Recensioni per
The only thing I've lost
di AlexVT

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
18/05/12, ore 14:08

Ciao Alex!
(Cioè, posso chiamarti Alex? Ehm, forse mi sto prendendo un filo troppa confidenza, eh?) ^  ^’’’
Innanzi tutto ti porgo le mie più umili e sentite scuse per il ritardo mostruoso con cui mi (ri-) paleso.
Miseria, sono veramente imperdonabile, biasimevole, una puzzolente rincoglionita, faccio schifo, sono una vera… cacca, d’oh.
In sostanza: ti chiedo umilmente perdono.
Potrei stare qui a imbastire una catena d’imbarazzanti scappatoie e attenuanti per giustificarmi, ma la semplice verità è che sono un idiota. Sono una povera mentecatta, una scema che non sa nemmeno da che parte è girata, e sono tremendamente lenta, ma lenta, lentissimissima; e so che questa non è certo una scusante, però mi spiace aver temporeggiato tanto. Scusami, sono mortificata, davvero. Ma a parte tutto questo teatrino della vergogna, sarà il caso passi a commentare la tua bellissimissima fic per meglio riparare alle mie molteplici défaillance. Che dici? Sarà meglio, neh?
Allora parto seduta stante, bien!
Ti annuncio subito che non mi è semplicemente piaciuta, ma mi è strapiaciuta, sul serio-serissimo, dico davvero.
Cavolo, ti faccio tutti i miei complimenti perché hai scritto una cosa fantastica, un gioiellino, santi numi; e proprio a questo riguardo ti devo assolutamente ringraziare per avermi, appunto, dato modo di leggerla. Davvero, grazie infinite Alex, thank you so much e merci beaucoup!
Allora, prima di passare a delirare in merito ai numerosissimi pregi della storia, vorrei subito encomiarti per una qualità molto ma molto rara che hai dimostrato di avere, ossia per essere riuscita a parlare e coinvolgere nel racconto tutti i vari personaggi del manga originale. Insomma, la nuova generazione per intenderci. Miseriaccia, sai, credo siano davvero poche le fic in grado di annoverare tra i personaggi in gioco più o meno tutti i componenti dei vari team, per cui tanto di capello per questo dettaglio, ragazza; perché oltre a restituire una bella panoramica a più voci, rende in qualche modo pure più convincente il tutto. Davvero, sembra quasi di avere a che fare con un vero e proprio capitolo extra del manga di Kishy. Inoltre a te tutte le lodi del caso per aver saputo coordinare una simile quantità di personaggi tanto differenti e tutti a loro modo particolarissimi e un po’ sciroccati. Insomma, hai dovuto manovrare qualcosa come… dunque… tre per quattro… dodici tizi! E questo credo sia tutto, fuorché facile. E ci sei riuscita senza mai sfasare dalla caratterizzazione originale per di più. Davvero, complimentissimi, perché penso ci voglia un’abilità narrativa (nonché una pace interiore) fuori dal comune. Pertanto bravissimissima, davér-davér!
Ma adesso vengo a quello che è il vero e proprio succo della storia, ossia alla parte che mi ha mandato letteralmente in visibilio: gli intrecci! O per meglio dire: i grovigli amorosi, i casini, il bordell-… ehm, pardon, volevo dire… beh, insomma, l’insostenibile leggerezza dell’essere di ‘sti rincoglioniti sentimentali.
Davvero, ci sarebbe da interrogare Kishy su come cappero si riproducano lì a Konoha. Per mitosi probabilmente, dato che sono tutti così perdutamente rimbecilliti e poco interessati all’argomento da rischiare l’estinzione (il che, forse, non sarebbe poi così un male… ma sto divagando). Ecco, comunque, per quello che dicevo, ossia sul livello d’incapacità emotiva proprio di tutti gli sciroccati della Foglia, davvero brava per averlo reso alla perfezione. Sei stata assolutamente in linea alla maturità mentale appioppata loro da papà Kishy, per cui braverrima. Insomma, erano tutti perfettamente IC, sul serio, perfettamente e comicamente IC. Erano… erano loro, miseria ladra! Cavolo, ma tutti-tutti, santi numi. Che brava che sei stata a gestire tanto bene dodici personaggi, per quanto, sicuramente, la scena fosse predominata dal grande quadrangolo di Konoha, vale a dire dai soliti quattro scemotti; che hai reso magnificamente e senza che questo ti abbia impedito di riservare la medesima attenzione anche ai personaggi di contorno. Cacchio, hai curato ogni dettaglio, insomma, hai considerato la reazione di ogni personaggio, dallo shock iniziale del gruppo fino alle varie reazioni particolari: a partire da Ino, passando per Shika, fino a Rock-Lee o Shino. (Poffarbacco, c’era pure Shino, miracolo! @o@) E la cosa più bella è che erano tutti assolutamente credibili, davvero.
