Io non so davvero cosa aggiungere.
Sul serio, perché tutto quello che c'era da dire l'hai già detto tu, e trovo che qualunque altra cosa sarebbe solamente superflua; tuttavia non posso impedirmi di scrivere due righe.
Ti dirò, quando ho letto la frase che hai inserito come premessa prima del titolo sapevo come sarebbe andata a finire: io che piango come una disgraziata per tutta la durata della storia, e così è stato. Quello che non credevo è che sarei riuscita a fare di peggio una volta viste le note finali, eppure a quanto pare è andata così.
Il bullismo è un problema che mi tocca parecchio e mi è sempre stato a cuore - una volta una mia prof fece circolare un tema che avevo scritto in merito in qualche classe... A parte l'imbarazzo alla fine sono contenta che l'abbia fatto.
A parte questo devo dire che non è mai facile parlare di argomenti che ci toccano in prima persona. Ne sono consapevole, perché purtroppo so cosa si prova e dubito me lo dimenticherò, anche perché è qualcosa che ti stravolge, volente o nolente, ti fa cambiare approccio nei confronti degli altri. Almeno per me è stato così.
Questa storia - oltre ad essere resa meravigliosamente dal tuo stile che trovo strepitoso - ha qualcosa che va oltre le FF comuni, perché non si distacca dalla realtà, anzi, è proprio il suo esserne così strettamente connessa che dovrebbe farci riflettere su dove stia il limite tra umanità e disumanità.
Perché davvero, a volte è seriamente difficile coglierlo in "persone" che provano soddisfazione nel demolire gli altri.
Ovviamente questa storia va tra le preferite. Complimenti davvero :') _Ari

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non è poi cosi difficile..per chi riesce a capirlo, caro lusio.
Non ho mai letto una tua ff (ebbene si, ho il conte li come pallino da leggere ma devo averle il tempo per leggerla tutta, mi hanno detto che è gran bella, ma voglio darle il tempo che merita) ma questa devo per forza recensirla.
La cosa peggiore è che queste sono situazioni che davvero avvengono..praticamente ogni ora.
Con motivazioni assurde, con ragioni che gli aggressori (mi capita per lavoro/studio di avercene a che fare) usano come le cose più ovvie del mondo, guardandoti come se tu fossi un marziano a dire l'opposto (e purtroppo, molte volte con genitori che annuiscono nel fondo della sala).
Sono pochi i ragazzi che dopo atti come questi o anche di minore entità..riescono a tornare alla vita "normale". Perchè ogni volta che c'è un rumore violento, una persona che ti abbraccia di sorpresa, un qualcosa di inaspettato..l'incubo riappare, davanti ai tuoi occhi o nei tuoi sogni.
Bisogna avere una gran forza di volontà, di abnegazione e sopratutto un forte sostegno da parte delle persone che ti vogliono bene e ti accettano per quella diversità che in realtà ti rende unico ed inimitabile, non diverso ( che vale per qualsiasi bullismo noi stiamo parlando).
Blaine e Kurt sia insieme che per la loro storia personale sono una speranza in questo senso, un "ce la abbiamo fatta noi, ce la puoi fare anche tu" che aiuta giornalmente tante, tante persone..sul bullismo non si scherza, neanche per ridere.
Trovo questa ff ben scritta, con una trama ben delineata e con un impatto esemplare sulla spiegazione su ciò che realmente si prova.
Complimenti.
Cecilia

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Lusio, volevo partire con i miei soliti commenti un po` scemi e invece....
Piu` che una ff, una pagina di diario.
Io ringrazio che nella mia scuola non ci siano stati problemi di bullismo di alcun genere. Avevo un compagno di classe apertamente gay che non ha mai corso nessun problema.
Ma capisco il bullismo quella paura soffocante che ti costringe a tenere dei "terribili" segreti (non ho mai capito perche` siano terribili). Ma senza ipocrisia si sa` bisogna crescere da soli (e tenere i segreti), perche` all`inizio si fa sempre i ganzi come : io lo dico a tutti, posso sfidare il mondo, poi al primo grido per strada ( mi e` successo stando mano nella mano con una ragazza) ti senti piccolo piccolo e torna ad essere un terribile segreto. Le persone stupide non cesseranno mai di esserci, ma non essere SOLI fa in modo che non ci siano pezzi di vetri in giro (e non parlo di rispondere alla violenza con la violenza, ma di rispondere alla violenza del solitario codardo, semplicemente con il numero).
Mi hai intristito, stronzolo prrrrr

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