“I will not die, I’m waiting for you, I feel alive when you’re beside meeeee”
Sono in mezzo al maaaaaar ( cit. tua), ma non posso evitare di scriverti ora, adesso, subito. Ne sento il bisogno, è impellente, più importante di tutto, come se fosse necessario, per non perdere ciò che ho provato.
È una cosa che provo spesso quando leggo qualcosa che mi ha stravolta ed emozionata; forse questa mia fretta di commentare poi si rivelerà inutile, perché questo non sortisce nessun effetto, però boh, se non faccio così non mi sento soddisfatta.
Io credo che tu mi abbia fatto qualche incantesimo, perché? Beh perché anche stavolta mi è scappata la lacrimuccia. Non in maniera eccessiva come è successo con Lost in You, è stato qualcosa di più contenuto, anche perché il contesto era diverso.
Ora tu penserai che sono una piagnucolona, in realtà non lo sono affatto, anzi, se posso catalogarmi, direi che sono una via di mezzo tra Hibari Kyoya e Hayato Gokudera * si salvi chi può*, ma né io, né loro siamo immuni ai sentimenti, soprattutto quando sono così ben espressi, e quindi arriva la commozione.
Questo capitolo è meraviglioso.
È molto bella la riflessione iniziale di Gokudera, un po’ buffa per certi aspetti e amara. Amara perché nonostante lui sia ormai consapevole della propria vita, non riesce ancora a capire come sia possibile che certe cose siano accadute proprio a lui. Come quando si guarda la tv e si sentono delle brutte notizie, di persone che muoiono, di stragi e di guerre e tu pensi “ No, ma a me non potrà mai succedere una cosa simile”. Poi quella cosa capita anche a te, e ti senti stralunato, come se ti guardassi dall’esterno e pensi che non è possibile quella vita sia davvero la tua.
Nonostante tutto uno come Hayato ha avuto la possibilità di ricostruirsi la sua vita e di fare delle scelte per sé, di incontrare Tsuna, di far parte dei Vongola, vivere per uno scopo e per qualcuno.
Si in effetti mi chiedevo anche io dove andasse a parare tutta quella confusione, stavo per perdermi nel circolo dei pensieri di Gokudera, ma poi fortunatamente sono riuscita a trovare una via d’uscita per riprendere in mano la situazione.
Ho pensato che Gokudera è davvero avventato in certe situazioni; inoltrarsi in un posto sconosciuto come un pub/ discoteca, da solo, è stata una mossa un po’ pericolosa, però anche in questo caso ha avuto fortuna.
Mentre leggevo, avevo la paura che approfittando della situazione, quel “dio” potesse fare del male a Gokudera, che di certo non era fisicamente al massimo. Trovo che ogni tuo OC abbia un che di misterioso e di “divino”, e non lo dico perché in questo caso Gokudera elegge come “Dio” quel cantante/ proprietario.
Dico così perché questi personaggi stanno sempre sopra ai protagonisti, come se li guardassero dall’alto, appropriandosi dei loro fatti e riuscendo anche a manovrare i loro sentimenti.
Anche in questo caso, a meno che il signor proprietario non c’entri qualcosa con i nuovi personaggi approdati alla Namichuu, ( ma ne dubito fortemente), il nuovo tizio riesce con delle domande, che probabilmente erano formulate per prendersi gioco del ragazzo, a far capire a Gokudera che in effetti non ci vuole molto a capire se si è innamorati e di chi, a distinguere se si tratta di sesso o di un atto d’amore.
Così, dopo essere riuscito a scappare ( e immagino anche la paura che abbia provato) Hayato si trascina ( consapevolmente o inconsapevolmente) verso l’unica persona a cui probabilmente ha pensato sempre.
Takeshi è tenero…ahhh non posso usare termine migliore, ingenuo, onesto, questa volta però decide di venir meno al suo ruolo di figliolo sincero e decide di lasciarsi travolgere da Gokudera.
“Quanto ti amo, quanto ti amo.
Vorrebbe piangere Takeshi”
Takeshi non ha pianto, ma alle fine lo ha fatto Kyoite per lui.
È… è bellissima questa parte… ah se la rileggo mi commuovo ancora :’). Sarà complicato scriverti qualcosa di sensato su questa parte. Ma devo sforzarmi.
Takeshi non ce la fa più, il suo amore sta per traboccare perché troppe volte è stato ammutolito. È così forte, così potente, che delle parole non bastano, e il suo corpo soffre perché questo tutto non può essere placato e non riesce a trovare una forma con cui potersi liberare ed esprimersi. Poi decide, che sia amore o no quello di Gokudera, si mette nelle sue mani, a sua disposizione, perché è innamorato, perché sa che Gokudera è fragile e vuole renderlo felice. È una bellissima decisione questa, ma Gokudera ormai si è rotto ( sarà questo il Break?) e non può più trattenersi, è quella la sua dichiarazione d’amore, anche se Takeshi è un po’ confuso.
È la notte favorevole, e il moro questa volta parla, poiché anche Gokudera lo vuole.
È davvero tra le scene più dolci e romantiche che io abbia mai letto, esprime davvero una gran tenerezza, fragilità e un forte senso di protezione.
Lo sapevo che Break sarebbe stato fantastico – oltretutto l’opera è ancora in corso, quindi mi stupirà ancora- ma io sono davvero entusiasta!! Sono contenta di aver aspettato!!
Adesso però a fine lettura c’è un piccolo timore…. Il risveglio, e soprattutto, Gokudera. Come si comporterà dopo aver questa dolcissima notte? Conoscendo il tipo, ho la maledetta paura che possa negare tutto e questo Take non lo merita.
Mah! È inutile fare congetture affrettate e avvelenarsi il sangue già da ora. Vedremo! Anche perché ancora devono agire gli altri personaggi.
Beh, finisco questo papiro, brava brava bravissima Haru!!!! <3
E nel contempo ti auguro buono studio *sob* buon lavoro a noi!!
P.s ovviamente apprezzo tantissimo quando ci racconti delle canzoni che ti hanno ispirata! A me interessa un sacco!! Anche perché noto sempre con piacere che abbiamo gli stessi gusti musicali XD
Posso consigliarti 2 canzoni? ** non so se le conosci, però te le dico lo stesso XD “I Don't Care - Apocalyptica Feat. Adam Gontier “ “ 30 Seconds to mars – Hurricane”
Baiiiii =) |