Innanzitutto ciao. Sono giunta su questa tua fanfiction per via traverse soltanto ora, a un mese circa dalla sua conclusione, e mentre solitamente attendo di leggere una buona manciata di capitoli prima di esprimere un parere stavolta ho avvertito il bisogno di lasciarti qualche riga già dopo il prologo. Se posso permettermi un giudizio a freddo, credo che tu abbia abbondantemente sottovalutato la portata della trama nella quale ti sei andata a imbarcare.
Il primo problema è senza ombra di dubbio l'esposizione.
Partendo dalle basi, hai lacune grammaticali notevoli. La punteggiatura in particolare è cosparsa sul testo come zucchero a velo su una torta bruciata e bitorzoluta: concentrata in alcuni punti, carente in altri, utilizzata in genere in modo improprio.
Per farti un esempio:
“Nel frattempo il crepitio di una chiamata nel camino, la distrasse dai suoi pensieri omicidi, erano passati solo sei mesi dalla fine della guerra, ed erano in molti a leccarsi le ferite non ancora rimarginate per le perdite subite, e lei era una di questi.”
La virgola tra soggetto e verbo (il crepitio, la distrasse) è errore grave, così come non troppo piacevole è la virgola che precede “erano”, del tutto inadeguata (la pausa è lunga, non breve. Un punto sarebbe parso più calzante, dividendo esso due periodi entrambi dotati di soggetto, verbo e complementi autonomi. Utilizzi l'una di seguito all'altra due coordinate copulative (“ed erano in molti”, “e lei era tra questi”) quando avresti potuto formulare diversamente il periodo proprio facendo un uso più oculato della punteggiatura: l'effetto è spiacevole, meccanico, artificioso.
Ora non voglio trasformare la recensione in un elenco di errori, ma il più delle volte il tuo testo pare un automatismo inceppato che a tratti si riprende ma che invece di ricominciare a funzionare regolarmente corre troppo, come una carrucola che sfugge al controllo dell'operaio.
E' veloce, troppo veloce, ma allo stesso tempo inciampa più e più volte in segni di interpunzione in eccesso, così che il contrappeso della carrucola – l'apprezzamento del lettore – in sostanza si ritrova a essere sballottato su e giù lungo il filo della trama.
Una minuzia che molti non sanno ma che io ho scoperto e amato dal primo giusto: una regola su come sfruttare la punteggiatura nei dialoghi ESISTE. Sono andata a dare un'occhiata all'ultimo capitolo che hai pubblicato e ho visto che la sbagli tutt'ora, dunque cerco di chiarirtela in pochi esempi:
- Merlino, mezzosangue, smettila di agitarti, sembra che non vedi Scorp da un (apostrofo!) eternità, - sbottò Draco esasperato. E NON -Merlino, mezzosangue, smettila di agitarti, sembra che non vedi Scorp da un eternità.- sbottò Draco esasperato.
- Ma, ma… - borbottava Hermione. – Lui… Lei….. Merlino sono dei bambini, loro… E NON - Ma, ma… - borbottava Hermione – lui… Lei….. Merlino sono dei bambini, loro…
Ma se la cosa ti interessa credo che sia meglio discuterne in privato, così potrò linkarti qualche post esplicativo più esaustivo senza contravvenire al regolamento ;)
Detto ciò, il testo scorre via troppo velocemente non solo dal punto di vista della punteggiatura, ma anche dei contenuti mostrati: fatti estremamente importanti scivolano via nell'arco di poche righe e finiscono immediatamente schiacciati sul fondo, bidimensionali e senza alcuno spessore.
Cominci la storia con una specie di riassunto su quanto accaduto fino a quel momento, racchiudendo un'intera guerra ed enormi sofferenze – compresa quella di Hermione, che ha addirittura perso i genitori – in una breve parentesi introduttiva utile solo a rendere noto al lettore che lo scontro è giunto al termine e che non è necessario preoccuparsi dei genitori di Hermione per lo svolgimento della trama perchè sono morti entrambi. E' tutto troppo affrettato, presentato al lettore sul palmo di una mano come un numero di telefono appuntato di fretta e sbavato: parli di emozioni, ma non le mostri sul piano pratico.
La regola, per un buono scrittore, è “Show, don't tell”. Un fanwriter non deve avere bisogno di dire al lettore che il personaggio è depresso: lo deve mostrare. Attraverso comportamenti, dialoghi, gesti consci e inconsci, osservazioni.
I tuoi personaggi sono “detti”, non mostrati. Non traspare nessuna caratterizzazione, e addirittura dai dialoghi emergono atteggiamenti piuttosto surreali, come questo Harry rassegnato e decisamente poco brillante che dice all'amica “Dovresti sentirti onorata” perchè a quanto pare il suo contratto vale ben 500.000 Galeoni. Non è plausibile, non è giustificato, è solo funzionale alla trama.
Trama che ha fondamenta piuttosto assurde: perchè mai il Ministero dovrebbe ricorrere a certi espedienti? Per rimpolpare le proprie casse, poi? Capisco il clichè dei prigionieri di Azkaban venduti per lo stesso principio – la Rowling ha sempre mostrato un Mondo Magico incline a distruggere fisicamente e mentalmente i detenuti – ma quando mai è emerso un simile maschilismo? Considerato che il Ministero ha importanti dipendenti di sesso femminile, secondo quale logica una simile legge sarebbe potuta essere approvata? Non si regge in piedi.
E' tutto un grosso escamotage utile al fine di mostrare una Hermione in balia di un uomo probabilmente sprezzante, violento (?) e possessivo, e sinceramente viste le premesse mi sento di poter ritenere con sufficiente sicurezza che gli strumenti a tua disposizione non sono adatti a trattare un argomento tanto delicato.
Con una stesura così veloce, scarna e singhiozzante abbracciare appieno una vicenda così complicata è un'impresa assai difficile.
La mia non vuole essere una recensione distruttiva, sia ben chiaro. Credo tuttavia che a volte andare a sbattere nelle impressioni altrui, specie se negative, possa condurre a una riflessione più approfondita prima di intraprendere (ma anche durante) altre avventure su carta. Il mio consiglio è quello di affidarti alla mano esperta di una buona Beta che ti guidi nell'uso della punteggiatura e nella conduzione della narrazione, ma soprattutto di prestare maggiore attenzione al peso di trama e caratterizzazione: non sono accessori, orecchini appesi a un bel paio di orecchie, sono le orecchie stesse. Senza di esse, e senza una loro buona strutturazione, il lettore è sordo a un qualsiasi tipo di coinvolgimento qualitativo, sebbene questo tipo di situazioni attragga e intrattenga diversi occhi.
Buone storie future! (Recensione modificata il 09/01/2012 - 08:39 pm) |