Ah, ecco, la scena iniziale, poi! No, io ti devo fare i complimenti per la scena d’apertura, cacchio, una roba esilarante, davvero; per non parlare del passaggio successivo con lo stacco su Sas’ke. Insomma, il teme incacchiato e mezzo alcolizzato, che gira come un’anima in pena per il villaggio, è stato ‘na roba eccezionale, mi ha fatto ghignare per tre quarti d’ora. E mi ha fatto pure tenerezza, sai? Gigio-teme, povero lui, che tempismo del menga, neh Sa’ske?
E a questo riguardo bellissima la scelta dello scambio, insomma, il chiasmo tra i due pairing principali del manga (oddio… “paring principali” tra virgolette.  Vai un po’ a capire chi si fila chi, in “Naruto”), ossia il SasuSaku e il NaruHina.
Davvero, l’ho trovata geniale e originalerrima, sul serio. Non credo di aver letto altre storie che sfruttassero una simile soluzione, per cui davvero fantastica come scelta. E ti faccio tutti i miei complimenti anche perché, comunque, contestualmente all’originalità, non è poi così improbabile come deriva, anzi, è assolutamente plausibile e papabile, sul serio; e se solo Kishy fosse un po’ meno fissato con le botte da orbi e i vari pestaggi da shonen, avrebbe potuto giocarsi i vari fili sentimentali in maniera più sadicamente ambigua. (Anche se… considerando le incontestabili dichiarazioni profuse da Narutino a indirizzo del teme… mh, beh, direi che papà Kishy ha già seminato sufficiente confusione. ^  ^’’’) A ogni modo bravissima per l’idea di base, insomma, per lo scambio di coppie come detonatore della presa di coscienza e della svegliata generale.
E poi, perdinci bacco, sai che la pseudo SasuHina ci stava proprio bene?
No, dico davvero. Sarà che cromaticamente parlando sono similissimi e proprio belli (ma belli-belli in modo assurdo) da vedere, e forse sono pure vagamente affini caratterialmente (vabbè, teme pre-sindrome "V per Vendetta" permettendo. Insomma, sono silenziosi, sfigati e con famiglie problematiche tutti e due, ecco), sarà che io per prima, personalmente, li vedo molto bene come amici e confidenti, boh; comunque sia qui mi sono piaciuti un sacco. O forse, a ben guardare, probabilmente è solo merito tuo, avendoli dipinti con una cura e sensibilità tali, da renderli assolutamente adorabili. Erano proprio belli insieme, davvero; e ti parla una che è NaruHina all’ultimo stadio, neh. E che poi tra i due s’inneschi o si possa innescare qualcosa, qualunque cosa, anche solo una vaga amicizia o altro, sai, a me non sembra poi così improbabile; anzi, da come l’hai mesa giù tu, direi che sarebbe super fattibile. E credo che stia proprio qua la tua bravura: nell’aver saputo rendere in maniera assolutamente credibile la psicologia e le varie nevrosi di un po’ tutti.
Davvero, hai tirato fuori un’analisi sensibile e insieme profonda di ‘sti quattro impediti: dall’ottusità di quel tardo del dobe, all’impedimento emotivo del teme. Dall’impulsività e contraddittorietà di Sakura-chan, alla passività e malinconia di Hinatuccia cara.
Insomma, non so se te ne sia resa conto, ma sei stata parimenti in grado di gestire e approfondire quattro soggetti tutti completamente diversi e quasi antitetici tra loro, e tutti con eguale spessore e umanità. Caspio, ma che brava! Davvero, ragazza, complimenti-complimentissimi. È una roba rarissima trovare qualcuno che sappia muovere tanti personaggi, dando a ognuno una specifica e differente introspezione e il proprio spazio. Anzi, guarda, sei stata talmente equa e imparziale nella distribuzione di ruoli e tempi, che non sono riuscita a capire quale possa essere il tuo personaggio preferito o il pairing apprezzato. Io non ce la fare mica a mantenermi tanto obiettiva o sopra le parti. Ma neanche sedandomi e legandomi alla sedia. Insomma, nel mio caso è drammaticamente palese per chi io faccia il tifo, ma con te… non lo so mica. Boh! Mh… forse… Sa’ske? Cioè, può essere, perché comunque sei stata bravissima a muoverlo e a restituirne la frustrazione, restando assolutamente IC. Ma lo stesso può dirsi pure per Sakura, Hinata e Naruto. Ho il sospetto tu sia una fan di Shika, o che comunque ti piaccia come carattere, e nella fattispecie, non so, ho l’impressione tu sia della fazione “mosche bianche” (ah, lo dico da mosca… beh, da mosca e basta. Io apprezzo equamente e senza particolare preferenza un po’ tutti gli accoppiamenti di Shika); ma probabilmente sto prendendo una cantonata abissale, giacché il mio intuito in queste cose fa veramente pena.
Comunque, dicevo… ehm… dicevo… che dicevo? Scusa, ho perso il filo, ahahah!!! (Ride come un’idiota.) ^///^
Ah, sì, l’introspezione piscologica.
Ecco, bravissima per esserti mossa tra quattro personaggi tanto diversi in maniera tanto fluida e quasi naturale.
