Recensioni per
Frammenti di Luna.
di Luna Avae

Questa storia ha ottenuto 43 recensioni.
Positive : 43
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
20/07/13, ore 02:16
Cap. 18:

"Com'eravamo?
Prima di sporcarci al vento.
E prima di vedere il tempo.
E prima d'ascoltarne il pianto."
Questa parte mi piace tantissimo. Sembra una canzone, anche senza la musica.

Qui la poesia sembra discordante. Vedo della felicità per l'adesso, ma dei dubbi riguardo a cosa si era prima. Come se si cercasse un ricordo, un inizio di qualcosa che ci ha cambiato profondamente. Siamo felici di quello che siamo ora... Ma non del tutto, perché per essere quello che siamo ora abbiamo bisogno di essere stati qualcosa prima.
E infatti il finale chiede completezza, chiede i pezzi del puzzle mancanti. Quelli che formano un bordo bianco, ma che sono comunque parte dell'intero.

Recensore Veterano
20/07/13, ore 02:12
Cap. 17:

Si sente il rumore delle unghie che stridono sopra la pietra.

Recensore Veterano
20/07/13, ore 02:11
Cap. 16:

Sono confusa. A metà tra la storia de "Il principe felice" di Wilde e un origami spiegazzato e maltrattato. Qualcosa che il tempo e le intemperie hanno rovinato, ma che cerca comunque di farsi forza e andare avanti, nonostante tutto...
Ma c'è qualcosa, una forza più grande, due mani dal potere divino che si baloccano con quel principe felice o quell'origami. Come se la rondine si fosse fusa con la statua del principe, e ne condividesse la consapevolezza ma aggiungendo la propria esperienza di viaggatrice: ovvero che il mondo è un posto tetro e pericoloso, avido, dove però riesce comunque a volare, seppur abbia perso l'antica grazia.

Recensore Veterano
20/07/13, ore 02:07
Cap. 15:

Molto sensuale, pare la camminata di una principessa che incede, avvolta in una veste di seta, che man mano le scivola lungo il corpo. E a lei non importa, lei cammina fiera, con la testa dritta, i bei boccoli che ondeggiano, gli occhi fissi sul suo futuro e sulle intenzioni che ha. Non si farà fermare, ma non agirà violentemente; come la sua veste che scivola, anche lei si insinuerà di fessura in fessura, sfiorando tutto senza mai davvero toccarlo.
E si ferma alla fine, nuda e bellissima, senza voltarsi indietro. Consapevole.

Recensore Veterano
20/07/13, ore 02:05
Cap. 14:

Mi ricorda una poesia in lingua dei segni che ho visto una volta. Si chiama "Orologio", ed era tutta segnata a ritmo, per scandire il tempo che passava.
Questa un po' me la ricorda; i versi secchi, staccati e scanditi con decisione, ricordano molto il movimento di una lancetta. Lancetta che non va avanti diretta, ci sono dei salti all'indietro, dei flashback, degli "avanti veloce"... Poi uno zoom su una tacca precisa dell'orologio, quella del cuore. Il cuore che non ce la fa a stare dietro a tutti quei ticchettii, si ammala, si stanca, non tiene il tempo. E viene lasciato indietro? Non ci è dato saperlo.

Recensore Veterano
20/07/13, ore 01:59
Cap. 13:

Questa è molto più... "Terra-terra". Ma una terra buona, una terra amica da esplorare e scavare, in cui rotolarsi incuranti della mamma che sgrida per i vestiti sporchi. Che magari era pure la gonna bella, e hai rotto i collant l'ennesima volta, basta, comportati da signorina.
Sono troppo piccola per fare la signorina, lasciami giocare, lasciami ridere, lasciami essere infinita.
Per favore.
Per favore.

Recensore Veterano
20/07/13, ore 01:55
Cap. 12:

Una ballerina che fa le piroette, poi dei grand jeté in avanti, sicura di sé, bellissima ed eterea. È la prima ballerina, la più brava, ammirata ed invidiata.
"Stringo del filo il capo, tengo il bambino al petto". Sono io madre che osservo il palco, dove quella creatura eterea si sta esibendo. Cambia proprio la scena, se prima c'era leggiadria e arte, qui c'è vita di tutti i giorni, fatica e sudore, momenti di soddisfazione ma nel complesso una pacata tranquillità, che non va male, ma non può sperare di andare bene. E c'è disillusione, con un pizzico di cinismo e speranza morta.

Recensore Veterano
20/07/13, ore 01:51
Cap. 11:

Questa sembra una sorta di ambiente onirico, il classico "giardino incantato" dove ci si muove leggeri, ma allo stesso tempo ci si vede da fuori e tutto pare appesantito. In questo giardino cerco qualcuno, chiamo qualcuno che è poco lontano e lo incoraggio a venire avanti, a rincorrermi, pur sapendo che non ci toccheremo perché sì, il gioco mi piace così. E io comando, io do gli ordini, io sono Regina e Padrona, misericordiosa e autoritaria. Fai quello che ti dico e otterrai quello che voglio tu ottenga.
Potente...

