Gà nel corpo principale della saga magico- irlandese si era accennato alle difficoltà che avevano la mala ventuta di incappare in quel singolare orfano dublinese, ma leggere cosa capita a chi lo ospita è stato ovviamente di tutt'altro effetto.
Personalmente non ho trovato molto simpatica la famiglia affidataria, non nego che avessero delle buone intenzioni, ma forse non si sono resi conto dell'atmosfera che hanno creato ospitando tanti bambini in una volta sola, ovvero il sorgere di una sorta di gerarchia interna con tendenza al bullismo, non credo potesse piacere al nuovo arrivato, mago o no che fosse.
Ben descritta la scena della scoperta da parte della signora Sunset del particolare rapporto di amicizia tra il ragazzo e il serpente, certo credo che l'atavica paura che gli umani hanno per i rettili non abbia aiutato, ma non credo che qualcun altro avrebbe agito diversamente, per non parlare poi della sadica vendetta orchestrata dal protagonista (è sintomatico il ritenere più vicini a sé animali così detestati dalla tradizione popolare che non i suoi simili, seppur privi di poteri, in un certo senso si vede anche lui visto con poca bonarietà dagli altri).
E' comprensibile quindi che dopo questa mala parata questi sventurati abbiano cambiato idea in maniera piuttosto repentina sui buoni propositi nei suoi confronti, pensando che la sua destinazione debba essere un'altra (e meno male, se così si può dire, che non abbiano consigliato all'assistente sociale che quel bambino più che di una famiglia avesse bisogno di un esorcista, date le sue capacità non certo benevole).
Bellissima poi alla fine la fiera affermazione di diversità rispetto agli altri, una caratteristica che si porterà dietro anche negli anni a venire.
In definitiva, non ho trovato affatto male leggere questa trilogia, e complimenti per la scelta cronologica di pubblicazione differente da quella di effettiva stesura delle storie, mi sembra sia stata una buona scelta quella di porre a decrescere una diversa caratterizzazione dell'ambiente nei confronti della magia, nel primo, come un fatto pacifico e compiuto, elemento portante della vita quotidiana, nel secondo già si nota una partecipazione dell'elemento babbano, ma a costoro viene mostrata la parte bonaria ed anch'essi sono divertiti da quello che vedono, l'ultima infine nella sua versione negativa, in cui costoro avrebbero potuto subire molti più danni di un semplice spavento dovuto a fenomeni che a loro sono apparsi paranormali nella peggiore accezione del termine.
E parimenti complimenti per la scelta dell'immagine, mi sembra davvero molto adatta allo spirito della storia.
A presto,
Gianfranco |