Miseria, hai dato prova di un’abilità mica da ridere nello scivolare dalla psicologia di ciascuno senza stacco o rottura nella narrazione, e senza pesantezza nel descriverne gli stati emotivi; anzi, era tutto assolutamente scorrevole, delicato quasi, di una sensibilità e acutezza estrema. Ma che brava, li hai capiti e interpretati a meraviglia.
Mi è piaciuta poi un sacco la scelta di farne emergere il carattere, non tanto da un’introspezione diretta, quanto dai gesti; insomma, dalle azioni concrete, cosa difficilissima e che richiede una grossa cura del dettaglio. Perché un conto è dire che Sas’ke è incacchiato, che Sakura è depressa e che Naruto non ha capito un tubo; mentre un altro è far incarognire il teme davanti al NaruSaku (oddio: Il NaruSaku! Detta così pare una malattia), o fare limo-… ehm, sbaciucchiare Sakura e Naruto, per poi far loro cercare, subito dopo, tutt’altre persone. Insomma, è da tutti questi infiniti dettagli che si percepisce il carattere specifico di ciascuno. E questo non vale solo per i quattro scemi di cui sopra, ma anche per tutto il resto del gruppo: dall’iperprotettività di Neji e Kiba, alla preoccupazione della squadra dieci e così via.
Sai, mi è piaciuto proprio un sacco questa visione corale. Di solito si tende a focalizzarsi sui vari team o triangoli del caso, e giustamente, cioè, è una scelta legittima, ci mancherebbe; ma a me personalmente è piaciuta tantissimo questa visione di gruppo. Fa tanto compagnia di amici, che Kishy di recente si è un po’ perso per strada, tra la sindrome di Superman di Narutino e i pluriomicidi di Sas’ke Psycho Killer. Insomma, hai recuperato quell’atmosfera da compagni di scuola degli inizi che a me piaceva tanto.
Ma la cosa più bella di tutte, a mio avviso, è la finezza con cui hai saputo rendere la perturbabilità delle emozioni, insomma, l’instabilità dell’animo. No, davvero, hai saputo descrivere le varie sfumature emotive con una delicatezza e chiarezza straordinarie. E non le hai solo rese bene, ma proprio in maniera, boh, raffinata? Cioè, mi è piaciuto tantissimo. Sarà per come hai strutturato il tutto, con il trascorrere del tempo, il mutare delle reazioni e il crescere della consapevolezza, piano piano, gradualmente, riga per riga quasi, sarà che li hai descritti proprio bene, tanto i personaggi quanto le loro differenti personalità nei tremila pregi e difetti, sarà che sei brava tu, di tuo, o che ci hai lavorato su con attenzione, boh; sarà un po’ per tutti ‘sti fattori e qualità, ma, cacchio, hai scritto proprio una cosa bellissima.
Ma su tutte queste cose, bravissimissimissi-… eccetera, eccetera, per una in particolare: l’illuminazione del dobe.
Non credo ci siano tante storie su quest’argomento, o che comunque trattino strettamente dell’innamoramento di Narutino, o almeno, io non ne ho lette tante; ma a parte questo penso sia una roba difficilerrima da sviluppare, senza sforare nello sdolcinato, nel banale o nella fantascienza, perché… Beh, fondamentalmente perché non ci sono precedenti cartacei di Kishy in merito. Insomma, vai a capire che cacchio può passare per la testa del dobe! Giusto i fagiani e le quaglie. Eppure sei stata talmente brava e... boh, intelligente, sensibile pure, da averne saputo gestire la reazione in maniera davvero naturale e credibile. E poi mi è piaciuto tanterrimo come sei riuscita a dargli una svegliata, mantenendolo comunque assolutamente lui in tutto e per tutto, dalla cecità iniziale, alla confusione emotiva, fino alla rivelazione e conseguente reazione da povero cüione, ovviamente; ma non sarebbe potuto essere diversamente, altrimenti non sarebbe stato il dobe. Davvero, l’ho adorato. Beh, mi è piaciuto come hai reso la psicologia di tutti, ma il dobe in particolare l’ho amato da matti. Ma soprattutto mi è piaciuta tanto la struttura, la scelta narrativa, con la suddivisione in capitoli, che fa molto film o cortometraggio, alla finezza con cui hai reso il trascorrere del tempo, delle banalità ordinarie, fino al ripetersi degli episodi quotidiani di pari passo con la maturazione di ognuno. C’è una sensibilità narrativa in tutto questo che io ho apprezzato tanto. E il tutto senza risultare pesante, ripetitiva o quant’altro, ma anzi, tutto il contrario, perché è stato invece molto fine, raccontando il tutto in maniera, non saprei dire… ecco, boh, giusta. Era tutto straordinariamente giusto, tutto al suo posto, ogni parola era dove doveva essere, senza eccedere o sintetizzare. Cacchio, che brava! E poi hai saputo destreggiarti tra tanti generi con scioltezza, perché qua c’erano: commedia, introspezione, romanticismo, comicità, sensibilità e profondità, tutti insieme e senza strappo, ma in maniera omogenea. Bravissima sul serio.
