovo recensore
06/08/11, ore 03:34

Hola, sono io. La rompipalle insonne del fandom. Insomma, tutti i fandom ne hanno una, e io ho deciso di prendermi quest'onere.
Dunque, a parte le due cosette che ti ho fatto notare in separata sede, questa shot mi è piaciuta molto, se non troppo.
1) L'originalità, che magari non viene dall'idea in sè, ma dal fatto di averla sfruttata quell'idea. Perchè, insomma, mica niente di nuovo che John doveva andare in Afghanistan, però è nuovo il fatto che qualcuno ci scriva sopra e lo faccia così bene.
2) Lo stile. Che, ok, questo punto è inutile, perchè da brava Gnegne che sono non so commentare i diversi tipi di scrittura, so solo che il tuo mi piace, e anche molto.
3) La caratterizzazione. Questa storia meriterebbe solo per la caratterizzazione, perchè è John, per la miseria. E' lui.
In poche righe, senza neanche parlarne, hai fatto letteralmente strabordare la sua personalità.
Il suo essere normale e il suo cercare qualcosa di diverso, di vivo.
Normale come pagare l'affitto o le relazioni personali.
Diverso come voltare le spalle a Londra e rivolgere un grande sorriso alla terra fatta di oro in polvere, oro pesante che cuoce, ma al tempo stesso cicatrizza.
Normale come pensare alle persone della sua vita, e preoccuparsi per loro (perchè si vede che continua a tenerci bene, ad essere in ansia per loro, a preoccuparsi per loro. Poteva spegnere il cellulare, poteva "distruggere" Sarah, ma non l'ha fatto).
Diverso come prendere una decisione e non tornare indietro, sapere cosa è giusto e fare ciò che è giusto.
Barattare la serenità, la normalità, la tranquillità, l'agiatezza, per una vita, una vita vera. Vissuta fino all'ultima goccia.
Col cuore che veramente gli batte nel petto.
4) La chicca. O almeno quella che io considero la chicca: il Oh sì finale. Ed ecco che spunta un po' l'autore, un po' il fan che omaggia ed apprezza. (tipregodimmichenonhoscrittounacacchiata) Che ovviamente io ricollego al OH GOD, YES  della serie, quando John incomincia la sua vera vita. O meglio, la riprende.

Ti prego, scrivi cose inutili più spesso.