Recensioni per
Frammenti di Luna.
di Luna Avae
"Com'eravamo? |
Si sente il rumore delle unghie che stridono sopra la pietra. |
Sono confusa. A metà tra la storia de "Il principe felice" di Wilde e un origami spiegazzato e maltrattato. Qualcosa che il tempo e le intemperie hanno rovinato, ma che cerca comunque di farsi forza e andare avanti, nonostante tutto... |
Molto sensuale, pare la camminata di una principessa che incede, avvolta in una veste di seta, che man mano le scivola lungo il corpo. E a lei non importa, lei cammina fiera, con la testa dritta, i bei boccoli che ondeggiano, gli occhi fissi sul suo futuro e sulle intenzioni che ha. Non si farà fermare, ma non agirà violentemente; come la sua veste che scivola, anche lei si insinuerà di fessura in fessura, sfiorando tutto senza mai davvero toccarlo. |
Mi ricorda una poesia in lingua dei segni che ho visto una volta. Si chiama "Orologio", ed era tutta segnata a ritmo, per scandire il tempo che passava. |
Questa è molto più... "Terra-terra". Ma una terra buona, una terra amica da esplorare e scavare, in cui rotolarsi incuranti della mamma che sgrida per i vestiti sporchi. Che magari era pure la gonna bella, e hai rotto i collant l'ennesima volta, basta, comportati da signorina. |
Una ballerina che fa le piroette, poi dei grand jeté in avanti, sicura di sé, bellissima ed eterea. È la prima ballerina, la più brava, ammirata ed invidiata. |
Questa sembra una sorta di ambiente onirico, il classico "giardino incantato" dove ci si muove leggeri, ma allo stesso tempo ci si vede da fuori e tutto pare appesantito. In questo giardino cerco qualcuno, chiamo qualcuno che è poco lontano e lo incoraggio a venire avanti, a rincorrermi, pur sapendo che non ci toccheremo perché sì, il gioco mi piace così. E io comando, io do gli ordini, io sono Regina e Padrona, misericordiosa e autoritaria. Fai quello che ti dico e otterrai quello che voglio tu ottenga. |
Il "Sono onda di silenzio" evoca immediatamente l'immagine del mare, che va e viene, e prosegue cavalcando i versi. La virgola centrale sembra il punto in cui l'onda arriva, esita un istante poi torna indietro, portata dalla marea. E l'acqua sembra limpida, vai avanti sul bagnasciuga sentendo il mare che ti lambisce piano i piedi... |
Mi vengono le vertigini. Questa poesia sembra una funambolista sulla corda, sospesa nel vuoto, a millemila metri d'altezza, tra le nuvole. Nessuno la vede, nessuno l'aspetta, ma deve comunque andare avanti su quel filo sottile... E sembra sempre che stia per cadere da un momento all'altro. Ondeggia a destra, poi a sinistra, poi riesce a fare qualche passo, poi su "Questa opprimente ricerca" giurerei stia per cadere, ma si riprende all'ultimo e prosegue. |
Questo è un inno alla gioia, ma non pomposo e altisonante come quello del buon Ludwig. È un inno alle felicità piccole, piccole e bellissime, coma la scintilla della lucciola, la stella sconosciuta... La bellezza del momento intrinseco, quello che si recepisce solo con una parte del cervello, e ce ne si accorge solo dopo, quando si è già felici. L'orgoglio in questo caso ce lo vedo poco, così come l' "Arroganza di vivere" dell'ultimo verso. Anche se pure noi siamo brevissimi momenti con ancora più brevi istanti felici, non vuol dire che siamo arroganti se vogliamo comunque vivere. |
"La vita,la vita la sento negli occhi." |
Questa invece non l'ho capita molto. Già l'incipit, con quel "Che" senza un nulla prima, una spiegazione, un accenno di perché. Sembrano tanti sospiri, questi versi, quasi ansimi dopo una corsa faticosissima, quando si lotta per cacciare l'aria dentro i polmoni (e si emettono suoni strangozzati), e il cervello lotta per attirare a sé l'ossigeno e riprendere ad andare con regolarità, e non a balzelloni e singhiozzi. Però c'è anche una sorta di sollievo, la corsa è finita e siamo tutti felici. |
Il titolo sembra stonare con la ritmicità della poesia. L'ira me la immagino feroce, libera, non spezzata in tanti punti dalle rime... Poi però rileggo e la vedo diversa. Un'ira balbettante, incerta, che tenta di correre in avanti e zoppica, incespica e cade. Ma ci riprova, e sembra saltare sulla penultima coppia, che è senza rima... Per poi affondare, inghiottita da una nuvola, la nuvola del "Ancora amore". Una nuvola di zucchero, dolce e bellissima, che pare la luce in fondo al tunnel. |
D'ombra sembra... Cattiva. Per quanto le motivazioni appaiano più che valide (l'ombra, o chi/cosa per lei, si merita di essere rinchiusa), il tono e il modo in cui viene espressa questa minaccia fa apparire il tutto... Tetro, inquietante. Non rabbioso, sembra più una condanna a morte dichiarata da un Lord Bolton particolarmente di buonumore. |