E poi la fine… ah, non sai quanto mi sia piaciuta, soprattutto il siparietto degli alcolizzati al bar e l’uscita di Kiba.
Mamma saura, da antologia. Che uomo, Kiba. Quanta saggezza in quel ragazzo... > ᴗ <
Davvero, se c’è una cosa che ho apprezzato, è stata soprattutto la leggerezza, e nel senso migliore del termine, perché c’era proprio una scorrevolezza, una fluidità, piacevolissima.
Insomma, hai scritto un gioiellino di storia, cacchio, e non so, mi è piaciuta fin da subito. Già dall’inizio, con la scenetta del bar, mi ha preso immediatamente, e non è una roba facile; cioè, io ho la soglia d’attenzione di un bambino di cinque anni, per cui mi distraggo con poco, ma questa me la sono letta tutta d’un fiato. Scorre via liscia e pulita come l’acqua che è una meraviglia, mamma che cosa fantastica!
E poi tu scrivi davvero bene. Ok, io non ho esattamente la competenza letteraria o anche solo amatoriale per giudicare, però scrivi molto  bene, senza errori o sbavature. Ma soprattutto mi piace come scrivi: la sensibilità, l’ironia e tutto il resto, brava davvero; e mi stranisce che non ci siano altri commenti alla tua storia. Non me lo spiego mica ‘sto fatto… ma vabbè, cioè, è a discrezione di chi legge recensire o meno, ci mancherebbe. Io per prima recensisco pochino, e quel poco, lo faccio pure male e in maniera contorta, tipo ora (altra risata demente); e sicuramente il contatore delle visite ne avrà registrate un catorcio, per cui sono l’ultima persona al mondo a doverti assicurare sul valore della tua storia. Insomma, si vede che è bella e che è scritta bene, è evidente senza che sia io a dirlo.
E se non ti spiace, ecco, posso metterla tra le preferite? No, perché mi è piaciuta tanto, e mi spiacerebbe perderla di vista.
Anzi, poso chiederti un'altra cosuccia? Cioè, scusa se t’importuno in questo modo, sono una vera piaga già di natura senza che mi ci metta, ma, ecco… se non ti scoccia, posso dare un’occhiata anche alle tue altre storie? No, perché, curiosando nella tua pagina autore (miseria, quanto mi sento stalker a fare ‘ste cose), ho visto che ne hai tante in archivio, per cui mi piacerebbe leggere qualcos’altro. Sempre… sempre che la cosa non t’infastidisca, chiaro. Insomma, a te giustamente fregerà poco della mia opinione, e sicuramente non è che ti cambi la vita avere un mio commento o stare a sentire tutte le cacchiate che sparo, per quanto tra un complimento improbabile e l’altro; però, ecco, mi piace come scrivi, per cui sono abbastanza sicura che anche le altre storie mi piacerebbero similmente. Anzi, se ne hai qualcuna da consigliarmi, o che magari senti più tua, dimmelo pure, neh. Davvero, non farti mica problemi, sai? Consigliami tranquillamente, sempre che la cosa ti vada, ovvio, ahahah!!! (Ride di nuovo come una scema.)
Insomma, bravissima per questa storia e per come scrivi, davvero-davvero, really!
Perciò complimenti, sul serio-serissimo. ^  ^
Insomma, mi è piaciuta molto, si è capito… vero? Spero di sì, anche perché, se dopo ottocento mila pagine di commento non sono riuscita a chiarire perlomeno questo, allora sono proprio un’impedita, due braccia rubate all’agricoltura, vè! E ho il fondato timore di aver scritto tantissimissimo e senza manco riuscire a spiegare quello che volevo dire per davvero, ma ripetendo solo gli stessi due concetti.
Comunque, ecco… niente, ora la pianto di tergiversare e trio le somme, che sarà meglio dopo tre ore di chiacchiere a vuoto.
Bene, allora…
Ancora complimentissimi per tutto, storia, sensibilità e talento personale. E a questo riguardo, grazie un casotto per avermela fatta leggere, davvero. Grazie sul serio per aver acconsentito alla mia richiesta e per aver tollerato la mia ficcanasaggine e curioseria senza bestemmiarmi dietro.
E poi… ecco… scusa tantissimo per il ritardo.
Davvero, insomma, per quanto possa fregartene in merito, sono mortificata per aver tardato tanto, e senza manco avvisare, poi. Che bestiaccia che sono. E per quello che vale, ecco, scusa davvero. Ma, miei sgarbi e cafoneria permettendo, sappi che mi ha fatto piacerissimo leggere la tua storia, e ti rinnovo tutti complimenti, tanto quelli che ho cercato di articolare tra una baggianata e l’altra, quanto quelli che sicuramente ho scordato e mi sono persa per strada. Insomma, complimenti davvero, really.
Mi spiace solo averla scoperta e recensita così in ritardo, mannaggia a me.
A ogni modo, concludendo: davvero complimenterrimi e scusa ancora.
Comunque sia, grazie mille chika.
Un salutone e alla prossima, neh!
(Sempre che tu voglia, s’intende.)
Allora… Ja ne!
 
