Recensioni per
Breathe
di CreepyLullaby

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
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Recensore Master
07/12/11, ore 15:59
Cap. 1:

C'è qualcosa di nuovo in questa storia, qualcosa di nuovo riguardo al tuo stile degli ultimi tempi.
C'è una tranquillità quasi pensata, sembra che nei tuoi pensieri non ci siano più la rabbia e il dolore incontenibili che c'erano fino alla storia precedente. C'è la consapevolezza anticipata della fine di una storia che, per precauzione, non doveva mai iniziare. E pensavi non fosse mai iniziata, mentre invece c'era, c'era eccome. Mentre ti dicevi: Non c'è nulla, lasciamo al caso, al destino, alla fortuna la possibiità di scegliere, tu avevi già scelto e ti sentivi serena, serena di non dover scegliere. Forse le cose migliori accadono proprio perchè non ce ne rendiamo conto.
Sai, hai descritto perfettamente la sensazione di quando si capisce che è la fine. Anzi, in realtà non lo si capisce, perchè non lo si vuole capire. Ci si rende conto che il momento era quello solo quando la fine è già arrivata, ti ha già travolta e se n'è andata, lasciandoti sola, in una mattina d'autunno. Eppure c'era già, era acquattata nell'angolo e aspettava solo che qualcuno si accorgesse di lei. E dopo, dopo essersene accorti, il punto di vista sulla vita cambia completamente, i ricordi si modificano, assumono una nuova realtà. E' strano come le cose, il più delle volte, finiscano senza un perchè. E puoi arrovellarti per una vita alla ricerca di quel perchè, ma, in fondo, sai anche tu che non esiste. Forse è davvero il destino a scegliere e noi ad adattarci, anche se tu mi dici che non dev'essere così, che non devo lasciare così tanto potere al caso, che devo prendere la mia vita in mano. E me lo ripeti con questa storia, raccontandomi di come hai cercato di combattere il tuo, di destino, cercando di ottenere quello che, forse troppo tardi, ti sei resa conto di volere.
Forse alla fine non ci resta nemmeno più il dolore. Forse è solo sconforto, disillusione, incapacità di soffrire. Forse è quella sensazione profonda di "te l'avevo detto", anzi, peggio ancora, "me l'ero detto", quella sensazione di abbandono delle sensazioni. Forse il dolore arriva dopo, ma proprio dopo, quando siamo in grado di affrontare la realtà e di dirci: Stiamo male. Chissà quanto tempo ci vuole, io non sono ancora riuscita a dirmelo. Sarebbe meglio avere la forza per piangere.
Ma ho divagato troppo.
Cosa ti devo dire? Che mi hai toccata. E., tu mi tocchi sempre, anche quando non ci sei.
Scusami se sono mancata, se ho sbagliato, se sono sbagliata.
Un abbraccio.