Recensore Veterano
20/07/13, ore 01:46
Cap. 10:

Il "Sono onda di silenzio" evoca immediatamente l'immagine del mare, che va e viene, e prosegue cavalcando i versi. La virgola centrale sembra il punto in cui l'onda arriva, esita un istante poi torna indietro, portata dalla marea. E l'acqua sembra limpida, vai avanti sul bagnasciuga sentendo il mare che ti lambisce piano i piedi...
Alzi lo sguardo ("A te mi volgo"), ti viene da sorridere...
Poi vedi la macchia di petrolio in avvicinamento.
"Ma hai coscienza
è torbida.
E logora."
Fine della magia.

Recensore Veterano
20/07/13, ore 01:42
Cap. 9:

Mi vengono le vertigini. Questa poesia sembra una funambolista sulla corda, sospesa nel vuoto, a millemila metri d'altezza, tra le nuvole. Nessuno la vede, nessuno l'aspetta, ma deve comunque andare avanti su quel filo sottile... E sembra sempre che stia per cadere da un momento all'altro. Ondeggia a destra, poi a sinistra, poi riesce a fare qualche passo, poi su "Questa opprimente ricerca" giurerei stia per cadere, ma si riprende all'ultimo e prosegue.
E arriva, ma non trova un arrivo piacevole. "Mi strappano la notte" è una brusca e fredda conclusione, come essere svegliati da una secchiata gelida.
Ora ho freddo.

Recensore Veterano
20/07/13, ore 01:38
Cap. 8:

Questo è un inno alla gioia, ma non pomposo e altisonante come quello del buon Ludwig. È un inno alle felicità piccole, piccole e bellissime, coma la scintilla della lucciola, la stella sconosciuta... La bellezza del momento intrinseco, quello che si recepisce solo con una parte del cervello, e ce ne si accorge solo dopo, quando si è già felici. L'orgoglio in questo caso ce lo vedo poco, così come l' "Arroganza di vivere" dell'ultimo verso. Anche se pure noi siamo brevissimi momenti con ancora più brevi istanti felici, non vuol dire che siamo arroganti se vogliamo comunque vivere.
"Un intero attimo di beatitudine! Ed è forse poco, seppur nell'intera vita di un uomo?" (Fedor Michailovich Dostoevskij)

Recensore Veterano
20/07/13, ore 01:32
Cap. 7:

"La vita,la vita la sento negli occhi."
*Brividi*
Leggendo la poesia, non viene da pensare alla vita intesa come vita, quella di un essere vivente che nasce cresce muore. Ma nemmeno la vita delle emozioni... Cioè, un po' sì, gli alti e bassi, le varie sfaccettature...
Ma non lo so, non mi convince. Sembra una cosa più carnale, più fisica, cosa che la vita è solo in parte. Sembra più rivolta a qualcuno o qualcosa in grado di far sentire vivo, più che alla vita in sé.

Recensore Veterano
20/07/13, ore 01:29
Cap. 6:

Questa invece non l'ho capita molto. Già l'incipit, con quel "Che" senza un nulla prima, una spiegazione, un accenno di perché. Sembrano tanti sospiri, questi versi, quasi ansimi dopo una corsa faticosissima, quando si lotta per cacciare l'aria dentro i polmoni (e si emettono suoni strangozzati), e il cervello lotta per attirare a sé l'ossigeno e riprendere ad andare con regolarità, e non a balzelloni e singhiozzi. Però c'è anche una sorta di sollievo, la corsa è finita e siamo tutti felici.

Recensore Veterano
20/07/13, ore 01:22
Cap. 5:

Il titolo sembra stonare con la ritmicità della poesia. L'ira me la immagino feroce, libera, non spezzata in tanti punti dalle rime... Poi però rileggo e la vedo diversa. Un'ira balbettante, incerta, che tenta di correre in avanti e zoppica, incespica e cade. Ma ci riprova, e sembra saltare sulla penultima coppia, che è senza rima... Per poi affondare, inghiottita da una nuvola, la nuvola del "Ancora amore". Una nuvola di zucchero, dolce e bellissima, che pare la luce in fondo al tunnel.

Recensore Veterano
20/07/13, ore 01:08
Cap. 4:

D'ombra sembra... Cattiva. Per quanto le motivazioni appaiano più che valide (l'ombra, o chi/cosa per lei, si merita di essere rinchiusa), il tono e il modo in cui viene espressa questa minaccia fa apparire il tutto... Tetro, inquietante. Non rabbioso, sembra più una condanna a morte dichiarata da un Lord Bolton particolarmente di buonumore.