SuperTeleGattone

^ ᴗ ^

P. S. Scusa ancora se rompo, so’ d’essere ammorbante, ma c’è una battuta fantasticherrima che ho capito tipo due oro dopo averla letta e che devo riportare perché è una chicca. Parlo della frecciatina alla soda caustica scoccata da Sas’ke a Hinata a inizio capitolo, giusto per rompere il ghiaccio; ossia:

-Ottima prestazione per un portatore del Byakugan...-

Tu pensa solo che l’ho guardata per mezzora credendo fosse un complimento serio, e non un commento adorabilmente sarcastico, di fatti la cosa mi sembrava strana, insomma: un complimento da Sas’ke? Dio… fantascienza. Madonnina, quanto sono sveglia, neh? Comunque, quando l’ho afferrato mi sono spanciata dal ridere. Cacchio, l’ho adorato. Ah, Sa’ske, tu sì che sai come confortare una fanciulla in lacrime. Mamma saura, ma che… teme! Ahahah, che gentleman. ͡  ^___^͡
 

 

Recensore Veterano
13/11/11, ore 20:07

E' stupendamente stupenda **
Non ho molto da aggiungere...
I personaggi sono rispettati alla grande, le emozioni sono quelle che ci si potrebbe (e si vorrebbe ...) aspettare.
Inizialmente ho dovuto riguardare pių e pių volte i raiting, mi pareva assurdo e strano veder scambiate le coppie ... si ero alquanto confusa, lo ammetto.
Poi, tutto č stato illuminante e ho capito quale sarebbe stato il finale, o l'inizio di una storia ... =)
Ottimo lavoro!
Aggiungo che la one-shot č scritta molto bene, senza stile copione che rende la lettura pių scorrevole.
Mi č piaciuta moltissimo!!
MewAnna