Ho un parere talmente ambivalente su questa storia che pensavo di non recensirla affatto. In fondo, però, siamo qui proprio per dare e ricevere pareri, quindi se il mio sarà sconclusionato, contorto e poco condivisibile sono certa che non me ne vorrai affatto.
Da un lato mi piace, dall'altro c'è qualcosa che non mi torna in questa storia ( che detto così sembra " C'è qualcosa di marcio in Danimarca" ma aspetta).
Le cose che mi piacciono sono le più veloci e facile da elencare e sono state abbontemente lodate nel giudzio e nella altre recensioni.
La protagonista è credibile e ben strutturata anche se credo che in quanto a caratterizzazione in fratello le stia sopra di diverse spanne, perchè, pur impiegando meno tempo per tratteggiarlo, dai delle pennellate precise e ci mostri una persona reale, credibile. Non ci è difficile immaginare Francesco, non ci è difficile nemmeno immedesimarsi con lui. é una persona ordiniaria, con il un coraggio ordinario che è forse la forma più alta di coraggio, quello che hanno le persone normali nell'affrontare la vita, quello il cui fuoco va tenuto acceso ora dopo ora senza conflagrare in gesti spettacolari. Che poi è il coraggio tipico di chi crede che " chi va piano va sano e va lontano" e che, curiosamente, spesso manca a chi vuole bere la vita tutta in un'unica sorsata. Non so se fosse nella tua intenzione ma ho visto un po' in questa storia il confornto fra questi due tipi di carattere incarnati in Francesco e SusY ( che poi spero per lei all'anagrafe si chiami Susanna ^^ )
La scelta della citazione di chiusura è eccellente.
D'altro canto, come dicevo, c'è qualcosa di marcio in Danimarca, nel senso che qualcosa non mi torna e come sempre quando mi resta una pulce nell'orecchio e un sassolino nella scarpa si tratta di qualcosa di ESTREMAMENTE soggettivo e personale. Cercherò di spiegarti cosa, ma non so se ci riuscirò appieno.
Hai scritto questa stora in uno stile abbastanza diverso da "Rosemary and lake" sostituendo alla narrazione fluida un flusso di coscienza in terza persona per lo più costituito da frasi brevi. Giustamente questo tipo di storia richiedeva una maggiore presenza del lettore all'interno dello spirito della protagonista, un taglio maggiormente introspettivo e lo stile che hai adottato è la soluzione che moltissimi prediligono in queste circostanze. Devi sapere però che è una soluzione che, non so se a torto o a ragione, io non riesco ad apprezzare a pieno. Se vogliamo essere sincere del tutto diciamo che non riesco ad apprezzarla affatto. Mi perdo. Nel senso che seguo la tua storia, ti leggo, ma non sono lì con te. L'immagine salta ad ogni punto o ad ogni stacco come il mio televisore non ricevesse bene la tua frequenza. Apprezzo alcune frasi e alcuni passaggi, perchè non sto dicendo che il tuo stile di base sia cattivo ( come ricorderai dalla mia recensione alla tua storia precedente) ma per quanto riesca ad apprezzare, anche considerevolmente, alcune frasi i sentimenti non mi arrivano. Non mi immedesimo insomma, non ci sono. L'altra volta c'ero, e molto, ora no, se hai capito cosa intendo. Hai un'idea di come scrivo io per cui capisci che questo stile mi è davvero lontanissimo. é una cosa personale e tutto il resto però, affetta come sono da sincerità compulsiva devo dirlo.
Altre due cose. ( Sì due. Ma sono cavolate )
"Frà". Dalle mie parti un Francesco è un "Franci" ma soprattutto in "Checco", sconfinando proprio ( e di diversi km ) un "Cisco". Quando ho visto "Frà" ho sobbalzato e mi sono detta " Ma siamo nel centro Italia? Quando è successo?". Se non è specificata precisamente l'ambientazione ( magari c'era e me la sono persa) eviterei i regionalismi. Nell'altra storia ad un certo punto saltava fuori Roma per cui Chià mi è parso abbastanza normale quando è apparso.
Che vada a cercare la parola casto sul dizionario dopo avere perso la verginità ha un alto valore simbolico oltre che un profondo significato per tutto il racconto però da come l'ha messo a me è sembrato che non sapesse cosa significasse prima di leggere. Al che sorge spontanea la domanda "ma è davvero boccia o davvero ingorante?". Ovviamente la risposta è :nessuna delle due. Ma in un primo momento non si capiva, il che converrai con me essere male.
Comunque la bandierina è verde, sia chiaro. Complimenti per avere vinto.
( Tra l'altro credo questa sia la recensione più lunga che abbia mai scritto, pur essendo convinta di non avere scritto tutto quello che volevo dire.)
Bacio. |